Stagione 2003 2004 IL CAMPO MEITO |
Il campo sportivo di Villa Santo Stefano, sito in contrada Meito, da cui il nome, è stato realizzato a metà degli anni settanta. In passato, le squadre calcistiche del paese, a causa della mancanza del campo, erano costrette a giocare fuori: Amaseno e Giuliano di Roma. E’ stato un grosso problema per le giovani generazioni dell’epoca, che potevano sfogare la passione per il pallone (unico diversivo esistente) nelle piazze e stradine del paese, o in campetti rimediati. In un terreno di proprietà comunale, in località Meito, fu individuato il sito adatto per la realizzazione dell’opera. Dopo la gara d’appalto, la ditta Beton Black di Latina, nella primavera de 1973, diede inizio ai lavori. Sotto la direzione di Claudio Bugno, la realizzazione del campo sportivo fu eseguita abbastanza celermente.Nell’estate del 1975, l’opera fu ultimata e consegnata. I calciatori del Villa, agli inizi degli anni settanta, per la loro giovanissima età, (essendo nati dal 1954 in poi) avevano disputato il campionato provinciale juniores, con risultati più che lusinghieri. Sempre in quell’anno, la società presieduta da Domenico Rossi, decise il salto di categoria, con grande gioia dei calciatori. Gli stessi, per partecipare all’imminente campionato di terza categoria, si diedero da fare per sistemare, con le ultime rifiniture, campo e spogliatoi. Il capitano della squadra Franco Petrilli, ad esempio, aiutò Romano Leo ad impiantare le porte. Queste le dimensioni del campo: 45 metri di larghezza e 90 di lunghezza. Così, nella stagione calcistica 1975/76, la Polisportiva Villa, per la prima volta, ebbe la possibilità di giocare finalmente in "casa". Le generazioni di santostefanesi nati dal 1954 in poi, sono state calcisticamente e qualitativamente le più prolifiche: sono usciti tanti bravi giocatori. Alcuni erano di livello superiore, se seguiti adeguatamente, avrebbero potuto giocare in categorie maggiori: il caso di gente come Alfio ed Angelo Fiori, Tonino e Piero Zera, con quest’ultimo convocato in una selezione giovanile provinciale e poi regionale, Augusto Iorio, Claudio Flamini, Franco Olivieri, Luciano Olivieri, Roberto Iorio, Luciano Rossi ed altri. Il Villa, nelle stagione successive, si è fatto onore, disputando eccellenti campionati. Ricordiamo la stagione 1978/79, quando accadde un evento eccezionale, con protagonista, il mondo della comunicazione. Nel mese di novembre, al Meito era in programma la partita tra il Villa ed il Marini di Ceccano, entrambe appaiate al primo posto in classifica, con un’attesa spasmodica, presente il pubblico delle grandi occasioni, con bandiere al vento. In quegli anni erano nate le radio private; ebbene, la partita fu trasmessa, prima ed unica volta, in diretta radiofonica da un’emittente di Ceccano. Sono stati anni d’oro, con la squadra competitiva al massimo livello e composta di tutti santostefanesi. Claudio Flamini ricorda la stagione del secondo posto, dietro il fortissimo Supino: "La differenza nell’abbigliamento sportivo, tra noi ed i supinesi che indossavano divise sgargianti, era l’emblema del divario tra una società ricca in cui militava un calciatore importante come Sambucco (ex Lazio, costato al Supino 20 milioni di vecchie lire) ed una compagine spartana ma agguerrita e forte com’eravamo noi. Nonostante ciò, li mettemmo in grossa difficoltà e solo per un’inezia non vincemmo il campionato. Qualche anno prima, ricordo un campionato juniores in cui vincemmo ambedue i derby contro il Giuliano di Roma; a Giuliano segnai il gol della vittoria (1-0), fu una grande soddisfazione. L’aver battuto i rivali storici, nella loro "fossa dei leoni", ci resi ebbri di gioia; tornando a Villa, sporcammo la macchina del mister Memmo (Baffone) Palombi che teneva in modo particolare alla pulizia della sua "mitica Fiat 500 targata FR 104054", ma in quella circostanza non se la prese per niente, poiché era anch’egli euforico per l’impresa. Arrivati in paese, tra i suoni dei clacson, urla di gioia dei tifosi al seguito che ci avevano annunciato, la gente ci accolse da trionfatori". Negli anni successivi, si realizzò un naturale ricambio generazionale. Rimase solo un superstite della gloriosa vecchia guardia: Nino Olivieri, il quale "appese le scarpette al chiodo" ben oltre i quarant’anni. Il campo Meito, tra la fine degli anni ottanta e tutto il novanta, ebbe un periodo di decadenza: cadde nell’oblio, in conseguenza del fatto che la Polisportiva Villa, purtroppo, per motivi di carenza dirigenziale, si sciolse poiché era venuta meno la passione. Sono stati anni bui, con il calcio sparito dalle domeniche santostefanesi; fino all’estate del 1998, quando un gruppo d’amici, decise di ricostruire dalle ceneri, una nuova realtà sportiva: la F. C. Villa Santo Stefano 1998. I primi tre campionati (98/99, 99/00, 00/01) sono stati disputati, tra molti problemi e disagi, sul campo di Giuliano di Roma. Il campo Meito, nel frattempo, fu completamente ristrutturato a norma, con nuove infrastrutture: servizi, parcheggio e tribuna per gli spettatori. Così finalmente, nell’ottobre del 2001, dopo il positivo collaudo tecnico sull’idoneità della struttura, la squadra è ritornata a giocare sul rinnovato campo sportivo di casa. |