LA "SPAGNOLA" A VILLA SANTO STEFANO
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La Spagnola è il nome popolare di
una pandemia influenzale che, tra il 1918 e l’inizio del 1919, provocò la
morte di circa 40 milioni di persone (di cui oltre 600 mila nella sola
Italia).
Fu chiamata così perché,
all’inizio, sembrò essersi diffusa solo in Spagna, ma in realtà il virus
(H1N1) fu portato in Europa dai soldati americani venuti a combattere a
fianco dell’Intesa. I sintomi della malattia erano: dolori agli occhi ed
alle orecchie, mal di testa, gola arrossata ed irritata e, soprattutto,
una tosse persistente. A tutto ciò facevano seguito, dopo un paio di
giorni, brividi intensi, febbre sempre più alta e, infine, la morte con
fuoriuscita di sangue molto copioso dalla bocca.
A Santo Stefano la prima vittima
fu una ragazza di 17 anni, Giselda Anticoli (figlia di Ulderico e di
Angelamaria Reatini) morta il 1 ottobre del 1918.
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Il Sindaco:
Filippo Bonomo (Pippo Mantella) |
Il
Vicario foraneo: Don Baldassarre Perlini |
Il
"Trasportatore": Telemaco Anticoli |
Il
Vice-Sindaco: Giovanni Leo |
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In basso il
luogo al cimitero della grande fossa comune e alcune lapidi. |
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I giorni peggiori, quelli cioè col
maggior numero di decessi furono il 25 ed il 26 dello stesso mese,
rispettivamente con 12 e 11 vittime. Alla fine di ottobre, quindi la
situazione divenne sempre più drammatica: gli uomini validi erano ammalati
(caratteristica della spagnola era quella di colpire soprattutto le
persone più robuste e in buona salute), mancavano perciò le braccia per
scavare le fosse, il legno per le bare si era esaurito mentre i decessi si
susseguivano senza sosta.
All’epoca dei fatti le
Autorità civili e religiose di Villa erano: il Sindaco Filippo Bonomo (zio Pippo Mantella), il vice Sindaco
Leo Giovanni (Picchione),
il farmacista Umberto Felici, il vicario foraneo Don Baldassarre Perlini, il medico condotto
Matteo Bonomo e il vice Parroco
Don Amasio Bonomi. |
Le autorità paesane furono
costrette a far "accasarciare" (ammucchiare) i cadaveri sotto la Loggia,
in attesa che Telemaco Anticoli li trasportasse, con il suo carretto al
Cimitero. Qui, però, non essendo disponibili le fosse per la sepoltura, a
causa della penuria di manodopera, i corpi venivano lasciati all’interno
della Chiesetta.
Nella notte del 27, essendo
stata lasciata accostata la porta della Chiesa del Cimitero per
cercare di attenuare un po’ il fetore fetido emanato dai cadaveri e
dal sangue che inondava il pavimento, un branco di cani randagi, o
forse lupi scesi da Siserno, riuscì ad entrare facendo scempio dei
corpi.
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Il cimitero
in una foto del 1958 e Giuseppe Iorio, la Guardia campestre
nel 1918 |
Il mattino successivo la Guardia campestre Giuseppe Iorio
(Polenta), scoprì con orrore il cadavere di una donna (M.M.),
orribilmente mutilato, ad una quindicina di metri dalla Chiesa.
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Infine si riuscì a scavare un
"cavatone" che servì da fossa comune. Questo “cavatone” fu
scavato grazie all’intervento dei
prigionieri
austriaci ("Austresi") che si trovavano a Villa. Abitavano in
Casa Marafioti sotto la Chiesa.
Alcuni bambini (Antonio
Felici “di Filotea", Ilio Petrilli “di Checca”, …) erano soliti
andare sotto le finestre degli austriaci gridando “Lapis! Lapis!” al
chè si affacciava uno dei prigionieri che chiedeva ai ragazzi “fichi
secchi”? Alla loro risposta affermativa mandava giù con lo spago un
canestrello che conteneva piccole matite per scrivere in cambio
delle “ficura secche” che i mammocc', mandavano su.
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Solo poche famiglie ebbero la
possibilità di far seppellire i loro cari in tombe private come quelle di Palladini Annuccia, Giulia Bonomo (di Pia) e Bonomo Gentilina (Leggerino)
scavate al lato destro della Chiesa.
A causa del gran numero di
decessi alcune case furono chiuse come quella detta "della paura"
alle Fontanelle. La "Casa della paura" dove attualmente vivono gli
eredi di Augusto Rossi (l’Americano) era abitata nel 1918 da Pasqua
e Francesca Amati (morte rispettivamente il 6 ed il 7 ottobre).
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"La Casa
della Paura" dopo un recente restauro (nov. 2007) |
Non
essendo sopravvissuto alcun componente della famiglia, la casa fu
abbandonata e andò in rovina. Dopo qualche anno cominciò ad essere
conosciuta come la "Casa della paura" molto probabilmente perché i
Giulianesi che venivano a Villa in occasione della festa di S.
Rocco, tornando a Giuliano a notte fonda, udivano strani rumori
provenire dalle rovine. Tali rumori erano causati certamente da
animali selvatici che vi si erano stabiliti, ma allora la fifa e la
credulità nelle apparizioni erano tante che "na’ sera arosceua
i’ natra pur’ " e così la povera casa si guadagnò il poco
piacevole appellativo. |
Le famiglie che ebbero il maggior
numero di morti furono: i Bonomo (24), gli Iorio (16) e i Palladini (12).
Le ultime vittime furono Emilia Colini (di Giuseppe ed Enrica Reatini),
morta il 27 novembre a 28 anni e Remo Perugini defunto il 5 dicembre
all’età di 42 anni. In totale, nel periodo ottobre-dicembre 1918, la
Spagnola uccise a Villa Santo Stefano circa 170 persone .
Questo è
l’ elenco dei defunti che risultano agli atti del 1918 la prima
cifra si riferisce all'età e la seconda al giorno del decesso: |
SETTEMBRE
Bonomo Lorenzo anni 45
27
Iorio Rinaldo 51 27
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OTTOBRE
Anticoli Giselda anni 17
1
Palombo M. Rosa 33 3
De Filippi Carolina 62 3
Bonomo Agrippina 49 4
Amati Pasqua 41 6 a
Casal di Falvaterra
Trapani Angela 6 6
Amati Francesca Tullia 29
7
Iorio Stefano 13 8
Palladini Giuseppa 6 8
Lucarini Ang. Daria 8 10
Leo Oliva 23 11
Palladini Anna 34 12
Palladini Piompina 8 12
Reatini Maria 13 12
Prepi Dario Giovanni 3 12
Fiocco Biagio 58 12
Palladini Angela 38 12
Palladini Pietro 41 12
Zomparelli Rosa 42 12
Cristini Giuseppa 15 12
Reatini Rosa 6 12
De Filippi Filomena 73 13
Reatini Domenico 18 13
Leo Lucia 35 13
Trapani Maria 4 13
Bonomo Leopolda 30 13
Rossi Olga 6 13
Bonomo Rosa 30 15
Leo Federico 47 15
Lucarini Giuseppina 1 15
De Filippi Adalgisa 20 15
Lucarini Loreta 25 15
Palladini Rocco 16 15
Palladini Giuseppina 14 15
Lucarini Ulderico 48 15
De Filippi Francesco 7 15
Colini Anna 28 15
Palombo Giacinta Maria 28
16
Iorio Maria 25 16
Colini Marco 18 16
Leo Filomena 13 16
Palladini Giuseppe 35 17
Tranelli Maria 30 17
Bonomo Virginia 41 17
Sebastiani Angelo 46 18
Lucarini Angelomaria 44 18
Palladini Giuseppa 14 18
Mastrangeli Emilia 25 18
Trapani Palma 33 18
Bravo Filomena 56 18
Lisi Angelomaria 31 18
Destasio Arcangela 59 19
Bonomo Giuseppina 33 19
Mastrangeli Luigia 40 19
Bravo Antonio 77 19
Bonomo Teodolinda 46 19
Bonomo Giulia (fu Stefano
e Rossi Maria) 39 19
Iorio Ernesta 29 19
Leo Andrea 69 20
Fiocco Giuseppe Antonio 5
24
Sarandrea Raffaele 13 24
Sarandrea Costantino 9 24
Palladini Lucio 3 24
Rossi Gesualda 42 24
Fiocco Giuseppe 29 24
Palladini Silvio 8 24
Bonomo Gentilina 22 24
Bonomo Mariangela 10 24
Palladini Michelina 3 24
Panfili Enrico 15 24
Leo Angelarosa 48 24
Aramini Giuseppe 18 25
Bonomo Allegrina 31 25
Bonomo Maria 16 25
Masi Augusto 5 25
Leo Assunta 30 25
Colini Giuseppe 15 25
Lisi Carolina 52 25
Iorio Giuseppina 23 25
Savo Filomena 53 25
Olivieri Giuseppa 19 25
Ciocchetti Filomena 59 25
Bonomo Andrei 11 25
Lucarini Fortunato 55 26
Mastrangeli Maria 34 26
Paggiossi Giuseppa 15 26
Iorio Agostina Maria 38 26
Iorio Angelo 2mesi 26
Fasani Filomena 16 26
Iorio Romeo 3 26
De Filippi Pietro 11 26
Lucarini Emilio 4 26
Leo Giuseppe 45 26
Rossi Maria 2 26
Rossi Antonio 55 27
Palombo M.Loreta 34 27
Palombi Mariano 60 27
De Filippi Giuseppe 43 27
Iorio Cesira 13 27
Bravo Lucio 8 27
Rossi Angelamaria
1giorno 27
Palombo Giuseppe 51 28
Iorio Loreta 56 28
Masi Vincenzo 51 28
Palombo Maria 17 28
Bonomo A.M. Giulia 35 28
Bonomo Antonia 21 28
Iorio Giuseppa 19 29
Fasani Angelo 52 30
Rossi Iolanda 3 30
Anelli Felinda Adriana 9
30
Palombo Giustina 24 31
Lucidi Domenico 16 31
Planera Maria 10 31
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NOVEMBRE
Petrilli Federico (di
Aristide) 36 3
Rossi Virginia 15 3
Toppetta Elisabetta 53 4
Bonomo Fausto Roberto 14 6
Lucarini Domenica 77 7
Palombo Costantina 34 8
Iorio Maria Luisa 68 8
Fasani Carolina 58 8
Lolli Maria Pietrina 4 9
Giovannini Ernesto 12 9
Rossi Maria Augusta 21 11
Toppetta Augusta 54 26
Colini Emilia 28 27
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DICEMBRE
Perugini Remo 42 5
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Testimonianza di Domenico
Lucarini "La Luna".
Al Tempo della "Spagnola",
Domenico (classe del 1910) faceva il Chierichetto e seguiva Don Amasio Bonomi quando
andava a impartire l’estrema unzione ai moribondi.
Prima di entrare
nelle case dei malati Don Amasio spezzava uno spicchio d’aglio e lo
annusava a lungo e lo stesso faceva fare al suo piccolo
accompagnatore. Sarà stato l’aglio a salvarli?
In una casa, davanti alla
cantina di "Marietta Cencetta", trovarono ben 5 cadaveri di cui 2
riversi sulle scale. |
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Si ringraziano i
signori: Alfredo Iorio (D’Ascenzo), Bonomo Annita (di Cesarina),
Iorio Giulia (Ventriglio), Iorio Ida (La luna), Stefano Lucarini e
Ilio Petrilli per i ricordi e le informazioni fornite all’autore.
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Prof. Ernesto Petrilli
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