Villa Violenta, cronache giudiziarie santostefanesi tra '800 ed inizio '900 - Rubrica a cura di Ernesto Petrilli

RAZZA VENTRIGLIO

GAETANO IORIO

(23 luglio 1871)

In nome di sua Maestà

Vittorio Emanuele II

Per grazia di Dio e volontà della nazione

RE D’ITALIA

Il Tribunale civile e correzionale di Frosinone composto dai signori avv Enrico Oberty, Presidente, avv Ignazio Borro, avv Vincenzo Toccafondi, giudici,

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

Nella causa del Pubblico Ministero

CONTRO

  1. Iorio Gaetano di Bonaventura e Rosa Lauri, di anni 22, bovaro, celibe, nato e domiciliato a S. Stefano;

  2. Catozzi Salvatore, di Francesco, e Carlini Giuseppe, di anni 31, ammogliati con prole, di Ceccano, ove hanno domicilio.

IMPUTATI

di avere, nel 23 luglio 1871, il Iorio Gaetano ferito volontariamente in viso con arma impropria (sassi e bastone) Vincenzo Malizia, Matteo Ciotoli e Catozzi Salvatore, il primo alla radice del naso con frattura dell’osso sottostante ed alla gobba frontale sinistra con frattura del sottoposto osso, guaribile in 30 giorni con cicatrice apparente, ma non deformante; il secondo (Ciotoli) alla regione temporo-frontale sinistra con frattura del sottostante osso, guaribile in 28 giorni; ed il terzo (Catozzi) alla regione masseteria destra, guaribile e guarita in 5 giorni.

Ed il Catozzi di aver ferito con arma impropria Iorio Gaetano alla regione temporale sinistra con scopertura del pericranio, ferita guarita in dieci giorni.

Udite le risultanze del pubblico dibattimento

Visto il Pubblico Ministero nel sue conclusioni

Udito i difensori degli imputati e gli imputati stessi, i quali hanno avuto la parola per ultimi

Ritenuto in fatto, che nella sera del 23 luglio 1871 in Ceccano avvenne un diverbio per causa di giuoco tra l’imputato Iorio Gaetano da una parte con dei ceccanesi dall’altra, a seguito di che nacque una rissa, per la quale lo Iorio rimaneva ferito alla testa, rimanendo pure feriti Salvatore Catozzi, Vincenzo Malizia e Matteo Ciotoli

RITENUTO che rimasto provato dalle perizie che i detti ferimenti procurarono tutti malattia con impedimento al lavoro per più di cinque e meno di trenta giorni

RITENUTO che le dirette ed immediate incolpazioni (accuse) degli stessi Malizia, Ciotoli e Catozzi, avvalorate dalle deposizioni dei testimoni provano in modo non dubbio che autore delle ferite sopra riportate debba ritenersi lo Iorio, il quale le ha procurate con lancio di sassi verso i medesimi per essere stato cacciato fuori dall’osteria ove giuocava, né si può ammettere a suo favore l’invocata scusa della provocazione, avendo egli per primo, con vie di fatto, dato causa alla rissa

RITENUTO che in quanto all’imputato Catozzi la prova di per se stessa debole che risultava a suo carico dalla prima accusa dello stesso Iorio venne attenuata dalla ritrattazione di costui fatta all’udienza e quindi il Catozzi deve rispondere solo di ferimento causato in rissa, ma di quel ferimento si ignora l’autore preciso non essendo attendibile la dichiarazione fatta dallo stesso Iorio che esso gli sia stato causato da un tale Musichetti che non risultò neppure presente al fatto.

RITENUTO che lo stesso Catozzi, essendo già stato condannato a pena correzionale per ferimenti, è incorso nella recidiva

VISTI gli art. 543, 565, 118 e 56 C.P. nonchè 368 e 569 C.P.P.

DICHIARA Gaetano Iorio colpevole di ferite volontarie con arma impropria in danno di Malizia, Catozzi e Carlini, ferite che hanno prodotto malattia ed incapacità al lavoro per più di cinque e meno di trenta giorni

DICHIARA Salvatore Catozzi colpevole di ferita volontaria avvenuta in rissa, della quale si ignora il preciso autore, in danno del detto Iorio che gli produsse malattia e incapacità al lavoro, con recidiva.

Per questi reati, avvenuti in Ceccano, il 23 luglio 1871, condanna Iorio Gaetano alla pena del carcere per mesi sei ed il Catozzi alla stessa pena per mesi tre (computando ad entrambi il carcere già scontato) li condanna inoltre rispettivamente alla indennità di ragione verso le parti lese e solidalmente alle stesse (spese) del procedimento

In Frosinone, udienza del 27 ottobre 1871

Via Lata

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7.2.13

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