La "ciammotta" in dialetto ciociaro non è altro che la lumaca di terra o chiocciola. A questo gustoso mollusco è stato dedicato un comitato per la sua valorizzazione gastronomica e culturale. Oltre 25 anni fa c’era stata, a Villa Santo Stefano, una sagra dedicata alla ciammotta, ed è anche per questo che Ermanno Pisa ha voluto rinverdire i fasti del passato riportando ai nostri giorni la manifestazione scomparsa e definendola come "la prima festa dell'estate". Con la collaborazione di numerosi "complici" ha fondato il "Comitato la Ciammotta" e trasferito la sagra al di fuori del centro abitato e precisamente nella grande e verde località Quarallo, fra il limitare della Macchia e l’antica via degli Spagnoli. Nei giorni precedenti la manifestazione, le ciammotte (ben 130 chilogrammi) sono state "depurate" in quanto richiedono una speciale preparazione per essere poi gustate nel modo migliore. La mattina di sabato 14 giugno 2008 è iniziata la "kermesse cultural-gastronomica" con la cottura delle ciammotte e del sugo a base di pomodoro, complemento essenziale dell'antica ricetta santostefanese. Sempre nella mattinata era partita la gara di caccia alla quaglia senza sparo e l’escursione in mountain-bike nel bosco. Finite le manifestazioni è iniziato a piovere, ma nel pomeriggio è tornato il sereno e dopo i giochi popolari, come da programma, è iniziata la mostra canina. Molti i cani presenti alla mostra amatoriale a dimostrazione dell’affetto che tante persone provano per "l’amico fedele" e per tutti, al termine, c’è stato un ricordo della manifestazione. La sagra è stata patrocinata dal Comune di Villa Santo Stefano e dalla XXI Comunità Montana. Stands gastronomici, di associazioni e di articoli vari hanno arricchito la festa, compreso quello delle Poste italiane dove era presente un annullo speciale filatelico. Il grande spazio a disposizione ha permesso l’ingresso di molte persone, arrivate anche dai paesi vicini e quando, verso le 21,00, è iniziata la distribuzione delle ciammotte, una lunga fila si era già formata. L’attenzione posta dagli organizzatori, per la distribuzione dei vassoi con le pietanze, ha permesso il rapido deflusso delle due file e occupato velocemente le lunghe tavolate preparate. Il vassoio consisteva in un piatto di ciammotte al sugo e in una porzione di "minestra di pane" con fagioli e finocchietto selvatico che ha impreziosito anche questa tradizionale portata. Immancabili poi le lesche (fette di pane) per panogna (intingere) nel sugo insieme al classico stuzzicadenti per estrarre il mollusco dal suo guscio. Era poi possibile spostarsi nella "cantina" dov’era disponibile un bicchiere di ottimo vinello "cannellino" bianco o di acqua minerale. I commenti sulla bontà dei piatti sono stati entusiastici e molti appassionati degustatori hanno fatto il bis e qualcuno addirittura ... di più! Disponibile sul bancone di servizio l’immancabile uaiana (peperoncino piccante) che esaltava maggiormente il sapore delle gustose pietanze.
Al calare della notte, il sindaco Enrica Iorio ed Ermanno Pisa hanno salutato e ringraziato organizzatori e partecipanti. A seguire è iniziato lo spettacolo musicale. Attrezzati sul palco presso gli stands si alternavano l'ottimo Francesco Sarrecchia con la sua tastiera e le canzoni all-time e "il fuoriclasse dell’organetto" Danilo Trapani con le reinterpretazioni fra tradizione e modernità. E così, nell’apposita pista allestita di fronte al palco, fra balli tradizionali, latino-americani e di gruppo è terminata ben oltre la mezzanotte la "prima festa dell’estate". Il presidente del comitato, un entusiastico Ermanno Pisa, nei giorni seguenti ha così commentato: “Sono estremamente soddisfatto dell’esito positivo della festa. Ho ricevuto consensi da tanta gente. Davvero numerosi sono stati coloro che venivano da fuori, a dimostrazione che la comunicazione mediatica, internet e stampa, ha funzionato. Ringrazio tutti i collaboratori che si sono prodigati in modo encomiabile. Credo che abbiamo dato un piccolo contributo alla valorizzazione del nostro territorio e delle sue antiche tradizioni”. Enzo Iorio
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up.23 giugno 2008
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