Villa S. Stefano ricorda…

LA NOTTE DELL’ASSUNTA

Di Giovanni Bonomo e Pino Leo

Vogliamo ricordare con voi la notte dell'Assunta, quella che divide la giornata del 15 agosto, solennità di Maria SS.ma Assunta in Cielo, da quella del 16 agosto festa di San Rocco.

Questa notte è per noi, la notte più lunga dell'anno; è, infatti il legame che unisce le celebrazioni che, iniziate il giorno 15 in onore della Madonna, terminano con la serata del 16 agosto.

Questa continuità è testimoniata dalla cottura dei ceci che i "Panardari" si apprestano a fare durante le ore notturne. Essi si muovono con abilità, data da un'abitudine secolare, tra i fuochi delle caldaie, circondati dalla simpatia e dalla curiosità di nottambuli che, con loro, improvvisano sbicchierate offrendo birra e cocomero.

Nel tardo pomeriggio del 15 agosto, si officia in chiesa l'ultima funzione del triduo in onore di S. Rocco, che culmina con la tradizionale processione. Questa, ha assunto negli ultimi cinquant'anni una solennità e un popolarità che non aveva quando si svolgeva di pomeriggio.

Nel 1956, sindaco Luigi Bonomo, promossa dal comitato festeggiamenti e coordinata dal compianto Elio lorio, venne organizzata "un'uscita di San Rocco" inedita, per gli effetti luminosi e la ricchezza dei fuochi artificiali, curati dalla ditta Giuseppe Francazzi. Questa, resta, ancora oggi, il modello a cui s'ispirano gli organizzatori del commovente momento.

Dopo la processione, intorno alle 22,00, la piazza principale comincia a rianimarsi di cittadini, in attesa di poter assistere a qualche spettacolo che, per la "Commissione", è sempre problematico programmare. Infatti, la ristrettezza dell'intervallo tra la fine della processione e l'accensione della Panarda, rende difficile l'allestimento di un intrattenimento adeguato. Gli organizzatori, comunque, ricorrono a vari espedienti, per assicurare in queste ore di attesa, un minimo di spettacolo.

Anno 1950 - La benedizione della Panarda  (da Archivio Fotografico)

Si assiste, a volte, all'esibizione della banda che ha accompagnato la processione, qualche altra volta al concerto di complessini o altre attività ricreative. Ci torna in mente, a questo proposito, il primo complessino locale, esibitosi nel lontano 1956, su un camion Leoncino OM, in piazza Umberto 1°, davanti alla casa di "za Italia Tambucci". Tale avvenimento fu riportato nella cronaca di Frosinone dall'allora corrispondente per "Il Messaggero" Ilio Petrilli. Il gruppo era composto dai... musicisti: Giorgio Perlini (fisarmonica), Ermenegildo Bartoli (percussioni) e dalle voci dell'indimenticato amico Pietro Di Stefano, figlio di Quintilia e Giovanni Bonomo. Quest'ultimo avrebbe coronato la sua carriera canora, entrando, nel 2000, 44 anno dopo, a far parte dei bassi del Coro Polifonico Comunale di Villa S. Stefano diretto dal Maestro Guido Iorio che si esibì, per la prima volta, la notte del 15 agosto.

Per l'organizzazione di giochi popolari, va ricordato, quale animatore e promotore più entusiasta, Alfredo Anticoli.

Nel 2001, l'allora presidente del Comitato, Giovanni Iorio, ebbe la caparbietà di realizzare la "Rievocazione Storica della Panarda"; per questo progetto coinvolse gli scriventi, autori della sceneggiatura e la regia. La manifestazione, ricca di costumi, suoni e colori, per l'entusiasmo e successo di pubblico ci sembra la formula migliore per far trascorrere ai cittadini la notte festiva dell'Assunta.

Alla fine degli spettacoli, la piazza comincia a svuotarsi; le luci delle bancarelle pian piano di spengono, mentre "Antonio Fasan'", brontolando risistema la sua "Apetta 50"; termina il lontano brontolìo dei generatori di corrente, non si ascoltano più le grida, né i suoni di trombette e fischietti vari dei bambini, che scorrazzavano tra la folla, incuranti dello spettacolo che si stava svolgendo.

Anno 1956 - Il Sindaco Luigi Bonomo con Elio Iorio controllano la preparazione della Panarda

(da Archivio Fotografico)

Sui tavoli si osservano file di bicchieri e bottiglie di birra o altre bevande ormai vuote, che qualche cameriere assonnato inizia a riordinare. Capannelli di persone assistono allo svilupparsi dei fuochi sotto le caldaie; da questi si alzano lunghe e dense colonne di fumo che non disturbano affatto i presenti intenti a scommettere sulla caldaia che per prima comincerà a bollire.

Le fiamme, ormai alte, proiettano nell'oscurità della notte, le ombre del Panardari che si affaccendano nel preparare le giuste dosi di olio, pepe, sale e rosmarino, necessarie, al mattino, per il condimento dei ceci.

Tra un'attività e l'altra, spesso, si bisticcia scherzosamente, facendo volare anche qualche "moccolo" poco adatto alla festività, o qualche "scuòrcia d' qu'cumbr' ".

Al vociare, si associano, più tardi, le note di un organetto, sceso dal Macchione, che suona allegramente e approssimativamente motivi sacri e profani.

A noi, ormai tra le lenzuola, tornano in mente i ricordi di sempre, fin dalla nostra infanzia. Al buio, si ripensa ai volti di persone sconosciute, e con piacere, agli amici rivisti dopo tanti anni; si rivive l'emozione, suscitata dallo sguardo e dal sorriso di qualche nostra amica.

Man mano le voci e i pensieri si confondono, le palpebre si appesantiscono, la musica dell'organetto è, ormai, una melodia triste e lontana che ci fa scivolare lentamente nel sonno. _

E' solo un attimo... Booom!!! : un botto assordante riempie la stanza, fa tremare i vetri e le mura; non si ha il tempo di rendersi conto di cosa stia succedendo, che ne arriva un altro di cui, questa volta, riusciamo ad ascoltare anche il tonfo di lancio; segue immediata una scarica di mortaretti che ci sveglia definitivamente. La luce che penetra tra le tapparelle, non è quella delle luminarie della sera precedente, ma quella del primo sole.

Il suono lontano degli accordi e del solfeggi provati dai musicisti, ci avverte che la banda sta per fare il giro del paese. E’ SAN ROCCO!

 

da: "La Voce di Villa" - Notiziario a cura dell'Amministrazione Comunale di Villa Santo Stefano

 agosto 2005

www.villasantostefano.com

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