Valcatora di Giuliano di Roma
Articoli de "Il Messaggero" edizione di Frosinone dal 23 gennaio 2001 al 26 ottobre 2000
Martedì 23 Gennaio 2001
Rifiuti/Nulla di fatto per la discarica
Sono passati due mesi dall’interruzione della trattativa per l’acquisto del sito di Giuliano di Roma (sette ettari in località Valcatora) su cui realizzare la discarica provinciale che ospiterà i sovvalli di Colfelice. Da allora niente di nuovo. Dopo le dimissioni del commissario del Consorzio di smaltimento dei rifiuti, Suriano, nessuno ha più contattato i coniugi Arduini, proprietari del terreno. E l’Amministrazione provinciale aspetta ancora che la Regione dia un parere sull’idoneità del sito. Palazzo Gramsci, per evitare l’emergenza rifiuti, è corso ai ripari con un sito provvisorio a Pignataro, che, però, sarà disponibile solo fino alla fine di febbraio. E dopo? Si riprenderà a trattare per Giuliano? «Non abbiamo ancora ricevuto notizie dalla Regione - afferma l’assessore provinciale all’ambiente, Antimo Simoncelli - Se ci diranno che il sito della Valcatora è idoneo, cercheremo la strada per continuare la trattativa». Ma i proprietari, che avevano già fatto sapere di non essere più interessati a vendere, saranno disposti a cambiare idea? «Non sono stato più contattato - dichiara il figlio dei coniugi Arduini, Enrico - Ma tutto dipende dalle condizioni che ci verranno presentate. Se non sono cambiate dall’ultimo colloquio con Suriano sarà difficile vendere». La trattativa infatti si è arenata per motivi economici: il Consorzio voleva acquistare il terreno a 40 milioni l’ettaro (280 milioni in tutto). Ma i proprietari, che avevano acquistato quello stesso terreno a 50 milioni l’ettaro (350 milioni in totale) non hanno accettato. Intanto sull’ipotesi di Giuliano scoppia la guerra nei Ds. La sezione giulianese della Quercia ha ribadito un convinto no alla discarica, chiamando in causa la Provincia e l’assessore dei Ds, Simoncelli. «Con la decisione del Tar di Latina tutto è tornato al punto di partenza - dicono i Ds di Giuliano - Ma l’ordinanza non scongiura la costruzione della discarica. Inoltre la memoria difensiva dell’avvocato Spirito (difensore di Palazzo Gramsci) riporta delle imprecisioni. E’ stato stravolto il lavoro dei tecnici del Comune che dimostravano la non idoneità del sito».
Venerdì 12 Gennaio 2001
PROVINCIA
Sono 27 su 91, dopo tre giorni dalla chiusura della scadenza
programmata, i Comuni della provincia che hanno deciso di non aderire al
consorzio per la raccolta di rifiuti del Basso Lazio. Lo ha reso noto l’assessorato
all’Ambiente. Una percentuale bassa ma non definitiva, come ha chiarito lo
stesso assessore provinciale Antimo Simoncelli (Ds): «Alcuni di questi Comuni
non hanno fatto materialmente in tempo a completare gli adempimenti burocratici,
ed hanno chiesto del tempo per mettersi in regola. A tutt’oggi gli unici che
abbiano detto chiaramente di non voler partecipare sono Amaseno, Alvito ed
Arpino». Quali le cause della mancata adesione? Stabilito che, per ora, l’unico
impianto di preselezione dei rifiuti funzionante in provincia è quello di
Colfelice, del quale i Comuni aderenti al consorzio potranno servirsi a tariffe
agevolate, resta ancora da capire perché i Comuni ’’ribelli’’ abbiano
voluto rifiutare l’accordo, a costo di pagare prezzi decisamente più alti.
«Questo non lo sappiamo» ha detto ancora l’assessore all’Ambiente. «Ma,
visto che le tre amministrazioni in questione sono rette da sindaci di An, Ccd e
Forza Italia, potrei pensare ad una opposizione preconcetta, di tipo politico.
Ma ovviamente è solo un’opinione».
Il piano di smaltimento provinciale dei rifiuti prevede poi, come fase finale,
la loro eliminazione nel termoinceneritore di S. Vittore, la cui attivazione è
prevista a partire dai primi mesi di febbraio.
Intanto a Giuliano di Roma c’è aria di festa. Nella mattinata infatti si e'
svolta un'udienza davanti al Tar. L'avvocato del Comune Maggi ha dichiarato:
" Siamo ottimisti perche' il legale della Provincia infatti ha lasciato
intendere che non c'e' piu' l'intenzione da parte loro di realizzare la
discarica in localita' Valcatora a causa del mancato accordo con i proprietari
del terreno". Il legale del Comune ci tiene pero' a precisare che "la
Provincia non ha ancora revocato l'ordinanza, quindi ufficialmente nulla e'
cambiato».
Giovedì 7 Dicembre 2000
Il terreno individuato a Giuliano di Roma non è più
disponbile. Lampazzi (Ds) chiede di valutare altre ipotesi
Discarica, un rebus per la Provincia
Due perizie giungono a conclusioni opposte sull’idoneità del sito
di ALESSANDRA MAGGIANI
Se i proprietari del sito della Valcatora a Giuliano di Roma (che hanno risposto
ad un bando per la realizzazione di una discarica in cui ospitare i sovvalli-
rifiuti inerti- dell'impianto di Colfelice) si sono tirati indietro, e non
vogliono più metterlo a disposizione, perché insistere e non passare ad altri
siti?
La domanda è stata posta questa volta dal consigliere di Giuliano di Roma dei
Ds, Giulio Lampazzi, in rotta con le decisioni della Provincia e dell'assessore
all'Ambiente (del suo stesso partito), Antimo Simoncelli. «La localizzazione
dell'area necessaria per realizzare la discarica - afferma il consigliere
Lampazzi - è stata effettuata solo sulla base della disponibilità dei
proprietari dei terreni. Ora però, i proprietari non vogliono più vendere.
L'atteggiamento della Provincia, che vuole riaprire a tutti i costi la
trattativa, rischia di scatenare meccanismi che potrebbero portare ad un
rigonfiamento del prezzo. Perché non si passa ad esaminare un altro sito?». Il
sito della Valcatora, infatti, ricade nella cosiddetta fascia-uno, quella
prioritaria, ma poi nella fascia-due la Provincia ha individuato altri siti:
Paliano, Sant'Elia, Vallemaio, Sgurgola e Falvaterra. Quindi ci sarebbero altri
posti disponibili su cui costruire la discarica.
Sul sito di Giuliano di Roma c'è poi ancora l'incognita dell'idoneità del
sito, su cui esistono ben due relazioni, di illustri esperti (una della
Provincia e l'altra del Comune di Giuliano) ma che giungono a conclusioni del
tutto opposte. Secondo la prima il sito sarebbe adatto ad ospitare la discarica,
secondo l'altra la conformazione idro-geologica del terreno non lo renderebbe
invece adatto. «Come si può affermare che alla Valcatora si può fare una
discarica - attacca Lampazzi - quando sono state fatte relazioni basate solo
sulle carte. Nessuno infatti ha fatto un rilievo o analizzato il terreno. E del
resto la relazione della Regione Lazio che tanto si attende, non è vincolante
per la Provincia».
Ma la trattativa si è interrotta veramente per motivi di prezzo? Ieri il
commissario Suriano, che ha intrattenuto i contatti con i proprietari del
terreno, aveva lasciato intendere che in realtà Roberto Arduini e Amelia
Marcoccia hanno deciso di tirarsi indietro soprattutto a causa delle polemiche
scatenate dalla loro decisione. La precisazione definitiva, che vuole fugare
ogni dubbio di "manovre", da parte dei proprietari arriva dal figlio
Enrico. «Il terreno - precisa Enrico - è stato scelto in un novero di altri, i
cui proprietari avevano partecipato ad un concorso della Provincia, la cui
commissione ha anche effettuato la scelta. Ci è stato detto anche che il
terreno era stato acquistato solo ad agosto, un mese prima del bando. Ma non è
vero. Come risulta dagli atti catastali, il terreno è stato acquistato in tre
fasi: nell'81, nell'86 e nel '96». Ma ora, probabilmente infastiditi dalle
polemiche dei giorni scorsi, i propriateri hanno detto basta. Quel terreno non
lo affittano più.
Mercoledì 6 Dicembre 2000
Il commissario del consorzio di Colfelice spiega come è caduta
l’ipotesi di Giuliano di Roma. Ma la Provincia non molla
di ALESSANDRA MAGGIANI
Mercoledì 6 Dicembre 2000
GIULIANO
Il sindaco Torella ancora non esulta
La trattativa per l’acquisto del terreno della Valcatora si è interrotta. E il sindaco di Giuliano di Roma la prende come una prima vittoria nella battaglia contro la discarica. «Non posso nascondere che la lettera inviataci da Suriano - dice il sindaco Antonio Torella - è un buon auspicio. Noi però non ci arrendiamo». Al sindaco insomma non basta che i proprietari del terreno individuato abbiano fatto un passo indietro. E aspetta la relazione della Regione. «La vittoria per noi sarà solo l’annullamento dell’ordinanza numero 2 del 2000 emessa dall’Amministrazione provinciale con cui si individua il sito della Valcatora - sostiene Torella - E per dimostrare che non ci arrendiamo andremo avanti anche con il ricorso che abbiamo presentato al Tar, proprio per chiedere l’annullamento dell’ordinanza».
L’assessore Simoncelli: «La trattativa si è
momentaneamente bloccata per un problema di soldi, alla fine l’impianto si farà»
Discarica, la Provincia non molla
Il Comune di Giuliano ha vinto solo una
battaglia, ma la guerra continua
di ALESSANDRA MAGGIANI
La discarica del Valcatora, a Giuliano di Roma, non si fa più? Il sindaco di
Giuliano, Antonio Torella, non ha ancora vinto definitivamente la battaglia.
E’ vero, infatti, che per ora la trattativa tra il commissario Salvatore
Suriano ed i proprietari del terreno della Valcatora si è interrotta (come
risulta da una lettera, inviata dallo stesso commissario all’amministrazione
provinciale di Frosinone). Questo, però, non vuol dire che la discarica non si
farà più. Lo spiega, senza ombra di dubbio, l’assessore provinciale
all’Ambiente, Antimo Simoncelli.
«Nella lettera di Suriano — dichiara l’assessore Simoncelli — si dice che
si è interrotta la trattativa per la realizzazione di una discarica sul sito
della Valcatora, dietro congruo indennizzo ai proprietari del terreno. Ma questo
non significa che la discarica non si farà. L’amministrazione provinciale,
infatti, si è impegnata a rivedere la sua posizione solo in presenza di
motivazioni tecniche». Esisterebbero, insomma, altre strade perché il rapporto
tra il commissario Suriano ed i proprietari del terreno di Giuliano di Roma
riprenda. Sembra, infatti, che i problemi sorti riguardino soprattutto la
questione dell’offerta, cioé l’indennizzo che dovrebbe andare ai
proprietari.
Martedì scorso, intanto, è stato effettuato l’annunciato sopralluogo sul
sito da parte di un geologo della Regione Lazio ed ora a Palazzo Gramsci si
attende una relazione. Mel frattempo, con la discarica di San Paride a
Pontecorvo chiusa (come previsto) dal 30 novembre, dove verranno accantonati i
sovvalli provenienti dall’impianto di Colfelice? «Per ora — spiega
l’assessore Simoncelli — stiamo utilizzando un sito provvisorio a Pignataro.
Si tratta di una vecchia discarica che è stata, momentaneamente, riattivata».
Dunque, niente pericolo di emergenza rifiuti. «Il sito di Pignataro — precisa
l’assessore — c’è servito proprio a scongiurare l’emergenza
nell’emergenza. Se la relazione della Regione sarà positiva e non evidenzierà
motivi tecnici che ostacolino la realizzazione della discarica a Giuliano di
Roma, continueremo ad utilizzare Pignataro solo per i prossimi tre mesi, fino a
quando, cioé, entrerà a regime il sito della Valcatora».
Se non ci saranno, dunque, motivi tecnici contrari, l’amministrazione
provinciale andrà avanti per la sua strada. Gli altri siti individuati verranno
presi in considerazione solo se costretta dalla relazione della Regione Lazio.
D’altra parte, i Comuni che eventualmente potrebbero essere chiamati a
rimpiazzare Giuliano di Roma, già sono in allarme. Nella lista a suo tempo
redatta dalla Provincia (da cui poi è stato scelto il terreno offerto da un
privato a Giuliano di Roma) ci sono, ad esempio, Paliano, Sgurgola e Patrica. Il
rischio, in sostanza, è che se la Provincia non dovessere spuntarla con il
Comune di Giuliano, dovrebbe vedersela con altre amministrazioni locali
altrettanto agguerrite.
Lunedì 4 Dicembre 2000
Giuliano di Roma esulta. Ora spetterà alla Regione scegliere un
altro sito. In ballo Sgurgola, Paliano e Patrica
Rifiuti, stop alla mega discarica
Sfuma l’accordo con i proprietari: il commissario di Colfelice getta la
spugna
di MARZIA FELICI
A Giuliano di Roma si canta vittoria. Vittoria sulla contestatissima decisione
della Provincia di creare una discarica (ove depositare i sovvalli prodotti dall’impianto
di smaltimento di Colfelice) in località Valcatura, alla periferia del paese.
Il commissario straordinario del consorzio per il riciclaggio dei rifiuti,
Salvatore Suriano, ha infatti comunicato al Comune di Giuliano di «ritenere
definitivamente conclusa la possibilità di arrivare ad un accordo per la
discarica in questione» e quindi di «rimettere il mandato ricevuto con
l'ordinanza provinciale». Il problema sembrerebbe essere il mancato accordo
economico con i proprietari per l’affitto del terreno in questione. Secco il
commento dell’Amministrazione provinciale: «Abbiamo fatto tutto ciò che ci
spettava: abbiamo esaminato tutti i siti individuati dall'avviso pubblico. La
nostra commissione tecnica ha ritenuto più idoneo il terreno nel Comune di
Giuliano, ma, visti i problemi che sono sorti in quest'ultimo periodo, abbiamo
realizzato una discarica provvisoria, per tre mesi, a Pignataro. Ora spetta alla
Regione decidere, entro febbraio, quali tra le dodici aree da noi esaminate sia
quella più idonea per la realizzazione di una discarica».
Il sindaco di Giuliano, Torella, dichiara: «Cominciamo ad essere fiduciosi, ma
ancora non possiamo gridare vittoria. L'annullamento dell'ordinanza non c'è e
quindi ancora siamo in pericolo. Sappiamo che ora è tutto nelle mani della
Regione, che ha incaricato un suo geologo di fare una perizia sul terreno, nella
zona di Valcatura, la scorsa settimana. Intanto continuiamo a percorrere la via
legale: ieri infatti abbiamo presentato il ricorso al Tar».
Intanto cominciano a circolare indiscrezioni sui possibili paesi inseriti dalla
commissione provinciale nella seconda fascia di idoneità ambientale-geologica,
che potrebbero ospitare la discarica: E sono: Sgurgola, Patrica e Paliano. Il
Comune di Giuliano ha reso nota in questi giorni anche la relazione tecnica
dell'ingegner Aprea, incaricato di realizzare uno studio accurato sul terreno in
questione. Aprea ha dichiarato il sito di località Valcatura «assolutamente
inadatto alla localizzazione di una discarica», riconfermando le motivazioni
idrogeologiche apparse nella relazione del geologo Pietrantoni. Lo studio
dell'ingegnere verrà utilizzato come controdeduzione all'ordinanza provinciale,
se si svolgerà l'incontro con la commissione-ambiente. Infatti Aprea
controbatte punto per punto tutti i criteri adottati dalla commissione
provinciale per la scelta del sito. Dal punto di vista geologico, infatti, il
terreno risulta di natura carsica e «frequentemente interessato nel periodo
invernale da fenomeni di alluvionamento». Inoltre, sul terreno in questione
esistono numerosi vincoli: ) secondo il piano regolatore adottato dal Comune,
l'area è indicata come «zona per attrezzature turistiche complementari»; ) il
Comune di Giuliano vanta i «diritti del concedente» sul terreno, che non sono
stati affrancati; ) l'area è sottoposta a vincolo idrogeologico; ) il terreno
è attraversato dal metanodotto della società Snam; ) l'area è inserita fra i
siti della rete ecologica europea «Natura 2000».
Nella relazione si fa anche notare la pericolosità dal punto di vista della
viabilità, perché la strada comunale che si deve attraversare per raggiungere
il terreno, si immette sulla strada statale dei "Monti Lepini" in
piena curva. Il Comune ha reso noto anche il parere del professore ingegner
Cannata, che condivide in pieno le conclusioni dell'ingegner Aprea.
Domenica 26 Novembre 2000
GIULIANO DI ROMA
La riunione in Comune, ieri pomeriggio, a Giuliano di Roma,
contro il progetto della discarica provinciale, è stata ricca di proposte. Dopo
una comunicazione alla cittadinanza su quanto l’amministrazione comunale ed il
comitato consultivo hanno svolto fino a questo momento, si è data la
possibilità ai presenti di formulare proposte: tra le più interessanti emerse
nell’assemblea, la creazione di un comitato di agitazione permanente che
organizzi e faccia sentire la voce di protesta dei cittadini. Inoltre, in
seguito alla notizia di un incontro in Prefettura, lunedì prossimo, tra il
presidente della Provincia ed il prefetto, si è deciso di chiedere l’autorizzazione
per far partecipare anche i sindaci di Giuliano di Roma, Villa Santo Stefano e
Prossedi, come principali interessati alla questione.
E’ anche emersa la possibilità di organizzare manifestazioni di protesta non
solo lunedì in occasione di tale incontro, ma anche davanti ai tribunali di
Latina e di Roma, in occasione della discussione dei ricorsi. Infatti, oltre l’amministrazione
di Giuliano, anche Prossedi e Villa Santo Stefano stanno sollecitando i loro
legali a completare, al più presto, la stesura dei ricorsi. Inoltre, è stata
proposta la possibilità di una collaborazione tra gli stessi legali incaricati
dai vari paesi per fare in modo che si possa discutere il tutto in una unica
udienza. Alcuni privati stanno ultimando anche una petizione contro la discarica
da allegare, eventualmente, al ricorso che il comune di Giuliano dovrebbe
presentare nei primi giorni della prossima settimana. Da più parti è emersa
anche la necessità di contattare il proprietario del terreno, su cui dovrebbe
sorgere la discarica che, sembrerebbe, avere l’intenzione di incontrare l’amministrazione.
La commissione consultiva ha proposto, inoltre, di aumentare il numero dei suoi
componenti e visto il grande coinvolgimento ed appoggio da parte dei comuni di
Prossedi e Villa, i cui sindaci erano presenti all’assemblea, di ammettere
anche cittadini non giulianesi.
M.Fel.
Venerdì 24 Novembre 2000
GIULIANO DI ROMA/DOMANI ASSEMBLEA
L’Amministrazione comunale di Giuliano di Roma ed il Comitato
consultivo presso il Comune, nominato circa venti giorni fa, hanno convocato per
domani alle 17 un’assemblea aperta al pubblico presso la sala consiliare. «Lo
scopo principale della riunione è quello di rendere noto ai cittadini quanto l’Amministrazione
sta facendo per bloccare la realizzazione della discarica — dichiara il
sindaco Antonio Torella — ci è sembrato giusto anche invitare i comuni di
Villa Santo Stefano, Amaseno e Prossedi, interessati quanto noi a questa
vicenda. E’ necessario coinvolgere la gente in decisioni così importanti e ci
auguriamo che da questa discussione la politica resti fuori, perché mai come in
questi momenti bisogna essere tutti uniti».
Intanto gli avvocati nominati dal Comune stanno ultimando il ricorso da
presentare al Tar e il Comune di Prossedi ha fatto sapere di avere presentato
autonomamente un suo ricorso. C’è attesa, intanto, per la riunione, non
ancora fissata, con la Commissione Ambiente della Provincia a cui dovrebbe
partecipare anche l’esperto nominato dal Comune, l’ingegnere Antonio Aprea.
Aprea ha già redatto, in via non ancora ufficiale, per il Comune una perizia
sul terreno in questione in zona Valcatura in cui dichiara la non idoneità del
luogo per la realizzazione di una discarica riconfermando così quanto sostenuto
dall’altro esperto del Comune, il geologo Pietrantoni. Durante l’assemblea
di domani si dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di ampliare il
comitato consultivo per permettergli di svolgere al meglio le sue funzioni.
«Saremo ben disposti ad accettare candidature spontanee di persone, non
necessariamente di Giuliano, che intendano seriamente impegnarsi in questa
battaglia», commenta il sindaco.
M.Fel.
Venerdì
17 Novembre 2000
GIULIANO
DI ROMA
Affari e
veleni sulla nuova discarica, il sindaco Torella respinge le accuse
Botta e risposta tra
Giuseppe Felici, un cittadino di Giuliano di Roma, e il primo cittadino del
medesimo comune Antonio Torella, in merito alla nuova discarica provinciale che
l'Amministrazione provinciale ha deciso di far realizzare in località
Valcatora. Il primo, in qualità di rappresentante della Casa ciociara della
Cultura di Frosinone, aveva preso carta e penna e scritto alla nostra rubrica
della posta che «il sindaco di Giuliano avrebbe prima prestato il suo assenso
alla collocazione della discarica provinciale nel territorio del comune dietro
corrispettivo annuale di un miliardo di lire, e poi sarebbe tornato sui suoi
passi». La replica del sindaco Torella, non si è fatta attenere: «Innanzitutto,
smentisco quanto supposto dal Felici; il quale, invece di chiedere ospitalità
sul vostro giornale, avrebbe potuto prendere contatto con il sottoscritto per
chiedere spiegazione di quanto stava accadendo. Ma forse, lo stesso era più
preoccupato a vendere l'altro pezzo di terra vicino a quello già ceduto a chi
ha risposto al bando indetto dalla Provincia».
Frattanto, spostandoci sul versante impianto di riciclaggio di Colfelice, il
Comitato spontaneo dei cittadini di San Cataldo (contrada nel territorio di San
Giovanni Incarico, ubicata a ridosso dello stabilimento per la lavorazione delle
immondizie), ritenendo che la vicinanza della struttura deprezzi il valore delle
proprie abitazioni, hanno presentato - tramite il proprio Comune - richiesta di
declassamento del valore catastale dei beni immobili siti nella loro zona di
residenza, all'Uffico del Territorio di Frosinone.
Domenica 12 Novembre
SAN VITTORE DEL LAZIO
Termocombustore quasi pronto, ma 21 Comuni chiedono il
blocco
Non vogliamo il termocombustore di
San Vittore del Lazio. Lo hanno detto ieri i 21 sindaci delle province di
Frosinone, Caserta, Latina e Isernia al presidente della regione Lazio,
Francesco Storace, al termine del forum sulla droga che si è svolto all'aula
pacis a Cassino. I sindaci con la fascia tricolore e gli ambientalisti con gli
striscioni hanno ribadito al presidente la pericolosità dell'inceneritore che
da gennaio dovrebbe bruciare i rifiuti inerti provenienti dall'impianto di
smaltimento di Colfelice chiedendone il blocco. Storace ha fissato con una
delegazione un incontro per domani sera alla Regione Lazio a Roma alle 18 per
esaminare, ha detto, in maniera approfondita le problematiche connesse al
funzionamento dell'inceneritore.
L'impianto,però, è quasi pronto e da dicembre cominceranno le prove tecniche
per entrare in funzione probabilmente a gennaio. L'opera, realizzata da una
società privata per un costo di 60 miliardi, dovrebbe risolvere in parte il
problema dei sovvalli che ora vengono portati nella discarica di San Paride a
Pontecorvo mentre si è alla ricerca di un altro sito se non sarà attivato
quello di Giuliano di Roma per ora contestato dalle amministrazioni locali. Il
sindaco di Rocca d'Evandro, Antonio Marandola, si è dichiarato soddisfatto
dell'incontro con Storace e lo ha ribadito nel convegno di Cervaro sulla difesa
ambientale organizzato dal sindaco Giovanni Marrocco. " Se le risposte di
Storace- ha detto Marandola- saranno rassicuranti sospenderemo la manifestazione
di protesta programmata per il 18 novembre davanti al termocombustore".
D. Tor.
Per la società che gestisce l’impianto
di Colfelice, manca ancora l’accordo con i proprietari del terreno di Giuliano
di Roma
Rifiuti, è corsa contro il tempo
La Provincia vuole che la discarica sia pronta entro il
mese, la Reclas ha dubbi
di MARCELLO GELFUSA
«Per la fine di novembre dovrà essere pronta almeno una parte della nuova
discarica provinciale, in maniera che il sito possa iniziare ad accogliere i
sovvalli (cioè gli scarti della lavorazione dei rifiuti, ndr)
provenienti dall'impianto di riciclaggio di Colfelice». L'assessore provinciale
all'Ambiente, Antimo Simoncelli, consapevole che il prossimo 30 novembre
chiuderà i battenti la discarica pontecorvese di San Paride, vuol scongiurare
il rischio di una nuova emergenza rifiuti. Non a caso è stato dato incarico
alla Reclas (società che gestisce l'impianto di Colfelice) di redigere un
progetto per la realizzazione della nuova discarica a Giuliano di Roma, in
località Valcatora. E' naturale che la Reclas dovrà assicurare che il terreno
prescelto sia idoneo soprattutto dal punto di vista idrogeologico. Assicurazioni
di fondamentale importanza; soprattutto alla luce della relazione stilata dal
geologo incaricato dal Comune di Giuliano di Roma, che non è proprio in
sintonia con quella portata a termine dai tecnici della Provincia. Per il
momento, comunque, il progetto della realizzazione della discarica è ancora
fermo: «Il primo passo da compiere - spiega Salvatore Suriano, commissario
straordinario dell'impianto di riciclaggio di Colfelice nonché presidente della
Reclas - sarà quello di trovare l'accordo, al momento non ancora raggiunto, con
la proprietà del terreno».
Ed a proposito di Roberto Arduini e Amelia Marcoccia (proprietari dell'area
indicata dalla Provincia per la realizzazione della nuova discarica), il figlio
Enrico ha inteso fare alcune precisazioni sulla vicenda che vede protagonisti,
loro malgrado, i genitori. «Il terreno "incriminato" - fa notare - è
stato scelto in un novero di altri, i cui proprietari avevano partecipato ad un
concorso dell'Amministrazione provinciale; e la scelta dello stesso è stata
liberamente effettuata da una commissione nominata dalla Provincia. Detto
terreno, poi, come verificabile dagli atti notarili e dai certificati catastali,
non è stato acquistato ultimamente, ma in diverse epoche, che vanno dal 1981,
al 1986, al 1996». Il figlio dei proprietari del terreno smentisce, quindi,
ogni eventuale speculazione economica sulla vendita del terreno («considerato
il suo costo di acquisto ed i presunti ricavi che ne deriverebbero dalla
vendita»); e fa, infine, sapere che i genitori sono dispostissimi «ad
intavolare trattative per la cessione del terreno con chiunque: anche con il
Comune di Giuliano di Roma».
Giovedì 9 Novembre 2000
DISCARICA
A GIULIANO
Il perito del Comune
conferma: «L’area
prescelta non è idonea»
Il Comune di Giuliano di
Roma ha reso nota la relazione geologica sul terreno in località Valcatora su
cui dovrebbe sorgere la discarica provincale. E’ stata realizzata da Massimo
Pietrantoni, geologo incaricato 10 giorni fa dal Comune di svolgere uno studio
sulla zona in questione per affiancarlo a quello realizzato dai tecnici della
Provincia che è apparso al Comune «superficiale e inesatto». La relazione
presentata evidenzia «la non idoneità del sito in questione per la
realizzazione della discarica di rifiuti da un punto di vista
geologico-ambientale». Le motivazioni sono molte: il sito è ubicato in una
zona carsica a circa 500 metri dalle sorgenti del bacino dell’Amaseno e quindi
eventuali infiltrazioni raggiungerebbero in breve tempo le acque del fiume; data
la natura carsica del terreno «un’eventuale impermeabilizzazione del fondo
della discarica non potrebbe garantire l’integrità delle falde acquifere»;
«il sito in questione è localizzato in una piana in cui sono segnalati
frequenti fenomeni di esondazione dei torrenti che sfociano nella piana stessa»;
le aree sorgentizie della zona sono fondamentali per l’equilibrio ecologico
della valle dell’Amaseno e, inoltre, sono utilizzate per irrigare i numerosi
terreni agricoli di tale piana. Nella relazione, accanto a queste motivazioni,
si fa anche riferimento all’interesse archeologico della zona. Tutte le
documentazioni raccolte verranno inviate alla Provincia e all’assessorato
all’Ambiente della Regione nella speranza di riuscire a bloccare il progetto
in questione.
Marz. Fel.
Domenica 5 Novembre 2000
Giuliano
di Roma/Monta la rivolta
Discarica, il Comune farà
ricorso al Tar contro la Provincia
di ALESSANDRA MAGGIANI
Dalla protesta Giuliano di Roma ha deciso di passare alla guerra contro la
decisione dell'Amministrazione provinciale di Frosinone di individuare in
località Valcatora il sito che dovrà ospitare i sovvalli, vale a dire gli
scarti dei rifiuti non riciclabili dall’impianto di Colfelice. La scorsa
settimana un gruppo indipendente, costituito dagli esponenti della maggioranza e
dell'opposizione al Comune e dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste
locali, hanno costituito un comitato cittadino che ora spara a zero su Regione e
Provincia colpevoli di aver accumulato ritardi su ritardi.
«Le posizioni di ferma contrarietà espresse dai Consigli comunali di Giuliano
di Roma, Villa Santo Stefano, Amaseno e Prossedi - scrive il Comitato in un
documento - hanno messo a nudo i ritardi ad ogni livello, di istituzioni e
partiti politici. Anziché allestire un piano organico complessivo, si è
improvvisato per tamponare l'emergenza». Il Comitato è categorico: i siti sono
stati individuati prescindendo non solo da studi scientifici ma anche da logiche
logistiche ed economiche.
«Regione e Provincia - attacca il Comitato - sono corresponsabili dell'attuale
stato del problema. Mancano un piano regionale e piani provinciali dei rifiuti
anche per il mancato coinvolgimento dei Comuni. E' tempo che ognuno faccia la
sua parte».
Intanto il comune di Giuliano ha nominato i due legali che cureranno il ricorso
al Tar contro l'ordinanza della Provincia. Si tratta dell'avvocato Lotini di
Roma e dell'avvocato Maggi di Alatri. Parallelamente è stata istituita una
commissione tecnica che metterà insieme tutto il materiale necessario a
sostenere il ricorso, cui prenderà parte anche un esperto ambientale
proveniente dall'università di Siena.
«Ma non ci fermeremo qui - attacca il consigliere dei Ds Giulio Lampazzi - se
sarà necessario scenderemo anche in piazza e occuperemo il sito». Ma
l'assessore provinciale Antimo Simoncelli getta acqua sul fuoco. «I cittadini
di Giuliano saranno tutelati - afferma l'assessore - prima di far realizzare il
progetto alla Reclas verranno eseguite tutte le perizie necessarie. Se sarà il
caso, commissioneremo ulteriori studi». Del resto, fa capire l'assessore, una
soluzione va trovata. Anche in tempi brevi, visto che il nuovo sito dovrebbe
essere pronto ad ospitare i sovvalli già dal 30 novembre, giorno della chiusura
di San Paride. Ma i tempi ci sono? «Sono fiducioso - risponde Simoncelli - se
non troveremo intoppi nelle perizie contiamo di far passare uno stralcio del
progetto già entro la fine del mese». Se così non sarà, in ciociaria sarà
di nuovo emergenza rifiuti.
Mercoledì 1 Novembre 2000
Nel
caso di una soluzione di ripiego, la scelta cadrà tra cinque terreni a Paliano,
S.Elia, Vallemaio, Sgurgola e Falvaterra
Discarica, la Provincia si
chiama fuori
Scalia: «Ora sarà la Reclas
a verificare se l’area scelta a Giuliano è idonea»
di MARZIA FELICI
e ALESSANDRA MAGGIANI
I cittadini di Giuliano di Roma si preparano ad affrontare la "minaccia
discarica" nella zona della Valcatora, indicata dall’Amministrazione
provinciale di Frosinone come idonea ad ospitare i rifiuti non trattabili
dall’impianto di Colfelice. Lunedì sera maggioranza ed opposizione al Comune
hanno deciso di nominare una commissione tecnica consultiva per affiancare la
commissione provinciale in tutte le fasi di esame del sito. Ma la protesta
rischia di allargarsi ai Comuni che confinano con la zona della Valcatora e che
temono di esser danneggiati dalla presenza di una discarica. Ieri sera a Villa
Santo Stefano si è riunito il consiglio comunale. Sul piede di guerra anche le
amministrazioni di Amaseno e Prossedi. Ospite d’onore a Villa Santo Stefano,
il presidente della Provincia, Francesco Scalia, che ha cercato di placare gli
animi. «Capisco le preoccupazioni dei cittadini di Giuliano e degli altri
comuni - ha detto Scalia - La Provincia ha però fatto una selezione dei siti in
base alla loro idoneità tecnica. Nessuno vuole realizzare la discarica alla
Valcatora a tutti i costi, ma quello era il posto più adatto. Ora abbiamo dato
incarico alla Reclas di redigere un progetto ed è ovvio che la Reclas dovrà
prevedere altre perizie, soprattutto di natura idrogeologica. E se dovesse
sorgere qualche controindicazione, passeremo ad analizzare l’idoneità degli
altri siti». Dopo aver ricevuto le dodici offerte di privati, disposti a cedere
il proprio terreno per la realizzazione di una discarica, la Provincia ha
infatti proceduto a stilare una sorta di graduatoria. Oltre al sito di Giuliano,
indicato come prioritario, ne sono stati individuati altri cinque a Falvaterra,
Sant’Elia Fiumerapido, Vallemaio, Sgurgola e Paliano. «Se l’ipotesi di
Giuliano - ha precisato Scalia - dovesse cadere, passeremmo ad esaminare subito
uno di questi siti». Ma i tempi stringono e la nuova discarica dovrà essere
pronta comunque entro la fine di novembre, in tempo cioè per quando chiuderà
la discarica di San Paride. Altrimenti sarà di nuovo emergenza. Le polemiche a
Giuliano però non si placano. Secondo un piano del ’98 la Valcatora sarebbe
stata inserita tra le aree a rischio geomorfologico da salvaguardare. Sembra
inoltre che il terreno prescelto, a causa di un errore nel riferimento
catastale, coincida in parte con quelllo di un privato che ora ha presentato un
esposto al Sindaco di Giuliano di Roma e all’Amministrazione provinciale di
Frosinone.
Martedì 31 Ottobre 2000
Provincia/Rifiuti
a Giuliano, è guerra
Discarica, la commissione a
Scalia: «Annulla la scelta»
Dopo le polemiche sulla
nomina del direttore generale alla Provincia (Giuseppe Caruso, segretario
della Cgil), ora è scontro aperto all’interno della maggioranza sulla
discarica di Giuliano di Roma (che ospiterà i sovvalli provenienti
dall’impianto di riciclaggio di Colfelice). Scontro che contrappone lo stesso
presidente Francesco Scalia al Verde Alessandro Iannoni,
presidente della Commissione Ambiente. Sull’onda della protesta popolare,
Iannoni ha chiesto a Scalia di ritirare l’ordinanza con cui si dà il via
libera alla costruzione di una discarica nella zona della Valcatora. «La
sospensione - è scritto nel verbale della commissione - è necessaria per
procedere ad indagini tecniche suppletive». La Commissione, tra l’altro, era
stata esclusa dalla fase di individuazione del sito, ma Iannoni ha ugualmente
deciso di convocare per ieri una seduta alla presenza dei sindaci di Giuliano di
Roma e Villa Santo Stefano. «Anche noi - ha tuonato Iannoni - vogliamo
essere a conoscenza della situazione». Ma a Scalia la richiesta non fa né
caldo né freddo. «La commissione ha competenza per gli atti che riguardano il
Consiglio - commenta secco - l’ordinanza è un atto del presidente. E comunque
si tratta di un atto emesso per fronteggiare un’urgenza. Ritirarlo? Non se ne
parla proprio». «La commissione poi - aggiunge polemico - chiede di fare degli
accertamenti tecnici preliminari. Cosa che già avevamo deciso». La richiesta
della Commissione è stata però votata all’unanimità, con il sì dello
stesso Iannoni, e il rappresentante dei Verdi difende la sua scelta. «I sindaci
di Giuliano di Roma e si Villa Santo Stefano - spiega - ci hanno dimostrato che
ci sono seri problemi da risolvere. E pur trovandomi in imbarazzo, perchè in
contrasto con la decisione del presidente, non potevo non approvare la
richiesta. Sono stato lasciato solo a difendere l’operato del presidente e su
una questione ambientale così importante non me la sono sentita di votare
"no"». Prima del voto, infatti, Iannoni è rimasto l’unico
esponente della maggioranza e la richiesta sarenne comunque passata con i voti
del centrodestra. «La maggioranza - critica Iannoni - deve prendersi le sue
responsabilità». Ma i sindaci continuano a chiedere certezze. Soprattutto
sulla questione della proprietà. Sembra infatti che il terreno della Valcatora
sia stato acquistato da Roberto Arduini ed Amelia Marcoccia solo
ad agosto, cioè poco prima che fosse pubblicato il bando della Provincia.
Scalia, deciso ad andare avanti, risponde: «Esamineremo tutta la
documentazione. Se ci dovessero essere elementi poco convincenti procederemo
all’indicazione di altri siti, tra quelli in graduatoria».
Intanto a Giuliano il clima resta teso. Proseguono le polemiche sul
comportamento del sindaco Antonio Torella che, pur sapendo della
decisione della Provincia, non avrebbe parlato dell’argomento con nessuno
della sua maggioranza. «Non ha parlato - attacca l’opposizione - perchè al
Comune andrà 1 miliardo a titolo di indennizzo». Dal Comune, comunque, fanno
sapere che si sta procedendo alla nomina dell’avvocato per inoltrare un
ricorso al Tar, alla Procura della Repubblica e all’assessorato regionale
all’Ambiente. Inoltre verrà nominato di una commissione di tecnici per
elaborare una perizia tecnica sul terreno della Valcatora da contrapporre a
quella della commissione provinciale. E la cittadinanza non molla: ora i
giulianesi vogliono creare un comitato cittadino di protesta.
Ale. Mag. e Mar. Fel.
Domenica 29 Ottobre 2000
Giuliano/L’intero
paese affila le armi
Nuova discarica, tra
Provincia e ribelli è muro contro muro
di EMILIANO PAPILLO
A 24 ore dal Consiglio comunale dell’altra sera a Giuliano di Roma, non si
placano le polemiche tra i comuni interessati alla nuova discarica e
l’amministrazione provinciale di Frosinone. «Ho agito nella massima chiarezza
e trasparenza possibile - dice il presidente Francesco Scalia - Purtroppo per
gli abitanti di Giuliano, la zona individuata è quella della Valcatora, situata
nel loro territorio. La legge ci impone di trovare un sito entro il 30 novembre,
altrimenti ogni comune dovrebbe costruirsi una propria discarica. Avevamo
indetto un bando di concorso, prima per i comuni e successivamente per i
privati, al quale hanno risposto dodici persone tra cui un proprietario di un
terreno di Giuliano di Roma. A quel punto abbiamo nominato una commissione di
esperti che, dopo aver vagliato tutte le possibilità, ha scelto Giuliano quale
sito migliore anche dal punto di vista dell’impatto ambientale ed
ecosistemico. Ora - conclude Scalia - andremo avanti con la delibera, iniziando
a costruire una piccola discarica per sopperire alle urgenze degli ultimi tempi».
A Scalia ha risposto il sindaco di Giuliano, Antonio Torella: «Mi ritengo
soddisfatto di aver trovato una convergenza in tutti i gruppi politici di
Giuliano, anche di minoranza, che approvano la mia linea politica. Ora mi
attiverò per far ricorso al Tar, alla Procura della Repubblica ed
all’Assessorato regionale. Non ho mai pensato alla malafede degli
amministratori provinciali, ma mi ha deluso il comportamento di Scalia che,
quando mi ha convocato in Provincia, non mi ha detto che il sito di Giuliano era
già stato scelto, ma si è limitato a dirmi che poteva essere tra quelli da
scegliere tra i dodici. Sempre all’amministrazione provinciale rimprovero la
velocità con cui sono stati fatti i rilievi. Noi continueremo per la nostra
strada, come loro, sicuramente, continueranno nella loro».
Intanto si è appreso che una parte del terreno, dove sorgerà la discarica è
di proprietà comunale, in quanto gli attuali proprietari, Roberto Arduini e
Amelia Marcoccia, non hanno ancora acquistato l’intero lotto. Intanto, domani
Consiglio comunale anche a Villa Santo Stefano dove si parlerà ancora una volta
della discarica di Giuliano di Roma.
Sabato 28 Ottobre 2000
Giuliano
di Roma/Comune all’attacco
Contro la discarica
un esposto in Procura e un ricorso al Tar
di EMILIANO PAPILLO
La dichiarazione di guerra di Giuliano di Roma contro l’amministrazione
provinciale di Frosinone è scattata ieri pomeriggio. Sindaco, maggioranza e
opposizione, tutti d’accordo nel dire no all’ordinanza con cui la giunta
guidata da Francesco Scalia ha deciso di realizzare una discarica in località
Valcatora: la famosa discarica che dovrà ricevere le scorie dell’impianto di
riciclaggio di Colfelice e mettere così fine, una volta per tutte,
all’emergenza rifiuti nei 91 comuni della Ciociaria.
Ieri, a Giuliano, c’è stata un’assemblea pubblica, a cui hanno anche
partecipato il vicepresidente della Provincia, Antonio Torriero (il presidente
Scalia era assente per altri impegni) e l’assessore all’Ambiente, Antimo
Simoncelli. Il sindaco Antonio Torella ha subito dato fuoco alle polveri: il
Comune chiede di sospendere l’ordinanza, annuncia ricorsi al Tar e
all’assessorato regionale all’Ambiente e, addirittura, un esposto alla
Procura della Repubblica di Frosinone. «La commissione incaricata di scegliere
l’area per la discarica - ha detto in sostanza il sindaco - ha fatto tutto in
nove giorni: troppo poco per valutare le conseguenze sull’ambiente e
sull’economia del nostro paese, legato all’agricoltura e al turismo». I
sindaci di Amaseno e Prossedi, presenti in assemblea, gli hanno dato ragione.
La Provincia, però, non sembra intenzionata a tornare al punto di partenza.
L’assessore Simoncelli sostiene che «come amministrazione provinciale,
intendiamo salvaguardare i cittadini dal punto di vista dell’igiene e della
salute. Qualche tempo fa abbiamo bandito una gara per i privati che erano
interessati al progetto di una discarica; tra questi c’era anche un privato
che un terreno a Giuliano di Roma e la commissione tecnica provinciale, dopo
opportune verifiche, ha scelto la Valcatora come zona ideale in quanto non ci
sono abitazioni nei pressi, non ci sono strade d’accesso ed il terreno
argilloso permette l’impermeabilità dei rifiuti nel terreno in caso di
pioggia». Un invito alla calma arriva anche dall’assessore regionale
all’Ambiente Marco Verzaschi, che ha dichiarato: «Esprimere giudizi esagerati
ed esasperati in una situazione di emergenza come questa è estremamente
preoccupante oltreché ridicolo perché i rifiuti vanno gestiti senza isterismi,
altrimenti non si fanno di certo gli interessi dei cittadini».
Venerdì 27 Ottobre 2000
Giuliano
di Roma/Il primo cittadino: «Nell’area scelta era previsto un centro
turistico, proprio perchè incontaminata»
Il paese si ribella alla
discarica
Il sindaco Torella guida la
rivolta contro la decisione della Provincia
di ALESSANDRA MAGGIANI
Cresce la protesta a Giuliano di Roma per la discarica della Valcatora.
L’Amministrazione provinciale di Frosinone ha notificato ieri al Comune
l’ordinanza in cui si dava il via libera alla Reclas per la sistemazione del
sito, dove dovrebbero confluire i sovvalli di Colfelice. Ma i cittadini non ci
stanno. «Questa è una zona tranquilla e sana - dicono i residenti di contrada
Cervini - Siamo in piena campagna. Qui abbiamo orti, ulivi e vigne. Cosa
mangeremo e cosa respireremo con la discarica vicino? Se è necessario
raccoglieremo firme e protesteremo per fermare la discarica».
Il sindaco di Giuliano, Antonio Torella, ha indetto per questa sera una seduta
di consiglio straordinaria aperta, cui sono stati invitati anche i sindaci dei
comuni confinanti: Villa Santo Stefano, Amaseno, Pastena e Prossedi. «Confermo
quello che ho già detto - tuona Torella - Giuliano di Roma non vuole nessuna
discarica. Anche se il terreno è proprietà di un privato il Comune doveva
essere informato. E invece solo questa mattina (ieri, ndr) mi è stata
notificata l’ordinanza. Ho saputo che la Giunta provinciale si era già
riunita il 10 ottobre scorso, ma fino ad oggi hanno pensato bene di non far
sapere nulla». Torella contesta anche nel merito la scelta fatta da Palazzo
Gramsci. «Nella zona della Valcatora - spiega il sindaco - il Piano regolatore
del Comune aveva prevede addirittura una zona da destinare ad area turistica,
proprio perchè zona incontaminata. Ma la cosa che proprio non permetteremo è
che Giuliano diventi la discarica della provincia per far arricchire chi non è
nemmeno del nostro paese». Il terreno della Valcatora infatti sarebbe stato
venduto dai vecchi proprietari giulianesi ad un certo Arduini, che non risiede
nel Comune. Per questo Torella avanza forti perplessità. «Mi piacerebbe sapere
- dice - quando e perchè il terreno è stato acquistato e soprattutto mi
piacerebbe sapere chi è questo signore. Non vorrei che ci fosse qualche accordo
poco chiaro».
Intanto tra le forze politiche di maggioranza ed opposizione imperversa lo
scambio di accuse. «E’ grazie ai voti dei Popolari e dei Democratici di
Sinistra - accusa il coordinamento giulianese di FI - che Giuliano rischia di
diventare la discarica della provincia di Frosinone». Ma il capogruppo dei Ds,
Giulio Lampazzi risponde: «Il sindaco sapeva tutto da venerdì scorso, quando
convocato presso gli Uffici di presidenza della Provincia. La notizia invece è
stata tenuta segreta e accettata passivamente per gli indennizzi proposti, viste
anche le disastrose condizioni economiche in cui versa il Comune». Anche Ds e
Popolari però chiedono di conoscere tutti i dettagli tecnici che hanno portato
la Provincia a scegliere il sito della Valcatora.
Giovedì 26 Ottobre 2000
Emanata
l’ordinanza con la quale si individua il sito alternativo a Pontecorvo che
accoglierà i sovvalli di Colfelice
Discarica a Giuliano, è
rivolta
La Provincia: «L’area è
lontana dalle case», ma il sindaco minaccia il blocco
di ALESSANDRA MAGGIANI
L’Amministrazione provinciale dà il via libera per la nuova discarica, che
dovrà entrare in funzione alla chiusura di Pontecorvo il 30 novembre. Ma
Giuliano di Roma frena: i cittadini non vogliono una nuova San Paride. Ieri
pomeriggio, dopo aver vagliato le dodici domande arrivate alla chiusura del
bando, la Provincia ha firmato l’ordinanza, dando mandato alla Reclas di
istituire un nuovo sito a Giuliano di Roma, per ospitare i sovvalli di
Colfelice. La discarica sorgerà su un terreno di circa 8 ettari in contrada
Valcatora.
Una zona che si trova al confine con la provincia di Latina, tra tre comuni:
Giuliano di Roma, Villa Santo Stefano e Prossedi. Intorno, 30 - 40 famiglie che
già hanno chiesto l’intervento del sindaco Antonio Torella. Il presidente
della Provincia Francesco Scalia e l’assessore all’ambiente Antimo
Simoncelli cercano di sgombrare il campo da polemiche.
«Abbiamo tenuto fede ai nostri impegni - dice Scalia - Sulla base dello studio
della commissione tecnica, abbiamo individuato un sito nel nord della provincia
che già faceva parte della nostra mappa. Abbiamo scelto una zona che si trova
lontano da abitazioni, idonea anche dal punto di vista geologico, con un alto
strato di argilla che evita il rischio di infiltrazioni. Inoltre per raggiungere
il sito non si dovrà passare su strade urbane». «Ora tocca alla Reclas
approntare il sito per renderlo idoneo ad ospitare i sovvalli - aggiunge
Simoncelli - Nell’ordinanza abbiamo chiesto che venga fatto un progetto
generale da sottoporre alla Regione, più uno stralcio da presentare subito».
La Reclas cioè, dovrebbe preparare un miniprogetto per permettere a Giuliano di
Roma di entrare in funzione subito dopo il 30 novembre, alla chiusura di
Pontecorvo. Ma a Giuliano di Roma è già protesta. E il sindaco è pronto a
scendere in campo. «Noi non sapevamo nulla - attacca Antonio Torella - A
Giuliano non abbiamo voluto siti industriali figuriamoci una discarica. Faremo
di tutto per bloccare questa iniziativa. E la puzza? E il pericolo di
inquinamento per il vicino fiume Amaseno? Senza che il Comune possa guadagnarci
nulla, visto che il terreno è di un privato». In realtà ai Comuni che
ospitano discariche o trasferenze spetta un indennizzo e, se il volume dei
sovvalli non cambierà, a Giuliano di Roma spetterà un miliardo all’anno,
come è già successo per Pontecorvo. Critiche anche dal consigliere provinciale
di An, Fabio Bracaglia: «E’ scandaloso che non sia stata chiesta l’opinione
del comune. Ma è altrettanto scandaloso che dalla decisione sia stata esclusa
la commissione provinciale all’Ambiente».
Articoli de "Il Messaggero" ed. Frosinone:
dal 3 novembre al 3 maggio 2001
dal 23 aprile 2001 al 2 marzo 2001
dal 28 febbraio 2001 al 12 febbraio 2001
dal 23 gennaio 2001 al 26 ottobre 2000