TUTTA LA STORIA SULLA MANCATA DISCARICA

LA VALCATORA

ottobre 2000   -   gennaio 2003

Nei pressi di Colle Formale  nel territorio di Giuliano Di Roma, in località Valcatora, confinante con Villa Santo Stefano e Prossedi, qualcuno voleva costruire una discarica nella più incontaminata  e particolare zona geologica dell'alta valle del fiume Amaseno.

La Valcatora

 
 

Sabato 11 Gennaio 2003
ECCO IL PIANO DELLA PROVINCIA

Rifiuti, "Valcatora" fuori gioco

Valcatora (il sito più volte indicato come futura discarica provinciale) può tirare un sospiro di sollievo. Giuliano di Roma, infatti, non è incluso tra le aree idonee ad ospitare siti di smaltimento dei rifiuti. A stabilirlo è il Piano provinciale dei rifiuti, il tanto atteso documento della Provincia che, redatto sulla base delle indicazioni della legge regionale, ha il compito di individuare le zone adatte ad ospitare discariche oltre che programmare un gestione più completa ed efficiente dello smaltimento dei rifiuti in provincia. Ma se per Valcatora il verdetto è chiaro, non è ancora possibile stilare un elenco dei paesi interessati. Come spiega l’assessore provinciale all’Ambiente, Antimo Simoncelli: «Il Piano è in una fase preliminare: al momento sono state individuate delle macroaree che, sulla base dei criteri e dei vincoli dettati dal decreto Ronchi e dal piano regionale, sono state suddivise tra zone idonee e non idonee. Le macroaree al momento non escluse verranno ulteriormente verificate e vagliate attraverso necessarie analisi sul posto fino ad arrivare a stilare una rosa di siti da considerare "idonei" e quindi utilizzabili. Quindi, dall’analisi macroscopica ora è necessario passare a quella microscopica». In realtà la sovrapposizione dei diversi criteri porta ad escludere circa l’90% del territorio provinciale. Sono due, comunque, le aree che sembrano essere maggiomente interessate: la zona che da Anagni va verso il nord della provincia e la zona del cassinate, da Roccasecca in giù.
Ma c’è un altro dato importante stabilito dal Piano e riguarda la raccolta differenziata, vero elemento di punta del documento programmatico della Provincia. «Il Piano dà indicazioni precise ai comuni sugli interventi da mettere in campo, sull’organizzazione da adottare e sui mezzi da impiegare per raggiungere nel 2006 una percentuale di raccolta differenziata pari almeno al 40% - spiega Simoncelli - i Comuni che non si adegueranno avranno una sanzione: pagheranno dalle 30 alle 50 lire in più per ogni chilo di rifiuti conferito all’impianto di riciclaggio Colfelice».

Mar.Fel.


Lunedì 16 Dicembre 2002

Verzaschi
«L’obiettivo? Creare il ciclo completo dei rifiuti»

«Creare in Ciociaria un sistema funzionale di impianti nel ciclo dei rifiuti, dalle isole ecologiche agli impianti di trattamento, fino a quelli di compostaggio». E’ l’impegno dell'assessore regionale all'Ambiente, Marco Verzaschi, che ha incontrato l'assessore all'Ambiente della Provincia di Frosinone Antimo Simoncelli e il presidente del Consorzio tra i Comuni Basso Lazio Cesare Fardelli.
«Con Simoncelli e Fardelli - prosegue Verzaschi - Abbiamo attentamente valutato i vari aspetti riguardanti la questione rifiuti in provincia di Frosinone, in particolare gli elementi emersi dall'incontro con i sindaci di Roccasecca, San Giovanni e Colfelice rispetto alla discarica di Roccasecca, alla gestione dell'impianto di trattamento e alle possibilità operative per uscire realisticamente dalla situazione di emergenza». In particolare, ha spiegato Verzaschi, «sono state impartite le necessarie disposizioni per gli approfondimenti richiesti dai comuni interessati circa il sito di Roccasecca e sono state avviate iniziative per il risanamento economico della gestione della Reclas e l'adeguamento tecnico e organizzativo dell'impianto di smaltimento dei rifiuti di Colfelice. Nello specifico - ha aggiunto l'assessore - saranno poste allo studio iniziative per il dimensionamento del sistema di gestione dei rifiuti ricorrendo, laddove possibile, anche a decentramenti per le diverse funzioni».


Venerdì 20 Settembre 2002

Discarica provinciale/Bonelli (Verdi): Giuliano di Roma rischia ancora

«Sogni tranquilli? Macché! Giuliano di Roma deve stare attenta eccome». Angelo Bonelli, Capogruppo dei Verdi alla Regione, torna sull’ipotesi di una futura discarica in località Valcatora (a Giuliano) e aggiunge: «Abbiamo l’impressione che qualcuno non abbia ancora rinunciato a questo progetto. Tra l’altro sappiamo che la società "Ells", proprietaria dell’area di Valcatora, ha presentato in Regione, per la Valutazione d’Impatto Ambientale, un progetto per la realizzazione di una discarica di prima categoria». Da qui l’appello all’assessore regionale Marco Verzaschi a far chiarezza sull’argomento. E quest’appello si aggiunge a quello dei sindaci della Ciociaria che aspettano una decisione «definitiva e immediata» circa la futura discarica provinciale. «E’ ben noto - osserva Cesare Fardelli, presidente del Consorzio intercomunale - che l’attuale discarica di Sora, per le ridotte dimensioni, avrà durata limitata nel tempo: e poi?» L’assessore Verzaschi, dal canto suo, ha promesso l’individuazione della futura discarica provinciale in tempi brevi. Eppure sono passati 2 anni da quanto se ne è cominciato a parlare.


Martedì 17 Settembre 2002

Da ieri riattivata la discarica di Sora
Fardelli: «La Regione ha un mese
per indicare il futuro sito provinciale»

di PAOLO CARNEVALE

Sono arrivati ieri mattina a Sora, senza polemiche e senza le proteste annunciate dagli abitanti della zona, i primi camion di sovvalli (rifiuti che non puzzano, ultimo stadio della lavorazione di riciclaggio eseguita presso l’impianto di Colfelice) nella discarica di Ara Frocella. Sul posto a sorvegliare il buon andamento delle operazioni, c'era il sindaco di Sora, Francesco Ganino, che ha vissuto le ultime settimane praticamente nell'occhio del ciclone, e il presidente del Consorzio intercomunale, Cesare Fardelli.
Ganino ha giudicato positivamente la tranquillità della giornata di ieri. «Significa - ha detto - che la gente di Sora ha capito che ho agito nell'interesse di tutti. Anche le mie richieste di avere certificazioni precise sulla durata della struttura e sulla bonifica del territorio, sono state un modo per cautelarmi. Chiaramente, se ci dovesse essere qualcuno dall'altra parte a non rispettare gli accordi presi, ci faremmo sentire». E se ieri mattina, il consigliere dei Ds, Moreno Rotondi, esprimeva ancora dubbi (in base ad una relazione del 2001 redatta dal geologo Marco Ferrante) sulla "tenuta" del terreno, il primo cittadino, ha prontamente replicato: «Già nel mese di giugno mi ero attivato per far conoscere alla Regione la situazione di quell'area. Esiste anche una delibera di giunta, firmata all'epoca dallo stesso Rotondi, che lo attesta. Come al solito - ha concluso Ganino - si cerca di strumentalizzare una situazione molto seria».
Al tramonto, Cesare Fardelli era ancora sul sito, a Sora, e, visibilmente soddisfatto ha commentato: «Malgrado gli attacchi anche questa volta abbiamo garantito la continuità del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ora aspettiamo che la Regione, così come da impegno sottoscritto, individui nel giro di un mese la futura discarica provinciale». Quella di Sora, infatti, avrà una durata limitata.


Martedì 27 Agosto 2002

APPELLO DEL PRESIDENTE CESARE FARDELLI ALLA REGIONE

«Ora serve un sito definitivo»

Mai incarico fu così delicato come quello che ha assolto, in questi giorni, Cesare Fardelli, presidente del Consorzio dei Comuni del Basso Lazio che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in tutta la Ciociaria. E’ ancora vivo il ricordo dell’emergenza vissuta qualche anno fa quando, per la mancanza di una discarica, l’immondizia fu portata fuori provincia con aggravi dei costi (per il trasporto) del 20-25%. Costi, ovviamente, pagati dai cittadini. Ebbene, Fardelli si è trovato, a dover sempre garantire (pur tra mille difficoltà) il servizio, con la consapevolezza che nel trovare la nuova discarica, la soluzione finale non avrebbe dovuto pesare sui cittadini-utenti. «Già - spiega Fardelli - perché non va dimenticato che la soluzione di Sora è comunque provvisoria. Per questo rinnovo il mio appello alla Regione affinché individui, in maniera definitiva, un sito che sia a servizio dell’impianto di smaltimento di Colfelice». E pensare che da un anno e mezzo la Regione ha un elenco di una decina di siti (primo Giuliano di Roma, secondo Sgurgola) idonei ad ospitare la futura discarica provinciale. Ma nonostante decine di sondaggi, rilievi e analisi del terreno la soluzione definitiva non arriva. Ed ecco che, esaurita la discarica (provvisoria) di Frosinone si è passati a quella di Sora. «Una discarica, quella di Sora, che, dopo gli accertamenti coordinati dalla Procura - osserva Cesare Fardelli - garantisce oggi il totale rispetto delle norme. Un intervento, quella della magistratura, che in fin dei conti è motivo di garanzia per gli abitanti della zona e per gli stessi operatori che la utilizzeranno».


Mercoledì 14 Agosto 2002

SORA/SINDACO POLEMICO CON LA POLIZIA

Discarica, iniziata la bonifica

di PAOLO CARNEVALE

A Sora è iniziata la bonifica del sito che, per qualche mese, ospiterà i sovvalli della Ciociaria (ossia i rifiuti inerti, residuo della lavorazione eseguita presso l’impianto di riciclaggio di Colfelice).
Una bonifica che però porta con sé ancora polemiche legate alla particolare "attenzione" con cui la polizia segue i lavori. Ieri mattina, infatti, col permesso della Procura della Repubblica, è iniziata presso il sito di Ara Frocella, l’operazione di bonifica di quella che già in passato è stata una discarica. Eppure , verso l’una, si è presentata la polizia per contestare la legittimità dell’operazione al responsabile della società Ambiente Spa, Rodolfo Sperduti, che a Sora gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti. Sperduti ha avuto il suo bel da fare per convincere le forze dell’ordine, mostrando tutti i documenti relativi, che non stava facendo nulla di illegale. Tanto è comunque bastato per rinfocolare le polemiche.
Nello specifico, in molti ieri hanno voluto vedere dietro l’intervento della polizia un sintomo dell’interesse smodato verso il sito. A dirlo è stato il sindaco di Sora, Francesco Ganino: «Questo tempismo nell’intervento delle forze dell’ordine è davvero strano, spiegabile soltanto con tutto l’interesse che qualcuno ha di soffiare su queste polemiche». Infine il sindaco ha spiegato in cosa è consistito l’intervento di bonifica iniziato ieri: «Sono state tagliate le erbacce che hanno provocato un innalzamento del livello del terreno della discarica. Cosa questa che aveva provocato la fuoriuscita del famoso e contestato liquido, che molti hanno definito percolato, ma che era solo acqua piovana. In più sono stati riaperti i canali di scorrimento ai lati del sito che si erano ostruiti con il passare del tempo».


Mercoledì 7 Agosto 2002

Sora disponibile ad ospitare la discarica provinciale per tre-quattro mesi
Rifiuti, emergenza scongiurata

di PAOLO CARNEVALE

Sembra scongiurata una nuova emergenza rifiuti, in Ciociaria, grazie alla disponibilità del sindaco di Sora per l’utilizzo della discarica di Ara Frocella. Discarica che ospiterà i sovvalli (ossia i rifiuti inerti, già trattati presso lo stabilimento di Colfelice) che oggi vengono portati nel sito di via Le Lame , a Frosinone. Sito, però, ormai saturo.
L’utilizzo della discarica di Sora, comunque, sarà temporaneo (3-4 mesi) in attesa che vada a regime il termocombustore di San Vittore che, a sua volta, bruciando i sovvalli, chiuderà la fase di smaltimento dei rifiuti.
Della scelta di Sora se ne è parlato nell'incontro che ieri pomeriggio ha visto a Roma protagonisti, tra gli altri, il sindaco di Sora, Ganino; il presidente del Consorzio dei Comuni del Basso Lazio, Fardelli, ed il delegato dell'assessore regionale all'ambiente Marco Verzaschi, geometra Nolasco. Scopo della riunione, appunto, saggiare le possibilità, emerse nei giorni scorsi, di utilizzare il sito di Ara Frocella a Sora ( una capienza stimata di circa 25.000 metri cubi) come sede temporanea dei rifiuti della provincia. Nolasco, nel corso della riunione, ha illustrato a Ganino una lettera di Verzaschi il quale, riferendosi alla zona in questione, ha parlato di «indifferibilità di una bonifica preventiva del luogo». Che in ogni caso, ha detto ancora Verzaschi nella sua lettera, «potrà essere utilizzato solo in forma del tutto provvisoria».
«A questo punto, come Comune, ci muoveremo su due direttive - ha detto il sindaco di Sora-: dapprima chiederò alla Regione di stabilire in pochissimo tempo, diciamo 3-4 giorni, un progetto di massima che assicuri la bonifica della zona, chiarisca i costi, gli investimenti, i tempi della operazione; poi vorrò conoscere le opere compensative (ampliamento della rete del gas) strutture che dovranno essere date in cambio alla città di Sora. Fatto questo, se tutto sarà adeguato, sottoporrò il progetto alla popolazione, e solo con il gradimento di quest'ultima darò il mio assenso».
Nel commentare questa vicenda, Ganino non ha mancato di stigmatizzare il comportamento degli altri comuni ciociari. Nella fattispecie, di quei comuni indicati a suo tempo come idonei per la realizzazione di una discarica definitiva. Facendo capire in maniera chiara, che una struttura del genere è comunque indispensabile per tutta la provincia, e dire solo di "no" non può essere un atteggiamento maturo. «Il mio è stato un atto di buona volontà perché nessuno, dico nessuno, dei 91 sindaci della provincia ha accettato di dare la sua disponibilità. Ed allora, voglio dire, si facciano avanti anche gli altri, perché il problema non finisce qui. La discarica di Sora, se realizzata, durerà al massimo 3-4 mesi, e quello dei rifiuti è un problema che va risolto in maniera definitiva».

 

 


Martedì 6 Agosto 2002

Sora/Il sindaco spiega le condizioni per accogliere i rifiuti della Ciociaria
«La discarica? Si può fare»

«Per il progetto della discarica a Sora ho dato una mia generica disponibilità. Riferita solo alla zona cittadina. E a determinate condizioni. Comunque, subordinando tutto ad un referendum per il gradimento popolare. Se qualcuno proverà a scavalcarci, sappia che siamo pronti anche a stenderci per terra per bloccare l'arrivo delle ruspe». È con questa bellicosa dichiarazione che il sindaco di Sora Francesco Ganino ha preparato il terreno per l'incontro di stamattina in Regione Lazio, presente anche l'assessore regionale ai lavori pubblici Francesco Aracri, per cercare di dipanare l'intricata matassa relativa all'emergenza rifiuti in provincia di Frosinone. O, per essere più chiari, per spegnere le polemiche succedutesi alla possibilità, venuta fuori qualche giorno fa in un'altra riunione sempre in Regione, della indicazione di Sora come centro alternativo in vista di una possibile esclusione della zona della Valcatora. Sullo sfondo, l'avvicinarsi della scadenza della proroga (31 agosto) concessa alla discarica di via Le Lame a Frosinone, che rende tutto molto urgente.
Il sindaco Ganino (che ha presentato in Regione un progetto per bonificare la discarica della sua città) precisa: «Ho solo detto, in quella sede, che potrei ripristinare l'agibilità della discarica di Sora. Che però non sarà ampliata, ma dovrà servire solo la zona specifica. È stato un atto di buona volontà, soprattutto perchè l'emergenza rifiuti sta diventando pressante. Tra l'altro, mi risulta che il sito della Valcatora sia sempre in prima posizione nelle indicazioni per la creazione di una discarica. Se questa classifica dovesse cambiare, qualcuno dovrebbe spegare il perchè. E nessuno provi a strumentalizzare le mie affermazioni - ha concluso Ganino - Ogni decisione sarà sottoposta a referendum, per stabilirne il gradimento. Altrimenti - ha ribadito il primo cittadino - alzeremo barricate e ci butteremo per strada per impedire ogni azione». L’opposizione è contraria: «Un progetto che Ganino pensa di portare avanti da solo - afferma moreno Rotondi, Ds - senza alcuna condivisione con l’intero consiglio comunale e una serena discussione con i cittadini»

Pa. Car.


Lunedì 5 Agosto 2002

Si sta valutando l’ipotesi di riutilizzare, ma solo momentaneamente, alcuni siti dismessi
Discarica, è la settimana decisiva

di DOMENICO TORTOLANO

Torna l’incubo dell’emergenza rifiuti, in Ciociaria. La discarica provinciale di sovvalli (i rifiuti inerti, ossia quel che rimane dopo il trattamento presso lo stabilimento di Colfelice) in via le Lame a Frosinone è ormai satura. E' quanto ribadito all'assessore regionale all'Ambiente, Marco Verzaschi, dal presidente del Consorzio Basso Lazio di Colfelice, Cesare Fardelli, in un vertice della settimana scorsa e quanto verrà riproposto nel nuovo incontro alla Regione (previsto per le prossime ore) per cercare di risolvere il problema rifiuti.
Il 31 agosto scade la proroga (concessa dalla Regione) per utilizzare la discarica provvisoria del capoluogo, che è ormai piena. Ora è urgente trovarne un'altra, provvissoria, in attesa che venga individuato un sito definitivo a servizio dell'impianto di smaltimento dei rifiuti di Colfelice. Sarebbero state individuate un paio di vecchie discariche (dismesse da anni) da bonificare, di cui una a Sora nella zona San Vincenzo. Proprio per questa, infatti, il sindaco di Sora ha presentato un progetto di bonifica che la Regione è pronta ad approvare. «Non bisogna dimenticare - precisa il presidente del Consorzio tra i Comuni del Basso Lazio, Cesare Fardelli - che le discariche dismesse, in Ciociaria, sono ben 110. Dunque, tra di esse, una o più di una, potrebbero essere individuate ma solo per un deposito provvisorio dei rifiuti».
A questo punto sembra lentamente tramontare la possibilità di realizzare a Giuliano di Roma una discarica provinciale, con buona pace del comitato comunale antiscarica sempre pronto a protestare contro l'insediamento a Valcatora.

«Abbiamo chiesto alla Regione - afferma il presidente del Consorzio Cesare Fardelli - di trovare il sito definitivo in maniera urgente senza creare problemi ai cittadini. L'emergenza è sempre dietro l'angolo se non si prendono decisioni immediate e risolutive. Così come è urgente chiudere il capitolo dei debiti pregressi». Debiti, va precisato, che risalgono al periodo 1996-2000, quando il Consorzio era guidato da un commissario nominato dalla Regione.

Intanto a San Vittore del Lazio il termocombustore continua il rodaggio, alimentato a gasmetano, mentre sarebbe imminente la prova con i rifiuti da fuoco. Si parla di 300 tonnellate al giorno da bruciare per far smuovere i potenti motori che produrranno energia elettrica. E con l’attivazione dell’impianto di San Vittore si viene a chiudere il ciclo dei rifiuti che, dopo il trattamento nello stabilimento di Colfelice, verrebbero bruciati, appunto, a San Vittore. Contro l'attivazione del termocombustore, però, sono schierati gli ambientalisti.


Mercoledì 31 Luglio 2002

L’emergenza rifiuti incombe in Ciociaria, chiesto un vertice urgente

L’emergenza rifiuti incombe in Ciociaria e la Provincia sollecita nuovamente la Regione a localizzare un sito per una discarica. Un impianto che dovrebbe ospitare temporaneamente i rifiuti non riciclabili da incenerire nel termocombustore di San Vittore.
Il 31 agosto prossimo, infatti, scadrà la proroga per l’utilizzo dell’impianto di via Le Lame a Frosinone, ormai saturo, e non ancora non si è mosso nulla. Il presidente della Provincia Scalia, quello del Consorzaio "Basso Lazio" Fardelli e l’assessore provinciale Simoncelli hanno inviarto un telegramma all’assessore regionale all’Ambinte Verzaschi per chiedere un incontro sul problema. Della richiesta hanno informato anche il prefetto.
«Temiamo - dichiarano i tre amministratori - che la mancata individuazione della discarica ci farà ricadere di nuovo in una situazione di emergenza. E per questo che, da settimane ormai, stiamo sollecitando congiuntamente la Regione Lazio. E’ necessario agire subito per non trovarci, tra un mese, ancora in pieno periodo estivo, con una situazione rifiuti preoccupante e inaccettabile anche dal punto di vista igienico».


Sabato 27 Luglio 2002

Intanto non c’è ancora alcuna alternativa alla discarica di Frosinone che è ormai satura
Rifiuti, appello alla Regione
Fardelli: «Non si possono ignorare i debiti per le crisi del passato»

di MARZIA FELICI

«Il Consorzio procede a gonfie vele. Abbiamo approvato tutti i punti all’ordine del giorno, compreso il bilancio di previsione». Sintetizza così il presidente del Consorzio "Basso Lazio", Cesare Fardelli, l’assemblea ordinaria dell’ente da lui presieduto che si è tenuta nel pomeriggio di ieri. Il Consorzio, infatti, avrebbe vita facile se non fosse per il pesante debito che pesa sulle spalle dei 91 comuni aderenti. Un debito accumulato in seguito alle continue emergenze che si sono verificate nel settore rifiuti tra il 1996 e il 2000 in Ciociaria. «Bisogna sanare questa situazione al più presto - spiega Fardelli - ma non certo accollando questo debito ai comuni che fanno parte del Consorzio. Infatti, anche se il nostro statuto prevede tale possibilità, la difficile condizione economica che i comuni stanno vivendo in questo momento, non può rendere percorribile questa ipotesi. È giunto il momento che la Regione Lazio, così come ha già fatto la Provincia, preveda fondi a favore dei Comuni in modo da poter far fronte a quel vecchio debito che, ricordo, non è certo dovuto alla cattiva gestione dell’ente, ma solo al susseguirsi, in questi ultimi anni, delle emergenze per la mancata individuazione di una discarica di supporto all’impianto di Colfelice». E infatti, è proprio questo il punto debole del sistema rifiuti nella nostra provincia. Le ordinanze di emergenza hanno costi elevatissimi: nel 2001 per 40 giorni di discarica fuori provincia sono stati spesi circa 2.500 milioni di lire in più rispetto a quanto stabilito nella previsione relativa ai costi di gestione. È per questo che Fardelli torna ad insistere sul tema dell’individuazione di una discarica provinciale, ribadendo la posizione presa, la settimana scorsa, al convegno sui rifiuti organizzato dalla Regione. «Basta con le ordinanze di emergenza - afferma Fardelli - bisogna affrontare seriamente il problema rifiuti individuando una volta per tutte la discarica definitiva. Il 31 agosto (termine per l’utilizzo del sito di via le Lame, a Frosinone) è vicino e ancora non è stata presa alcuna decisione». E proprio su questo argomento il presidente Fardelli ha inviato, a nome della Reclas, società che gestisce l’impianto di Colfelice per conto del Consorzio "Basso Lazio", un telegramma all’assessore regionale Verzaschi, all’assessore provinciale Simoncelli e al prefetto di Frosinone, in cui sollecita un intervento urgente per la risoluzione del problema poichè «il sito di via Le Lame è ormai esaurito e si potrebbe ricadere nell’ennesimo stato di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti».


Sabato 20 Luglio 2002

Mega convegno in Provincia/A giorni in funzione il termocombustore di San Vittore, ma la discarica è ancora da trovare
Rifiuti: dopo i veleni, i sorrisi
Ciociaria da terzo mondo? L’assessore regionale fa marcia indietro

di MARZIA FELICI

Il clima teso e polemico che si respirava nell’aria dopo le dure dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Marco Verzaschi sulla gestione del problema rifiuti qui a Frosinone sono svanite in un attimo. Ci si aspettava uno scontro diretto tra gli amministratori provinciali e l’assessore Verzaschi. Invece, il convegno-fiume di ieri in Provincia ha deluso le "aspettative". L’assessore Verzaschi, che solo pochi giorni fa aveva accostato la nostra provincia ai paesi del terzo mondo in tema di smaltimento di rifiuti, è arrivato a dire che la Ciociaria potrebbe essere la prima provincia del Lazio a realizzare tutte le direttive del piano regionale per la gestione di rifiuti da poco approvato. Frosinone quindi come modello per le altre province? Sembrerebbe di sì anche se, nel depliant di presentazione del programma del seminario il paragone con il "terzo mondo" appare fin troppo evidente. E le autorità provinciali, pur evitando toni troppi polemici, hanno comunque dato qualche frecciatina. «Il sistema di smaltimento rifiuti della nostra provincia non è completo - ha affermato il presidente della Provincia Francesco Scalia - abbiamo un impianto di preselezione dei rifiuti e un termovalorizzatore che partirà a giorni, ma manca un piccolo tassello: la discarica provinciale. E’ solo questo che ci impedisce di essere all’avanguardia e che ci fa cadere nell’emergenza. Da qui ad associarci al terzo mondo però mi sembra eccessivo e poco veritiero». «Non siamo la provincia cenerentola nel settore rifiuti - ha aggiunto l’assessore provinciale all’Ambiente Antimo Simoncelli - e questo lo dimostra il Rapporto rifiuti del 2001 che ha riconosciuto che Frosinone può essere un ottimo modello organizzativo per tutto il centro-sud». Ma aldilà di qualche velata polemica, il convegno è filato liscio e se è servito almeno a far sapere che il termovalorizzatore di San Vittore sta facendo le prove a freddo e che partirà entro un paio di settimane, il che è stato molto apprezzato dal ministro Marzano che vede nella crescita della termovalorizzazione l’obiettivo da perseguire su scala nazionale, nulla di nuovo è emerso sul fronte individuazione discarica provinciale. E questo ha deluso i tanti cittadini di Giuliano di Roma che attendevano la parola fine al pericolo della discarica a Valcatora. «Una discarica di supporto a Colfelice è necessaria per portare a compimento il ciclo dei rifiuti - ha affermato l’assessore Verzaschi - e per questo è necessaria la collaborazione dei comuni che devono capire che, a conclusione del ciclo integrale, solo il 5% dei rifiuti andrebbe in discarica». «Ma a che punto è l’individuazione della discarica?» ha chiesto il presidente del Consorzio Basso Lazio Cesare Fardelli, ma la risposta non c’è stata. A condividere le preoccupazioni di Fardelli anche l’ex assessore all’Ambiente di Frosinone, Sandro Lunghi, che allerta: «Il 31 agosto è vicino e l’alternativa al sito di via Le Lame ancora non è stato trovata». A giudicare, invece, l’attività dell’impianto di Colfelice ci ha pensato ancora una volta Fardelli: «Eravamo il fanalino di coda del paese, ma grazie all’attivazione di questo impianto nel ’96, siamo riusciti a risolvere il problema delle troppe discariche comunali».


Lunedì 8 Luglio 2002

Rifiuti/Savo tranquillizza Valcatora

«Valcatora, a Giuliano di Roma, non corre alcun pericolo: questa valle ha le stesse possibilità di tutti gli altri paesi della provincia di ospitare la discarica». Così ha esordito il deputato di Forza Italia Benito Savo al convegno promosso dal comitato anti discarica di Valcatora. «Posso rassicurare tutti gli abitanti di Giuliano che i sovvalli non arriveranno mai a Valcatora — continua Savo — ma che, al contrario, si sta procedendo all’individuazione di nuove aree. Tale assicurazioni - ha aggiunto - le ho avute direttamente dalla Regione».


Sabato 6 Luglio 2002

Giuliano/In attesa della risposta della Regione
Un convegno per dire no alla discarica a Valcatora

di MARZIA FELICI

La scadenza si avvicina e Valcatora torna a far sentire la propria voce. Fino al 31 agosto, infatti, i sovvalli provenienti dall’impianto di smaltimento dei rifiuti di Colfelice saranno "ospitati" nel sito di via Le Lame, a Frosinone, ma poi cosa succederà? A chiederselo sono in molti soprattutto a Valcatora, contrada di Giuliano di Roma già individuata in passato come possibile area per l’insediamento della discarica definitiva. E’ scattato così di nuovo l’allarme tra i cittadini del paese che, mobilitandosi per l’ennesima volta e lasciando da parte le manifestazioni di protesta, hanno organizzato un convegno sul tema rifiuti che si terrà oggi pomeriggio, alle ore 18.30 proprio a Valcatora. «Il convegno, organizzato in collaborazione con l’associazione Ambiente e Vita — spiega il comitato antidiscarica — vuole essere prima di tutto una riflessione sul tema rifiuti partendo dalla vicenda di Valcatora. La Regione, infatti, non ha ancora preso una decisione definitiva sulle sorti della nostra valle. La valutazione di impatto ambientale, richiesta sei mesi fa, ancora non è stata redatta e questo non fa che renderci molto preoccupati». Al convegno di questo pomeriggio parteciperanno, oltre alle autorità locali, anche la commissione Ambiente della provincia di Frosinone, l’onorevole Benito Savo e alcuni rappresentanti dell’assessorato Ambiente della Regione Lazio.


Domenica 2 Giugno 2002

Colfelice/Fardelli: «L’assessore Verzaschi ha riconosciuto come la situazione, nel resto del Lazio, sia ben più grave della nostra»
Mega lavori all’impianto di riciclaggio
Dalla Regione in arrivo un finanziamento di circa sette milioni di euro

di DOMENICO TORTOLANO

L'impianto di smaltimento di rifiuti di Colfelice sarà potenziato e ammodernato con un investimento di circa 7 milioni di euro (12 miliardi di vecchie lire). Lo ha comunicato l'assessore regionale all'Ambiente, Marco Verzaschi, ai vertici del consorzio del Basso Lazio nell'incontro avvenuto a Roma per esaminare la situazione rifiuti in Ciociaria dopo le sollecitazioni del presidente dell'ente, Cesare Fardelli. La provincia di Frosinone, secondo Verzaschi, ha meno problemi delle altre province laziali, sia per l’impianto di Colfelice, sia per il Termocombustore di San Vittore e sia per la discarica dei sovvalli che ormai è prossima all’individuazione. E ha dato atto del buon lavoro svolto in Ciociaria in tema di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Non a caso questo finanziamento di 12 miliardi è stato concesso anche alla luce dei risultati finora assicurati in Ciociaria. Al vertice romano erano presenti oltre a Fardelli l'assessore provinciale all'Ambiente, Antimo Simoncelli, e i sindaci Bernardo Donfrancesco di Colfelice, Franco Pirollo di San Vittore del Lazio, Antonio Borsa di Castro dei Volsci, Antonio Corsi di Sgurgola, Antonio Cinelli di Monte San Giovanni Campano, Benito Savo di Torrice, Francesco Ganino di Sora e Bruno Scittarelli di Cassino.

Fardelli ha sollevato anche il problema dei debiti dell'ente che ammontano a circa 24 miliardi di vecchie lire determinati dalle maggiori spese per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti a Malagrotta e Colleferro nel periodo dell'emergenza (quando cioè in Ciociaria non c’era alcuna discarica aperta). Verzaschi ha assicurato che il ripianamento dei debiti potrà avvenire con gli interventi di Regione e Provincia, senza pesare sulle casse dei comuni. «L'incontro con l'assessore regionale- afferma Cesare Fardelli- è stato certamente positivo poiché ci permette di guardare al futuro con maggiore ottimismo. Le modifiche tecniche che apporteremo all'impianto (dal 1991 affidato in gestione alla Reclas Spa) con il finanziamento della Regione serviranno a velocizzare lo smaltimento dei rifiuti e a rendere l'impianto ancora più sicuro. L’incontro con Verzaschi ha confermato quanto ho sempre detto e non mi stancherò di ripetere: che un problema così delicato come quello dei rifiuti si può risolvere solo se c’è massima armonia tra Regione, Provincia e Consorzio dei Comuni».
L'avvio del termocombustore, poi, permetterà un notevole risparmio al Consorzio che pagherà la lavorazione soltanto 40 lire al chilogrammo, ma 30 lire saranno rimborsate dallo Stato. Attualmente va in discarica il 70% della spazzatura che presto finirà nell'inceneritore. Ogni giorno arrivano a Colfelice, per essere riciclati, circa 700 tonnellate di rifiuti raccolti negli 87 comuni consorziati. Un nuovo incontro con l'assessore regionale Verzaschi è previsto a fine settimana per definire il caso della discarica dei sovvalli per ora individuata nel comune di Giuliano di Roma. I tempi stringono perché il 31 agosto scade la proroga per la discarica di via Le Lame a Frosinone.


Lunedì 13 Maggio 2002

Ambiente, conferenza di Forza Italia
Rifiuti a Giuliano, l’assessore ammette: nessuna alternativa

di RAFFAELE CALCABRINA

«No alla discarica di Giuliano di Roma e sì al commissariamento del Consorzio del Basso Lazio». Con queste richieste, fatte dall'onorevole Benito Savo all'assessore regionale all'Ambiente Marco Verzaschi, è iniziata la conferenza su "Frosinone: una città da pulire", organizzato da Forza Italia. «Il consorzio del Basso Lazio ha debiti per oltre 30 miliardi di lire per questo va commissariato». Verzaschi che era giunto a Frosinone per parlare di aria e di inquinamento («Secondo uno studio dell'Arpa Frosinone è il capoluogo laziale più inquinato», dirà più tardi l'assessore) si vede costretto a replicare. «Innanzitutto prendiamo atto che non esiste più una maggioranza nel Cda della Reclas per le dimissioni di oltre la metà dei consiglieri - dice Verzaschi -. Quanto al consorzio è evidente che i conti non tornano: se non ci sarà chiarezza nella gestione la Regione sarà costretta a operare dei cambiamenti profondi».

Ad agosto scade la proroga per l'utilizzo della discarica di Frosinone di via Le lame. Possibile che ancora non ci siano certezze sul sito definitivo per la discarica provinciale? «Per prima cosa va sgombrato il campo da tutti gli equivoci - risponde Verzaschi - la Regione non ha studiato alcun sito. La scelta di Giuliano è frutto del lavoro della commissione tecnica della Provincia. Noi abbiamo chiesto che si formasse una nuova commissione, che, è bene ricordarlo, è sempre istituita e presieduta dalla Provincia. Alla Regione compete solo verificare l'idoneità del sito. E proprio in tal senso nella conferenza dei servizi del 17 gennaio abbiamo chiesto al ministero la valutazione di impatto ambientale, che stiamo ancora attendendo». Insomma sarà Giuliano a ospitare la discarica o no? «Senza valutazione d'impatto ambientale non posso dirlo. Comunque se la Provincia non fa quello che deve fare, interverrà la Regione». Esiste un'alternativa a Giuliano? «No. Al momento non esistono altri progetti».

Il candidato a sindaco della Cdl, Nicola Ottaviani, prende la palla al balzo per attaccare la giunta Marzi. «Sono i dati scientifici a dire che in quattro anni si è fatta una cattiva amministrazione in campo ambientale - dice Ottaviani -. Abbiamo registrato la latitanza dei Verdi, che si definiscono gli unici ambientalisti, penso ad esempio alle lenzuola bianche che si stendevano sui balconi quando c'era la vecchia giunta Fanelli e che con Marzi non sono più stati riproposti per dimostrare l'inquinamento della città. Penso anche alla Villa comunale, che per noi è solo un enorme ristorante, per la quale solo dieci giorni fa è stato predisposto un bando di gara per il verde che ammonta a 2,4 miliardi di lire».


Sabato 6 Aprile 2002

Fardelli: «Ora la Ciociaria è all’avanguardia in Italia nello smaltimento dei rifiuti»
Via libera al termocombustore

di DOMENICO TORTOLANO

Via libera dell'amministrazione provinciale al termocombustore di San Vittore del Lazio che ha autorizzato l'attivazione con un proprio provvedimento su delega della regione Lazio che il 16 gennaio scorso aveva approvato lo stralcio del piano di gestione dei rifiuti per il solo impianto cassinate. Con questo atto viene posta la parola fine alla telenovela dei rinvii dell'avvio dell'inceneritore e delle proroghe della discarica la cui saturazione spesse volte in questi anni ha fatto scattare l'emergenza rifiuti nei comuni ciociari. L'inceneritore era stato già autorizzato dal ministero dell'ambiente nel 1997 ma l'atto era stato impugnato davanti al Tar del Lazio dai comuni confinanti e dai vari comitati cittadini e successivamente in appello al Consiglio di Stato. Soddisfatto del provvedimento l'amministratore delegato della società Eall di Orvieto, Lamberto Custodi, che ha costruito per una spesa di circa 60 miliardi di vecchie lire il termocombustore, il quale ha annunciato l'avvio entro giugno. L'inceneritore funzionerà con l'80 per cento del combustibile cdr proveniente dall'impianto di riciclaggio di Colfelice che smaltisce la spazzatura dei comuni ciociari, circa 600 tonnellate al giorno. Il restante 20 per cento dei rifiuti inerti e non maleodoranti ( i sovvalli) andranno nella discarica che è in corso di individuazione. Attualmente gli scarti di lavorazione vanno nella discarica di via le Lame a Frosinone fino al 31 agosto secondo l'ultima proroga.

«Attuando il ciclo completo dello smaltimento dei rifiuti con gli impianti di Colfelice e san Vittore del Lazio e della discarica - afferma il presidente del Consorzio del Basso Lazio, Cesare Fardelli- la provincia di Frosinone in questo settore si pone all'avanguardia a livello nazionale. Ora la Regione Lazio deve provvedere subito a risolvere il problema dell'ubicazione della discarica che serve anche se viene attivato l'inceneritore. Gli appelli lanciati a nome del Consorzio in questi mesi stanno dando i frutti». Il termocombustore a sua volta produrrà energia elettrica (10 mw) che sarà rivenduta dalla Eall all'Enel o ad altre aziende produttrici. Benefici sono previsti,inoltre, per il Comune di San Vittore del Lazio per aver ospitato il megaimpianto.


Domenica 10 Marzo 2002

Patrica/Il sindaco: consiglio straordinario
«Comunità montana contro la discarica a Valcatora»

Nella nostra provincia non si riesce a risolvere l'annoso problema della discarica provinciale che dovrà raccogliere i rifiuti provenienti dallo stabilimento di smaltimento di Colfelice, malgrado da diverso tempo sia stato localizzato il sito dove dovrà sorgere la futura discarica, in località Valcatora nel territorio del comune di Giuliano di Roma. A scendere in campo stavolta è il primo cittadino di Patrica (comune confinante con Giuliano di Roma) Stefano Belli. Quest'ultimo invita il presidente della XXI comunità montana Cesare Colafranceschi a prendere le dovute iniziative. Così Stefano Belli: "Chiedo a tutta la comunità montana di poter indire al più presto un consiglio straordinario per discutere in modo civile, fuori dalle logiche partitiche, di un grave problema che deve far sì venga affrontato insieme, maggioranza ed opposizione. Chiedo poi di inserire la possibilità di un eventuale finanziamento di 2500 euro da destinare al comune di Giuliano di Roma i quali serviranno per cercare di scongiurare la realizzazione di questa discarica. Consapevole delle difficoltà delle mie richieste, continuo a credere che, se c'e' la voglia di tutti, questo enorme sforzo sarà possibile realizzarlo".

E. Pap.


Sabato 2 Marzo 2002

EMERGENZA RIFIUTI

Appello di Scalia a Storace
Formisano: pronti a riunirci attorno allo stesso tavolo

di DIANA ISABELLI

«I rifiuti? Sto scrivendo proprio in questo momento al governatore del Lazio, Francesco Storace, per la convocazione di un tavolo Provincia-Regione». Il presidente dell’amministrazione provinciale, Francesco Scalia ha dunque accolto in pieno la proposta del presidente del Consorzio "Basso Lazio", Cesare Augusto Fardelli, che giovedì aveva chiesto l'istituzione di un tavolo di confronto tra Regione ed Amministrazione Provinciale per definire «quali dovranno essere le linee guida da seguire per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, nonché per coprire i debiti accumulati durante la gestione del servizio». Storace e Verzaschi hanno infatti autorizzato l'ennesima proroga (della durata di 6 mesi, fino al 31 agosto) per l'utilizzo della discarica di Via Le Lame, a Frosinone, come deposito dei sovvalli provenienti dall'impianto di stoccaggio di Colfelice. «Ma questa proroga non giova al problema - aveva ribattuto Fardelli- Servono decisioni precise e definitive». Da qui la proposta del tavolo Provincia-Regione. «Mi faccio certamente promotore dell'appello di Fardelli - afferma Scalia - Resta però il fatto che è la Regione a dover decidere. Comunque noi non staremo con le mani in mano».
Anche dalla Regione arrivano consensi ed adesioni alla proposta di Fardelli. L'assessore regionale Anna Teresa Formisano ha aggiunto: «E' un incontro necessario. Sono sicura che l'appello sarà raccolto anche da Verzaschi, che ha tanto a cuore la provincia. Bisogna incontrarsi con i responsabili provinciali e regionali per trovare al più presto una soluzione definitiva». Si aspettava una ulteriore proroga? «C'era e c'è una situazione di emergenza, quindi era ipotizzabile una tale decisione». Secondo lei come finirà questa storia? «Ci vorrebbe una palla di vetro» conclude la Formisano.
Intanto la "soluzione tampone" (così Fardelli ha definito la proroga regionale) comporterà l'avvio di una serie di lavori, nel sito di Via le Lame, per ampliare l'area del deposito. Per la discarica individuata a Giuliano di Roma, invece, continuano le verifiche sull’impatto ambientale.


Venerdì 1 Marzo 2002

FROSINONE, VIA LE LAME

Discarica, nuova proroga di sei mesi

di MARZIA FELICI
Continua l'odissea dei rifiuti nella nostra provincia. Anche questa volta a farne le spese è il comune di Frosinone. La Regione Lazio, infatti, in attesa della decisione finale sulla discarica definitiva da realizzare a Giuliano di Roma, ha autorizzato, per la terza volta, una proroga per l'utilizzo del sito di via le Lame come deposito per i sovvalli provenienti dall'impianto di stoccaggio di Colfelice. L'utilizzo del sito di Frosinone, questa volta, ha una durata di sei mesi (fino al 31 agosto). Inoltre l'ordinanza della Regione autorizza il completamento finale del sito di via le Lame, che, ormai saturo, necessita di lavori di ampliamento. Ma come è stata presa la notizia dell'ennesima proroga dagli amministratori del capoluogo? «Era nell'aria - risponde l'assessore comunale all'Ambiente Sandro Lunghi - ce lo aspettavamo da giorni. Purtroppo, ancora una volta, saremo costretti a sopportare tutti i disagi che un sito adibito a deposito di sovvalli comporta. Non mi sembra giusto che si continui a sfruttare Frosinone solo perchè ha un sito che può essere considerato adatto allo scopo. Bisogna anche rendersi conto che siamo arrivati ad una condizione di saturazione e le autorità competenti dovrebbero prenderne atto. Non possiamo continuare a fare sacrifici per tutta la provincia». Arrivati a questo punto cosa avete intenzione di fare? «Faremo ricorso al Tar - risponde Lunghi - augurandoci che questa sia veramente l'ultima proroga. Fino ad oggi Frosinone ha mostrato un grande senso di civiltà rispetto agli altri paesi coinvolti nella vicenda. Non abbiamo mai minacciato blocchi, manifestazioni, proteste». Soddisfatto dell'ordinanza, ma non troppo, è Cesare Fardelli, presidente del Consorzio "Basso Lazio": «Ringrazio la Regione per la proroga, ma è importante ricordare che è uno strumento utile solo per tamponare una situazione di emergenza che in provincia di Frosinone va avanti da anni. Le proroghe, purtroppo, non risolvono il problema di fondo. La Ciociaria ha bisogno di soluzioni chiare e rapide - continua Fardelli - per questo è necessario che il piano dei rifiuti, approvato dalla giunta regionale, passi in Commissione e possa essere esaminato dal consiglio regionale al più presto. Per lo stesso motivo, sollecito tutti gli amministratori che, per il ruolo ricoperto a livello provinciale e regionale, sono coinvolti nella gestione del problema rifiuti, ad istituire un tavolo allargato per definire, una volta per tutte, delle linee guida chiare, univoche e definitive da seguire in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ma anche per l'individuazione della futura discarica provinciale. Ritengo che sia un incontro importante e necessario per il nostro territorio e spero che il presidente della provincia si faccia promotore di questa iniziativa».


Martedì 26 Febbraio 2002

Cesare Fardelli: «Il sito del capoluogo può essere utilizzato per non più di quattro mesi. Ora servono decisioni chiare»
Rifiuti, oggi la nuova proroga
Fino a giugno sarà utilizzata la discarica di via Le Lame, a Frosinone

di GIAMPAOLO RUSSO

Rifiuti: la Regione non decide e la discarica di via Le Lame, a Frosinone continuerà a ricevere i sovvalli (l’immondizia trattata presso l’impianto di smaltimento di Colfelice) in via Le Lame, a due passi dal centro commerciale Le Sorgenti. Oggi il presidente della Regione Francesco Storace firmerà la proroga dell'ordinanza che scade giovedì e che sarà valida per altri quattro mesi.
Siamo così alla terza proroga da parte della Regione che, se si vanno ad aggiungere alle ordinanze emesse precedentemente dalla Provincia, si tocca quota cinque. «Si tratta di un provvedimento provvisorio - fa sapere l'assessore regionale all'ambiente Marco Verzaschi - in attesa che venga ultimata la pratica dell'impatto ambientale relativa alla futura discarica provinciale individuata a Giuliano di Roma. Sui tempi di questi accertamenti, però, non posso essere preciso, di certo occorreranno altri mesi».
Ma il sito di via Le Lame è in grado di ospitare ancora rifiuti? «Ad oggi no, in quanto la discarica è satura - risponde Cesare Fardelli presidente del Consorzio Basso Lazio -. Nel momento in cui la Regione ci comunicherà l'ufficialità del provvedimento dovremmo eseguire alcuni lavori per rendere il sito fruibile. Una cosa è certa: questa discarica può ospitare rifiuti per altri tre-quattro mesi al massimo. Poi sarà necessario trovare altri siti (e andando fuori Regione i costi, per il trasporto, inciderebbero di un buon 20%, ndR). Una cosa è certa - conclude Fardelli - su questa lunga ed estenuante vicenda si è fatto un gran polverone. E la Ciociaria, oggi, ha bisogno di certezze». Il nodo della questione è uno solo: il via libera, o meno, alla realizzazione della discarica a Giuliano di Roma. Senza il nulla-osta sull'impatto ambientale la situazione resterà sempre confusa. «Ma questa nuova proroga - si chiede il presidente Cesare Fardelli - serve per risolvere il problema o è solo un modo per tamponare un'emergenza? E’ fin troppo evidente che tutta la provincia ha bisogno di soluzioni chiare e, soprattutto, rapide».
«Noi - dichiara l'assessore provinciale all'ambiente Antimo Simoncelli - quasi ogni giorno facciamo pressioni presso la Regione affinchè trovi una soluzione al problema. Il fatto che non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione a due giorni dalla scadenza dell'ordinanza ci preoccupa». E questa mancanza di chiarezza da parte della Regione non giova certo alla Ciociaria.


Domenica 17 Febbraio 2002

Discarica, sit-in in Provincia

Il comitato antidiscarica a Valcatora (Giuliano di Roma) ha ha protestato civilmente ieri mattina a Frosinone davanti al Palazzo della Provincia. I contestatori non erano tantissimi, ma erano molto determinati. Si contesta la graduatoria provinciale secondo cui il sito avrebbe i parametri migliori rispetto ad altri individuati dalla commissione. Carte alla mano smentiscono questi dati e chiedono alla Provincia di rivedere la decisione. Meglio del sito di Giuliano ci sarebbero quelli di Sgurgola e Paliano. La battaglia sarà lunga. Intanto si avvicina la scadenza della proroga per la discarica di Frosinone e nè la Provincia, nè la Regione, hanno ancora deciso dove finiranno i rifiuti dopo il 28 febbraio.


Venerdì 18 Gennaio 2002

VALCATORA

Discarica, nuovo rinvio in Regione

Dopo la sospensione della scorsa settimana, la conferenza dei servizi prevista per questa mattina in Regione è stata di nuovo rimandata. Questa volta il motivo è stata la richiesta da parte di un dirigente della Regione di una valutazione di impatto ambientale del progetto di discarica da approvare. La conferenza è infatti una delle riunioni previste per l'approvazione di uno stralcio del piano regionale dei rifiuti necessario per decidere la realizzazione di una discarica di 1^ categoria a Giuliano di Roma, in località Valcatora. Come spiega Giulio Lampazzi, consigliere di minoranza del comune di Giuliano: «Non sappiamo la data del prossimo incontro perché, finchè non sarà disponibile questa valutazione, non sarà possibile riunirsi di nuovo». Intanto questa mattina circa 100 persone sono partite da Giuliano di Roma e, davanti alla Regione, hanno manifestato il proprio dissenso nei confronti dell'approvazione de progetto di discarica.

Ma. Fe.


Giovedì 17 Gennaio 2002

Discarica di sovvalli a Giuliano di Roma
Valcatora, interviene
la Provincia di Latina:
«Scelta illegittima»

di MARZIA FELICI

Nelle critiche mosse dal comune di Giuliano di Roma al procedimento adottato dalla Regione Lazio riguardo all'iter di individuazione dei siti di discarica, interviene anche la provincia di Latina. In attesa della conferenza dei servizi di oggi, prima riunione di una lunga serie di incontri che dovrebbero portare all'approvazione di uno stralcio del piano regionale dei rifiuti e quindi alla decisione di realizzare una discarica a Valcatora, le accuse fatte da Giuseppe Maselli, consigliere dell'amministrazione provinciale di Latina, risultano essere particolarmente pesanti: «Prima di tutto è necessario chiudere il procedimento in atto per Valcatora e avviare una nuova procedura per l'individuazione di siti adatti per la realizzazione di una discarica seguendo l'iter di legge previsto in materia. Infatti la decisione della provincia di Frosinone di realizzare una discarica di 1^ categoria a Valcatora - spiega Maselli- è chiaramente illegittima prima di tutto per motivi formali e per carenze procedurali. L'iter procedurale seguito, oltre ad essere carente dal punto di vista dell'imparzialità nei rapporti con interessi privati e nella tutela degli interessi della collettività, è del tutto illegittimo perchè non fa riferimento alle disposizioni di legge esistenti in materia. La Regione, da parte sua, pur sforzandosi di dare alla procedura un aspetto più conforme alla legislazione corrente in materia, nell'organizzare la conferenza dei servizi ha evitato di coinvolgere enti ed autorità coinvolti nella decisione come Soprintendenza Archeologica, Autorità dei Bacini regionali…». Definendo "incredibile e casareccia" la scelta del sito di Valcatora da parte della provincia di Frosinone, Maselli afferma che «probabilmente è stata l'emergenza rifiuti a portare a decisioni affrettate in materia che, probabilmente, sono anche illegittime». Il comune di Giuliano di Roma, tentando di opporsi alla decisione della Provincia ed ora della Regione Lazio, aveva insistito sulle caratteristiche idro-geologiche del territorio. «Non si capisce in che modo e sulla base di quali elaborazioni la Regione abbia considerato irrilevanti le obiezioni del comune di Giuliano- continua Maselli- la tutela delle risorse ambientali e idriche, ma anche dei reperti archeologici della zona, impongono di opporsi ad una scelta sbagliata fin dall'inizio».


Giovedì 17 Gennaio 2002

San Vittore/Dopo il via libera del Consiglio regionale, il termocombustore pronto ad entrare in funzione
«Inceneritore al via in primavera»
L’amministratore delegato della Eall: l’impianto non inquina l’aria

di DOMENICO TORTOLANO

«Le emissioni nell'atmosfera saranno controllate 24 ore su 24 con dati che saranno resi noti a tutti in base al protocollo d'intesa che sarà firmato con l'Asl, la regione e la provincia». Lo afferma l'amministratore delegato Lamberto Custodi della società Eall di Orvieto che ha realizzato a San Vittore del Lazio il termocombustore che l'altro ieri ha avuto il via libera dal consiglio regionale del Lazio all'attivazione dopo una serie di rinvii per i ricorsi degli ambientalisti. «L'impianto - spiega- è stato costruito secondo le leggi europee in materia ambientale e non potrà nuocere agli abitanti dei territori circostanti. Noi siamo pronti per l'avvio della struttura che potrà risolvere in via definitiva i problemi dello smaltimento dei rifiuti in provincia. La decisione della regione Lazio mi è sembrata adeguata ed idonea alle esigenze del territorio». Il termocombustore, costato 60 miliardi di lire, dopo un periodo di rodaggio, è ora nella fase cosiddetta di conservazione ma pronto a bruciare il cosiddetto "cdr", il combustibile derivato dallo smaltimento dei rifiuti che avviene nell'impianto di Colfelice che ricicla la spazzatura dei comuni ciociari. «Non appena- aggiunge Lamberto Custodi- riceveremo la delibera consiliare saranno stabiliti i tempi di avvio e le prove da effettuare». I motori potrebbero essere avviati entro marzo bruciando subito 200 tonnellate di cdr al giorno derivate dalle 500 tonnellate di rifiuti che vengono depositate dai camion nella struttura di Colfelice. A sua volta il termocombustore produrrà 10 Mw elettrici all'anno che saranno rivenduti all'Enel o ad altre aziende del settore. Secondo la delibera del consiglio regionale dovranno essere effettuate la valutazione d'impatto ambientale e la certificazione delle emissioni in atmosfera. Hanno votato a favore 33 consiglieri regionali sia della maggioranza di centrodestra che del centrosinistra mentre contro Bonadonna e Rea di Rifondazione comunista e il verde Bonelli. Dopo il varo da parte della Regione dell'impianto di san Vittore del Lazio gli ambientalisti e il comitato di protesta hanno subito annunciato un nuovo ricorso al Tar ma anche una eventuale denuncia penale nei confronti dei 33 consiglieri regionali che hanno votato a favore della delibera. «I legali - afferma Francesco Giangrande alla Uil- stanno esaminando l'eventualità di ricorrere a tutti i livelli contro tale delibera che è illegittima in presenza di una sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto le nostre richieste. L'impianto non ha le autorizzazioni necessarie». L'amministratore delegato della Eall, Lamberto Custodi, ci tiene, invece, a sottolineare che al di là delle motivazioni politiche dei ricorrenti il termocombustore è stato costruito per risolvere i problemi dell'ambiente. «Le procedure seguite- osserva- sono regolari e compatibili con le leggi nazionali ed europee e mi meraviglia il fatto che il comitato di protesta continui ad attaccarsi alle autorizzazioni che ci sono tutte. Gli ambientalisti fomentano paure nella gente per rischi inesistenti. Con l'avvio dell'impianto il costo della raccolta e dello smaltimento della spazzatura sicuramente sarà ridotto per i comuni e per gli utenti». Ora a completare il ciclo manca la discarica definitiva per i sovvalli che fino al 28 febbraio potranno essere depositati ancora nel sito di via le Lame.


Mercoledì 16 Gennaio 2002

Termocombustore a San Vittore, via libera dalla Regione

Il Consiglio regionale del Lazio ha detto sì al termocombustore di San Vittore (Frosinone) approvando in serata una delibera che in sostanza anticipa il Piano regionale dei rifiuti. «Riparte l' iter di sperimentazione di questo impianto - ha detto l' assessore all' ambiente Marco Verzaschi - Il provvedimento vuole dare una risposta all' emergenza rifiuti a Frosinone in quanto si è esaurita la discarica di Pontecorvo». Si prevede che saranno effettate la valutazione di impatto ambientale e la certificazione delle emissioni in atmosfera. Il provvedimento è stato criticato da alcuni abitanti della zona che oggi hanno organizzato una manifestazione davanti alla sede del Consiglio Regionale. Inoltre sulla discarica di Valcatora i Verdi fanno sapere che s nella conferenza dei servizi convocata alla Regione Lazio per giovedì e venerdì verrà approvata, su proposta del comitato tecnico scientifico, la costruzione della discarica provinciale di Giuliano di Roma, gli ambientalisti manifesteranno


Sabato 12 Gennaio 2002

Rifiuti/Per definire la futura discarica
Conferenza dei servizi,
rinvio di una settimana

E’ stata rimandata alla settimana prossima la conferenza dei servizi, relativa alla futura discarica provinciale, prevista per ieri presso la Regione Lazio. La causa dello slittamento è stata la mancanza di alcuni pareri necessari per prendere la decisione finale. Infatti la conferenza in questione, a cui partecipano tutti gli enti istituzionali interessati al problema rifiuti( Asl, Provincia, Regioni e Comuni) è una della riunioni previste per l’iter di approvazione del progetto di discarica a Valcatora, contrada di Giuliano di Roma. Come spiega l’assessore provinciale all’Ambiente Antimo Simoncelli:« Bisogna affrettare i tempi perchè siamo arrivati alla saturazione completa della discarica di Frosinone, in via Le Lame. Il 28 febbraio è vicino e non possiamo più evitare il problema con nuove proroghe: dobbiamo predisporre un nuovo sito perchè, per quella data, dobbiamo necessariamente avere una struttura adeguata. Mi auguro - conclude Simoncelli - che l’iter di approvazione proceda in modo spedito e che la prossima settimana sia possibile riunirsi ».
E il presidente del Consorzio del Basso Lazio, Cesare Fardelli aggiunge: «Il 28 febbraio rappresenta per noi una data essenziale. Non possiamo farci trovare impreparati. Ecco perché non mi sforzo mai di ripetere che ognuno, per la parte di propria competenza, deve accelerare i tempi per definire, una volta per tutta, l’intera questione».


Mercoledì 9 Gennaio 2002

No alla discarica a Valcatora, domani protesta a Roma

Il Comitato antidiscarica di Valcatora ha inviato un esposto alla Corte dei conti denunciando la presunta illegittimità delle spese sostenute per l’iter burocratico che ha portato Giuliano di Roma alla vetta della classifica delle possibili discariche provinciali. «Si tratta di centinaia di milioni - si legge nel comunicato - che sono serviti a mantenere in vita procedure finalizzate a realizzare interessi dell’"amico degli amici" senza tenere in alcun conto la salute pubblica. Inoltre, vogliamo il parere della Corte anche su alcune documentazioni che non sarebbero pervenute a chi doveva acquisirle. Per questo domani terremo una manifestazione pacifica all’esterno degli uffici regionali della Capitale, in concomitanza con la conferenza di servizi convocata dalla Regione sul caso-Valcatora. Alla manifestazione parteciperanno i cittadini di Giuliano di Roma, Villa Santo Stefano, Prossedi, Amaseno, Morolo e Sgurgola».


Sabato 15 Dicembre 2001

Rifiuti, nuova proroga per Frosinone
Discarica, la Regione ordina: aperta fino a febbraio

La discarica di Frosinone non sarà chiusa. Anzi, continuerà ad ospitare rifiuti per altri due mesi e mezzo, fino al 28 febbraio 2002. Il presidente della Regione, infatti, ha firmato ieri mattina la proroga che autorizza il deposito dei sovvalli (l’ultimo stadio della trasformazione dei rifiuti messa a punto nell’impianto di Colfelice) presso l’impianto di via Le Lame, nel capoluogo (a due passi dal centro commerciale Carrefour).
«Ringrazio il presidente della Regione, Francesco Storace e l’Assessore all’Ambiente, Marco Verzaschi, per la sensibilità che hanno dimostrato nell’affrontare il "caso Ciociaria" - ha dichiarato Cesare Fardelli, presidente del Consorzio intercomunale "Basso Lazio" che garantisce il servizio in quasi tutta la Ciociaria -. Spero, ora, che questa proroga possa consentire agli uffici regionali di definire, in maniera chiara, trasparente e definitiva, l’individuazione del sito che, in futuro, dovrà ospitare la discarica provinciale dei sovvalli».
Sorpreso da questo proroga?
«In verità- aggiunge il presidente Cesare Fardelli - nei giorni scorsi io e i tecnici della Regione avevamo eseguito dei sopralluoghi presso l’impianto di via Le Lame, a Frosinone, verificando la capacità del sito stesso di ospitare i sovvalli sino a fine febbraio. Sono certo che da oggi al 28 febbraio si giungerà ad una soluzione positiva dell’intera questione. Anzi, tra Consorzio del Basso Lazio e assessorato regionale si sta raggiungendo un’unità di vedute per cui sono fiducioso sulla conclusione del nostro lavoro. Lo stesso assessore Verzaschi ha piu’ volte precisato che la Regione vuole assumersi le proprie responsabilità ma dopo aver, giustamente, verificato l’esistenza di tutte le condizioni per aprire una discarica».


Venerdì 14 Dicembre 2001

SAN VITTORE

Il termocombustore verso l’apertura,
Rifondazione: continueremo a opporci

L’assesore regionale Marco Verzaschi ha promesso di riaprire il termocombustore di San Vittore. Ieri, in commissione urbanistica, la proposta però non è passata. «Abbiamo sventato il tentativo della giunta Storace di annullare, con una proposta di delibera, chiamata "Piano stralcio dei rifiuti" una sentenza del Consiglio di Stato che impedisce l’attivazione del termovalorizzatore di San Vittore - dice Salvatore Bonadonna capogruppo di Rifondazione -. Il piano non c’è e pretendono di far passare un provvedimento di sanataria con il nome di piano di stralcio. Sappiamo bene che ci riproveranno, ma intanto vogliamo richiamare l’attenmzione sul problema».
È polemica anche fra Frosinone e Giuliano di Roma. Non sono piaciute ai politici giulianiesi le affremazioni del sindaco del capoluogo Marzi e dell’assessore Lunghi che invitavano la Regione a rispettare la scelta della commissione tecnica che ha individuato in Valcatora la nuova discarica provinciale. «Per legge nessuna nuova discarica può essere allestita ove manchi il piano regionale dei rifiuti - dicono gli espnenti dell’Ulivo di Giuliano -. La colpa della Regione non sta "nell’essersi fermata" per le manifestazioni di chi a Valcatora "non gradiva una discarica a qualche chilometro dalla propria abitazione", ma nel non avere ancora il piano». L’assessore «Non capisco: Giuliano non va bene, mentre Frosinone sì. Non ce l’ho con Giuliano, chiedo il rispetto del verdetto della commissione tecnica». La Regione sotiene che i rtitardi sono della Provincia. «Sono scuse puerili. Sono cinque mesi che dormono. Dovevano pensarci prima, al momento della nuova proroga per via Le Lame, e non certo ora».


Venerdì 14 Dicembre 2001

Frosinone, rifiuti a via Le Lame/A un giorno dalla scadenza, la Regione ancora non prende una decisione
Discarica, altra proroga all’orizzonte
Verzaschi si difende: non è colpa nostra, la Provincia è in ritardo

di RAFFAELE CALCABRINA

La discarica di Frosinone doveva chiudere i battenti domani. Con ogni probabilità resterà aperta. Si profila quindi l’ennesima proroga per via Le Lame. Un sito che doveva essere utilizzato, per far fronte all’emergenza rifiuti, in attesa dell’apertura della discarica, fino al 6 aprile scorso. Tuttavia l’ordinanza è stata prorogata per ben due volte il 30 giugno e il 15 dicembre.
Il sindaco del capoluogo, Domenico Marzi, per scongiurare la nuova proroga, ha scritto l’altro ieri una lettera al presidente Storace, accusando la Regione di inadempienze e invitando lo stesso Storace e l’assessore all’Ambiente Marco Verzaschi a mangiare il panettone davanti alla discarica di via Le Lame.
Verzaschi, prende tempo: «Stiamo valutando le varie possibilità - replica l’assessore -. Certo c’è l’ipotesi di una nuova proroga, ma anche quella di trasferire i rifiuti fuori provincia». Dove? A Colleferro o a Malagrotta? «A Malagrotta non è possibile, e anche l’ipotesi di Collefero mi pare complicata. Vedremo».
Secondo Marzi, la Regione non «assume gli atti dovuti per legge» in riferimento alla scelta della commissione tecnica di individuare a Valcatora la sede della discarica provinciale. «La Regione assume gli atti dovuti secondo la legge - ribatte Verzaschi -. La Regione ha ricevuto solo a settembre dalla Provincia l’indicazione del sito della discarica. I tempi tecnici vanno rispettati: l’iter comunque è partito. Domani (oggi, ndr) il comitato tecnico scientifico ambientale avrà una prima riunione. Ci sono degli organi che valuteranno la proposta della Provincia. Inoltre la Regione ha approvato una mozione che la impegna a verificare l’esistenza di tutte le condizioni per aprire la discarica».
Frosinone protesta: la discarica non la vuole più. «Chiedete al consorzio del Basso Lazio come mai Frosinone ancora non paga debiti, che ammontano a oltre 500 milioni. Il capoluogo ha il suo fastidio, ma è un fastidio ben remunerato. Certo a nessuno fa piacere avere una discarica sotto casa, ma a Frosinone una discarica c’era già. Non l’abbiamo aperta mica noi».
Una commissione regionale ha indicato Valcatora come sito idoneo per la discarica. «Vorrei sgomberare il campo da un equivoco che va avanti da tempo. La commissione è provinciale, non regionale: è presieduta da un esponente provinciale. Ma il problema è che non è stata pianificata la politica di rifiuti. Perché Marzi non chiede alla vecchia amministrazione regionale perché non ha approvato il piano dei rifiuti? Noi le nostre responsabilità ce le stiamo prendendo. Tant’è che il piano regionale dei rifiuti sarà approvato nelle prossime settimane».
A quando la definitiva soluzione del problema? «Molto presto. Intanto lunedì in commissione approveremo, nel piano a stralcio, la riapertura sperimentale di San Vittore. Una volta entrato in funzione San Vittore, il problema della discarica sarà residuale. Solo il 35% dei rifiuti, infatti, sarà destinato in discarica», conclude Verzaschi.


Martedì 11 Dicembre 2001

L’assessore regionale ha espresso soddisfazione per l’elezione del Cda del "Consorzio Basso Lazio"
Rifiuti, vertice Fardelli-Verzaschi

«E’ stato un incontro franco, leale. E’ stata soprattutto l’occasione per fare il punto della situazione in Ciociaria». Cesare Fardelli, presidente del Consorzio Basso Lazio (che assicura il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in 70 Comuni della provincia di Frosinone) è soddisfatto dopo il faccia a faccia con l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Verzaschi che, a sua volta, ha epresso soddisfazione per la recente elezione del Cda che governerà il Consorzio. Nel corso dell’incontro si è parlato della scadenza del 15 dicembre; per quella data scade infatti l’ordinanza con la quale il presidente della Regione, Francesco Storace, ha consentito di depositare nella discarica di Frosinone i sovvalli (i rifiuti inerti, ossia la parte residua del processo di trasformazione attuato presso lo stabilimento di Colfelice).
La discarica di Frosinone (in via Le Lame) è ormai prossima all’esaurimento, per cui lo scottante problema rischia di esplodere in tutta la sua drammaticità. Certo, al momento l’ipotesi più probabile è che il 15 dicembre il presidente della Regione Storace conceda una proroga. Ma Giuliano di Roma?
E’ ben noto, infatti, che tra tutti i siti individuati in provincia, quello di Giuliano (a parere di una commissione di tecnici) è risultato il più idoneo ad ospitare una discarica. Ma al momento il progetto è fermo negli uffici regionali in attesa del parere geologico. Insomma, i rifiuti stanno per tornare prepotentemente di stretta attualità. «Ecco perché - aggiunge Cesare Fardelli - mercoledì (domani) incontrerò di nuovo l’assessore Verzaschi. E dopo l’elezione del Consiglio di amministrazione del Consorzio, voglio che tutti i membri prendano stretti contatti con l’assessore che ha mostrato grande disponibilità affinché si giunga ad una soluzione rapida di questo problema. Quindi, per ogni programma futuro, procederemo in stretto accordo: Regione e Consorzio insieme. E insieme concorderemo ogni passo».
Insomma, si ha la netta sensazione che insieme, Regione e Consorzio, stiano sulla buona strada per affrontare il delicato problema dei debiti del Consorzio. Un debito, in verità, che ha radici lontane e che risale al periodo 1996-2000 in cui il Consorzio era guidato da un commissario nominato dalla Regione. Un debito che si aggira sui 27 miliardi e che ora è caduto sui bilanci dei Comuni consorziati.


Sabato 8 Dicembre 2001

GIULIANO DI ROMA

La discarica incombe, il vice sindaco si dimette: «Occorre uno scossone»

di MARZIA FELICI

Si fa sempre più teso il clima a Giuliano di Roma. A complicare la situazione già pesante per l'imminenza delle decisioni relative al destino di Valcatora, si sono aggiunte le dimissioni a sorpresa del vicesindaco del paese Iginio Lampazzi. "Mi sono dimesso soprattutto per dare uno scossone alla maggioranza- spiega Lampazzi- Giuliano ha bisogno di molte cose e bisogna essere più dinamici. Il mio atto deve essere interpretato dall'amministrazione come un campanello d'allarme, voglio far capire che bisogna agire concretamente in tutte le direzioni, ma con questo non intendo assolutamente fare polemiche sulla gestione del problema discarica". Ma le dimissioni di Lampazzi non sono state accettate dal primo cittadino: «Capisco le sollecitazioni di Lampazzi ad agire - spiega il sindaco Antonio Torella- ma purtroppo il pericolo incombente della discarica e gli inevitabili problemi economici non ci permettono di fare molto per il paese. Non ho accettato le sue dimissioni perchè ritengo che sia una persona di cui l'amministrazione di Giuliano ha bisogno e che personalmente stimo e rispetto per il lavoro svolto con dedizione in questi anni. Non mi resta che rinnovare la piena fiducia nei suoi confronti augurandomi che tutto si risolva per il meglio e in tempi brevi».


Sabato 1 Dicembre 2001

RIFIUTI/LE PROMESSE DEGLI ASSESSORI

Pressing sulla Regione

di RAFFAELE CALCABRINA

«Abbiamo deciso di provare a gestire insieme la questione rifiuti, che coinvolge la Provincia e tutti i comuni ciociari». Così Francesco Scalia, presidente della Provincia, spiega la scelta di attribuire quattro posti nel Cda del consorzio di Colfelice ai sindaci di centro-destra e altrettanti a quelli dell’Ulivo. Il consiglio d’amministrazione sarà rappresentato per la Casa delle libertà da Benito Savo (sindaco di Torrice), Bruno Scittarelli (Cassino), Enzo Ganino (Sora) e Antonio Corsi (Sgrugola), mentre per l’Ulivo da Danilo Campanari (Veroli), Antonio Cinelli (Monte San Giovanni), San Giorgio a Liri (Achille Migliorelli) e Tonino Borsa (Castro dei Volsci).
«Il problema va affrontato senza lasciarsi condizionare dalla divisioni politiche» continua Scalia. Una scelta, quella di allargare la partecipazione nel Cda del consorzio, dettata anche dalla necessità di ripianare l’enorme debito, oltre 27 miliardi, del consorzio stesso. Debito accumulato nel periodo 1996-2000, quando era gestito da un commissario della Regione. «Stiamo lavorando anche per questo. Una parte del debito (7,9 miliardi) è dovuto all’arbitrato relativo alla costruzione dell’impianto di Colfelice». A proposito di emergenza il 15 dicembre scade la proroga dell’ordinanaza per l’uso discarica di Frosinone. «Il problema è della Regione, tant’è che l’ultima ordinanza l’ha firmata il presidente Storace. Al al momento è probabile un’ulteriore proroga», conclude Scalia.
«Terremo in considerazioni le richieste dei sindaci per il ripianamento dei debiti del consorzio - dice Anna Teresa Formisano, assessore regionale ai Servizi sociali -. Mi farò carico in modo pressante della questione in quanto ritego giuste le lementale dei sindaci. Sono comunque soddisfatta dell’intesa ragiunta per il consorzio, un organo di questa importanza deve funzionare al meglio».
«La Casa delle libertà non può tirarsi indietro dalla questione rifiuti ed in tal senso va vista la nostra presenza nel Cda - afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Iannarilli -. È chiaro che se la Provincia avesse compiuto un atto di prevaricazione, riservando al centro sinistra tutti i posti nel Cda del cosorzio, se ne sarebbe assunta la responsabilità. Per quanto riguarda la discarica poi entro due mesi andrà trovata una soluzione definitiva. Intanto come Regione abbiamo approvato una mozione per controllare quanto è stato fatto a Valcatora».
Su questo argomento parla anche Antimo Simoncelli, assessore provinciale all’Ambiente. «Si tratta di un fatto positivo perché è teso a dare ulteriori certezze. Una volta scelta la sede della discarica è necessario, infatti, fugare tutti i dubbi. Per quanto riguarda il Cda del consorzio non si tratta di un "inciucio", ma semplicemente della volontà di coinvolgere tutte le forze politiche». Un lavoro, concordano i consiglieri regionali, fatto di mediazione e certosine cuciture. «Un buon lavoro - concludono- di cui va dato atto al presidente del Consorzio, Cesare Fardelli».


Venerdì 30 Novembre 2001

In porto l’opera di mediazione di Fardelli
Consorzio rifiuti, sul Cda intesa tra sinistra e destra

Dopo una certosina opera di mediazione e di cucitura, Cesare Fardelli, presidente del Consorzio "Basso Lazio" (che gestisce lo smaltimento dei rifiuti in Ciociaria) è riuscito a varare il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ente. Un’operazione che segna una svolta, nella storia del Consorzio dove, fino a pochi anni fa, non si riusciva ad organizzare nemmeno una semplice riunione tra sindaci.
Otto i membri eletti (per il centrosinistra): il sindaco di Veroli (Danilo Campanari), il sindaco di Monte San Giovanni (Antonio Cinelli), il sindaco di San Giorgio a Liri (Achille Migliorelli) e il sindaco di Castro dei Volsci (Tonino Borsa).
E ancora (per il centrodestra): il sindaco di Cassino (Bruno Scittarelli), il sindaco di Sora (Enzo Ganino), il sindaco di Sgurgola (Antonio Corsi) e il sindaco di Torrice (Benito Savo).
A questi otto nomi si aggiungono, poi, i membri di diritto: ossia il presidente Cesare Augusto Fardelli (nominato appena 10 mesi fa dal presidente dell’Amministrazione Provinciale, Francesco Scalia) e i sindaci di Colfelice (quale Comune che ospita lo stabilimento di riciclaggio) e il sindaco di San Vittore (quale Comune che ospita il termocombustore).
Soddisfatto, a fine lavori, il presidente Cesare Augusto Fardelli che, da tempo, stava lavorando per l’elezione di un Consiglio di amministrazione che coinvolgesse le diverse forze politiche: «Il problema dei rifiuti è un problema di tutti. Che va ben al di là delle colorazioni politiche. Prossimo impegno, ora, prendere precisi accordi con la Regione per l’azzeramento dei debiti preesistenti».
I debiti cui fa riferimento il presidente Fardelli sono quelli relativi al servizio svolto dal 1996 al 2000, quando cioè il Consorzio era commissariato. In particolare, le quote attribuite dal Consorzio ai singoli Comuni rappresentano il debito complessivo dell'ex Consorzio nei confronti della Reclas Spa (la società che gestisce l'impianto per lo smaltimento dei rifiuti a Colfelice) ed ammonta (per il periodo 1996-2000, appunto) a circa 27 miliardi.
Tutti i rappresentanti politici hanno infine firmato un Accordo Politico Programmatico nel quale dichiarano «la piena assunzione di responsabilità nella gestione provinciale dello smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani», «nella visione del più ampio coinvolgimento istituzionale e politico programmatico». Infine si impegnano «i Consiglieri Regionali eletti in Provincia ad adoperarsi per l’inserimento nel prossimo Bilancio Regionale di apposito capitolo, finalizzato al risanamento economico delle passività pregresse del Consorzio determinate dalla costruzione dell’impianto di Colfelice e dalle diverse emergenze avutesi fino ad oggi». Eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione, i sindaci hanno commentato:
Savo: «E ora pensiamo alla discarica»
«È stata fatta una scelta per garantire maggior rappresentatività al Consorzio - dice l’onorevole Benito Savo, sindaco di Torrice -. Il nuovo Cda dovrà per prima cosa verificare la vecchia spesa del consorzio (evidente l’allusione al periodo 1996-2000 quando l’ente era guidato da un commissario nominato dalla Regione), una spesa che va ripianata con gravi sacrifici da tutti i comuni». Come pensate di intervenire? «Trovando una discarica vicino a Colfelice e non certo a Giuliano di Roma. Altrimenti in Ciociaria i rifiuti li facciamo solo viaggiare con conseguente aumento dei costi. La Provincia poi deve fare una politica più seria dei rifiuti e non delegare tutto alla Regione», conclude Savo.
Ganino: «Ora il Consorzioha un peso maggiore»
«La voce del consorzio ora peserà di più - garantisce Enzo Ganino, primo cittadino di Sora -. Tutta la provincia avrà un interlocutore comune sul fronte della politica dei rifiuti. Si è deciso per l’assunzione di una responsabilità allargata: il centro sinistra ha più sindaci sul territorio e poteva anche tenere per sè tutti i posti nel Cda, ma sui rifiuti più si è uniti e problemi si risolvono. Occorre poi tener d’occhio il bilancio. Il comune di Sora, infatti, per ripianare il debito del consorzio dovrà sborsare una cifra attorno ai 2 miliardi di lire».
Scittarelli: «Busseremo insieme alla Regione»
«L’obiettivo è far funzionare al meglio il Consorzio - dice il sindaco di Cassino Bruno Scittarelli -. Si è raggiunta un’intesa col centro-sinistra anche per chiedere sostegno alla Regione. I problemi li conosciamo tutti, pertanto sin dalla prima riunnione del Cda cercheremo di individuare le priorità e intervenire subito. C’è anche la questione del termocobustore, bisogna vedere se ci saranno i presupposti per metterlo in funzione».
Corsi: «Il Consorzio si rimetterà in moto»
«Il passo indietro che ha fatto il centro sinistra, concendoci quattro posti nel consorzio - dice il sindaco di Sgurgola Antonio Corsi - permetterà di trovare un’intesa e rimettere in moto il Consorzio. Il problema però non è solo la discarica, ma come lavorare nella discarica una volta messa in funzione. La discarica, insomma, non deve diventare solo un deposito, ma dovrebbe essere in grado di produrre energia come avviene nelle discariche del nord Italia. Inoltre vanno date garanzie certe al comune sul cui territorio nascerà la discarica».

 

 

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