Valcatora di Giuliano di Roma
Articoli de "Il Messaggero" edizione di Frosinone dal 28 febbraio 2001 al 12 febbraio 2001
Mercoledì 28 Febbraio 2001
Discarica a Giuliano di Roma, anche la Coldiretti bacchetta la Provincia
La Coldiretti si schiera contro la Provincia per aver individuato nella zona di Valcatora, a Giuliano di Roma, la sede della futura discarica provinciale. «Bisogna smetterla- ha detto il direttore provinciale della Confederazione dei coltivatori diretti, Vittorio Cicerone - con i metodi vecchi di appropriarsi di aree in cui viene svolta attività agricola per fini diversi. In questo caso ,poi, le finalità non sono neppure fra quelle che possono essere considerate vicine oppure sinergiche con l'attività agricola. Non siamo,infatti, in presenza della creazione di una struttura utile alla trasformazione o alla commercializzazione di prodotti agricoli, ma davanti all'eventualità di far nascere una discarica. Sarebbe il caso - ha aggiunto Cicerone, sempre con tono polemico - di procedere , per tali strutture, all'individuazione di aree improduttive». Secondo il direttore della Coldiretti, «ci dovremmo preoccupare di salvaguardare l'attuale situazione e di far crescere le possibilità economiche degli imprenditori della zona - ha concluso - invece di modificare completamente un territorio come quello preso di mira per realizzare una discarica».
Martedì 27 Febbraio 2001
L’AREA CONTESA
Sul sito della Valcatora pende anche la richiesta della Sovrintendenza ai beni archeologici. All’Amministrazione provinciale è stato chiesto che venga accertata e tutelata la presenza di eventuali reperti archeologici. E il presidente Francesco Scalia ieri mattina ha convocato una riunione per tentare di superare questo ulteriore ostacolo. «Abbiamo disposto che l’offerta venga presa in considerazione solo quando sarà accompgnata da tutti i pareri - spiega Scalia - Sia quello che serve ad accertare la presenza di eventuali sorgenti acquifere, sia quello che accerti la presenza di reperti archeologici. Solo allora decideremo cosa fare». In ballo sempre la decisione di realizzare a Giuliano di Roma uno stoccaggio provvisorio ai sovvalli di Colfelice. Ma quando l’ordinanza dell’Amministrazione provinciaile scadrà e bisognerà individuare un sito definitivo per la discarica? «E’ ovvio che in quel caso, ma questo è previsto anche dalla legge, saranno necessari esami più approfonditi affinché il progetto venga approvato dalla Regione», risponde Scalia. I tempi rischiano però di diventare lunghissimi. Tutto potrebbe essere risolto se si trovasse un altro Comune disposto a mettere a disposizione una sua area. Ieri a Palazzo Gramsci circolava un indiscrezione secondo cui il sindaco di Sgurgola, Antonio Corsi, si sarebbe detto disponibile ad accogliere la discarica sul suo territorio. La voce è stata però decisamente smentita dall’interessato. «La discarica a Sgurgola? - dichiara il sindaco - Non ne so nulla e sicuramente non sono assolutamente intenzionato a farla». E se la proposta dovesse essere di un privato? «Dovrebbe comunque passare per l’amministrazione comunale - risponde il sindaco Corsi - Ma al Comune non è arrivato nulla».
Lunedì 26 Febbraio 2001
Una giornata a Giuliano in rivolta contro la discarica
provinciale/Riuniti vicino la stufa tra chiacchiere, cucina e sveglia all’alba
di MARZIA FELICI
Venerdì 23 Febbraio 2001
Gli esperti dei Beni culturali del Lazio valuteranno l’interesse archeologico prima di fornire un parere definitivo
di MARZIA FELICI
Venerdì 23 Febbraio 2001
VOCI CONTRO
Anche il Wwf di Latina ha fatto sentire la propria voce sulla vicenda della discarica a Valcatora. Ha diffuso un comunicato stampa in cui accusa la commissione tecnica provinciale di «aver operato con approssimazione senza tener conto delle caratteristiche ambientali della zona visto che è un’area delicata dal punto di visto idrogeologico». Il Wwf ha espresso parere contrario alla realizzazione del progetto di discarica e ha richiesto l’annullamento immediato dell’ordinanza. Inoltre ha invitato la provincia di Latina a prendere posizione contro la discarica a Valcatura. Le motivazioni utilizzate dall’associazione ambientalista sono molteplici: la zona è ricca di grotte attraversate da un fiume sotterraneo che vantano la presenza di diverse specie di pipistrelli minacciate di estinzione; studi condotti dal dipartimento di biologia animale dell’università La Sapienza segnalano la presenza di una colonia di chirotteri che, inseriti nella lista rossa dei vertebrati italiani in pericolo di estinzione, sono tutelati da direttive comunitarie; il rischio di contaminazione delle acque dei pozzi del torrente dove viene prelevata l’acqua che giunge a numerosi paesi della provincia di Latina tra cui Prossedi; il basso grado di inquinamento del fiume Amaseno. La nota del Wwf, inviata a numerosi enti tra cui la Comunità europea e l’Ufficio per la tutela di flora e fauna della Regione Lazio, conclude affermando che «la realizzazione di una discarica in questa area non darebbe garanzie di tutela ambientale del delicato sistema ecologico». Quindi, dopo Legambiente, anche il Wwf entra nella lotta contro la discarica.
Mercoledì 21 Febbraio 2001
Giuliano/Nuovi sondaggi sull’area
di MARZIA FELICI
La conferenza stampa dell’imprenditore Rosettano Navarra,
neo-proprietario del terreno di Giuliano di Roma su cui dovrebbe sorgere una
discarica di stoccaggio dei sovvalli provenienti da Colfelice, non convince la
popolazione. I giulianesi non si fidano della sua disponibilità e delle tante
rassicurazioni pronunciate e anzi rafforzano ancora di più il loro presidio a
Valcatora. Da ieri mattina nella stradina d’ingresso al terreno in questione
che, ricordiamo, non è di proprietà di Navarra come hanno confermato le
ricerche catastali, sono state posizionate due roulottes. E’ un segno evidente
della volontà dei cittadini di continuare il più a lungo possibile il
picchettaggio sfidando ogni condizione meteorologica. Inoltre, per rendere più
piacevole il "soggiorno" a Valcatora, hanno dotato le roulotte di
impianto elettrico e di antenna per la ricezione di segnali televisivi.
«Se pensano di incantarci con poche parole rassicuranti sull’assoluta
innocuità dei sovvalli, sulla completa assenza di odori poco gradevoli e sul
rispetto delle normative vigenti in materia di ambiente, si sbagliano di grosso
- dichiarano i picchettatori - Navarra ha dichiarato di non essere uno
sprovveduto, ma non ha capito che non bastano poche promesse a dissuaderci, noi
la discarica non la vogliamo e quindi non si farà!». La conferenza stampa di
lunedì scorso non ha quindi avuto l’effetto che l’imprenditore si aspettava
e, invece di chiarire ogni dubbio su questa vicenda, non ha fatto altro che
irritare ancor di più i manifestanti. Il sindaco di Giuliano di Roma, Antonio
Torella, commentando le affermazioni di Navarra, ha affermato «l’imprenditore
ha voluto esporre il suo progetto, ma purtroppo è impossibile trovare un punto
di incontro con lui perché i suoi interessi professionali inevitabilmente
vengono a scontrarsi con le posizioni da noi sostenute. Non potremo mai essere d’accordo
sulla realizzazione di una discarica a Valcatora». Infatti il comune di
Giuliano sta tentando incessantemente di riaprire un dialogo con la commissione
che ha deciso che il sito più idoneo di tutta la provincia fosse proprio quello
di Valcatora. «Ieri mattina, sapendo di una riunione della commissione Ambiente
provinciale, insieme al consigliere comunale Cesare Colafranceschi e all’assessore
alla Comunità montana dei monti Lepini, Aldo Antonetti - ha affermato il
vice-sindaco di Giuliano, Iginio Lampazzi - abbiamo deciso di partecipare come
uditori. Il risultato di questo incontro occasionale non è stato però del
tutto negativo perché la commissione è sembrata propensa ad un nuovo riesame
idrogeologico del sito di Valcatora, ma da realizzare con la massima urgenza».
Infatti la commissione Ambiente prevede che per venerdì prossimo si ripresenti
di nuovo un’emergenza rifiuti nella nostra provincia. Inoltre ha chiarito ai
presenti che un impianto di stoccaggio di sovvalli, come quello che dovrebbe
sorgere a Giuliano, è cosa ben diversa da una discarica vera e propria e che la
presenza di limiti idrogeologici in questo caso non è vincolante.
Martedì 20 Febbraio 2001
Giuliano di Roma/L’imprenditore Navarra: «Il mio è stato un puro
investimento. C’è posto per altri partners»
di MARZIA FELICI
Martedì 20 Febbraio 2001
LA PROTESTA FRA TENDE E TRATTORI
Trattori, panche, tavoli, tende e camion pieni di viveri. Così si sono organizzati i giulianesi per piantonare il terreno a Valcatora dove dovrebbe sorgere la discarica. A turno, giorno e notte, garantiscono la presenza di un numero consistente di persone che possa impedire l’accesso delle ruspe nell’area in questione. Così centinaia di giuliesi hanno deciso di dare il loro contributo alla lotta contro la discarica. Per riuscire a sopportare il freddo della notte hanno piantato una tenda enorme, e, durante il giorno, un telone sorretto da due trattori li protegge dall’umidità e dal vento. Se si passa da quelle parti, ciò che più colpisce è la solidarietà e la compattezza dei manifestanti, giovani e anziani, tutti riuniti intorno a un grande fuoco a discutere sulle ultime novità che arrivano dal paese.
Lunedì 19 Febbraio 2001
Giuliano/Continua il picchettaggio. Pronta un’ordinanza contro
ogni insediamento, per la presenza del metanodotto
di MARZIA FELICI
Lunedì 19 Febbraio 2001
APPELLO AL MINISTERO
Si potrebbe tentare di bloccare la realizzazione della discarica a Giuliano di Roma attraverso un decreto del ministero dei Beni culturali? Se lo chiedono in molti dopo le affermazioni di Giulio Lampazzi, capogruppo consiliare Ds. «Abbiamo presentato al ministero tutta la documentazione per richiedere un sopralluogo a Valcatora, insistendo sull’interesse archeologico che noi tutti conosciamo. Se venisse accettata la nostra richiesta sarebbe possibile ottenere un decreto di tutela dell’area e quindi il blocco dell’operatività dell’ordinanza», ha dichiarato Lampazzi. Infatti nella zona compresa tra la grotta degli Ausi, che è tra i siti inseriti nella rete ecologica europea "Natura 2000" ricca di specie animali rare e a cui è stata dedicata anche una trasmissione televisiva, e il terreno in questione sono stati rinvenuti reperti archeologici attribuiti ad insediamenti paleolitici oltre che resti di abitati di età romana.
GIULIANO DI ROMA
DICE NO ALLA DISCARICA
Monta la protesta, bloccata la Monti Lepini
Mille persone, ieri,
hanno partecipato a Giuliano di Roma alla protesta contro la discarica
provinciale dei rifiuti che dovrebbe sorgere in località Valcatora. «Il
corteo, guidato da 20 trattori, con il sostegno anche dei cittadini di Prossedi
e di Villa Santo Stefano, guidati dai sindaci Solli e Iorio — afferma il
sindaco di Giuliano, Antonio Torella — è partito, alle 10,30, dalla contrada
Valcatora e si è diretto lungo la strada statale dei Monti Lepini, fino ad
arrivare in località Palombara. Qui il corteo ha sostato per mezz’ora per poi
tornare sul terreno in cui dovrebbe sorgere la discarica». La manifestazione ha
comportato il blocco della strada, con pesanti ripercussioni sul traffico. «E’
stata una protesta composta anche se ci rendiamo conto di aver creato grossi
disagi — conclude Torella — Intanto ci stiamo organizzando con i nostri
legali. Oggi, ho firmato il ricorso al Tar del comune di Giuliano; domani, ci
dovremmo organizzare per l’esposto alla Procura della Repubblica. Dobbiamo
anche chiarire con i nostri legali la questione della validità dell’atto di
vendita del terreno destinato alla discarica. I contadini dei terreni confinanti
ritengono di non essere stati interpellati». Durante la manifestazione anche i
negozianti di Giuliano hanno voluto dimostrare la loro netta posizione contro la
realizzazione della discarica. «Autonomamente abbiamo deciso di abbassare le
serrande, dalle 10 alle 13, in segno di protesta» dichiarano alcuni
commercianti. Nel pomeriggio, anche i giocatori che militano nella squadra
locale del Giuliano di Roma, hanno voluto dare il loro sforzo alla cittadinanza,
scendendo in campo per la partita di campionato, con maglie con su scritto
"No alla discarica" e sono state indossate, per solidarietà, anche
dalla squadra avversaria.
Mar. Fel.
Domenica
18 Febbraio 2001
Il patron del
Frosinone si difende: «Ho solo fatto da intermediario». Lui e il fratello
avrebbero smaltito spazzatura in discariche non autorizzate
Business dei rifiuti, i Navarra a giudizio
Sono accusati di truffe miliardarie nei
confronti di dieci comuni della Ciociaria
di MARCO PAPOLA
Migliaia di quintali di
rifiuti: un giro miliardario. A spese dei Comuni, costretti ad allargare i
cordoni delle borse per far fronte all’emergenza spazzatura. Un business in
grande stile, sul quale sta lavorando la procura di Frosinone. Che ha mandato a
giudizio i fratelli Rosettano e Bruno Navarra, con l’accusa di truffa.
L’inchiesta della magistratura ha mosso i primi passi nei primi anni Novanta.
Quando l’emergenza rifiuti è esplosa in tutta la regione. Decine e decine di
persone, entrate a vario titolo nell’affare, sono finite sul registro degli
indagati. Molte ne sono uscite, molte sono state riconosciute colpevoli. Per
alcuni, il procedimento è ancora in una fase preliminare.
Una tranche di questa maxi inchiesta, è giunta al capolinea qualche giorno fa.
Sarebbero dovuti comparire davanti al giudice monocratico i fratelli Navarra,
Bruno e Rosettano, insieme ad altre quattordici persone, lo scorso 2 febbraio.
Un vizio procedurale (omessa notifica dell’avviso di conclusioni delle
indagini) ha causato il rinvio della prima udienza del processo. Un cavillo che
potrebbe vanificare il lavoro di quasi otto anni: probabilmente subentrerà la
prescrizione. E nessuno saprà se la truffa ai danni dei comuni si è consumata
o meno. E’ questa l’accusa mossa ai due imprenditori dalla procura:
avrebbero, secondo l’accusa, certificato di aver conferito in discarica oltre
350 tonnellate di rifiuti, percependo un compenso medio di circa 160 lire al
chilo da una lunga lista di comuni: Trivigliano, Collepardo, Torre Cajetani,
Guarcino, Piglio, Fumone, Filettino, Serrone, Vico, Fiuggi.
La procura, inoltre, sospetta che il business della spazzatura abbia attirato
l’attenzione della camorra: tra gli imputati figura infatti anche Gaetano
Cerci, di Napoli, imparentato con Bidognetti, considerato al vertice del clan
Casalesi. Cerci, secondo la procura, avrebbe trasportato i riufiuti anche per
conto di Navarra. Lui, Rosettano Navarra, presidente del Frosinone calcio,
probabile acquirente del sito di Giuliano dove sorgerà la discarica
provinciale, è sereno. Forse anche grazie ai tempi biblici della giustizia. «Strano
che questa storia venga fuori proprio adesso. Che coincidenza. Sono stato
coinvolto nell’inchiesta solo perché ho fatto da intermediario tra i comuni e
i gestori delle discariche. Tutto qui. Nessuno poteva sapere che quelle
discariche potevano ricevere i rifiuti solo da alcune zone, non da tutte.
Comunque, l’udienza è stata fissata a giugno». Come dire: prescrizione.
Domenica
18 Febbraio 2001
STUDENTI
AMAREGGIATI
I bambini al presidente Scalia: pensa pure a
noi, non solo a te stesso!
«No alla discarica»
urlano i bambini di Giuliano che in massa hanno partecipato alla manifestazione
di ieri mattina. Per una volta tutti gli alunni della scuola elementare e media
sono stati giustificati e con i loro insegnanti hanno sfilato per la Monti
Lepini in testa al corteo. Sorreggevano tanti alberi di cartone ma diversi tra
loro perché alcuni erano ricchi e rigogliosi, pieni di fiori colorati; altri
erano secchi e spogli, pieni di fiori neri. «E’ una metafora per far sapere a
tutti quelli che non conoscono questa vallata quanto è bella e rigogliosa oggi
e come invece si potrebbe trasformare domani» chiariscono alcune maestre. Ma i
bambini della scuola elementare hanno voluto esprimere il loro rammarico anche
al presidente della Provincia Francesco Scalia inviandogli delle lettere di
protesta. Gli hanno scritto: «Non vogliamo che il nostro paese diventi il
cassonetto della provincia. Vogliamo continuare a giocare all’aperto. A cosa
servono i progetti di educazione ambientale da voi finanziati se poi inquinate
il nostro paesino? Facci vivere felici la nostra fanciullezza, pensa pure a noi
e non solo a te stesso!»
Sabato
17 Febbraio 2001
Giuliano
di Roma/Prosegue la protesta in località Valcatora, ma la Provincia è decisa
ad andare avanti
«Discarica, la vendita non
è valida»
Il comitato per il
”no”non si arrende: «Dovevano consultare i confinanti»
di ALESSANDRA MAGGIANI
Sessanta persone e tredici trattori il
presidio davanti al sito della Valcatora: così i cittadini di Giuliano di Roma
hanno deciso di continuare a presidiare la zona che l’Amministrazione
provinciale di Frosinone ha indicato per costruire la nuova discarica
provinciale. Mercoledì il terreno è stato venduto dai coniugi Roberto Arduini
ed Amelia Marcoccia alla Navarra Spa. Ma i giulianesi quella discarica non la
vogliono. La Provincia ha emesso per ora un’ordinanza con cui si prevede la
realizzazione di un sito di stoccaggio per le balle di rifiuti provenienti da
Colfelice. E Rosettano Navarra ha già spiegato che per un sito del genere sono
sufficienti circa quindici giorni. Il Comitato per il no alla discarica però
non si arrende. «L’acquisto di terreno non è valido - dicono - La legge
prevede che i proprietari rendano nota la volontà di vedere ai proprietari
confinanti. E non è stato fatto». Si tratta, spiegano, del "diritto di
prelazione": in caso di decisione di vendita i confinanti avrebbero la
precedenza per poter acquistare. «Anche il Comune - dice il sindaco di
Giuliano, Antonio Torella - stava decidendo di acquistare quel terreno. A costo
di prosciugare le nostre casse, avremmo salvato la Valcatora. Ora non possiamo
più farlo».
Solidarietà al Comitato, arriva dal presidente della Cia, Mario Mancini. «E’
fondamentale - dice Mancini - salvare una zona agricola incontaminata, come
quella di Giuliano». Vista la situazione e prima di iniziare i lavori per
realizzare il sito di stoccaggio, Rosettano Navarra ha deciso di indire una
conferenza stampa, lunedì prossimo a Frosinone, per fare chiarezza. «L’incontro
che ho voluto - dice Navarra - servirà a fugare ogni ombra di dubbio. Spiegherò
a tutti che i rifiuti saranno di materiale secco e poi saranno imballati. Non
c’è nessun motivo di allarme e non si tratta di una discarica». La lettera
di convocazione della conferenza stampa è stata inviata a tutti. Anche al
Comitato di protesta e all’Amministrazione comunale di Giuliano di Roma. Il
confronto non si annuncia però facile. Il primo a dirlo è proprio il sindaco
Torella. «Non so se sarà facile far digerire questa decisione alla gente -
attacca Torella - A protestare sono quelli che alla Valcatora ci abitano, ma
anche tutti gli altri giulianesi. Mai come in questo periodo ho visto tutti
uniti contro la discarica». «Sarà difficile - ammonisce Torella - passare
sopra i cittadini di Giuliano di Roma».
Ieri pomeriggio il tecnico comunale di Giuliano ha partecipato ad una riunione a
Palazzo Gramsci, per illustrare ancora una volta il risultato dei sopralluoghi
fatti dal Comune. Con la vendita del terreno alla Navarra Spa gli esami dovranno
però essere ripetuti comunque in modo più approfondito, con rilevazioni
idrogeologiche adeguate. E comunque da Palazzo Gramsci fanno sapere che oltre
agli esami preliminari, se si deciderà di costruire lì la discarica vera a
propria, la Navarra Spa dovrà richiedere anche la valutazione di impatto
ambientale. Una garanzia in più, insomma, per chi abita nella zona. Intanto il
neo presidente della Reclas Cesare Fardelli, ha convocato i proprietari del
terreno della Valcatora, per accelerare i tempo: la Provincia ha infatti 10
giorni di tempo per allestire il nuovo sito. «Ma il problema - sostiene
Fardelli - in un modo o nell’altro dovrà essere risolto. E anche a Giuliano
di Roma dovranno capirlo. Scegliendo la Valcatora la Provincia non ha voluto
fare discriminazioni nei confronti di nessuno». E dopo le bordate del
segretario provinciale del Ppi, Ettore Urbano, il presidente Scalia spiega le
motivazioni della nomina di Fardelli. «Dovevo emanare un’ordinanza alla
Reclas proprio per il sito di Giuliano - spiega Scalia - Per non emanare
un’ordinanza a me stesso ho scelto di delegare Fardelli. E comunque si tratta
di una nomina di mia competenza».
Venerdì
16 Febbraio 2001
Giuliano
di Roma/ Il terreno, costato quasi mezzo miliardo, è occupato dagli abitanti.
Il sindaco: ricorreremo al Tar
La discarica in mano ai
Navarra
I patron del Frosinone acquistano
l’area dove saranno stoccati i rifiuti
di ALESSANDRA MAGGIANI
Mentre a Giuliano di Roma continuano i
picchettaggi di protesta contro la decisione dell’Amministrazione provinciale
di Frosinone di realizzare una discarica per stoccare i sovvalli di Colfelice, i
proprietari hanno deciso di vendere il terreno della Valcatora. L’acquirente
è la società del presidente del Frosinone Rosettano Navarra, imprenditore che
da 20 anni lavora nel settore dello smaltimento rifiuti.
Con uno scarno comunicato Roberto Arduini ed Amelia Marcoccia hanno annunciato
la vendita del terreno alla Navarra Spa. Motivo: «Navarra è un imprenditore
locale di provata esperienza nel settore che ha offerto le migliori garanzie di
salvaguardia e tutela ambientale, per la professionalità da sempre dimostrata
nonché condizioni economiche più vantaggiose rispetto alle altre». Ma molto
probabilmente sono state proprio le condizioni economiche vantaggiose a far
decidere i proprietari. La trattativa iniziata con l’allora commissario
Suriano si era infatti interrotta per motivi di prezzo: ai proprietari era stata
offerta la cifra di circa 200 - 300 milioni per 7 ettari di terreno giudicata
troppo bassa. Rosettano Navarra (che aveva partecipato rispondendo al bando
della Provincia) è riuscito a raggiungere l’accordo proponendo 475 milioni
per i 7 ettari della Valcatora (che fanno parte del territorio della provincia
di Frosinone) più gli altri due ettari, sempre di proprietà dei coniugi
Arduini, che però insistono sul territorio di Latina. Dopo l’accordo la
strada alla costruzione della discarica sembra spianata.
Navarra prevede infatti di risolvere tutto entro una quindicina di giorni. «L’ordinanza
della Provincia dispone la creazione di un deposito di stoccaggio per sovvalli
per iniziali sei mesi - spiega Rosettano Navarra - Da qui ad una settimana ho
intenzione di cominciare ad allestire il sito». Intanto il picchettaggio
continua: ieri mattina alle 8, accampate sul terreno della Valcatora, c’erano
già 40 persone. Ma Navarra non si preoccupa. «E’ un lavoro che faccio da 20
anni e poi anche io sono di qui, quindi ho tutto l’interesse a garantire la
sicurezza dell’ambiente e delle persone - dice - Voglio rassicurare la gente:
farò tutti i sondaggi e le analisi possibili». «Comunque - aggiunge Navarra -
non c’è motivo di allarme. Si tratta di un sito di stoccaggio: i rifiuti che
provengono da Colfelice cioè sono secchi e sono perfettamente imballati. Non
c’è quindi pericolo di odori o fuoriuscite di liquami». E la notizia della
vendita del terreno è arrivata al sindaco di Giuliano di Roma, Antonio Torella,
come una doccia fredda. «Non ne sapevo nulla - dichiara Torella - Questo è un
duro colpo per noi, forse con questo abbiamo perso ogni speranza. Ma non
molliamo, e andremo avanti con un altro ricorso al Tar».
Navarra
story
Un impero e l’amore per il
calcio
Rosettano e Bruno Navarra,
fratelli titolari di un’azienda leader nel settore dello smaltimento dei
rifiuti, con la passione del pallone. Rosettano, 49 anni, comincia a lavorare
all’età di 22 anni aprendo una ditta individuale per lo smaltimento di
rifiuti nel ’79. Con gli anni diventa uno dei massimi esperti del settore, in
Ciociaria ma anche in Italia e la sua azienda cresce fino a superare le 50 unità.
Dal ’91 ottiene le autorizzazioni provinciali e regionali per il trattamento
dei rifiuti. Poi crea, sempre nel settore rifiuti, altre aziende insieme ad
altri soci. Si occupa di trasporti, smaltimento e stoccaggio di rifiuti speciali
e non, di bonifiche e grandi opere. E’ sua la discarica di Bracciano, un
centro di stoccaggio a Ferentino e l’impianto di trattamento per rifiuti
speciali in Ciociaria. Il 4 agosto dello scorso anno viene arrestato con
l’accusa di concorso in frode per pubbliche forniture e per aver smaltito 140
mila chilogrammi di materiale contaminato in un ex zuccherificio. I legali
dimostrano, carte alla mano, che tutto era in regola e il Tribunale del Riesame
di Roma dopo 15 giornio annulla il provvedimento. Rosettano Navarra torna a
casa. E al calcio. Accanto all’azienda, Navarra ha sempre coltivato questa
passione, passando dal campo di calcio alla presidenza delle squadre. Ferentino,
Fano, Pesaro, poi nel’99 acquista il Frosinone calcio.
Venerdì
16 Febbraio 2001
CONSORZIO RIFIUTI
Il neo-presidente Fardelli «Aprirò
subito il sito»
di PAOLO CARNEVALE
Tranquillo, ottimista e pronto ad affrontare gli ostacoli
per fare un buon lavoro. Questo, l’atteggiamento mostrato, ieri, da Cesare
Fardelli, neo presidente del consorzio per la raccolta di rifiuti del Basso
Lazio. Una nomina arrivata in un momento pessimo con la Provincia che fatica a
riprendersi, dopo le giornate della scorsa settimana, caratterizzate
dall’assenza del servizio di raccolta rifiuti. Come risolvere,
definitivamente, l’emergenza è il primo problema che Fardelli dovrà
risolvere, «attraverso riunioni - dice Fardelli - per capire le dimensioni del
problema». Riguardo alla questione di Giuliano di Roma, Fardelli è stato
preciso: «C’è una ordinanza chiara che io vorrei applicare». Fardelli non
si è agitato neppure quando è venuto a conoscenza della dichiarazione del
segretario provinciale del suo partito, Ettore Urbano. «Scalia ha deciso in
piena autonomia, così come prevede la legge - ha detto Urbano - Il partito non
è stato coinvolto in questa nomina, che quindi non va messa in quota al Ppi».
Gelido anche il comunicato stampa: «Augurando buon lavoro al neo presidente -
scrive Urbano - non si può non constatare con piacere, lo stesso legame
fiduciario tra Fardelli e Scalia, che lo delega a presidente di ben due consorzi
strategici». Ettore Urbano insomma prende le distanze dalla, anche per
allentare le tensioni sorte nel gruppo consiliare del Ppi alla Provincia, dopo
la nomina di Fardelli. A quel posto infatti miravano in molti e in molti ora
mugugnano. Una polemica che però Fardelli non ha raccolto, limitandosi ad
esprimere «gratitudine nei confronti del presidente Scalia che mi ha voluto».
Giovedì 15 Febbraio 2001
Giuliano di Roma/Riesplode la protesta in località Valcatora
contro l’ordinanza della Provincia che autorizza l’apertura di un sito di
stoccaggio dei rifiuti
Picchetti contro la discarica
Il sindaco Torella chiude la strada d’accesso
per impraticabilità
di MARZIA FELICI
Ancora è molto tesa la situazione a Giuliano
di Roma per la decisione di realizzare una discarica nella contrada Valcatora.
Già da lunedì pomeriggio i cittadini si sono organizzati per piantonare l’ingresso
del terreno su cui dovrebbe sorgere il sito pronti a qualsiasi cosa pur di
evitare l’entrata delle ruspe. La situazione è peggiorata ieri mattina quando
il comune di Giuliano di Roma ha ricevuto la comunicazione dell’ordinanza
provinciale che ordina al Consorzio Basso Lazio di dare esecuzione alla
precedente ordinanza del 25 ottobre scorso per la realizzazione di una discarica
destinata a raccogliere i sovvalli provenienti da Colfelice. Immediata è stata
la reazione dei cittadini che hanno incrementato le loro proteste. I
manifestanti si sono organizzati in modo da impedire l’accesso al terreno in
questione bloccando con i loro trattori entrambe le vie d’accesso e si sono
organizzati in turni per garantire il picchettaggio della zona. Una donna, Maria
Seppane, è stata colta da malore quando ha saputo la notizia. Fortunatamnete si
è ripresa poco dopo.
L’accesso alla zona in realtà è reso praticamente impossibile anche a causa
di uno smottamento e di una frana che interessano l’intera carreggiata della
strada comunale che, collegando la strada statale dei Monti Lepini, al terreno
in questione, dovrebbe essere usata dai mezzi della Reclas per accedere alla
discarica. In seguito a un sopralluogo di ieri il sindaco Torella ha emesso un’ordinanza
di chiusura della strada perché impraticabile finché non verrà ripristinato
il manto stradale. Inoltre il proprietario del terreno confinante a quello in
questione ha recintato parte della stradina di accesso a quest’ultimo in
quanto di sua proprietà concedendo così solamente il passaggio pedonale per
legge necessario. I cittadini di Giuliano, ma anche quelli dei paesi limitrofi
come Prosseli e Villa Santo Stefano sono a dir poco inferociti. Accusano la
provincia di "accanimento" contro Giuliano anche perché si sono
diffuse voci dalle quali emerge che Sgurgola avrebbe a disposizione una cava di
argilla nella quale realizzare una discarica, ma la proposta non è stata presa
in considerazione. Si accusa il proprietario del terreno in questione di «aver
fatto il doppio gioco con il comune" poiché fino a ieri ha sempre negato
un accordo con la Provincia e inoltre di «essere poco sensibile ai problemi del
paese visto che non è di Giuliano»»
Intanto il comune di Giuliano sta cercando di trovare un appiglio per evitare il
peggio. «Non appena abbiamo ricevuto l’ordinanza abbiamo avvertito i nostri
avvocati. Siamo disposti a presentare un nuovo ricorso al Tar - dichiara il
sindaco di Giuliano, e continua - Nel frattempo ci stiamo organizzando per
presentare un esposto diffida al presidente della Provincia e una denuncia alla
Procura della Repubblica. Faremo di tutto per evitare questo enorme danno al
nostro Paese». Contrari anche i DS del paese, dello stesso partito dell’assessore
provinciale all’Ambiente Simoncelli.
Mercoledì 14 Febbraio 2001
Nel frattempo Provincia e Regione cercheranno di risolvere il
problema del sito provvisorio a Giuliano di Roma
Emergenza rifiuti finita, per ora
Per sette giorni l’immondizia sarà portata
a Malagrotta e a Colleferro
di PAOLO CARNEVALE
E’ terminata ieri, almeno per il momento, l’odissea dei comuni della
provincia di Frosinone riguardo alla raccolta dei rifiuti. Il problema è
esploso negli ultimi giorni nei comuni letteralmente appestati dalle montagne di
spazzatura accostata vicino ai cassonetti, dopo la chiusura del centro di
stoccaggio di Colfelice.
Ieri mattina, infatti, con un comunicato congiunto, l’amministrazione
provinciale, capeggiata da Francesco Scalia e l’assessore regionale all’Ambiente,
Marco Verzaschi, hanno reso noto che «la trasferenza di Piglio conferirà
temporaneamente presso la discarica di Colleferro». Le altre zone che finora
conferivano a Colfelice «trasferiranno i loro rifiuti alla discarica di
Malagrotta nel comune di Roma».
E’ ufficiale quindi l’approvazione del progetto, che da due giorni si andava
preparando, relativo alla creazione di due punti di raccolta di rifiuti
provvisori, situati fuori dal territorio provinciale, previa autorizzazione
della Regione. Con l’ordinanza che è arrivata ieri può dunque riprendere la
raccolta rifiuti nei vari comuni, che in qualche giorno dovrebbe far tornare la
situazione entro limiti accettabili. Resta ancora da risolvere il problema di
Giuliano di Roma: la Provincia ha annunciato a tale proposito «l’attivazione
di uno stoccaggio provvisorio in attesa della realizzazione della discarica
definitiva».
Per la realizzazione della quale «sarà riesaminata - hanno concluso Provincia
e Regione nel loro comunicato - l’idoneità del sito di Giuliano di Roma».
Parole che sono state spiegate nei dettagli dall’assessore all’Ambiente
della Regione Lazio, Marco Verzaschi: «Le soluzioni di Colleferro e Malagrotta
sono temporanee. Dopo una settimana bisognerà trasferire i rifiuti a Giuliano
di Roma. Noi avevamo chiesto la documentazione della Provincia per preparare una
delibera a tale proposito. Non è arrivato ancora nulla. Il decreto Ronchi dà
loro la possibilità di andare avanti da soli, e lo hanno fatto firmando l’ordinanza
che autorizza la partenza del progetto Giuliano. Io non me la sento di
contraddirli, ma sia chiaro che sono loro ad assumersi la responsabilità di
tale progetto». Insomma, al di là dell’ufficialità dei comunicati, ancora
schermaglie tra Provincia e Regione. La sensazione è che si stia cercando di
traccheggiare anche in attesa della sospirata attivazione del termocombustore di
San Vittore, la cui partenza era attesa addirittura all’inizio dell’anno, e
che risolverebbe molti dei problemi che hanno causato i fastidi negli ultimi
giorni. Soddisfatto l’assessore all’Ambiente della Provincia di Frosinone,
ingegner Antimo Simoncelli, messo davvero alla frusta nelle ultime ore: «L’essenziale
è che per ora l’emergenza sia finita. Noi abbiamo fatto davvero tutto il
possibile. Aspettiamo ora che il consorzio per il centro di Giuliano di Roma si
dia da fare per arrivare a far partire tutto il progetto».
Lunedì 12 Febbraio 2001
Cassonetti colmi in tutta la Ciociaria, mentre la Provincia non
è ancora in grado di individuare la nuova discarica
Rifiuti, ora esplode la rabbia
A Giuliano di Roma protesta sulla
Monti Lepini, traffico rallentato
Cassonetti ormai stracolmi di rifiuti e sacchetti di plastica
abbandonati qua e là, in tutta la provincia, con tutti i rischi sanitari che ne
conseguono.
Da novembre era noto che la discarica di Pignataro sarebbe stata utilizzabile
fino a gennaio. Ma agli amministratori provinciali non è bastato. E ora non si
sa dove scaricare i rifiuti. Certo, è vero che aspettano indicazioni precise
dalla Regione (che intanto nicchia) per scegliere un altro sito; ma nel
frattempo cosa ha fatto l’assessore provinciale all’Ambiente per sollecitare
una decisione veloce?
E allora a questo punto si fa forte un sospetto: ma vuoi vedere che quest’ennesima
"emergenza rifiuti" (la terza in 7 mesi) sia l’occasione migliore
per rompere gli indugi e (vista appunto l’emergenza) scegliere d’autorità
la discarica di Giuliano di Roma la cui gestione sarebbe affidata ad una
società che ha già avuto a benedizione dei partiti?
E così, mentre la discarica di Pignataro è colma, l’immondizia invade le
strade e i cittadini subiscono l’ennesimo disservizio ecco che si consuma l’ennesimo
affare sui rifiuti. Ma la rabbia dei cittadini (questa volta di Giuliano di
Roma, che sentono l’apertura di una mega discarica in località Valcatura
ormai prossima) non si è fatta attendere. Ieri mattina oltre 300 persone si
sono date appuntamento davanti al terreno su cui dovrebbe sorgere il sito e con
cartelli, trattori e cori hanno protestato a gran voce. La folla alle 11 è poi
scesa sulla strada statale dei "Monti Lepini" per bloccarla. In
realtà non è stato possibile occupare la carreggiata con i trattori come era
nelle intenzioni dei manifestanti, ma i cittadini hanno invaso la statale e,
comunque, hanno rallentato pesantemente per circa un’ora il traffico. La
polizia ha interrotto la protesta sulla strada, ma i manifestanti, inferociti,
non si sono arresi. Sono tornati verso il terreno e hanno minacciato altri
blocchi. Tra i manifestanti si è notata la presenza di tutte le forze politiche
del paese, dei sindaci di Prossedi e di Amaseno. La sezione locale dei Ds (lo
stesso partito dell’assessore provinciale all’Ambiente, Antimo Simoncelli)
ha diffuso un volantino in paese invitando la cittadinanza ad una mobilitazione
generale utilizzando ogni mezzo lecito per scongiurare questo pericolo. «La
manifestazione spontanea di oggi dimostra che i cittadini non vogliono la
discarica e che sono pronti ad occupare il terreno non appena arriveranno le
ruspe» commenta Torella, sindaco di Giuliano. Il sindaco di Prossedi Solli ha
ribadito: «Siamo pienamente solidali con il comune di Giuliano perché la
realizzazione della discarica è un grande danno per tutti i paesi limitrofi».
Tra i manifestanti c’era anche il signor Giorgettini che, sconsolato, non
riesce ancora a capire come abbiano potuto scegliere quel terreno come luogo
idoneo per una discarica visto che la sua casa si trova a meno di 50 metri dal
luogo in questione. Per i prossimi giorni sono previste nuove forme di protesta.
Intanto, a Frosinone, dopo l’ordinanza del sindaco Marzi che ha sollecitato la
riapertura della discarica di via Le Lame, ieri la società "Sari" ha
lavorato alacremente. «Dalle 14 abbiamo fatto uscire 10 macchine per iniziare
la raccolta dell’immondizia. Entro domani (oggi,ndR) prevediamo di svuotare
tutti i cassonetti. I rifiuti li stiamo regolarmente scaricando in via Le Lame
dove, da sabato pomeriggio, abbiamo iniziato una precisa opera sistemazione.
Forse il capoluogo è tra i comuni più fortunati poiché la discarica di via Le
Lame, attualmente, è in grado di ospitare rifiuti anche per qualche mese».
Ma nel resto della Ciocairia i sindaci brancolano nel buio, non sapendo se
trovare soluzioni alternative in loco o aspettare le decisioni della Provincia.
Mar. Fel.
Articoli de "Il Messaggero" ed. Frosinone:
dal 3 novembre al 3 maggio 2001
dal 23 aprile 2001 al 2 marzo 2001
dal 28 febbraio 2001 al 12 febbraio 2001
dal 23 gennaio 2001 al 26 ottobre 2000