Valcatora di Giuliano di Roma
Articoli de "Il Messaggero" edizione di Frosinone dal 23 aprile 2001 al
2 marzo 2001
Lunedì 23 Aprile 2001
DISCARICA
Sondaggi, è tutto fermo
Ancora rimane tanta incertezza a Giuliano di Roma sul destino
della contrada Valcatora. Dopo l'incontro con l'assessore regionale
all'Ambiente, Verzaschi, in cui era stato stabilito un riesame dei siti a
disposizione per la realizzazione della discarica definitiva, ancora non è
stato fatto nulla: «Non sappiamo quando verranno a svolgere le indagini -
afferma il sindaco di Giuliano, Antonio Torella - ma, nell'attesa, abbiamo già
chi ci rappresenterà nella commissione: il geologo Massimo Pietrantoni.
Sappiamo che la commissione tecnica si è riunita in questi giorni per decidere
i siti da revisionare e i criteri da seguire nelle indagini, e non ci resta che
attendere».
Intanto il Tar di Latina non si è pronunciato sul ricorso del Comune di
Giuliano per l'insussistenza del motivo del contendere dopo l'ordinanza che ha
destinato il sito provvisorio di sovvalli a Frosinone.
Lunedì 23 Aprile 2001
Giuliano di Roma/Una trentina di macchine trovate con le gomme
tagliate, mentre un incendio devasta un bosco
Fiamme e auto danneggiate: un mistero
Spunta l’ipotesi di ritorsioni collegate al
progetto della discarica provinciale
di MARZIA FELICI
Semplice vandalismo o atti di ritorsione? Se la sono posta in molti questa
domanda ieri mattina a Giuliano di Roma. Durante la notte infatti a una trentina
di automobili parcheggiate in largo Pietrantoni e lungo la Circonvallazione del
paese sono state tagliate le ruote. E’ l’ennesimo episodio di vandalismo a
Giuliano in quest’ultimo periodo. Qualche tempo fa era stato preso di mira il
santuario della Madonna della Speranza, imbrattato da scritte volgari, ora si è
passati alle auto parcheggiate. «Non possiamo ancora avanzare ipotesi - dicono
i carabinieri - questa mattina sono state presentate parecchie denunce da parte
dei proprietari delle auto, ora stiamo facendo indagini sull’accaduto. Di
sicuro non stiamo brancolando nel buio, abbiamo una pista da seguire». I
carabinieri non si sbilanciano, ma molti sospettano un collegamento tra questi
atti vandalici e la vicenda della discarica provinciale che dovrebbe essere
realizzata in licalità Valcatora. Mai prima d’ora si erano verificati episodi
del genere a Giuliano.
Ma quella delle gomme tagliate non è l’unica sorpresa che i cittadini di
Giuliano hanno trovato domenica appena svegli: è scoppiato anche un incendio
alle pendici del monte Siserno nelle prime ore del mattino. «Abbiamo lavorato
per quattro ore, fino alle 13, con due squadre per spegnere l’incendio che
dalla base della montagna si è propagato verso l’alto», spiegano i vigili
del fuoco del capoluogo. Una cosa è certa: le fiamme sono di origine dolosa
(anche perché la temperatura, in questi giorni, non è tale da alimentare
incendi).
E’ intervenuta anche la protezione civile di Giuliano: «Certo, l’ipotesi
dell’incendio doloso è la più probabile, ma può anche essere stata una
svista di qualche contadino. In questo caso, non capiamo perché non ci abbia
avvertito. L’incendio è stato abbastanza consistente e si è propagato
facilmente a causa del forte vento: sono andati a fuoco parecchi alberi di ulivo
e decine di ettari di bosco». C’è una correlazione tra l’incendio del
monte Siserno, che nel punto in cui è scoppiato è raggiungibile con le auto, e
gli atti vandalici della nottata? «Non siamo in grado di affermare una cosa del
genere - risponde la Protezione civile - non abbiamo prove per farlo, forse è
stata una semplice coincidenza, o forse no, ma non spetta a noi giudicare i
fatti».
Sabato 14 Aprile 2001 Edizione di Latina
Bloccata (per ora) la discarica di Giuliano
La Provincia di Frosinone ha bloccato, per il momento, la
progettata discarica che doveva essere costruita a Giuliano di Roma, comune
dirimpettaio di Prossedi, posto in zona fortemente carsica e tributaria del
fiume Amaseno. La realizzazione della disarica aveva suscitato proteste e
reazioni anche in Provincia di Latina, dove il consigliere Giuseppe Maselli
aveva presentato un ordine del giorno che faceva voti perché si promuovessero
iniziative atte ad evitare «l’incombente pericolo», attraverso la ricerca di
soluzioni alternative.
Venerdì 13 Aprile 2001
EMERGENZA RIFIUTI
L’assessore Verzaschi: piano entro l’estate
di MARZIA FELICI
Continua l’odissea dei rifiuti nella nostra provincia, ma forse ancora per
poco: la giunta regionale approverà entro l’estate, il piano regionale dei
rifiuti. Almeno così sostiene l’assessore Verzaschi.
Risolto il problema della discarica provvisoria per i sovvalli provenienti da
Colfelice con l’ordinanza del 4 aprile scorso del presidente della provincia
Francesco Scalia, che ha destinato i rifiuti secchi nel sito di via Le Lame per
altri tre mesi, ora l’attenzione è tutta rivolta alla selezione del luogo
più idoneo per la realizzazione del sito definitivo. Ma adesso, cessata l’emergenza
che aveva portato alla momentanea scelta di Giuliano di Roma come probabile sito
provvisorio, tutto dipende dalla Regione Lazio, competente, a differenza della
provincia, in materia di discariche definitive. Proprio ieri mattina i sindaci e
gli amministratori dei sette comuni inclusi nell’elenco esaminato dalla
commissione tecnica provinciale per la scelta del sito provvisorio sono stati
convocati dall’assessore regionale all’Ambiente Verzaschi per prendere
decisioni sulla procedura da seguire per giungere all’individuazione del luogo
più adatto alla realizzazione della discarica definitiva. «Siamo stati
convocati per trovare un accordo sui criteri da seguire nella procedura di
selezione - spiega Antonio Gabrielli, consigliere del Comune di Giuliano di Roma
- si è deciso di realizzare un esame preliminare dei requisiti di tutti i siti
che compaiono nell’elenco preso in considerazione già nell’ottobre scorso
dalla provincia. Si dovrebbe realizzare prima un’indagine amministrativa, poi
un esame biologico per verificarne l’idoneità». Ma la cosa più interessante
emersa durante la riunione, che ha rassicurato tutti i presenti, riguarda la
possibilità di prendere in considerazione ed esaminare anche altri siti
"offerti" alla Regione a tale scopo e non compresi nel famoso elenco.
L’assessore si è mostrato disponibile a esaminare nuove proposte sia da parte
di privati sia dei comuni, purché giungano nei prossimi giorni. Non è detto
quindi che uno di quei sette comuni dovrà ospitare sul proprio territorio la
discarica. Ma chi sarà incaricato di realizzare questi rilevamenti? «Spetterà
ancora una volta alla commissione tecnica provinciale di individuare il sito
più idoneo - chiarisce Gabrielli - ma verrà ampliata. Sarà costituita anche
da tecnici della regione e da esperti di nomina comunale. Non potevamo certo
accettare che, per la seconda volta, il nostro destino fosse nelle mani delle
stesse persone. Ora non ci resta che sperare nella correttezza delle indagini
perché solo in questo caso la non idoneità di Giuliano può essere certa. Il
nostro compito adesso è quello di verificare la serietà dei monitoraggi».
Intanto l’amministrazione comunale, in attesa dell’esito del ricorso al Tar
che dovrebbe essere discusso il prossimo 19 aprile, sta organizzando un’assemblea
pubblica a Valcatora per informare il presidio, che ancora non cede nel
picchettaggio della zona, delle ultime novità.
Sabato 7 Aprile 2001
Guerra Comune-Provincia/Lunghi: «Gravi danni e disagi per le
attività commerciali e industriali della zona»
«Rifiuti, Scalia si gioca la carriera»
Pronto un nuovo ricorso al Tar per ottenere
la sospensiva per via Le Lame
di RAFFAELE CALCABRINA
È senza fine la guerra dei rifiuti fra Provincia e Comune di Frosinone.
A seguito dell'ordinanza emessa dal presidente della Provincia, Francesco
Scalia, il comune capoluogo proporrà un nuovo ricorso al Tar per ottenere la
sospensiva del provvedimento che autorizza l'uso della discarica di via Le Lame
fino al 30 giugno. Il precedente ricorso, infatti, ieri è stato respinto dal
Tar per "sopravvenuta carenza d'interesse", ma anche perché l’ordinanza
era dovuta a motivi urgenti di carattere igienico e per la provvisorietà della
situazione creatasi.
«Ho l'impressione che il presidente Scalia si stia giocando la carriera
politica futura - dice l'assessore comunale all'Ambiente Sandro Lunghi -. Un
capoluogo di provincia non può essere penalizzato così: siamo costretti a
ricorrere nuovamente al Tar».
Ma qual è la situazione a via Le Lame? «Stiamo dando ospitalità imprevista a
tutti i rifiuti della provincia: i disagi sono notevoli, per la cittadinanza,
per i complessi commerciali e industriali della zona. Tra l'altro molti dei
sacchi che arrivano nella discarica arrivano rotti. Qualcuno ne dovrà pagare le
conseguenze». Fino a quando la discarica potrà reggere? «Credo ancora per un
mese. Ma vorrei sapere dove sta scritto che Frosinone debba accogliere tutti i
rifiuti della Provincia? Frosinone ha una superficie di 4675 ettari e deve
ospitare una discarica, mentre paesi molto meno abitati di Frosinone, ma più
estesi non sono stati presi in considerazione. Perché non farla a Ferentino una
discarica, dove la superficie è di 8045 ettari a fronte di un quarto degli
abitanti del capoluogo, o a Veroli (13567 ettari) o ad Esperia (10874), dove una
discarica non darebbe fastidio a nessuno. Quando si disamministra un ente
pubblico se ne pagano le conseguenze. Non ho nessun imbarazzo a dirlo anche se
chi governa la Provincia è nostro alleato», conclude il suo sfogo Lunghi.
Più conciliante il sindaco di Frosinone Domenico Marzi. «I cittadini e gli
amministratori di Frosinone (che non fanno cortei di protesta per le strade,
come quelli di Giuliano) vogliono solo evidenziare l'inidoneità del sito a
ricevere tutta quella massa di rifiuti. Ci sono delle relazioni tecniche giurate
che dicono che la situazione è insostenibile. L'intervento giudiziario va
contro un provvedimento illegittimo, anche se mi rendo conto che, una volta
ottenuta la sospensiva, il problema esploderà».
Sabato 7 Aprile 2001
IL PRESIDENTE
«Situazione
quasi ottimale»
Le polemiche non sembrano scalfire la sicurezza del presidente
della Provincia, Francesco Scalia, che va dritto per la sua strada. «Questa è
la soluzione migliore per contrastare l'emergenza - dice Scalia -. La discarica
di via Le Lame ospita solo rifiuti inerti: il 20% di quello che residua da
Colfelice». E adesso? «Per ora abbiamo guadagnato tre mesi. La Regione,
insieme alla Provincia, dovrà individuare un sito definitivo: Giuliano è
sempre in vetta alla graduatoria». Intanto fioccano i ricorsi al Tar. «Non
c'è nessun accanimento nei confronti di Frosinone. Se ritengono illegittimo il
provvedimento, è giusto che facciano ricorso».
Raf.Cal.
Venerdì 6 Aprile 2001
Il presidente Scalia ritira l’ordinanza per Giuliano di Roma:
nuovo monitoraggio per nove siti, poi la decisione
I rifiuti della provincia nel capoluogo
Seicento tonnellate di spazzatura al giorno,
fino al 30 giugno, in via Le Lame
di MARZIA FELICI
e PAOLO CARNEVALE
Una proroga fino al prossimo 30 giugno, che permetterà di utilizzare la
discarica di viale Lame di Frosinone dai comuni della provincia. E, di
conseguenza, la sospensione (per ora) del progetto di un centro di stoccaggio
nel comune di Giuliano di Roma che tante polemiche aveva provocato nel corso
delle ultime settimane. Svolta importante nella vicenda rifiuti che da tempo
angustia l’Amministrazione provinciale presieduta da Francesco Scalia, che
proprio l’altro ieri ha prorogato appunto l’utilizzo della discarica di
Frosinone fino al 30 giugno. Lì, in via Le lame. finiranno dunque ora le 600
tonnellate giornaliere di rifiuti che rappresentano l’ammontare giornaliero
della spazzatura in tutti i comuni ciociari. Una misura che consente di ritirare
il carattere d’urgenza per quanto riguarda il progetto di Giuliano di Roma.
«E’ stata una decisione naturale quella di sospendere Giuliano - ha detto
Scalia - visto che il problema è stato risolto con Frosinone. Ora abbiamo circa
3 mesi per trovare una discarica, stavolta definitiva, che ci permetterà di
dire basta una volta per tutte al problema dei rifiuti. E qui mi aspetto una
collaborazione fattiva anche dalla Regione. Nel frattempo una commissione (di
cui faranno parte tecnici regionali) riesamineranno tutte le ipotesi per la
realizzazione di una discarica provinciale. Diciamo che al momento Giuliano di
Roma ha le stesse probabilità di qualsiasi altro Comune della Ciociaria. In
ogni modo credo che tra due mesi questi ulteriori sondaggi saranno ultimati e, a
quel punto, la decisione sarà irrevocabile».
Dove vanno a finire ora le ricerche e le analisi che, nelle ultime settimane,
avevano interessato Giuliano nel progetto del centro di stoccaggio? «Rimangono
valide - ha detto l’assessore provinciale all’Ambiente Antimo Simoncelli-;
faremo un altro ciclo di analisi, e si stabilirà alla fine se il sito idoneo
sarà ancora Giuliano di Roma, oppure se ne subentreranno altri».
Brindisi, abbracci e urla di gioia: così ha reagito il presidio alla
"buona notizia" della revoca, da parte del presidente Scalia, dell’ordinanza
che individuava a Valcatora il sito di stoccaggio provvisorio dei sovvalli.
Finalmente, dopo due mesi di braccio di ferro, si è tirato un sospiro di
sollievo. «E’ una vittoria della popolazione, siamo riusciti ad ottenere ciò
che speravamo - commentano i giulianesi. Il presidio finalmente potrà
allentarsi un po’». Euforico anche il commento del sindaco Antonio Torella:
«Nell’immediato non corriamo più alcun rischio, finalmente possiamo dormire
sonni tranquilli, ci siamo liberati di un peso che dallo scorso ottobre pesava
sulle nostre spalle. Ora passa tutto nelle mani della Regione Lazio per l’individuazione
del luogo più idoneo per la discarica definitiva. Certo, dobbiamo sperare in un
esito positivo del riesame dei siti, ma siamo fiduciosi perché se le indagini
verranno condotte seriamente Giuliano non correrà alcun pericolo. Nonostante
tutto però siamo decisi a continuare la nostra battaglia».
Intanto oggi il Tar si pronuncerà sulla richiesta di sospensiva dell’ordinanza
della Provincia che autorizza l’utilizzo del sito di via Le Lame a Frosinone,
presentata dall’avvocato Alfredo Sica per conto del Comune capolugo.
Lo stesso tribunale ha rinviato al 19 aprile la discussione sulla richiesta di
sospensiva per il sito di Giuliano.
Giovedì 5 Aprile 2001
Edizione
di LATINA
I sindaci dei comuni dei Lepini
si riuniscono ed emanano un documento
contro la discarica di "Varcatora"
Si sono riuniti in conferenza permanente i sindaci dell'area
lepina e della -valle dell'Amaseno per scongiurare l'attivazione della discarica
di rifiuti in località "Varcatora" posta a un tiro di schioppo della
sorgente idrica di "Fiumicello", a Prossedi.
Così, dopo gli ambientalisti lepini anche i comuni di Priverno, Roccagorga,
Sonnino, Prossedi, Maenza, Pontinia, Terracina, Amaseno, Villa S. Stefano e
Giuliano di Roma si sono "consorziati" contro la realizzazione della
discarica che dovrebbe sorgere alle falde della collina ciociara ma ai confini
con quella pontina.
La conferenza dei sindaci ha emesso un "manifesto politico" che
racchiude i motivi della protesta sull'inopportunità della scelta del sito da
parte della commissione tecnica della Provincia di Frosinone per la presenza
dell'area carsica (grotta degli "Ausi" lunga 1.800 metri) per il
temuto inquinamento della falda freatica con rischio altissimo per le sorgenti
idriche della centrale di "Fiumicello" con un danno all'intero bacino
fluviale "Amaseno-Porto Badino" attraverso l'immissione delle acque
dal "Fosso del dottore" posto al confine delle due province e possimo
alla discarica stessa, chiedendo peraltro al presidente della Regione e
all'assessore all'Ambiente di "rivedere" il problema nella sua
globalità.
Sa.Pa.
Venerdì 30 Marzo 2001
Edizione
di LATINA
Per la prima volta ieri il Consiglio provinciale si è svolto a
Formia
La Provincia in trasferta
Inaugurata la sede decentrata in via
Spaventola
di SANDRO GIONTI
La prima volta del Consiglio provinciale a Formia. E la seconda in assoluto dopo
la "trasferta" a Sezze a metà degli anni 90. Un evento speciale,
coinciso con l’inaugurazione ufficiale, in via Olivastro Spaventola, della
sede decentrata della Provincia. Una struttura, come hanno rimarcato il
presidente dell'ente, Paride Martella, e quello del Consiglio provinciale,
Michele Forte, che intende essere «di supporto alle esigenze delle popolazioni
del sud pontino finora costrette a lunghi e onerosi trasferimenti fino a Latina
per adempimenti amministrativi che in parte sono già assolti negli uffici
decentrati di Formia e presto potranno essere perfezionati mediante veloci
collegamenti in rete». Obiettivi condivisi anche da Fusco (Ccd), Magliozzi
(FI), Magni (An), Gerardo Forte e D'Arcangeli (Ds).
Il Consiglio provinciale, che ha osservato anche un minuto di raccoglimento in
memoria delle vittime di Aprilia, ha poi affrontato l’esame della situazione
di crisi allo stabilimento Cirio di Sezze Scalo. Il presidente Martella, reduce
dall’incontro con la dirigenza aziendale, ha espresso preoccupazioni sull’annunciata
chiusura dello stabilimento e ribadito «la necessità dell’impegno di tutti
come già nella vicenda Goodyear». Dopo la proposta dell’assessore Orsini (un
tavolo di concertazione per portare il problema all’attenzione della
presidenza del Consiglio dei Ministri) e gli interventi critici dei consiglieri
Redi e Tortorelli (Ccd), Magni (An) e Mattei (Ds), è stato aprovato un odg con
il quale il Consiglio provinciale «esprime piena solidarietà e sostegno alle
giuste aspettative dei lavoratori della Cirio e si impegna a ricercare tutte le
soluzioni possibili per mantenere intatte in loco le capacità produttive». E’
stato pure approvato un altro ordine del giorno presentato dal consigliere del
Ccd Giuseppe Maselli, in cui si richiede un intervento della Regione «in favore
delle popolazioni di Prossedi e degli altri Comuni pontini minacciati di
disastro ambientale per la decisione della Provincia di Frosinone di ubicare una
discarica nel Comune di Giuliano di Roma». Il Consiglio si è concluso con l’approvazione
dello statuto della Pro.Ge.Stra., la costituenda società di gestione delle
funzioni di progettazione, costruzione e manutenzione della rete stradale.
Giovedì 29 Marzo 2001
Il presidente incontra i manifestanti: «Un nuovo monitoraggio
sui nove siti individuati, poi la decisione»
Valcatora, Scalia fa dietro front
Corteo di protesta nel centro del capoluogo,
poi l’incontro in Provincia
di MARZIA FELICI
E’ stata massiccia l’adesione dei cittadini di Giuliano di Roma alla
manifestazione di ieri a Frosinone per protestare contro l’amministrazione
provinciale e la sua decisione di realizzare un sito di stoccaggio di sovvalli a
Valcatora. A guidare il corteo c’erano i rappresentanti dei quattro Comuni
maggiormente colpiti dalla decisione: Antonio Torella e Maurizio Iorio, sindaci
rispettivamente di Giuliano e Villa Santo Stefano, i vice-sindaci di Amaseno e
Prossedi, Vittorio De Lollis e Franco Bonifazi. A sorpresa, una volta arrivati a
Palazzo Gramsci, una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal
presidente della Provincia Francesco Scalia che «per evitare
strumentalizzazioni riguardo la sua assenza per impegni istituzionali» ha
deciso all’ultimo momento di ascoltare le richieste dei manifestanti. «Non ci
dovete accusare di accanimento contro Giuliano - ha esordito il presidente
Scalia - abbiamo dimostrato di essere molto disponibili nei vostri confronti
tanto che ancora oggi l’ordinanza emanata non è esecutiva». Nonostante
alcuni momenti di tensione durante la discussione, alla fine la delegazione è
stata in parte rassicurata. Scalia ha spiegato che «si stanno facendo ulteriori
accertamenti sulla discarica di Frosinone per valutarne l’effettiva capienza.
Ci sono possibilità ragionevoli di poterla utilizzare oltre il limite previsto
del 6 aprile per altri tre mesi. In questo caso, venendo meno l’urgenza che
giustifica l’ordinanza su Giuliano, sarà necessario revocarla in quanto si è
individuata una soluzione alternativa». Il presidente della Provincia ha
confermato che si prenderà in considerazione anche un altro sito che dovrà
supportare la discarica di via Le Lame, ma da individuare sempre tra quelle
discariche aperte già esistenti nel nostro territorio, da completare e
bonificare. Scalia ha voluto sottolineare che «la decisione non è stata presa
in conseguenza della manifestazione, ma è frutto della volontà di risolvere ed
evitare un’emergenza rifiuti nella nostra provincia». Mentre a si svolgeva l’incontro
tra i cittadini e Scalia, l’assessore all’Ambiente provinciale, Antimo
Simoncelli, e il presidente del Consorzio Basso Lazio, Cesare Fardelli, hanno
avuto un incontro con l’assessore regionale all’Ambiente Verzaschi per avere
chiarimenti sulle intenzioni della Regione su questa vicenda. Al termine dell’incontro
a Palazzo Gramsci, notizie giunte da Roma hanno confermato le indiscrezioni
degli ultimi giorni: la Regione Lazio si è impegnata a realizzare un riesame
idrogeologico di nove dei dodici siti presi in considerazione dalla commissione
tecnica provinciale offrendo anche un contributo economico per la realizzazione
dei sondaggi. «Abbiamo ottenuto qualcosa di concreto - ha esordito il sindaco
Torella dopo la riunione - e il rischio che realizzino il sito a Valcatora
comincia ad allontanarsi».
«Non condivido l’impostazione data sinora al problema - ha affermato Franco
Baldassarre, direttore dell’Unione agricoltori -. Ritengo che la scelta del
sito da adibire a discarica non possa essere solo una scelta tecnica, ma
soprattutto politica, e cioè che tipo di sviluppo vogliamo portare avanti in
provincia. In questo senso ritengo assurdo individuare un sito come quello di
Giuliano in un comprensorio tra i più agricoli del teritorio che avrebbe
bisogno di essere valorizzato e non penalizzato».
Giovedì 29 Marzo
2001
LA RABBIA
Giuliano di Roma
Paese mobilitato
Un intero paese si è trasferito a Frosinone ieri mattina. Le
cifre fornite dal comitato cittadino parlano di 1.000 persone e, considerando
che era un giorno lavorativo, è una cifra enorme per il piccolo paesino di
Giuliano. A tutto ciò bisogna aggiungere una ventina di trattori e una marea di
giovani pronti a gridare slogan e a sventolare bandiere. Una decina di
striscioni e cartelli del comitato, della Confagricoltura, di Legambiente e del
"Rompiclub" di Ceccano, venuto a dare il suo supporto ai vicini di
Giuliano, hanno fatto da coreografia al lungo corteo. Gli organetti ciociari
insieme a tanti campanacci hanno fatto da colonna sonora alla manifestazione.
Nonostante qualche lieve momento di tensione davanti al Palazzo della Provincia
dove i manifestanti non volevano che transitassero le automobili mentre erano
"accampati" in attesa di buone notizie, il tutto si è svolto nella
massima tranquillità.
Mercoledì 28 Marzo 2001
Oggi nel capoluogo il corteo di protesta contro la discarica
provinciale dei rifiuti. Ma Scalia e Simoncelli non si faranno trovare
Il presidente dribbla i dimostranti
Indignato il sindaco di Giuliano: «La
protesta si farà ugualmente»
di MARZIA FELICI
E’ stata accolta con indignazione dai cittadini di Giuliano la notizia che
questa mattina né il presidente della Provincia, Francesco Scalia, né l’assessore
all’Ambiente provinciale, Antimo Simoncelli, saranno in sede per accogliere la
delegazione del presidio di Valcatora. Infatti alle 10 partirà una
manifestazione dal piazzale del campo sportivo di Frosinone che arriverà fino a
Palazzo Gramsci per protestare contro la decisione dell’amministrazione
provinciale di realizzare un sito di stoccaggio di sovvalli a Giuliano di Roma.
«Abbiamo intenzione di presentare alla Provincia le nostre richieste — spiega
il sindaco di Giuliano, Antonio Torella — sperando di ottenere garanzie
concrete. Non pretendiamo niente di impossibile, ma solo la revisione di tutti i
siti presi inizialmente in considerazione dalla commissione tecnica. Siamo
convinti che la scelta di Valcatora sia errata e non permetteremo mai la
realizzazione del sito».
E l’assenza del Presidente e dell’Assessore?
«Non ci interessa. La manifestazione si farà lo stesso - replica deciso il
sindaco Torella -. Se l’assessore e il presidente hanno impegni, ci dovrà pur
essere qualcuno competente in materia pronto ad accoglierci. Non ci facciamo
certo scoraggiare da problemi di questo genere. Spero solo che non sia una presa
di posizione e che ciò possa portare ad una rottura nei rapporti tra le due
parti». I cittadini di Giuliano invece sono stati molto più polemici: «Ancora
una volta il presidente Scalia dimostra quanto sia interessato ai problemi del
nostro paese. Non si è mai fatto vivo qui da noi, anche quando è stato
invitato e, anche questa volta, vuole evitare di incontrarci». E altri ancora:
«Ci sembra soprattutto un atto di ritorsione per quello che è accaduto lunedì
mattina. Visto che non abbiamo permesso il sopralluogo, ora evitano di
incontrarci». Ma l’assessore all’Ambiente, Antimo Simoncelli, rassicura i
manifestanti chiarendo che «non si vuole assolutamente rompere il dialogo con
Giuliano, da tempo ormai si sta seguendo una linea ben precisa per trovare un
punto d’incontro».
Rispondendo alle accuse, l’assessore afferma: «La nostra assenza di domani è
un fatto del tutto casuale e non voluto. Abbiamo degli impegni fuori provincia,
ma non è una scusa per evitare l’incontro con la delegazione di Giuliano. Non
esiste un motivo valido per non riceverli. Inoltre abbiamo chiarito nella
comunicazione al sindaco del paese che siamo disposti ad un incontro giovedì,
segno evidente della nostra disponibilità nei loro confronti. Se avessimo
voluto evitarli, non avremmo certo sollecitato un incontro in tempi così brevi.
Inoltre abbiamo saputo della manifestazione solo all’ultimo momento senza
avere così i tempi utili per modificare i nostri impegni. Certo, non
comprendiamo il perché di questa manifestazione proprio a Frosinone, ma non per
questo vogliamo evitare di parlare con la delegazione».
Intanto a Giuliano, tra polemiche e rabbia, un gran numero di persone si prepara
per la manifestazione di questa mattina con cartelloni e striscioni di protesta,
deluso dalla notizia della mancata autorizzazione da parte della Questura all’utilizzo
dei trattori (ne erano previsti sessanta!)
Mercoledì 28 Marzo 2001
MEDIAZIONE DIFFICILE
Il presidente Fardelli ai contestatori: «Se
è vero che l’area
prescelta non è idonea, perché ci impedite il sopralluogo?»
Gli abitanti di Giuliano di Roma
sono convinti che il sito della Valcatora non sia idoneo per ospitare lo
stoccaggio dei sovvalli di Colfelice? Allora devono permettere all’Amministrazioe
provinciale di rendersi conto della situazione, lasciandola libera di fare un
sopralluogo. Questa la risposta del presidente del Consorzio di smaltimenti
rifiuti, Cesare Fardelli, dopo un incontro con il Prefetto di Frosinone,
Francesco Marino. «L’incontro era necessario per informare l’organo di
governo di quanto sta accadendo - ha spiegato Fardelli - Il problema rifiuti
riguarda tutta la provincia non solo Giuliano di Roma. E’ bene che anche il
Prefetto sappia». Un’informativa che Fardelli ha intenzione di allargare a
tutti gli organi interessati. Anche alla Regione, chiamata a partecipare al
prossimo incontro. «In questa vicenda l’Amministrazione provinciale non può
essere lasciata sola - attacca Fardelli - Se sarà necessaria un’azione di
forza, la responsabilità non può essere solo di Palazzo Gramsci. Proprio
perché il problema riguarda tutti». Azione di forza vuol dire fare comunque la
discarica a Giuliano? Fardelli frena. «Gli abitanti devono capire che nessuno
ce l’ha con loro - spiega - Esiste una graduatoria, in base alla quale la
Valcatora è un sito idoneo. Ma la graduatoria potrebbe cambiare. Devono però
permetterci di fare il sopralluogo. Se hanno ragione non hanno nulla da
temere».
Al.Magg.
Martedì 27 Marzo 2001
Tensione a Giuliano di Roma sul sito individuato per la
realizzazione della discarica provinciale. Domani corteo a Frosinone
Strada sbarrata agli esperti
I manifestanti hanno impedito le indagini
geologiche sul terreno
di CLEMENTE RINALDI
«Giù le mani da Valcatora». Gli abitanti di Giuliano di Roma hanno ripetuto
con forza il "no" alla discarica ieri mattina, impedendo di fatto
l'effettuazione delle verifiche tecnico-geologiche sul terreno individuato dalla
Provincia quale sito per lo stoccaggio provvisorio di rifiuti solidi urbani.
Diverse centinaia di persone si sono di nuovo messe a picchettare l'area verde
(circa 7 ettari), spalleggiati dal sindaco Torella che aveva al suo fianco i
colleghi dei paesi del circondario, Amaseno (Ruggeri), Villa S. Stefano (Iorio)
e Prossedi (Solli). Si è vissuto qualche momento di nervosismo, però la
situazione non è mai degenerata. Gli esperti designati dall'Amministrazione
Provinciale, con a capo l'ingegner Barrichelli, dovevano iniziare dei sondaggi:
una serie di trincee per la misurazione dello spessore e della consistenza delle
argille. «L'avvio del nostro lavoro - ha detto Barrichelli - non significa che
alla "Valcatora" si debba per forza ubicare la discarica. L'indagine
tecnica serve proprio a fare chiarezza una volta per tutte, sgombrando il campo
da opinioni contrastanti. Alla fine può anche darsi che si scopra che il
terreno di Giuliano non è adatto allo scopo». Nonostante le rassicurazioni, i
manifestanti hanno impedito lo svolgersi delle indagini geologiche. «Una volta
che si incomincia, qui poi non si fermeranno più», diceva la gente. Il
responsabile del Consorzio di Riciclaggio Cesare Fardelli, presente sul posto,
ha avuto contatti telefonici con il presidente della Provincia Francesco Scalia:
la decisione presa è stata quella di soprassedere. Fino a quando? Fardelli
attende lumi soprattutto dalla Regione Lazio: «L'ho detto e lo ripeto, ognuno
deve assumersi le sue responsabilità. Ci dicano se Giuliano non va bene, ma ci
indichino un'alternativa. L'importante è evitare qualsiasi emergenza-rifiuti».
Il sindaco Antonio Torella ha reso nota la notizia che domani a Frosinone ci
sarà un'iniziativa di sensibilizzazione. Una sfilata, con tanto di trattori:
partenza alle ore 10.00 dal piazzale del campo sportivo, con meta il Palazzo
della Provincia, in Piazza Gramsci. Alla "Valcatora", intanto,
l'asfalto della strada è tutto rovinato: un "ostacolo" che qualcuno
ha creato ad arte proprio per impedire il passaggio dei camion. In mezzo alla
carreggiata si può notare addirittura un profondo fosso. Insomma, i giulianesi
non si arrendono.
Martedì 27 Marzo 2001
L’IMPRENDITORE NAVARRA
«Se non ci sono i requisiti d’idoneità
me ne vado. E non ci rimetto una lira»
Alla "Valcatora" ieri mattina, a seguire gli sviluppi
della vicenda, c'era anche Rosettano Navarra, l'imprenditore (patron del
Frosinone calcio) a capo della società che ha acquistato (per circa 450
milioni) l'area indicata come futura discarica. Quando al gente di Giuliano lo
ha riconosciuto, gli si è stretta attorno. Il tutto, comunque, si è svolto
nella correttezza più assoluta. Nessun insulto, nessuna parola fuori luogo:
solo una civile discussione. Tra i manifestanti, le donne in particolare si sono
rivolte al patron del Frosinone Calcio. «Con la costruzione della discarica -
ha sostenuto una signora - perderemmo l'unica "ricchezza" di questo
territorio: l'aria buona». «Io, a costo di grossi sacrifici - è intervenuta
un'altra donna - e spendendo tanti soldi ho tirato su una casa: ora vengo a
sapere che a pochi metri ci verranno a mettere tonnellate di immondizia....».
«Opero nel campo dello smaltimento dei rifiuti, questo è il mio lavoro - ha
ribattuto Navarra - Per me, un sito vale l'altro, l'importante è che abbia i
requisiti di idoneità. Se risultasse che la "Valcatora" non è buona
allo scopo, andrei via senza problemi. L'acquisto dell'area è
"condizionato", con clausole specifiche: in ogni caso, dunque, non
perderei i soldi spesi per l’acquisto del terreno. Insomma, nessuno vuole per
forza venire a Giuliano».
Cl. Rin.
Domenica 25 Marzo 2001
Il
MESSAGGERO EDIZIONE NAZIONALE pag.3
SITUAZIONE ESPLOSIVA
Frosinone, conto alla rovescia per una
discarica
Individuato da mesi un terreno a Giuliano di
Roma, ma gli abitanti hanno alzato barricate
di LUCIANO D’ARPINO
FROSINONE - Dodici giorni per trovare una discarica ed evitare l’ennesima
emergenza-rifiuti in provincia di Frosinone. Sarebbe la terza nel giro di 9
mesi. Il 5 e il 6 aprile prossimi, infatti, scadranno le ordinanze con cui la
Regione Lazio e la Provincia hanno autorizzato a convogliare le 600 tonnellate d’immondizia
prodotte ogni giorno nei 91 comuni ciociari nella discarica di Colleferro e in
quella di Frosinone. A dir la verità nel capoluogo da sabato scorso stanno
arrivando solo 400 balle al giorno di "sovvalli", vale dire di scarti
che vengono fuori dopo le operazioni di riciclaggio e trattamento dei rifiuti
solidi urbani effettuate nel mega-impianto di Colfelice. Sovvalli che in gran
parte potranno essere smaltiti nel termocombustore di San Vittore, vicino
Cassino, che entrerà in funzione ad aprile ma che sarà a pieno regime nel giro
di quattro mesi. Ma il bello di questa storia è che il sito per la discarica è
stato individuato da mesi da parte della commissione tecnica istituita dalla
Provincia: si trova a Giuliano di Roma, a 15 chilometri da Frosinone, dove però
è scoppiata la rivolta tra gli abitanti dell’intero paese che picchettano l’area
impedendo persino gli accertamenti idrogeologici. Accertamenti che servono per
garantire in maniera definitiva l’idoneità del sito. L’area è stata
acquistata per 450 milioni dal presidente del Frosinone calcio, l’imprenditore
Rosettano Navarra, a capo di un piccolo impero che lavora nel campo dello
smaltimento rifiuti. A complicare il tutto, poi, c’è il clima pre-elettorale:
si è formato infatti uno schieramento trasversale che solidarizza con i
rivoltosi e che di fatto impedisce di prendere le decisioni stabilite.
Il presidente del Consorzio di riciclaggio dei rifiuti Cesare Fardelli del Ppi
dice, però, di voler rompere a tutti costi questo circolo vizioso: «Eviteremo
un’altra emergenza. In questi pochi giorni che ci rimangono andremo avanti con
i sopralluoghi tecnici a Giuliano di Roma e troveremo una soluzione. Tutti
riconoscono che serve una discarica, ma nessuno la vuole sul proprio territorio.
Non ci stiamo accanendo con Giuliano di Roma ma ci stiamo muovendo solo in base
a motivazione tecniche che hanno portato a stabilire quell’area come la più
idonea tra le 12 offerte pervenute». E c’è anche uno scontro aperto con la
Regione Lazio: «Qui ognuno si deve assumere le sue responsabilità - aggiunge
il presidente del Consorzio - ci dicano se Giuliano di Roma non va bene, ma ci
indichino un’alternativa. Lo stesso discorso vale per i sindaci dei paesi
vicini. Non si può fare campagna elettorale su problemi così seri».
Sabato 24 Marzo 2001
Giuliano di Roma/Il Comune ritira la delibera di esproprio dell’area
destinata alla discarica di sovvalli
Rifiuti, il blocco ferma il sopralluogo
Fardelli: «I rilievi sul sito comunque si
faranno subito». Sale la tensione
di MARZIA FELICI
Sembra senza fine la vicenda dei rifiuti a Giuliano di Roma. L’altra sera si
è tenuto l’ennesimo Consiglio comunale sul tema discarica. A sorpresa si è
deciso di annullare la delibera dello scorso febbraio con la quale il Comune
aveva avviato la procedura di esproprio del terreno destinato ad accogliere un
sito di stoccaggio di sovvalli. L’occupazione sarebbe dovuta avvenire lo
scorso 20 marzo, ma, a causa di errori nell’iter procedurale, l’amministrazione
comunale di Giuliano ha preferito revocare l’atto evitando a questo punto la
discussione del ricorso al Tar del proprietario del terreno. «Abbiamo deciso di
sanare la situazione per evitare un parere negativo - ha dichiarato il sindaco
di Giuliano, Antonio Torella - e adesso vedremo il da farsi». Qualche giorno fa
la Giunta comunale ha avuto un incontro sulla vicenda rifiuti con la commissione
Ambiente della Regione Lazio e, da indiscrezioni, sembrerebbe che abbia ottenuto
un eventuale revisione di tutti quei siti tra i quali la commissione tecnica
provinciale ha ritenuto come più idoneo quello di Valcatora. Intanto nel
presidio la tensione rimane alta. Ieri mattina si attendevano i tecnici del
Consorzio Basso Lazio incaricati di fare i rilevamenti sul terreno su cui
dovrebbe sorgere il sito ed un gran numero di persone si è radunato a Valcatora
per evitare il loro passaggio. Si teme infatti che questo possa essere l’atto
conclusivo della vicenda e che, una volta fatti i prelievi, si proceda con la
realizzazione della discarica. L’attesa è stata però vana perché il
presidente del Consorzio Basso Lazio, Cesare Fardelli, ha comunicato, in tarda
mattinata, che il sopralluogo non ci sarebbe stato. «Ho ritenuto opportuno
rinviare il sopralluogo - ha affermato Fardelli - ma entro un paio di giorni i
tecnici del Consorzio si dovranno necessariamente recare a Valcatora. Non
possiamo più perdere altro tempo, è arrivato il momento di procedere».
Commentando quanto sta accadendo a Giuliano, Fardelli ha affermato: «Mi sembra
che su questa vicenda si sia creata un po’ troppa confusione. La gente deve
capire che il sopralluogo servirà a chiarire se il sito di Giuliano è idoneo.
Ho invitato i comuni interessati a nominare tecnici di parte per assistere ai
prelievi della Commissione tecnica, ma, invece di apprezzare questa
disponibilità, ci chiedono di revisionare tutti i siti non rendendosi conto che
ciò non compete al Consorzio. Bisogna capire che le indagini potrebbero anche
andare a vantaggio di Giuliano. Infatti se non si rileveranno le condizioni
necessarie per la realizzazione del sito, se ne dovrà individuare un altro».
Giovedì 22 Marzo 2001
Impianto di San Vittore del Lazio/L’amministratore:
«Smaltiremo solo il quaranta per cento dei materiali di Colfelice»
Rifiuti, prove per l’inceneritore
Partirà entro aprile, dopo il rodaggio:
brucerà gli scarti del riciclaggio
di MARCELLO GELFUSA
Il termocombustore? Entrerà in funzione tra poco meno di un mese. Entro la
seconda metà di aprile, infatti, l'impianto per l'incenerimento dei rifiuti
ubicato a San Vittore del Lazio comincerà a bruciare l'immondizia trattata in
uscita dallo stabilimento per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani di
Colfelice. «Ma non tutti i sovvalli prodotti dall'impianto di Colfelice -
precisa Lamberto Custodi, amministratore delegato della Eall, società che ha
investito novanta miliardi per la realizzazione del termovalorizzatore -
potranno essere bruciati a San Vittore: bensì, solo quella parte di rifiuti
trattata classificata come combustibile; che generalmente si aggira intorno al
40% dell'immondizia in uscita da Colfelice».
Attualmente, il termocombustore è in una fase di messa in marcia: si trova
cioé in un periodo di prova, in cui vengono effettuate prove a freddo e poi a
caldo. Successivamente si procederà con le prove di collaudo; che consisteranno
nel bruciare quantitativi, dapprima piccoli e man mano sempre più grandi, di
rifiuti combustibile. «Si tratta - spiega Custodi -, di una procedura che ci
consentirà di controllare il corretto funzionamento dell'impianto in tutte le
condizioni». Poi, nel giro di due o tre mesi, l'inceneritore funzionerà a
pieno regime.
Ma, secondo il responsabile della sezione cassinate dell'associazione
ambientalista "Italia nostra", Angelo Spallino, l'entrata in funzione
del termocombustore di San Vittore del Lazio non è necessaria per risolvere il
problema dei rifiuti: «E' sufficiente attivare una raccolta differenziata seria
e capillare; la selezione a monte è, infatti, l'unica maniera valida per
gestire il problema rifiuti». Ma separare l'immondizia prima che vada a finire
nei cassonetti, è, a detta di Spallino, solo la prima delle cose da fare.
«Sarà necessario anche riconvertire la struttura di Colfelice (che sino ad ora
non ha selezionato e recuperato praticamente un bel nulla) ad impianto di
trattamento delle materie prime recuperate; che affluiranno separatamente, senza
inquinare e senza produrre cattivi odori. Inoltre, far affluire i rifiuti già
con la separazione a monte della frazione umida dalla secca, sarà garanzia per
la produzione di un compost (terriccio da utilizzare come fertilizzante in
agricoltura) di prima qualità. In seguito bisognerà ponderare, una volta
verificato l'iter autorizzativo e la valutazione di impatto ambientale del
termocombustore, la possibilità di far affluire i veri sovvalli o alla
struttura per l'incenerimento dei rifiuti o ad una discarica». «Ma, seguendo
una procedura corretta, basata su raccolta differenziata a monte e buon
funzionamento dell'impianto per il trattamento delle immondizie - conclude il
responsabile cassinate di "Italia nostra" -, rimarrebbe ben poco da
smaltire; e, lo stoccaggio in discarica di tali rimanenze, costituirebbe, a
parer mio, un male infinitamente minore che afferirle al termocombustore».
Giovedì 22 Marzo 2001
LO STABILIMENTO DI RICICLAGGIO RIACCENDE I MOTORI
Colfelice riparte e tampona l’emergenza
Da martedì a mezzogiorno i trecento motori dell'impianto di
smaltimento di Colfelice hanno ripreso a macinare le tonnellate di rifiuti
provenienti dai comuni ciociari. Una novità che risolve, almeno in parte,
l'emergenza che si protrae ormai da almeno due mesi per la mancanza di una
discarica per i sovvalli, cioè gli scarti che vengono fuori dopo le operazioni
di ricilaggio e trattamento dei rifiuti solidi urbani.
Vi portano i rifiuti la maggior parte dei comuni, mentre fino ai primi di aprile
una ventina di comuni del nord della provincia scaricheranno nell'impianto di
Colleferro per un totale di circa 200 tonnellate al giorno. «Fino al 6 aprile -
afferma il presidente del consorzio, Cesare Fardelli - i sovvalli saranno
depositati insieme alle balle trattate nella discarica provvisoria di Frosinone,
ma siamo in attesa degli esiti degli accertamenti geologici da parte della
commissione tecnica dell'area prescelta per la discarica definitiva nel Comune
di Giuliano di Roma. Se non ci saranno problemi tecnici la discarica verrà
attivata subito per risolvere l'emergenza rifiuti che va avanti da troppo
tempo».
Fardelli conta di risolvere l'emergenza entro un paio di mesi, il tempo di
attivare la discarica definitiva che potrebbe essere quella di Giuliano di Roma,
anche se non ancora non tramonta l’ipotesi di un sito alternativo a quello di
Giuliano. Ad aprile, poi, dovrebbe partire l'inceneritore di San Vittore del
Lazio, attualmente nelle fasi di rodaggio.
La discarica dei sovvalli di Pignataro, invece, sarà bonificata e il comune
avrà un risarcimento compensatorio da parte della Reclas. «Con l'attivazione
di una discarica e con il funzionamento del termocombustore - sostiene Fardelli
- verrà risolto per sempre il problema dei rifiuti per troppo tempo trascurato
e mai avviato a soluzione in maniera definitiva».
D.Tor.
Lunedì 19 Marzo 2001
IL SINDACO
Francesco Scalia: «Questa vittoria sarà di
stimolo per lo sport locale»
«Che grande soddisfazione! Ho gioito con i calciatori, con il
tecnico, con i dirigenti, con i collaboratori, insomma con tutta la società,
per questa bellissima vittoria che dà lustro alla nostra città. E certamente
sarà di stimolo per altre iniziative sportive». Il sindaco di Ferentino e
presidente della Provincia, Francesco Scalia, ieri era allo stadio per il
"Promotion-Day". Quando è scoppiata la festa, anche per lui ci sono
stati baci, abbracci, "docce" di champagne. I giocatori lo hanno
addirittura issato trionfalmente sulle spalle a colpi di "hurrà". Il
primo cittadino è felice, soprattutto perchè il successo della squadra
amaranto arriva a cancellare l’amarezza di quattro anni fa. «Nel 1997, a
seguito della retrocessione, il calcio a Ferentino rischiò di scomparire -
ricorda Scalia - Si ipotizzò pure la vendita del titolo sportivo. L’Amministrazione
Comunale fece la sua parte, mobilitandosi affinchè si formasse una cordata di
imprenditori: quei personaggi cui è legata la riscossa». Con la serie D in
tasca, si pensa al futuro. «La vittoria è giunta con 6 giornate d’anticipo e
20 punti di distacco sulla seconda, un record - dice il sindaco - Significa che
la nostra squadra era di un’altra categoria rispetto alle avversarie e che
può fare bene anche nel campionato successivo».
Domenica 18 Marzo 2001
Nella discarica di via le Lame
A Frosinone i rifiuti di mezza Ciociaria
Un centro di stoccaggio per i rifiuti secchi, nella discarica di
via Le Lame a Frosinone, in appoggio alla discarica di Colleferro, nella quale,
intanto, continuano a confluire i rifiuti della Ciociaria. Il tutto per un mese
e mezzo al massimo, nell’attesa che vadano avanti le analisi per il sito di
Valcatora, a Giuliano di Roma. La novità è arrivata, ieri mattina, con una
ordinanza, che riapre, sia pure a tempo determinato, la discarica di Frosinone,
del presidente della Provincia, Francesco Scalia. Il quale ha precisato che si
tratta di «una soluzione assolutamente provvisoria. Contiamo di reggere, per
qualche settimana». Scalia ha anche commentato, con una certa ironia, le
reazioni del sindaco di Frosinone, Domenico Marzi, che aveva dichiarato di
essere pronto a ricorrere al Tar. «Vorrei vedere qualcuno che, finora, si è
dichiarato soddisfatto sulla questione dei rifiuti in Ciociaria», ha concluso
il presidente della Provincia. Il progetto è stato, poi, illustrato nei
dettagli dall’assessore all’Ambiente, Antimo Simoncelli: «Il centro di
stoccaggio di via Lame servirà per i rifiuti secchi; mentre nella discarica di
Colleferro andranno gli altri tipi di rifiuti. Contiamo di andare avanti per
almeno un mese e mezzo, cercando di scontentare il minor numero possibile di
persone».
«La discarica la gestiremo noi - precisa Cesare Fardelli, presidente del
consorzio del Basso Lazio -. L'emergenza sarà destinata a durare per 20 giorni
circa (l’ordinanza è stata emessa fino al sei aprile), ma Frosinone è in
grado di sopportare il carico che sarà di 250/300 tonnellate di balle al
giorno. Stamattina (ieri, ndr) i nostri tecnici si sono recati sul posto per un
sopralluogo. Apporteremo delle migliorie, a nostre spese, dopodiché entro
cinque giorni contiamo di cominciare a portare il materiale».
R.Cal. e P.Car.
Mercoledì 14 Marzo 2001
Vertice a Roma tra gli amministratori provinciali e l’assessore
Verzaschi. Escluso l’utilizzo della discarica di Malagrotta
Rifiuti, ora si va a Colleferro
Dalla Regione l’ennesima proroga: ma solo
per ventuno giorni
di PAOLO CARNEVALE
Una proroga di ventuno giorni per l’uso della discarica di Colleferro.
Sufficiente però a smaltire appena duecento delle seicento tonnellate
giornaliere che rappresentano la produzione di spazzatura dei novantuno comuni
della provincia di Frosinone. A fronte di questo, la ricerca di un posto in cui
far arrivare il resto dei rifiuti del territorio. Una ricerca ancora ieri
caratterizzata da forti difficoltà, visto che fino al tardo pomeriggio il
presidente della Provincia, Francesco Scalia ha continuato a trincerarsi dietro
una sfilza di «stiamo lavorando, ma non possiamo ancora dire nulla al
riguardo». Insomma, nonostante le molteplici assicurazioni al riguardo, tra
pochi giorni rischia di essere ancora emergenza rifiuti in provincia. Non sono
mancati momenti di tensione ieri nella riunione fiume tenutasi alla Regione dopo
la scadenza delle concessioni provvisorie per l’uso delle discariche di
Colleferro e di Malagrotta avvenuta sabato scorso.
E mentre si continua a temporeggiare (grazie alle proroghe) ecco che la
soluzione di Giuliano di Roma come sede della discarica provinciale resta al
momento l’unica percorribile per risolvere, definitivamente, l’annoso
problema dei rifiuti. «Ma attenzione - precisa Cesare Fardelli, presidente del
Consorzio dei Comuni per la raccolta dei rifiuti - sul sito di Giuliano di Roma
eseguiremo ogni accertamento affinché non venga minimamente messo in pericolo l’ambiente
circostante».
«E, si badi bene - precisa Rosettano Navarra, responsabile della società che
ha acquistato l’area - vi assicuro che trattandosi di rifiuti inerti (cioè
già trattati dall’impianto di Colfelice) non emaneranno alcun cattivo odore.
Molto più pericolosi, invece, sono i segnali di altre società che, da fuori
provincia, sono ora fortemente interessati al servizio».
Ieri sera, dopo l’incontro con gli amministratori ciociari, Marco Verzaschi,
berlusconiano responsabile dell’Ambiente del Lazio, ha commentato: «Abbiamo
anzitutto concesso alla Provincia una proroga di 21 giorni per l’utilizzo
della discarica di Colleferro, di fatto raddoppiando le richieste arrivate dall’amministrazione
provinciale, e mostrando dunque una certa accondiscendenza rispetto alle loro
esigenze». Una misura che però non basta certo a risolvere il problema. «No
di certo- ha proseguito Verzaschi-. Se non altro perché al massimo, la
discarica di Colleferro può consentirci di smaltire duecento tonnellate al
giorno di rifiuti. Per il resto bisognerà trovare una soluzione». Sulla stessa
linea il collega provinciale Antimo Simoncelli. «Purtroppo non siamo riusciti
ad andare oltre la proroga per Colleferro. Stiamo cercando un altro sito dove
poter smaltire i rifiuti in esubero, ma finora non c’è stato nulla da fare».
In mancanza di un miracolo insomma, tra qualche giorno potrebbero esserci ancora
seri problemi sul territorio.
Mercoledì 14 Marzo 2001
FARDELLI
«Pool di tecnici
a Giuliano»
Un coordinamento di tecnici regionali, provinciali e comunali,
raccolti in una unica commissione con poteri ampi. Il tutto per poter gestire al
meglio e nel più breve tempo possibile il delicato lavoro di analisi necessaria
a dire una parola definitiva sulla eventualità della creazione di una discarica
nel sito della Valcatora, nel comune di Giuliano di Roma. Lo ha reso noto
durante una pausa dei lavori di ieri il presidente del Comitato raccolta rifiuti
del Basso Lazio Cesare Fardelli. «Su mia richiesta, la Regione ha acconsentito
a creare una commissione unitaria per le analisi relative al problema della
idoneità del sito della Valcatora. Tecnici comunali ed esperti regionali
creeranno un organo unitario che potrà lavorare in modo coordinato per far
andare avanti al meglio il lavoro».
Martedì 13 Marzo 2001
Chiesta nuova proroga alla Regione
Rifiuti: la Provincia
prende tempo,
intanto Navarra accusa
E’ stato rinviato a stamattina l’incontro che avrebbe dovuto
tenersi presso l’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio per trovare
una soluzione definitiva al problema della spazzatura, diventato ancora una
volta di stretta attualità dopo che sabato scorso sono scaduti i termini
concessi per l’utilizzo provvisorio delle discariche di Colleferro e
Malagrotta. Da qualche giorno infatti la Reclass, ditta che aveva gestito il
servizio di stoccaggio rifiuti quando era ancora in funzione nel centro di
Colfelice (poi chiuso per l’esaurimento della discarica di Pignataro in
Garan), sta preparando per la Provincia una bozza di progetto che dovrebbe
servire le esigenze del territorio frusinate almeno per i prossimi cinque sei
mesi. Progetto che appunto stamattina dovrebbe essere consegnato e discusso in
Regione. «Ecco perché abbiamo deciso di posticipare la seduta - ha detto ieri
pomeriggio l’assessore provinciale all’Ambiente Antimo Simoncelli: non
avrebbe avuto senso riunirci visto che il progetto non era ancora del tutto
pronto». Nel frattempo, Simoncelli ha reso noto la «richiesta per una proroga
per l’uso della discarica di Colleferro. La richiesta è per un allungamento
di 15 giorni rispetto ai tempi di utilizzo accordatici.
Intanto, sulla vicenda prende posizione anche Rosettano Navarra, proprietario
della società che ha acquistato il terreno destinato, fino ad oggi, ad ospitare
lo stoccaggio dei rifiuti. Con una nota, l’imprenditore getta pesanti ombre
sia sui comitati che non vogliono la discarica a Valcatora, sia sulle
istituzioni. Ipotizza «possibilità di altri interessi», l’amministratore
della spa, che nel comunicato ripercorre le vicende del sito di Giuliano: «La
Navarra spa ha acquistato legalmente e legittimamente il terreno per uno
stoccaggio provvisorio, non ne era proprietaria al momento dell’individuazione
da parte della commissione provinciale e certamente non ne poteva influenzare le
valutazioni. Tutto si è complicato, ed ha preso altre strade, meno lineari,
quando la Navarra spa ha acquistato il terreno, certo non per destinarlo a verde
pubblico, ma agli scopi per i quali era stato individuato. E’ un caso che solo
dopo il cambio di proprietà sono iniziati i problemi. A chi fa comodo gettare
nel caos dei rifiuti l’intera provincia di Frosinone? Chi c’è dietro i
comitati spontanei? Perché le istituzioni sembrano confuse e latitanti? Stiamo
smettendo di credere alla buona fede, ma sapremo far valere le nostre ragioni,
dando mandato al nostro ufficio legale di difendere i nostri interessi. Non è
detto che le istituzioni o i presunti comitati spontanei abbiano più ragione di
un serio imprenditore o che non abbiano nulla da nascondere!».
Lunedì 12 Marzo 2001
Intanto continua la polemica tra Forza Italia e l’assessore
Simoncelli sulla scelta del sito provvisorio di Giuliano
Emergenza rifiuti, oggi si decide
Vertice tra Regione e Provincia per
scongiurare il blocco della raccolta
Si decide oggi, con una riunione a Roma, sulla questione dell’emergenza
rifiuti che da settimane sta attanagliando la provincia di Frosinone dopo la
chiusura del centro di stoccaggio di Colfelice, a sua volta successivo all’esaurimento
della discarica di Pignataro Interamna. Dopo la scadenza,sabato scorso, del
periodo concesso alla amministrazione provinciale di Frosinone per l’utilizzazione
delle discariche di Colleferro e di Malagrotta, che aveva permesso di tamponare
l’emergenza, stamattina infatti regione e provincia dovrebbero arrivare ad una
soluzione provvisoria, della durata di 5-6 mesi. Il tempo di completare l’iter
previsto per le analisi della zona di Valcatora, in località Giuliano di Roma,
finora in cima alla lista dei siti indicati per una possibile nuova discarica
provinciale definitiva. Venerdì scorso l’unica cosa certa era solo la
possibile proroga di 3-4 giorni per l’utilizzo della discarica di Colleferro,
più grande rispetto a Malagrotta. Oggi dovrebbe arrivare qualcosa di più
certo. Nell’attesa di una schiarita, il panorama politico circostante è stato
riscaldato ieri mattina da due dichiarazioni non certo concilianti di due
esponenti locali di Forza Italia.
Per primo si è espresso Tullio Sperduti, esponente di FI di Giuliano di Roma,
che in merito alle indicazioni finora fornite dalla amministrazione provinciale
riguardo al suo comune, ha maliziosamente ipotizzato che « L’urgenza della
ordinanza derivi non da motivazioni obiettive, ma dall’esigenza di
giustificare con carenti certificazioni e relazioni una iniziativa di cui non
sono ancora chiare le cause immediate e permanenti». Un atteggiamento
considerato da Sperduti « Assurdo ed irrazionale». Che, non a caso ha
provocato la opposizione « Spontanea e decisa» di tutta la popolazione dei
giulianesi. A Sperduti si è accodato poi Virgilio Panici, altro esponente
provinciale di Fi, con quattro domande rivolte all’assessore provinciale all’ambiente
Antimo Simoncelli. Domande rivolte a capire 1) perchè l’ordinanza della
Valcatora sia stata emanata sui due piedi senza alcun atto di merito circa le
valutazioni di idoneità dei siti preposti; 2) quale sia il vero rapporto tra l’amministrazione
provinciale e la Navarra Spa; 3) perchè analisi simili a quelle riservate a
Giuliano non siano state applicate anche agli altri undici siti indicati a suo
tempo dall’amministrazione provinciale; ed infine 4) perchè l’amministrazione
provinciale abbia ignorato lo studio sulla possibile utilizzazione delle cave
dismesse da lei stessa a suo tempo commissionato. Domande alle quali l’assessore
Simoncelli non ha vouto rispondere, riservandosi una replica scritta allo stesso
Panici. Un riserbo non totale però visto che lo stesso Simoncelli non ha voluto
rinunciare a togliersi qualche sassolino dalla scarpa; « Si tratta- ha deto a
proosito delle interpellanze di sperduti e di panici- di parole che nascondono
una sostanziale ignoranza dei fatti. Alla provincia non è mai spettato l’obbligo
di fare delle analisi approfondite dall’inizio, ma solo una valutazione
preliminare sui siti possibili. C’è una delibera alla quale ci siamo attenuti
in maniera letterale. Il resto sono chiacchiere strumentali alle quali a suo
tempo sapremo come rispondere; perchè non si possono continuare a dire cose del
genere sul nostro operato» ha concluso l’assessore diessino all’ambiente.
P. Car.
Sabato 10 Marzo 2001
GIULIANO DI ROMA, VERTICE NEL PRESIDIO
«Tranquilli, nessun blitz per aprire la
discarica»
Fardelli rassicura, ma la commissione
Ambiente della Provincia è contraria al sito di Valcatora
di MARZIA FELICI
«Non è necessario che restiate qui giorno e notte perché non faremo certo un
blitz per realizzare la discarica. Prima di installare un sito di stoccaggio a
Valcatora faremo tutti gli accertamenti necessari per essere sicuri dell’idoneità
del sito». Ha esordito così Cesare Fardelli, presidente del consorzio Basso
Lazio, alla tavola rotonda di ieri pomeriggio a Giuliano di Roma in contrada
Valcatora.
Fardelli ha cercato di rassicurare i tanti manifestanti che da più di un mese
piantonano il terreno in questione, sottolineando, durante il suo intervento, l’importanza
della nomina di una commissione tecnica mista che porterà, nei prossimi giorni,
al riesame del sito di Giuliano. Ha riconfermato «la disponibilità ad agire
nel migliore dei modi e per il benessere dei giulianesi». Oltre al presidente
del consorzio Fardelli erano presenti a Valcatora anche i membri della
commissione Ambiente ed Agricoltura della Provincia. La commissione ha voluto
questa riunione sul posto per esprimere il proprio parere, negativo, sulla
decisione presa lo scorso ottobre dalla commissione tecnica provinciale di
realizzare una discarica a Giuliano di Roma. La commissione, dopo essersi recata
sul terreno in questione ed avere fatto un sopralluogo, accompagnata dai sindaci
di Giuliano, Antonio Torella, e Prossedi, Franco Folli, e parte dell’Amministrazione
comunale di Villa Santo Stefano, analizzando anche reperti archeologici visibili
nella zona, si è riunita nello stand del presidio. Durante la riunione i membri
della commissione hanno chiesto la revoca dell’ordinanza ed il riesame del
sito. Molti si sono espressi a favore di un riesame comparato con tutti i siti
presi inizialmente in considerazione dalla Provincia. Inoltre si è colta l’occasione
per presentare alla commissione nuove documentazioni, come quella sulla grotta
degli Ausi. L’arrivo della commissione a Valcatora non è stata però una
sorpresa per le tante persone presenti sul posto. Infatti la Provincia già in
mattinata aveva dato notizia al Comune di questa visita. L’accoglienza è
stata cordiale, nonostante la tensione che di giorno in giorno cresce, segno
della grande correttezza con cui i giulianesi continuano a protestare.
«Non potevamo che essere ospitali con i membri della commissione, perché,
nonostante la posizione che ricoprono ci danno il loro appoggio - commentano
alcuni manifestanti - siamo gratificati dal fatto che la commissione abbia
deciso di portare avanti questa linea di azione. Speriamo che il suo appoggio ci
possa aiutare a scongiurare il pericolo della discarica. Intanto aspettiamo con
ansia il 5 aprile per conoscere l’esito del ricorso al Tar».
Venerdì 9 Marzo 2001
Proroga per pochi giorni a Colleferro
Rifiuti, di nuovo vicini
all’emergenza:
lunedì summit decisivo
di PAOLO CARNEVALE
Una conferenza di servizi prevista a Roma lunedì mattina, destinata a cercare
una soluzione della durata di 5-6 mesi. Intanto è scattata una proroga di
qualche giorno al massimo, per la discarica di Colleferro, fino ad ora
utilizzata insieme alla discarica di Malagrotta (per la quale invece non
dovrebbero esserci altre proroghe), per tamponare l’emergenza rifiuti dopo la
chiusura di Colfelice. Queste le novità di rilievo emerse ieri mattina al
termine della riunione che per ore ha visto riuniti intorno allo stesso tavolo l’assessore
regionale all’ambiente Marco Verzaschi (FI), quello provinciale Antimo
Simoncelli (Ds), e il presidente del Consorzio rifiuti del basso Lazio Cesare
Fardelli. Una riunione resasi necessaria in seguito alla scadenza dei termini
concessi dai rispettivi sindaci per l’utilizzo delle discariche di Malagrotta
e di Colleferro, che dopo la chiusura di Colfelice causata dall’esaurimento
della capacità della discarica di Pignataro Interamna, avevano consentito di
tamponare, consentendo lo smaltimento di circa 600 tonnellate al giorno di
rifiuti, l’emergenza spazzatura diventata pressante per tutti i 92 comuni
della provincia di Frosinone.
«Per Malagrotta non credo sia il caso di fare una proroga. E’ realistico
pensare che si possa fare a Colleferro. In ogni caso, lunedì mattina ci
aspettiamo che la Provincia faccia una proposta per migliorare la situazione»,
ha detto Verzaschi. Al quale ha risposto subito Antimo Simoncelli: «Ci vedremo
lunedì. Ma è bene che la Regione sappia che la soluzione non può arrivare
solo da una nostra illuminazione, ma da un lavoro concertato. Al termine della
riunione di oggi siamo rimasti in contatto, ed in queste ore stiamo chiamando i
comuni della provincia, per sapere se c’è qualche amministrazione che ha la
disponibilità di una discarica per tamponare il problema». Una soluzione che
sarà comunque temporanea, perchè intanto si va avanti sulla strada del
progetto di Giuliano di Roma, dove dopo una prima serie di analisi era stato
individuato il sito per una nuova possible discarica provinciale. «Riguardo
alla vicenda di Giuliano c’è al lavoro una apposita commissione - ha spiegato
ancora Simoncelli -, che sta valutando attentamente la situazione facendo
analisi, carotaggi, e quant’altro. Solo dopo la conclusione di queste analisi
si vedrà quale sia la portata di quel progetto, e solo dopo decideremo cosa
fare». E mentre la Camera dei deputati fa sapere di aver stanziato 35 miliardi
per la bonifica delle discariche dismesse in provincia (circa 8 miliardi per gli
interventi più urgenti nel prossimo triennio), ieri mattina è arrivata a
Giuliano la notizia della proroga per la discussione del ricorso al tar
presentato dai cittadini contro la discarica. La data prevista è ora il 5
aprile. Nell’attesa circa 1300 abitanti della città hanno scritto una lettera
al presidente della repubblica per denunciare un «Presidente della provincia
che da alcuni giorni ci ha gettato nella disperazione».
Giovedì 8 Marzo 2001
Emergenza rifiuti/Domani scade la proroga per scaricare a
Malagrotta. Navarra assicura: tuteleremo l’ambiente
A caccia di vecchie discariche
Il sito di Giuliano di Roma non è pronto, la
Provincia cerca le alternative
Scade domani l’ordinanza regionale con cui la provincia di
Frosinone poteva scaricare i suoi rifiuti a Malagrotta. Se la Regione non la
rinnoverà, potrebbe aprirsi l’ennesimo capitolo dell’emergenza rifiuti in
Ciociaria. Il sito di Giuliano di Roma infatti ancora non è pronto. «Come
avevamo promesso - spiegano l’assessore provinciale all’Ambiente Antimo
Simoncelli e il presidente del Consorzio dei Comuni, Cesare Fardelli - stiamo
mettendo in piedi la commissione che dovrà fare tutti gli accertamenti per
garantire la sicurezza del sito. Intanto stiamo cercando una soluzione
alternativa in tempi rapidi». Una delle strade potrebbe essere l’utilizzazione
delle vecchie discariche comunali, ancora non bonificate. Il presidente della
Provincia, Francesco Scalia conta decisamente su un’altra ordinanza da parte
della Regione per Malagrotta. «La Regione - dice -una mano sulla coscienza
dovrà pur mettersela, visto che non è stato possibile realizzare la discarica
provinciale per mancanza del piano regionale dei rifiuti». Insomma, al momento
Giuliano di Roma è l’unica, seria, strada percorribile. «In fondo - precisa
Rosettano Navarra, che dovrà gestirla - ho sempre garantito tutti gli
accertamenti per la tranquillità del paese. E vi assicuro che i rifiuti
compattati (i sovvalli) non sono né pericolosi, né emanano alcun cattivo
odore. Basta andare a Pignataro (dove c’era la precedente) per rendersene
conto)».
«E’ vero - aggiunge l'ingegner Fabio Baldaccini, esperto del settore-
Nell'area scelta saranno depositati i sovvalli, cioè i rifiuti già trattati
nell'impianto di Colfelice, con basso contenuto di ossigeno, disidatrati e
avvolti in involucri di polietilene. Non ci saranno pericoli d'incendio ( i
rifiuti saranno "conservati" a una temperatura inferiore ai 40º) né
il problema dei cattivi odori - rassicura Baldaccini- e quindi non ci sono al
momento motivi per temere conseguenze negative. Non solo: -dice ancora il
professionista- sono state prese tutte le precauzioni per evitare anche liquidi
di percolazione».
Mercoledì 7 Marzo 2001
Giuliano di Roma/Dopo le proteste e il picchettaggio dell’area
di località Valcatora, riprende la trattativa
Discarica, scattano nuovi accertamenti
Accordo tra Consorzio e sindaci: formata un’altra
commissione
di MARZIA FELICI
Si continua a discutere sulla possibilità di realizzare un sito di stoccaggio
dei sovvalli provenienti da Colfelice a Giuliano di Roma nella contrada
Valcatora. In Questura alla presenza del presidente del consorzio del Basso
Lazio, Cesare Fardelli, sono stati convocati i sindaci di Giuliano, Antonio
Torella, Prossedi, Franco Solli, e Amaseno, Eligio Ruggieri, e una
rappresentanza del comitato cittadino di protesta che da un mese piantona la
zona. Il risultato raggiunto è stato un accordo tra Fardelli e i tre sindaci
per la creazione di una commissione tecnica mista che riesamini il sito di
Valcatora per valutarne l’idoneità.
Come spiega Elena Agostini, rappresentante del comitato spontaneo «abbiamo
insistito per ottenere un riesame di tutti i siti, ma non abbiamo ricevuto
risposte concrete in questo senso. Comunque abbiamo ottenuto qualcosa: nella
commissione ci dovranno essere quattro tecnici di fiducia dei comuni. Abbiamo
infatti chiarito che l’arrivo di una commissione per il riesame del sito
sarebbe bene accolta da tutti noi se ne facessero parte persone di cui ci
fidiamo e quindi non ci sarebbero ostacoli per il sopralluogo». I nominativi
dei tecnici voluti dai tre comuni sono in parte già noti: l’ingegner Antonio
Aprea (che nei mesi scorsi ha redatto la relazione tecnica sul sito per il
comune di Giuliano), il geologo Massimo Pietrantoni (che ha redatto uno studio
geomorfologico e idrogeologico sul sito sempre per il comune di Giuliano), l’architetto
Patrizio Colafranceschi e un tecnico di fiducia che sarà nominato, di comune
accordo, dai comuni di Prossedi Amaseno.
Il presidente del consorzio Basso Lazio, Fardelli, ha commentato: «L’accordo
raggiunto con i sindaci è il segno della nostra disponibilità a realizzare il
sito di stoccaggio a Giuliano solo se ci sono i presupposti per farlo. Sto
istituendo una commissione che faccia tutti gli accertamenti necessari per
eliminare la contraddittorietà tra le relazioni tecniche presentate dalla
provincia e dal comune di Giuliano e per questo sto pensando di farla presiedere
da un membro superpartes della regione. Insieme al questore, al prefetto e al
comandante dei carabinieri stiamo cercando di risolvere la questione nel
migliore dei modi, anzi li devo ringraziare per la loro disponibilità e
collaborazione».
Intanto nella giornata di ieri Virginio Panici di Forza Italia ha diffuso una
lettera di denuncia sulla decisione di installare una discarica di rifiuti a
Valcatura. Nella lettera Panici, dopo avere ricordato i numerosi appelli fatti
al presidente della provincia Scalia da parte della Coldiretti, di Legambiente,
dei sindaci e della popolazione di numerosi comuni della Valle dell’Amaseno,
sollecita «tutti i consiglieri provinciali a sottoscrivere una mozione unitaria
con cui impegnare la giunta alla revoca definitiva dell’ordinanza e allo
studio ulteriore dell’allocaggio dei Rsu nelle cave dismesse opportunamente
selezionate». Nella lettera Panici si chiede «se in nome di qualche altra
emergenza la Navarra Spa non destini a Valcatora anche rifiuti speciali che la
società è autorizzata a stoccare».
Domenica 4 Marzo
2001
Fino al 10 marzo, intanto, i rifiuti verranno portati a
Malagrotta. Il presidente Scalia chiederà una proroga a Storace
«Strani intrecci tra Provincia e privati»
Il consigliere Salvati: «Discarica a
Giuliano, sotto c’è qualcosa che non va»
di ELISABETTA BOTTONI
Un pericoloso intreccio tra istituzione e privati. E’ questo il sospetto del
consigliere provinciale Antonio Salvati, sindaco di San Giovanni Incarico,
intervenuto ieri mattina alla conferenza stampa tenuta dall’amministrazione
provinciale sull’apertura della discarica di Valcatora, a Giuliano di Roma.
Intendendo per istituzione l’amministrazione provinciale e per privati i
fratelli Bruno e Rosettano Navarra (già proprietari del Frosinone calcio) che
hanno acquistato il terreno di Giuliano di Roma, individuato per la
realizzazione di una discarica provvisoria (sei mesi) che raccolga i sovvalli
provenienti dall’impianto di riciclaggio di Colfelice. Un affare per i
fratelli Navarra da diciotto milioni al giorno. «Se un privato spende quasi
mezzo miliardo per comprare un sito, che si dice è destinato solo allo
stoccaggio, c’è sotto qualcosa che non va». Affermazione che ha raccolto l’applauso
di gente accorsa ad opporsi alla creazione del sito, tra cui i sindaci di
Amaseno, Eligio Ruggeri, di Guliano di Roma Antonio Torella e di Prossedi Franco
Solli. «Dietro i rifiuti c’è un giro d’affari di diverse decine di
miliardi - ha aggiunto Salvati - ecco perché non mi stupirei se venisse fuori
che c’è stato un accordo a monte tra l’amministrazione e i privati.
Insomma, siamo sicuri che quello sarà solo un sito provvisorio?». Alle
energiche dichiarazioni di Salvati così hanno risposto il presidente Francesco
Scalia e l’assessore all’ambiente Antimo Simoncelli: «Denunciate le
irregolarità, facendo nomi, se ne avete, senza fare insinuazioni». «La scelta
di Giuliano non è politica, è tecnica - ha aggiunto Scalia -. Con l’emergenza
rifiuti abbiamo dovuto emettere una ordinanza, seguendo le segnalazioni della
Commissione che aveva indicato Giuliano il sito più idoneo». Segnalazioni
fatte da una commissione formata da Università di Cassino, associazioni,
assessorato. Per Antonio Salvati invece è tutto da rifare. «A partire dalla
commissione, che dovrebbe essere costituita dai tecnici che rappresentano i
Comuni dove ricadono i siti individuati perché non è chiaro a nessuno in base
a quali criteri è stato scelto quel sito invece che un altro». Giuliano di
Roma risulta prima di una classifica che comprende i Comuni di Sgurgola,
Cassino, Falvaterra, Arpino, Pintecorvo, Paliano, Colfelice, Patrica, Ceccano,
Vallemaio, Sant’Elia Fiumerapido.
Fino al 10 di marzo intanto, i sovvalli di Colfelice, saranno trasportati a
Malagrotta e a Colleferro. «Abbiamo chiesto un incontro con Storace per un’ulteriore
proroga», ha precisato l’assessore Simoncelli. Ma continuano le forme di
protesta da parte della popolazione residente nell’area interessata dalla
discarica, che ieri sera hanno organizzato una fiaccolata di protesta. L’ultima
iniziativa riguarda la raccolta di firme di 10 sindaci dei Comuni vicini a
Valcatora, del Wwf e dal presidente della XIII Comunità Montana: «Chiediamo un
intervento per evitare i danni alla salute, alle risorse naturali ed al
patrimonio idrico, paesaggistico e culturale».
Sabato 3 Marzo 2001
Scalia: «Mi dispiace per i residenti, capisco le loro ragioni,
ma i rilievi tecnici confermano la nostra decisione»
«Discarica? Si farà a Giuliano»
Il presidente della Provincia e l’assessore
Simoncelli: «E’ il sito giusto»
di PAOLO CARNEVALE
Presidente e assessore provinciali, nonostante contestazioni e fratture
politiche, vanno avanti. La discarica si farà a Giuliano di Roma.
Si terrà intanto questa mattina alle 11.00, nel salone di rappresentanza dell’amministrazione
provinciale di Frosinone, la conferenza stampa convocata dalla giunta
provinciale capitanata da Francesco Scalia per mettere un punto fermo,
illustrando tutto nei minimi particolari, sulla complicata vicenda della
discarica di Giuliano di Roma. Arrivata, a quanto pare, alla svolta finale dopo
il parere dato nei giorni scorsi dalla Sovrintendenza architettonica del Lazio e
dal ministero dei beni culturali, in ordine al ritrovamenti di reperti
archeologici nella zona di Giuliano. Un ritrovamento che, in un primo momento,
era sembrato poter bloccare il progetto della discarica. Una esitazione rimasta
in piedi fino al parere della suddetta sovrintendenza che l’altro ieri invece
di fatto ha dato via libera. Si va dunque avanti, come hanno confermato tutti
gli esponenti della giunta di centro sinistra di Frosinone, a partire dal suo
presidente, Francesco Scalia: «La maggioranza va avanti comunque in relazione
alle decisioni prese finora. Capiamo l’amarezza del Comune di Giuliano di
Roma. Ma d’altra parte il sito per la discarica è stato individuato nella
zona di Valcatora sulla base di una precisa analisi tecnica, e dunque
confermiamo le nostre intenzioni». Scalia ne ha approfittato poi per dare
ancora una volta una bacchettata all’amministrazione regionale del Lazio
considerata restia a prendersi le proprie responsabilità. «Piuttosto non
capisco - ha detto appunto Scalia - l’atteggiamento della regione, che finora
si è sottratta ai propri doveri in materia. Sarebbe ora che anche da lì
cominciasse ad arrivare qualcosa di più preciso». Considerazioni molto simili
sono quelle arrivate anche da parte dell’assessore provinciale all’ambiente
Antimo Simoncelli, nei giorni scorsi al centro di diverse polemiche sulla
vicenda della discarica; «A rischio di essere monotono, non posso che
confermare quanto detto dal presidente. Noi andremo avanti. Il che non vuol dire
che è già deciso che la discarica si farà a Giuliano di Roma. Semplicemente,
siamo convinti che la strada scelta finora, quella dell’indicazione di una
serie di siti, primo fra tutti quello di Giuliano, e dell’attesa fiduciosa dei
pareri dei tecnici, sia quella giusta».
Sabato 3 Marzo 2001
A VUOTO IL VERTICE CON IL TITOLARE DELL’AREA
Navarra invita, il comitato rifiuta
E' andato a vuoto l'incontro promosso dai fratelli Bruno e
Rosettano Navarra, titolari della Navarra S.P.A. divisione ambiente per
incontrare il comitato per il no alla discarica provinciale, provvisoria di
Giuliano Di Roma. Nella conferenza di ieri sera indetta dai Navarra presso la
sede della società, infatti, in rappresentanza del Comune Di Giuliano Di Roma
era presente il solo consigliere di maggioranza ,ingegnere Antonio Gabrielli.
Quest'ultimo ha motivato l'assenza di amministratori e cittadini di Giuliano con
il fatto che secondo i giulianesi, gli interlocutori, non sarebbero i fratelli
Navarra proprietari dell’area dove dovrebbero sorgere il cnetro di stoccaggio,
bensì l'Amministrazione Provinciale, unica responsabile del caos creatosi.
Rosettano Navarra si è dichiarato dispiaciuto della mancata presenza dei
rappresentanti del comitato per il no alla discarica dichiarando: "Mi
dispiace che i cittadini continuino a declinare ogni tipo di confronto con noi.
Volevo invitare una delegazione di cittadini per recarci insieme a Colfelice per
verificare personalmente come avviene lo smaltimento dei rifiuti. Io capisco le
paure dei cittadini però sono disponibile a preparare un progetto alternativo
con la collaborazione di tecnici nominati dallo stesso comitato contrario alla
raccolta dei sovvalli".
Venerdì 2 Marzo
2001
La discarica provinciale a Giuliano
Dietro-front del Ministero: nessun rischio
archeologico
Cadono le ultime barriere erette dal comune di Giuliano di Roma
per impedire la creazione della discarica provinciale. E nel frattempo Cesare
Fardelli, presidente del Consorzio Basso Lazio (il consorzio costituito da
Provincia e Comuni per il riciclaggio dei rifiuti della Ciociaria) cerca di
evitare ogni conflittualità che, alla fine, potrebbe minare pericolosamente una
situazione diventata esplosiva.
Come noto la Provincia (ascoltato il parere di una commissione di tecnici) ha
individuato nella località Valcatora di Giuliano di Roma il sito per una
discarica provinciale. Ma qualche giorno fa il ritrovamento nel terreno in
questione di reperti archeologici aveva fatto pensare a un "freno" dei
lavori. La stessa responsabile della Soprintendenza, Sandra Gatti, con lettera
alla Regione, al Ministero e al Comune, aveva parlato «di zona ad alto rischio
archeologico per la presenza di frammenti» del Paleolitico medio e dell’età
Romana.
Ieri mattina il dietro-front. Il Ministero dei Beni Culturali ha infatti
comunicato che, «Visionato il progetto presentato dalla "Navarra Spa"
(che dovrà gestire la discarica, ndR) non emergono pericoli per i reperti
archeologici della zona, in quanto il suddetto progetto non provocherà
movimenti di terra». Praticamente una pietra posta sopra le speranze dei
cittadini. Il comunicato del Ministero è stato una doccia fredda per il comune
di Giuliano di Roma, che sperava in un suo intervento per bloccare la discarica.
Come spiega l’assessore all’urbanistica del comune, Fabrizio Bruni, «Il
ministero ci ha comunicato che, poichè i sovvalli saranno poggiati sul terreno
e, dunque, non si procederà ad opere di escavazioni, non emergono pericoli per
i reperti archeologici. Quindi non si avrà quel blocco dei lavori che noi tanto
ci auguravamo».
Ma a Giuliano nessuno si arrende e, in attesa dell’esito del ricorso al Tar
previsto per l’8 marzo, sta andando avanti la procedura di esproprio che
dovrebbe portare all’occupazione del terreno della "Valcatora" il 20
marzo. Inoltre per domani è prevista una fiaccolata di protesta che partirà
dal paese fino a raggiungere Valcatora.
«Per quel che mi riguarda - spiega Cesare Fardelli - i cittadini possono stare
tranquilli. Il progetto andrà avanti solo se saranno rispettate tutte le
condizioni per la tutela della zona. Di più non posso dire». Insomma, par di
capire che Fardelli pretende massima trasparenza da tutte le parti. Non a caso
ha chiesto alla ditta Navarra di allegare al progetto tutte le indagini
geologiche e geomorfologiche del terreno. E se il sito di Valcatora non dovesse
più avere i requisiti richiesti, è pronto ad esaminare altre ipotesi su altri
Comuni.
Intanto domani la Provincia farà il punto della situazione in una conferenza
stampa. Estremamente tranquillo, infine, si mostra Navarra: «Le polemiche di
questi giorni non mi interessano. Farò di tutto per realizzare l’opera nella
più totale trasparenza e nel rispetto dei cittadini».
E se ci fosse un ripensamento e il sito non dovesse essere più quello di
Valcatora?
«Acquistando quel terreno, come imprenditore, ho ovviamente preso le mie
precauzioni».
dal 3 novembre al 3 maggio
2001
dal
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