Valcatora di Giuliano di Roma

Articoli de "Il Messaggero" edizione di Frosinone dal 3 novenbre 2001 al 3 maggio  2001

 

 

Sabato 3 Novembre 2001

GIULIANO DI ROMA

Discarica rifiuti,
sondaggi ultimati

Ultimati i sondaggi sul terreno, ora i risultati saranno subito inviati alla Regione. E così l’iter per la realizzazione della discarica provinciale torna a camminare spedito per evitare un nuovo blocco della raccolta dei rifiuti in Ciociaria. Come noto, infatti, la Regione ha chiesto ulteriori sondaggi nel sito di Giuliano di Roma, indicato da una commissione di tecnici della Provincia e della Regione, come il più idoneo in Ciociaria ad ospitare i sovvalli, ossia i rifiuti inerti (che non puzzano più), ultimo stadio della lavorazione eseguita presso l’impianto si smaltimento di Colfelice. Ebbene, dai sondaggi eseguiti (fino a 30 metri) il terreno è risultato tutto argilloso e, dunque, perfettamente impermeabile. Dunque, idoneo per ospitare una discarica. L’ultima parola, ora, è alla Regione.

P.S. Questi sondaggi sono stati effettuati dal proprietario del terreno Rosettano Navarra ...


Martedì 30 Ottobre 2001

Al via i sondaggi a Giuliano di Roma
Discarica provinciale
La polizia scorta i camions e le trivelle

Martedì 30 Ottobre 2001

Al via i sondaggi a Giuliano di Roma
Discarica provinciale
La polizia scorta i camions e le trivelle

Un centinaio di uomini (tra poliziotti e carabinieri) hanno scortato, ieri mattina, le trivelle e i camion della ditta Navarra che, a Giuliano di Roma, è potuta entrare sul suo terreno di località Valcatora. Su quel terreno, cioè, che sia una commissione tecnica della Provincia che della Regione hanno individuato come il più idoneo, in Ciociaria, ad ospitare, i sovvalli: ossia i rifiuti inerti (e che dunque non puzzano più) frutto della lavorazione dell’impianto di smaltimento di Colfelice.
«Non ho mai visto uno schieramento così massiccio» ha commentato l’imprenditore Rosettano Navarra che, dalle 8 al tramonto, non si è mosso da vicino alle trivelle che continueranno a scavare anche oggi. Già, perché l’assessore regionale Verzaschi, prima di dare il via libera ai lavori della futura discarica, ha imposto ulteriori sondaggi (fino a 30 metri). Sondaggi che ora Navarra sta puntualmente eseguendo.
Il problema, in verità, è anche di ordine pubblico giacché in precedenza (poco più di un mese fa) gli automezzi della "Navarra Spa" erano stati bloccati lungo la strada di accesso da un improvvisato sit-in degli abitanti della zona che bloccarono la strada. Ecco perché ieri, prevedendo nuove manifestazioni di protesta, polizia e carabinieri hanno concordato un imponente servizio d’ordine. Tant’è che di fronte a una mobilitazione così massiccia gli abitanti di Giuliano di Roma hanno rinunciato a qualsiasi forma di protesta. Una quindicina di persone è rimasta vicino alla futura discarica, ma senza mai accennare blocchi stradali. «Se non ci saranno intoppi - ha commentato Rosettano Navarra - contiamo di portare gli esiti dei sondaggi alla Regione entro questo fine settimana».
«Francamente non capisco il perché di tanta polizia, e poi, ancora una volta hanno fatto tutto senza avvisarci», commenta il sindaco di Giuliano di Roma, Antonio Torella. Navarra, però, era arrivato a denunciare l’ostruzionismo del comitato antidiscarica, che più volte gli avrebbe impedito l’accesso al suo terreno. «Navarra è entrato nel suo terreno e noi, infatti, non abbiamo detto nulla - prosegue il sindaco -. In passato se è successo qualcosa è perché gli abitanti di Giuliano hanno voluto difendere il proprio diritto a una vita e a un ambiente sani. Il punto è un altro: se si rispettano le leggi la discarica a Giuliano non si farà. Il decreto Ronchi parla chiaro». In che senso? «Nella zona esistono quattro siti da salvaguardare quali monte Cacume, le grotte degli Ausi, la macchia e il fiume di Amaseno - prosegue Torella -. Inoltre il centro abitato di Prossedi dista 920 metri dalla discarica e non 1500 come previsto dalla legge. Mi chiedo inoltre perché l’impianto di San Vittore, che risolverebbe tanti problemi è ancora fermo?». L’assessore provinciale all’Ambiente, Antimo Simoncelli, allarga le braccia: «Quello che la Provincia doveva fare l’ha fato. Ora tocca alla Regione. La proroga per la discarica di Frosinone scade il 15 dicembre e a Roma lo sanno benissimo. Più che sollecitare la Regione a una decisione in tempi rapidi non possiamo fare».


Giovedì 4 Ottobre 2001

Giuliano di Roma/Guerra sulla discarica
Abuso: Navarra denuncia il Consiglio comunale

Ha subìto per mesi e mesi le ostilità del "Comitato antidiscarica". Ora Rosettano Navarra passa all’attacco e denuncia gli amministratori di Giuliano di Roma.
Come noto il presidente del Frosinone Calcio è il rappresentante della società proprietaria del terreno scelto sia dai tecnici della Provincia che della Regione come "il più idoneo" per ospitare una discarica di sovvalli (i resti della lavorazione dei rifiuti eseguita nell’impianto di Colfelice). Ebbene, visto che con più azioni «l’ente comunale ha di fatto "sigillato" i terreni della Navarra Spa — è scritto nell’esposto-denuncia — impedendo da qualsiasi direzione il raggiungimento del sito con mezzi meccanici» l’imprenditore si è rivolto alla Procura di Frosinone affinché indaghi su quanto accaduto negli ultimi mesi a Giuliano di Roma.
La questione, al di là delle ripercussioni giudiziarie, ha un interesse di carattere generale: a seguito delle azioni di contrasto, infatti, la discarica è ancora tutta da realizzare e a dicembre scade l’ultima proroga (concessa dalla Regione) per scaricare i rifiuti nell’impianto di Frosinone (ormai saturo). Se, dunque, non parte Giuliano di Roma, ecco che i rifiuti prodotti da tutte le famiglie ciociare dovranno essere trasferiti in discariche fuori provincia con un aggravio del 20-25 per cento dei costi. Aumento che, in ultima analisi, pagheranno le famiglie ciociare.
La storia della discarica di Giuliano di Roma inizia nel febbraio scorso «quando - scrive Navarra - una pluralità di persone ha costituito una sorta di presidio permanente che, in più occasioni, ha impedito al sottoscritto , o ad incaricati di enti pubblici, di entrare nei nostri terreni».
«Ebbene - aggiunge Navarra - sin dal 13 febbraio 2001, giorno in cui la Provincia emise l’ordinanza finalizzata alla realizzazione, in via d’urgenza, di una discarica di sovvalli, con un tempismo ed una coincidenza che oserei definire strabiliante» fu disposta l’immediata chiusura al traffico ed al transito, della strada comunale "Valcatora" che costituisce l’unica via di accesso alla discarica. Tale provvedimento risulta adottato a causa di "frana e smottamento" ma Navarra, con una documentazione fotografica, vuol dimostrare che «il danno riscontrato non può essere assolutamente attribuito a "fenomeni naturali", bensì all’opera di mezzi meccanici, volontariamente manovrati!»
Da qui l’attacco al sindaco Torella.
«L’aspetto più grave - insiste Navarra - è che a distanza di 7 mesi (!) il sindaco di Giuliano di Roma, o chi per esso... non ha ancora provveduto a ripristinare la sede stradale. In particolare, la mia società si è dichiarata disponibile a realizzare i lavori necessari per la riparazione della strada a propria cura e con anticipazione a proprie spese!»
«Recentemente, inoltre, il sindaco ha emesso un’ordinanza con la quale la parte della strada "Valcatora" non interrotta è stata interdetta al transito di automezzi superiori ai 35 quintali. Cosicché eventuali automezzi destinati al trasporto di sovvalli non potrebbe attualmente accedere al terreno scelto come sito più idoneo per la discarica».
Ecco perché Navarra parla di "terreni sigillati" dall’ente comunale che, per i danni causati alla sua società, è stato dunque denunciato per abuso d’ufficio.


Giovedì 20 Settembre 2001

Discarica, tecnici accusati di irregolarità
Giuliano, i cittadini denunciano in procura la commissione

di GIANPAOLO RUSSO

Sale lo scontro sui rifiuti in provincia di Frosinone. Il comitato cittadino contro la discarica di Giuliano di Roma, in località Valcatora, con il supporto di 592 cittadini residenti nei comuni di Giuliano di Roma, Villa S. Stefano, Amaseno e Prossedi, ha presentato presso la procura della Repubblica del capoluogo, una querela-denuncia contro la decisione della commissione tecnica che ha dato il via libera per la realizzazione della discarica. Oggetto della denuncia sono alcune attribuzioni da parte della commissione tecnica incaricata di assegnare i punteggi che favorirebbero la scelta del sito di Valcatora rispetto ad altre località. Su alcuni criteri, in particolare, ci sono delle riserve: idoneità ambientale del sito, disponibilità immediata dell'area, lontananza dei centri abitati. «La commissione tecnica - fa sapere un membro del comitato - non può ignorare che sul sito c'è un giudizio pendente riguardante un passo carrabile e una servitù di passaggio. Il 3 dicembre è prevista un'ulteriore udienza in merito, con il giudice che potrebbe anche revocare la disponibilità dell'area. Come ha fatto, quindi, la commissione ha dare un punteggio alto sulla voce "disponibilità immediata dell'area"?». Ma la denuncia presentata alla procura riguarda anche un altro aspetto non secondario. «Un'altra grave anomalia - afferma il comitato - è stata posta all'attenzione della Procura: la mancata adozione della procedura di V.i.a. (valutazione impatto ambientale). Tale procedura è richiesta dalla normativa vigente per discariche che complessivamente interessano una volumetria superiore a centomila metri cubi, così come prevede il progetto del complesso di Valcatora, o ancora che riguardano i cosiddetti rifiuti speciali come appunto i sovvalli che dovrebbero provenire dall'impianto di Colfelice».
Intanto, dopo la decisione della Regione Lazio di prorogare l'apertura della discarica di via Le Lame a Frosinone sino a dicembre, l'amministrazione comunale ha confermato che presenterà un ricorso contro l'ente di via Cristoforo Colombo. «In settimana - dichiara Sandro Lunghi assessore all'Igiene - presenteremo il ricorso. Il comune di Frosinone non può accettare passivamente le decisioni della Regione. In tal senso abbiamo dimostrato grande senso civico e di responsabilità ma noi non possiamo essere diventati la pattumiera della provincia. Il territorio comunale di Frosinone è già ristretto e nei pressi della discarica di via Le Lame, sorgono aziende alimentari, centri commerciali e anche decine di abitazioni. Sinora non abbiamo fatto ostruzionismo ma prometto all'intera cittadinanza che non ci saranno ulteriori proroghe: a fine dicembre la discarica di Frosinone verrà chiusa. La discarica a Valcatora? Si farà, è solo questione di tempo».


Domenica 16 Settembre 2001

Marzi annuncia un altro ricorso
Rifiuti, ora è ufficiale: discarica nel capoluogo fino a dicembre

di RAFFAELE CALCABRINA

I rifiuti di tutta la Ciociaria continueranno a confluire nella discarica di Frosinone. Fino al 15 dicembre. Lo ha deciso la Regione Lazio, che, ieri mattina, ha comunicato ufficialmente la decisione al Consorzio del Basso Lazio, che gestisce l'impianto di Colfelice, ove vengono riciclati i rifiuti. Frosinone ha vinto la concorrenza (si fa per dire) di Malagrotta e Colleferro, le due discariche fuori provincia, scartate per evitare l'aggravio dei costi delle bollette di un buon 20-25%.

Quello che doveva essere un provvedimento di urgenza, destinato a tamponare l'emergenza rifiuti per un periodo breve, è ormai alla terza proroga. In precedenza, la Provincia aveva disposto l'apertura del sito di via Le Lame (nell’area industriale del capoluogo) fino al 6 aprile. Ordinanza prorogata al 30 giugno, prima, e al 15 settembre poi. Ora l'ennesima dilazione. Contro tali provvedimenti il comune di Frosinone ha sempre opposto ricorso al Tar. «Continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto - dice il sindaco di Frosinone Domenico Marzi - vale a dire che presenteremo un nuovo ricorso. È questa l'unica posizione per persone serie. Le manifestazioni di piazza, le barricate, le lascio fare alla destra. Ora vedremo se i nostri parlamentari del Polo andranno da Storace». Tutto ormai ruota sul sito di Giuliano di Roma, scelto da una commissione di tecnici regionali quale sede della discarica. Un sito, sul quale continuano i sondaggi, ancora non pronto. «Ribadisco una volta per tutte - dichiara Cesare Fardelli, presidente del Consorzio del Basso Lazio - che bisogna risolvere il problema rifiuti definitivamente. Basta con le ordinanza di emergenza. Il consorzio ha fatto tutto quello che doveva fare, ora chiediamo alla Regione di fare altrettanto». A Giuliano, però, il comitato antidiscarica (da sempre convinto dell’inidoneità del sito di Valcatora) non molla. «Abbiamo sempre denunciato - dice una nota del comitato - che si sta facendo "un gioco delle tre carte" per sistemare ciò che non può essere in diritto messo a posto o giustificato».

Mentre la discarica di Frosinone rischia il collasso, continua il balletto di competenze fra Provincia, Regione e Consorzio del Basso Lazio. Lo scorso sei aprile il presidente della Provincia, Francesco Scalia, dichiarava che «Abbiamo tre mesi per trovare una discarica, che ci permetterà di dire basta al problema dei rifiuti». Cinque mesi non sono bastati per arrivare a una soluzione. Quanti altri ce ne vorranno ancora?


Sabato 15 Settembre 2001

Nuova proroga in arrivo dalla Regione
Rifiuti: troppi ritardi, la discarica resta ancora nel capoluogo

di RAFFAELE CALCABRINA

«Il presidente della Regione Storace a breve firmerà l’ordinanza di proroga per la discarica di Frosinone». Francesco Scalia, presidente dell’amministrazione provinciale, anticipa quella che sarà la decisione della Regione in merito alla questione dello smaltimento dei rifiuti in Ciociaria. L’area di via Le Lame, nel capoluogo, ospiterà dunque ancora i sovvalli provenienti dall’impianto di Colfelice. L’ordinanza che riapriva la discarica del capoluogo sarebbe scaduta oggi. Quella che Storace si appresta ad emanare è dunque la quarta ordinanza che dispone la riapertura del sito di via Le Lame.
Cesare Fardelli presidente del Consorzio del Basso Lazio è però ancora in attesa di ricevere la comunicazione ufficiale del provvedimento. «Alle 19,30 di oggi (ieri, ndr) non era ancora arrivato - dice Fardelli -. Le soluzioni che sono state prese in considerazione erano, oltre a Frosinone, Malagrotta e Colleferro. Evidentemente Frosinone è stata ritenuta la sede migliore». Dall’ultima ordinanza della Provincia, datata 7 luglio, non è stato fatto nulla allora? «Noi i tempi li stiamo rispettando - continua Fardelli -. Anzi, invito anche gli altri uffici a lavorare come stiamo lavorando noi e a cooperare perché si metta ben presto fine a questo periodo di emergenza. Per il momento stiamo operando sul sito che ci è stato indicato, che è Giuliano di Roma». Quanto tempo ci vorrà ancora perché, se sarà Giuliano la sede della discarica, sarà operativa? «Per fare una discarica ci vogliono da i due a i tre mesi, da quando le carte sono a posto». E Frosinone allora, per quanto tempo dovrà accogliere i rifiuti della Ciociaria? «Il tempo necessario. Credo un mese, al massimo due». Vi attendete qualche reazione da parte del comune capoluogo? «Il comune di Frosinone si è sempre comportato bene. Credo che se l’ordinanza sarà limitata a un periodo breve non ci saranno problemi», conclude Fardelli.
Di tutto altro avviso il parere dell’assessore all’Ambiente del comune di Frosinone, Sandro Lunghi. «Adesso ci vuole anche un po’ di spregiudicatezza - afferma l’ex primo cittadino del capoluogo - daremo corso ad un’azione legale. Ma spettiamo le scelte che farà il sindaco. Io comunque temevo che si arrivasse a questo punto, visti i silenzi di Regione e Provincia in questi ultimi giorni». Mentre Frosinone accetta passivamente di ospitare la discarica, a Giuliano continuano a fare le barricate. «Le barricate non sono né civili né democratiche - continua Lunghi - soprattutto quando viene maltrattato il personale preposto ai sopralluoghi sul terreno. Si tratta di atti di prepotenza da parte dei piccoli paesi che non siamo più disposti ad accettare».


Domenica 9 Settembre 2001

Giuliano/Per presunta violazione del decreto Ronchi
Discarica, ora partono le diffide

di MARZIA FELICI

Di fronte al pericolo incombente della discarica, Giuliano Di Roma tenta le sue ultime carte. Ieri pomeriggio in una riunione aperta a tutti i cittadini è stato deciso di presentare e sottoscrivere una diffida riguardo alla progettazione della discarica in località Valcatura indirizzata ai due enti coinvolti nella vicenda: la Regione Lazio e la Provincia. L’idea della diffida è venuta nei giorni passati da uno studio legale di Roma che, entrato in possesso della documentazione sulla vicenda, ha espresso il proprio parere e ha consigliato ai cittadini, guidato congiuntamente da tutte le forze politiche del paese, l’iter da seguire per evitare il pericolo sovvalli. I promotori della diffida spiegano: «Accanto alle iniziative proprie dell’Amministrazione è necessario che anche i cittadini si diano da fare sul piano giuridico per opporsi a questa situazione. Da qui l’esigenza di una diffida nella cui stesura siamo supportati da uno studio legale che, riscontrando forti irregolarità nelle decisioni prese dalle autorità, ci ha incoraggiato a precedere su questa strada». I punti forti del documento, che è in via di compilazione e che dovrebbe partire nei prossimi giorni, rotano intorno al mancato rispetto del decreto Ronchi da parte della Provincia che avrebbe abusato del suo potere di ordinanza dietro l’ipotesi di una emergenza incombente e sulla lesione di valori, tutelati dallo stesso decreto, nel caso in cui la discarica venisse realizzata a Valcatura. Lo scopo del documento sarà quello di invitare la Regione a non concedere autorizzazioni o approvazioni.


Venerdì 7 Settembre 2001

Giuliano di Roma/Discarica, il ministero farà altri sopralluoghi

Il ministero dei beni Ambientali farà svolgere altri sopralluoghi nell'area in località Valcatora, nel comune di Giuliano di Roma, perchè l'area, indicato come sito per la discarica di sovalli (rifiuti inerti), presenta resti archeologici. Lo ha annunciato il dicastero in una lettera inviata al comune e alla Provincia di Frosinone. Mentre prosegue il presidio dei dimostranti contrari alla costruzione del sito che dovrà ospitare i sovalli provenienti dall'impianto di smaltimento di Colfelice, che ricicla ogni giorno circa 600 tonnellate di spazzatura di 91 comuni ciociari, il 15 settembre scadrà la proroga per il trasporto dei rifiuti inerti nella discarica di Frosinone. In mancanza di altri siti probabilmente i sovalli saranno dirottati a Malagrotta a Roma. La nuova discarica provinciale, secondo il presidente del consorzio di Colfelice Cesare Fardelli, si rende improrogabile per evitare l'emergenza rifiuti nei prossimi mesi ed anche per far avviare il termocombustore di San Vittore del Lazio.


Mercoledì 5 Settembre 2001

I DIMOSTRANTI

«Non temiamo la legge»

Erano un centinaio i manifestanti di Giuliano di Roma e di Prossedi che ieri, seduti per terra, hanno impedito ai mezzi della Reclas, la società incaricata di realizzare la discarica, l’accesso al terreno in contrada Valcotora per lo svolgimento di ulteriori sondaggi.
Ma non pensate che, provocando un blocco stradale, state commettendo un reato?
«Non riteniamo che le nostre proteste siano un reato e comunque non temiano le conseguenze delle azioni - risponde Anna, una dei dimostranti - perché stiamo solo cercando di salvaguardare i nostri diritti in modo pacifico. Non siamo dei facinorosi, ma persone che cercano di proteggere la propria terra contro le ingiustizie. Purtroppo visto che nessuno ci sostiene e ci ascolta, cerchiamo di fare quello che è nelle nostre possibilità per bloccare la realizzazione della discarica».
Credete che insistendo con i blocchi riuscirete nel vostro scopo?
«Lo speriamo, altrimenti non avremmo passato un intero inverno accampati qui - rispondono i manifestanti - Una cosa è certa: continueremo a protestare finché non avremo chiarezza. E’ quasi un anno che va avanti questa storia e la vicenda invece di chiarirsi, sembra sempre più incomprensibile».

 

Mercoledì 5 Settembre 2001

Carabinieri e polizia hanno fotografato e filmato i dimostranti. Previsti ulteriori provvedimenti della magistratura
Strada bloccata, 12 denunciati. Per ora
Giuliano di Roma: sale la tensione davanti alla futura discarica provinciale

Troppe volte, nei giorni scorsi, avevano bloccato la strada impuniti. Troppe volte avevano sfidato la legge. Ieri sono scattate le prime denunce. E così per i contestatori di Giuliano di Roma (contrari alla realizzazione della discarica provinciale nella vicina frazione di Valcatora) ora le cose si mettono male. Dodici di essi, infatti (tutti di Giuliano di Roma) dopo l’ennesimo blocco stradale messo in atto ieri mattina, sono stati denunciati dai carabinieri alla Procura. Nella denuncia si ipotizza la violazione dell’articolo 634 del codice penale ("turbativa violenta del possesso di cose immobili"): in pratica ne risponde chi turba, con violenza alla persona o con minaccia, «l’altrui possesso di cose immobili (in questo caso il terreno su cui dovrà nascere la discarica)». Il codice prevede l’arresto fino a 2 anni.
I carabinieri mantengono il più stretto riserbo. L’unica cosa certa è che tra i 12 denunciati non ci sono amministratori comunali.
Tutto è iniziato ieri mattina alle 9 quando i mezzi della Reclas, società che ha l’incarico di realizzare la discarica, hanno nuovamente tentato di accedere al terreno dell’imprenditore Rosettano Navarra con strumentazioni necessarie per lo svolgimento di ulteriori rilievi sul sito, indispensabili per redigere il progetto. Ma si son trovati di fronte un centinaio di persone del posto che ne hanno impedito il passaggio. Alcuni si sono seduti per terra e a quel punto i carabinieri, muniti di macchina fotografica, sono passati all’azione, scattando decine e decine di immagini. Inevitabile, a quel punto, la denuncia.
Sul posto era presente anche una pattuglia della Digos che, invece, ha ripreso quanto accaduto con una cinepresa. Il filmato sarà ora vagliato e non sono escluse nuove denunce. Anche dalla Questura mantengono il più stretto riserbo e l’unico commento è stato: «Se usciamo, lo facciamo per lavorare. Quindi...» Quindi un altro rapporto per il magistrato sta per partire.
Vista la situazione l’ingegnere della Reclas, Barruchello, autore del primo stralcio del progetto, ha deciso di fare comunque un sopralluogo a piedi. Il vice sindaco di Giuliano, Iginio Lampazzi, ha dichiarato: «Capisco l’esasperazione delle persone che vivono in quella contrada, ma ho cercato di placare gli animi. Ho tentato di persuaderli perché temo le conseguenze che questo atto potrebbe avere. Purtroppo non mi hanno dato ascolto».


Venerdì 31 Agosto 2001

DISCARICA A GIULIANO

Il sindaco: «Non siamo sequestratori»

«Capisco che Navarra cerca di fare i suoi interessi, ma mi rincresce sentir dire che i giulianesi sono dei sequestratori. Ero sul posto e posso garantire che nessuno dei presenti ha sfiorato l’imprenditore». Esordisce così il sindaco di Giuliano di Roma Antonio Torella alla conferenza stampa convocata per il pomeriggio di ieri con lo scopo di «fare il punto sulla situazione e chiarire le iniziative dell’amministrazione in questa vicenda». Dopo una risposta secca alle polemiche degli ultimi giorni e dopo una dettagliata ricostruzione dei fatti dell’ultimo anno, soffermandosi soprattutto sugli sviluppi più recenti, il sindaco, supportato dal consigliere comunale Antonio Gabrielli, ha lanciato la sua sfida: «Fino ad oggi abbiamo tentato tutte le strade possibili, dai ricorsi alle denunce e continueremo a farlo perché non ci arrendiamo facilmente. La nostra è una battaglia che è giusto combattere». Ma che cosa ha in mano l’amministrazione comunale per poter garantire agli abitanti di Valcatora che la discarica non verrà realizzata su quel sito? La speranza nell’intervento della magistratura. «Siamo convinti che se la legge verrà rispettata il sito non verrà realizzato a Giuliano» afferma il sindaco «e si gli sforzi fatti fino ad oggi non avranno un esito positivo, faremo un nuovo ricorso al Tar». Intanto, in attesa di garanzie, Valcatora continua ad essere presidiata giorno e notte.

M.F.

 

Giovedì 30 Agosto 2001

Giuliano/La maggioranza vota una mozione contro il presidente del consorzio
Il Consiglio comunale: «Cacciate Fardelli»

Una richiesta di sospensione di Cesare Fardelli dall’incarico di presidente del Consorzio Basso Lazio e la nomina di una commissione tecnica comunale formata da esperti che già collaborano con il Comune per la gestione del problema discarica. Questi i risultati raggiunti ieri sera dopo un’aspra battaglia in Consiglio comunale tra la maggioranza e l’opposizione a Giuliano di Roma. Lo scontro più acuto si è avuto di fronte alla proposta del consigliere di maggioranza Antonio Gabrielli di sollecitare la Provincia alla rimozione di Fardelli dal suo incarico per le «scorrettezze e incapacità dimostrate nella gestione della vicenda discarica». L’opposizione, piuttosto di votare la mozione, ha preferito abbandonare l’aula. Come spiega Cesare Colafranceschi, consigliere di minoranza e neopresidente della Comunità montana: «Ci siamo rifiutati di partecipare alla votazione perché riteniamo che non si possa giudicare l’operato di rappresentanti pubblici nel modo proposto. Secondo questa logica allora sarebbe necessario richiedere anche la sospensione dell’assessore regionale all’ambiente Verzaschi visto l’appoggio che ha dato all’operato della Provincia fin dall’inizio di questa storia». Ma la spaccatura tra maggioranza e opposizione è stata evidente anche su un altro punto: la nomina della commissione di esperti. La minoranza ha preferito astenersi dalla votazione. «Pur essendo d’accordo sulla necessità di un organismo di coordinamento delle nostre attività» spiega Giulio Lampazzi, consigliere comunale «non condividiamo la scelta dei componenti della commissione proposta dalla maggioranza. Avremmo preferito un comitato più ampio e non esclusivamente tecnico». Ma, nonostante le polemiche dell’opposizione, entrambe le proposte sono passate perché approvate all’unanimità dalla maggioranza.

M.F.

 

Giovedì 30 Agosto 2001

A VALCATORA

«Mi hanno impedito di passare»,
Navarra si rivolge al tribunale

Passa all’attacco Rosettano Navarra. L’imprenditore, proprietario del terreno individuato per ospitare la discarica della Valcatora, a Giuliano di Roma, ha presentato, ieri mattina, una denuncia alla procura della Repubblica di Frosinone contro ignoti. Navarra (che è anche il presidente del Frosinone calcio) aveva preannunciato il suo gesto martedì sera, quando gli era stato impedito di entrare nel suo terreno da un gruppo di manifestanti, contrari alla discarica. Ma quali saranno ora i prossimi passi dell’imprenditore? «I prossimi passi non competono a me - ha detto Navarra - ora tocca alla magistratura far luce sulla vicenda. Sono fiducioso nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura anche perché pochi facinorosi non possono tenere a soqquadro la provincia». Il blocco davanti alla discarica, che dovrebbe accogliere i sovvalli, ovvero i rifiuti inerti smaltiti dall’impianto di Colfelice, impedisce alle auto e ai camion di Navarra di effettuare i rilievi sul terreno richiesti dalla Regione Lazio. Il che rende la situazione ancora più incerta, visto che la discarica di Frosinone sarà in funzione fino al 15 settembre.

Raf. Cal.

 

Giovedì 30 Agosto 2001

Il 15 settembre verrà chiusa la discarica in via Le Lame a Frosinone, convocata una riunione in Regione
Rifiuti, emergenza dietro l’angolo
Allarme del presidente del consorzio: niente siti alternativi, salute a rischio

di ANTONIO MARIOZZI

«I tempi sono stretti e dobbiamo trovare il modo di collocare altrove i rifiuti della Ciociaria. Anche fuori provincia». L'assessore regionale all'Ambiente, Marco Verzaschi, lunedì rientrerà al lavoro e sarà subito costretto ad affrontare la patata bollente della nuova discarica provinciale dei sovvalli (residuo dei rifiuti inerti trattati nell'impianto di Colfelice) in località Valcatora, a Giuliano di Roma. Il 15 settembre scade infatti l'ordinanza per il sito di via Le Lame a Frosinone, ma la procedura per realizzare la nuova area destinata ad ospitare i sovvali dei 91 comuni del Frusinate non è stata ancora completata. «Prenderemo visione delle carte - spiega Verzaschi - e convocheremo subito una riunione per decidere come intervenire. La gente deve avere risposte concrete con la soluzione dei problemi. Non si vogliono imporre scelte agli enti locali, ma la discarica di Giuliano di Roma (indicata da un'apposita commissione regionale, ndr) andrà a ricevere solo una minima parte dei rifiuti trattati nell'impianto di Colfelice. Ai cittadini è necessario fornire un quadro preciso per evitare facili incomprensioni. E per quanto riguarda le competenze sui rifiuti - puntualizza l'assessore - il decreto Ronchi è chiaro sui compiti che assegna alla Regione e alle Province». Poi Verzaschi annuncia: «Il piano regionale sui rifiuti - continua - entro settembre sarà presentato in Giunta e diventerà operativo tra ottobre e novembre». Intanto, mentre si attende una soluzione per scongiurare l'emergenza con tutte le conseguenze, la tensione cresce tra gli abitanti di Giuliano di Roma, che non vogliono ritrovarsi montagne di rifiuti a due passi da casa e a convivere con i cattivi odori. E ieri il presidente del consorzio del "Basso Lazio" (che gestisce il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani con l'impianto di Colfelice), Cesare Fardelli, ha inviato una nuova lettera, tra gli altri, al presidente della Regione Francesco Storace, al prefetto di Frosinone Francecso Marino e ai parlamentari della provincia, sottolineando i possibili rischi. «Le difficoltà di attrezzare la discarica di Giuliano di Roma - scrive Fardelli - sono note e mi trovo quindi costretto ad avvertire che, in mancanza di interventi delle autorità competenti tesi a consentire la realizzazione del nuovo sito a servizio di Colfelice entro il 15 settembre, non sarà possibile depositare i rifiuti in alcuna discarica con evidenti gravissimi danni e pericoli per la pubblica sanità. Vi invito pertanto a intervenire con la massima sollecitudine». Fardelli, dunque, non nasconde preoccupazioni e lancia l'allarme: «I giochi sono finiti ed è giunto il momento di trovare una soluzione in tempi rapidissimi».


Mercoledì 29 Agosto 2001

Il sindaco
«Sì, c’ero anch’io
Ma solo per
placare gli animi»

Il gruppo di persone che ieri, intorno alle 8, ha impedito il passaggio del camion e delle auto di Navarra era piuttosto nutrito. «Sì, c’ero anch’io - conferma il sindaco di Giuliano di Roma, Antonio Torella - anche se devo precisare di essere arrivato verso le 9 e un quarto. E’ vero, c’era trambusto e gli animi erano particolarmente accesi. Ma io mi sono adoperato per calmare la situazione».
E’ vero che le auto non sono state fatte passare?
«Non sono passate perché il camion, che era davanti, le bloccava».
Lei è la massima autorità del paese: è normale che il proprietario di un terreno non possa entrarvi?
«No. Navarra ha tutti i diritti per accedervi».
Peccato, però, che nella pratica tutto ciò non avvenga. Anzi, lo stesso Navarra questa mattina presenterà in Procura tutti coloro che gli hanno impedito il passaggio.
Da parte loro, carabinieri e polizia hanno redatto due relazioni sull’accaduto che ora passeranno al vaglio della magistratura. Di certo la situazione rischia di degenerare di giorno in giorno. E se davvero dovesse precipitare sarà amaro leccarsi le ferite. Malgrado la Regione abbia scelto Giuliano di Roma due mesi fa, di concreto non si è potuto far nulla per attrezzare il sito. Si rischia una nuova "emergenza rifiuti".

 

 

Mercoledì 29 Agosto 2001

Tensione a Giuliano di Roma
Blocco davanti la discarica
Navarra oggi in Procura

Torna a farsi pesante il clima a Valcatora di Giuliano di Roma, lì dove (come indicato da un’apposita commissione tecnica regionale) dovrà sorgere la futura discarica provinciale dei sovvalli ( i rifiuti inerti, scarto della lavorazione dell’impianto di Colfelice).
Ma questa volta lo scontro non è più con la Provincia, ma con la Reclas, la società incaricata di realizzare la discarica. Ieri mattina i tecnici della società, hanno tentato nuovamente (analogo tentativo era stato compiuto 24 ore prima) di accedere al terreno in contrada Valcatora con un camion e quattro auto. Lo scopo era quello di svolgere ulteriori sondaggi sul sito, per l’elaborazione del progetto di discarica da presentare al ministero. Ma il risultato è stato l’ennesimo blocco con tanto di multa al conducente del camion. Motivo: il camion pesava più dei 35 quintali indicati dal segnale.
«Ma guarda caso quel divieto - denuncia Rosettano Navarra, titolare della società proprietaria del terreno individuato per la discarica - è stato installato appena un mese fa e non viene fatto osservare ad altri camion (come i raccoglitori di latte) che pure attraversano quella strada. Ma, cosa più grave, aggiunge Navarra, un gruppo di persone del posto (da sempre contrari alla discarica) ha impedito il passaggio anche alle semplici autovetture. Compresa quella con cui ero arrivato io».
«E se non posso nemmeno mettere piede sul mio terreno, mi chiedo: come posso eseguire i lavori che la Regione stessa mi impone?»
«Quando ho visto il sit-in sulla strada che impediva il transito degli automezzi - prosegue Navarra - ho chiamato carabinieri e polizia. E oggi presenterò denuncia, in procura, per l’aggressione che ho subìto».
La tensione, dunque, continua a salire. Prefettura e Questura, che hanno sempre mostrato massima attenzione all’evoluzione del "caso rifiuti" resteranno a guardare?


Martedì 21 Agosto 2001

Rifiuti/Scalia sfida Panici: «Abbia il coraggio di tirare fuori i nomi»

Passa all’attacco il presidente della Provincia, Francesco Scalia. Non gli sono piaciute le accuse dell’esponente di Forza Italia Virginio Panici in ordine alla procedura usata per l’individuazione di Giuliano di Roma quale sede della discarica destinata ricevere gli scarti (i sovvalli) dell’impianto di Colfelice. «Il 13 agosto a Giuliano sono stato costantemente in pubblico e non posso aver detto in privato cose diverse, come afferma Panici, da quelle dette durante il dibattito - precisa Scalia - Non ci sono offerte di aree che non siano state valutate dalla commissione tecnica che ha stilato la graduatoria dei siti. Panici può cercare di farsi pubblicità come crede, anche dicendo sciocchezze. Queste sciocchezze, però, creano ombre sulla mia onestà; pertanto lo invito a precisare nomi, fatti e circostanze perché io possa tutelare dinanzi all’autorità giudiziaria la mia onorabilità».


Giovedì 2 Agosto 2001

GIULIANO DI ROMA, RIFIUTI A VALCATORA

Il Comune si rivolge alla magistratura
Gli amministratori ritengono irregolare la graduatoria stilata dalla commissione

di MARZIA FELICI

L’odissea dei rifiuti continua. Dopo la presentazione della graduatoria dei siti più idonei per la realizzazione della discarica per i sovvalli di Colfelice, il braccio di ferro tra il comune di Giuliano di Roma e la commissione tecnica incaricata della scelta diventa sempre più duro. L’ultimo atto è la presentazione da parte del Comune del paese di una denuncia alla Procura della Repubblica contro la commissione provinciale. «Abbiamo denunciato la commissione per delle forti irregolarità riscontrate nella scelta dei criteri utilizzati per valutare i siti in ballo per la discarica — afferma il sindaco di Giuliano, Antonio Torella — riteniamo che tali irregolarità siano le responsabili principali del risultato della graduatoria». Dal Comune fanno sapere che ciò che ha spinto ad agire in questa direzione è «la contraddizione evidente tra criteri di valutazione inviati, sotto precisa richiesta degli amministratori, nel momento in cui sono stati revisionati i siti e quelli invece comunicati, con relativi punteggi, dopo la compilazione della graduatoria». La discrepanza in questione riguarda principalmente il criterio "esecutività dell’opera" ma anche l’assegnazione dei punteggi relativi ai punti analizzati. «Nell’ultima documentazione che ci è stata inviata — affermano gli amministratori — la valutazione dell’esecutività dell’opera viene effettuata tenendo conto anche della disponibilità immediata dell’area, il che non ci era stato comunicato in precedenza, ma quel che è peggio, è che hanno adottato per questo criterio una scala di valutazione 1 a 20, dando al nostro sito il massimo punteggio, mentre per criteri decisamente più rilevanti in tema discarica, quali l’impatto ambientale e le condizioni naturali, i tecnici si sono serviti di punteggi massimi di 10 punti. Giuliano — continuano gli amministratori — escluso il discusso criterio in esame, ha totalizzato 90 punti, quindi sarebbe il terzo della graduatoria. E’ possibile che rischiamo di avere una discarica in paese solo a causa di un criterio assurdo come quello della disponibilità immediata? Inoltre, poiché sull’accesso al terreno con i mezzi meccanici c’è ancora una causa in corso, riteniamo illegittima l’assegnazione del massimo punteggio al nostro sito».

 

Sabato 28 Luglio 2001

Giuliano Di Roma/Incontro sui rifiuti, Simoncelli bersagliato dai residenti
Convegno, valanga di insulti

di MARZIA FELICI

Lo scopo del convegno "Valli e sovvalli, capire per agire", organizzato dalla sezione locale dei Democratici di Sinistra di Giuliano di Roma e condotto da Stefano Balassone, era quello di chiarire ai partecipanti l’iter dei rifiuti nella nostra provincia grazie all’intervento di esperti e responsabili del settore e di discutere, alla luce di ciò, il caso Valcatora. Purtroppo la presenza "coraggiosa" di Antimo Simoncelli, assessore provinciale all’Ambiente e membro della Commissione tecnica, il dottor Elio Salera, considerati i responsabili della scelta di Giuliano come sito per la discarica, ha riscaldato gli animi dei tanti partecipanti al convegno. Non è stato possibile seguire a pieno il programma prestabilito perché la gente, ormai esasperata da mesi di lotta contro la decisione della Provincia, voleva solo risposte concrete dai protagonisti della vicenda sui criteri seguiti nella scelta dei siti e nell’assegnazione del punteggio per la graduatoria. Le risposte poco esaurienti non hanno fatto che peggiorare la situazione e, tra gli urli e gli insulti, l’idea principale del convegno è del tutto scomparsa. Nonostante il tutto si sia risolto alla fine in una serie di accuse reciproche tra le diverse fazioni politiche del paese, il convegno, per coloro che si sono sforzati di capirne lo scopo, è stato molto utile. Si è capito chiaramente, attraverso le testimonianze di Sossio Insardi, capogruppo Ds del Comune di Colfelice Franco Pirollo, sindaco di San Vittore, che, se l’impianto di Colfelice funzionasse correttamente e se il termovalorizzatore riuscisse finalmente a funzionare, non ci sarebbe bisogno di disseminare per la provincia i sovvalli, anzi probabilmente non ci sarebbe bisogno di alcuna discarica.


Giovedì 26 Luglio 2001

GIULIANO DI ROMA

Valcatora, un vertice antidiscarica
Panici, Forza Italia: «Una scelta fatta con metodi da Prima Repubblica»

di CLEMENTE RINALDI

Mentre a Giuliano di Roma la gente promette le barricate per impedire la realizzazione, in località Valcatora, di una discarica destinata a ricevere i sovvalli (ossia gli scarti) dell’impianto di riciclaggio di Colfelice, si susseguono le iniziative politiche sulla spinosa vicenda. I Democratici di Sinistra per questo pomeriggio (ore 19.00, piazzale della scuola media del paese) hanno organizzato un convegno dal titolo "Valli e sovvalli. Il caso Valcatora e l’industria dei rifiuti urbani in provincia. Capire per agire". Coordinati da Stefano Balassone, sono previsti gli interventi di Domenico Marzi, Armenio Giordani e Franco Pirollo, sindaci rispettivamente di Frosinone, Paliano e San Vittore, di Vincenzo Recchia ex primo cittadino di Terracina, di Sossio Insardi capogruppo Ds al Comune di Colfelice, di Biagio Minnucci vicepresidente commissione regionale Ambiente, di Antimo Simoncelli, assessore provinciale all’Ambiente, di Giulio Lampazzi del Comitato Pro Giuliano di Roma, di Bruno Placidi ingegnere dell’Arpa Lazio e di Fausto Giovannelli ex presidente della commissione Ambiente del Senato. Ma potrà veramente cambiare qualcosa rispetto a quello che sembra già deciso? La Regione (governata dal centrodestra) ha in pratica dato ragione alla Provincia (centrosinistra): la Valcatora è il sito più idoneo, in Ciociaria, ad ospitare un centro di stoccaggio. Una scelta che Virginio Panici, esponente di Forza Italia, contesta duramente. Secondo l’azzurro, la graduatoria che "condanna" Giuliano non sarebbe giusta. «Solo alla Valcatora - dice Panici - è stato assegnato il massimo del punteggio, 20 punti, mentre le altre sei località se la sono cavata con un 1. Il vecchio trucco in auge ai tempi della Prima Repubblica è stato rispolverato per l’occasione: si "inventa" una caratteristica che "possiede" solo l’impresa amica. Per Giuliano è "la disponibilità dell’area con possibilità di inizio immediato dei lavori". La commissione regionale (che ha analizzato i criteri segnalati dalla Provincia, ndr) ha "ignorato" che per accedere al sito non esiste neanche una strada comunale e che la società Navarra (del patron del Frosinone Calcio, specializzata nello smaltimento dei rifiuti, ndr) è in causa con i confinanti proprio per la strada in questione».


Venerdì 20 Luglio 2001

RIFIUTI A VALCATORA

«Denunceremo i tecnici della commissione»
Lo hanno deciso gli amministratori di Giuliano di Roma dopo un incontro con la Regione

di MARZIA FELICI

Esplode la rabbia a Giuliano di Roma dopo la notizia che la discarica verrà realizzata a Valcatora. E gli amministratori annunciano denunce in procura contro i tecnici della commissione regionale. Mentre il comitato cittadino ha ripreso a piantonare la zona di accesso al terreno dell’imprenditore Navarra su cui dovrà sorgere il sito, il sindaco ha cercato di incontrare i responsabili della decisione per avere chiarimenti. «Ci sembra assurdo che i diretti interessati siano venuti a conoscenza dei fatti attraverso i giornali — esordisce il sindaco Antonio Torella — questa mattina ci siamo recati prima alla Provincia, ma nessuno ci ha ricevuti, così abbiamo deciso di andare alla Regione per sapere se la notizia era vera e, soprattutto, il perché di questa scelta. Purtroppo non abbiamo avuto chiarimenti, ci hanno ribadito che tra i siti esaminati Giuliano è risultato il più adatto, ma senza dare ulteriori spiegazioni, limitandosi a dire che non è loro competenza chiarire i motivi di tale scelta». Ma le accuse che gli amministratori di Giuliano hanno rivolto alla Regione per non avere ricevuto alcuna comunicazione su questa decisione sono svanite nel corso dell’incontro. Infatti la nota ufficiale della Regione è arrivata al comune del paese in tarda mattinata. Come giustificano questo ritardo? «In realtà non lo giustificano — afferma il sindaco — ci hanno detto che la comunicazione ufficiale è stata fatta questa mattina e non si spiegano il perché in realtà la notizia si sia diffusa già nel pomeriggio di ieri. Comunque siano andate le cose, non possiamo che essere amareggiati, continuano ad avere una scarsa considerazione di tutti noi e quest’ultimo episodio non fa che confermarlo». Ma cosa succederà adesso? «Di sicuro ci daremo da fare vista la gravità della situazione: il primo atto che abbiamo in mente è una denuncia alla Procura della Repubblica e inoltre chiederemo di poter visionare il verbale della commissione tecnica per riuscire a capire quali criteri hanno seguito. Questa vicenda ormai sembra essere una persecuzione contro Valcatora». Intanto in molti in paese si chiedono se un eventuale intervento del ministero dei Beni culturali possa scongiurare il pericolo discarica. Alcuni mesi fa infatti in una nota inviata al comune, si evidenziava la necessità di un intervento per la salvaguardia dei reperti archeologici della zona in caso di "movimenti di terra". E’ forse l’ultima speranza? «Credo che nel prendere la decisione la commissione non abbia tenuto conto di questo vincolo potenziale — commenta Torella — e forse potrebbe essere un punto a nostro vantaggio».


Giovedì 19 Luglio 2001
Deciso: la discarica a Giuliano
La commissione tecnica regionale conferma la scelta della Provincia

Emergenza rifiuti/Scalia: «Una vicenda che sa di propaganda. La prossima mossa tocca alla Regione e al Consorzio»

di MASSIMO CECI

La telenovela della "discarica scomparsa" è finalmente giunta al termine. Sarà Giuliano di Roma ad accogliere i sovvalli dell’intera provincia. Lo ha comunicato ieri nel primo pomeriggio la Regione al presidente del Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani di Colfelice, Cesare Fardelli. Questa la classifica dei siti, con il relativo punteggio assegnato dalla Commissione tecnica regionale incaricata delle rilevazioni: Giuliano di Roma, con 105 punti, è il sito tecnicamente e morfologicamente preferibile; seguono a breve distanza Sgurgola e S. Elia Fiumerapido; Roccasecca e Arpino chiudono distanziati. Una vicenda che ha già visto modificato l’itinerario di smaltimento dei rifiuti più volte. I rifiuti non riciclabili da Colfelice sono approdati in un primo tempo a Pontecorvo, poi a Pignataro e infine a Frosinone, in via Le Lame, dal marzo scorso. Ora andranno a Giuliano di Roma, sul terreno del presidente del "Frosinone Calcio", Rosettano Navarra, che si incaricherà dello smaltimento dei rifiuti. Ancora una volta Giuliano. Per la seconda volta la commissione tecnica regionale ha dato ragione alle valutazioni dei tecnici della Provincia. «Ci hanno massacrato dalla Regione per mesi, - afferma il presidente della Provincia di Frosinone, Francesco Scalia - , ma evidentemente i nostri accertamenti non erano poi fatti tanto male, né potevano considerarsi pilotati. Questa vicenda, ancora una volta, sa di propaganda politica». Cosa farà adesso la Provincia di Frosinone? «Competente è la Regione. Alla Regione e al Consorzio di Colfelice spetta la prossima mossa. Dal canto nostro, siamo disponibili alla collaborazione».
Come si muoverà allora il Consorzio? «Per domani ho chiesto udienza all’assessore regionale Verzaschi, per concordare insieme il da farsi - assicura il presidente Cesare Fardelli -. Scalia ha fissato il limite temporale al 15 settembre e dobbiamo rispettarlo. Mi voglio muovere velocemente: il problema è delicato e il periodo estivo sta entrando nel vivo». Ora bisogna procedere alla realizzazione della discarica, e si preannunciano problemi. Come li affronterete? «Io sono un mero esecutore, non spetta a me decidere. Ho ricevuto la comunicazione e mi attengo alle disposizioni contenute. Certo, siccome è un problema spinoso, andrò avanti solo con le carte in mano. Firmerò solo dopo aver ricevuto tutte le prescritte autorizzazioni, e solo dopo il parere favorevole del mio consulente, l’avvocato Spirito». Ma perché proprio Giuliano? «Bisogna chiederlo ai tecnici. Una cosa posso dirla: non c’entra nulla la politica». Se l’aspettava? «In questi giorni ho avuto diverse riunioni nei Comuni ipotizzabili come sedi della discarica. Francamente non mi aspettavo Giuliano di Roma, né pensavo ad un comune in particolare. La commissione ha lavorato seriamente e io non posso fare altro che eseguire. O mi dimetto, o eseguo...».

Giovedì 19 Luglio 2001

LE REAZIONI

Il sindaco: «Siamo stati traditi»
Gabrielli: «Faremo le barricate»

di MARZIA FELICI

Dopo giorni di polemiche e supposizioni, nel pomeriggio di ieri è stata resa nota la scelta del luogo che ospiterà la discarica definitiva: Giuliano di Roma. La notizia è stata una doccia fredda per il paese. «Non me l’aspettavo, credevo ancora nell’onestà delle persone», dice amareggiato il sindaco Antonio Torella. «Siamo stati traditi: neanche l’educazione di inviarci la comunicazione. Ufficialmente non so nulla».
«Non sappiamo niente — commenta il consiliere comunale, Antonio Gabrielli — e pensare che proprio questa mattina abbiamo contattato la Regione per cercare di sapere quale fosse la decisione finale della commissione, ma non abbiamo avuto nessuna comunicazione in tal senso». Ma è possibile che non siete stati messi al corrente della decisione? «E’ assurdo, ma è così, su questa vicenda non siamo stati avvertiti — commenta Gabrielli — adesso non ci resta che attendere la comunicazione ufficiale di tale decisione, e, soprattutto, il perché di questa scelta». E adesso cosa succederà? «Di sicuro ricominceranno le barricate a Valcatora — risponde Gabrielli — e saremo ancor più determinati di qualche mese fa perché se prima era possibile trovare una giustificazione nell’errore accidentalmente commesso, ora questa faccenda ci sembra una persecuzione. Ci faremo portare via con la forza, ma non permetteremo un danno del genere al nostro Paese».


Mercoledì 18 Luglio 2001

LA TELENOVELA DELLA DISCARICA

Rifiuti, fax-beffa della Regione alla Provincia
Scalia si infuria: «E’ vergognoso. Hanno scelto, ma non dicono il sito. Ora intervenga il ministro»

di MASSIMO CECI

La Regione rimanda la palla alla Provincia. Ancora oscuro il nome del sito scelto per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella provincia di Frosinone. Ieri la Regione non si è pronunciata, ma all’assessore provinciale all’Ambiente, Antimo Simoncelli, è giunto un fax a firma dell’assessore regionale Marco Verzaschi, con cui si dava atto della «conclusione dei lavori della Commissione in data 13 luglio per la scelta del sito per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani della provincia di Frosinone», sollecitando l’assessore provinciale «ad intraprendere tutte le conseguenti azioni». Quali? «Noi abbiamo terminato i lavori che ci competevano - afferma a chiare lettere il Presidente della Provincia Francesco Scalia - È la Regione che ora deve provvedere. E’ vergognoso. Siamo davvero al limite della sopportazione: per un anno abbiamo tamponato le emergenze che la Giunta guidata da Storace aveva causato, ora non ne possiamo più. È ora che Storace si muova, invece di continuare a fare campagna elettorale».
Concorda con il Presidente della Provincia anche Cesare Fardelli, Presidente del Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti. «Ogni azione sarà concordata con Scalia».
Quali azioni, dunque, si propone la Provincia di fronte a questa inattesa dichiarazione della Regione? «Se e quando ci verranno comunicati i risultati a cui è giunta la Commissione regionale», dichiara Scalia, «rimanderò gli atti al Presidente della Giunta regionale, che, a norma dell’articolo 13 del Decreto Ronchi, dovrà provvedere. Fino al 15 settembre via Le Lame di Frosinone continuerà a sopportare la discarica, poi provvederò a diffidare Storace al Ministro dell’Ambiente. In un anno non ha risolto niente perché non vuole mettersi contro nessuno».


Martedì 17 Luglio 2001

Scontro tra Consorzio e Regione
Discarica: scelto il sito ma è top secret,

Fardelli minaccia le dimissioni

di LUCIANO D’ARPINO

Gli esperti dicono che i sovvalli, vale a dire gli scarti dei rifiuti non riciclabili dall’impianto di Colfelice, non creino inquinamento. Sarà così, ma di sicuro fanno paura a tutti. La riprova? La commissione regionale già da sabato ha scelto il sito dove realizzare la discarica per accoglierli, ma la località resta ancora top secret. Forse per evitare un nuovo caso Giuliano di Roma, dove la gente della zona Valcatora è da mesi in rivolta per impedire l’arrivo dei rifiuti. Di sicuro però la Regione, su sollecitazione della Provincia, ha riesaminato le caratteristiche dei sei terreni disponibili per la discarica che si trovano, oltre che a Giuliano, ad Arpino, Sgurgola, Sant’Elia, Paliano e Falvaterra. Ha stilato anche una graduatoria, ma al momento è chiusa in un cassetto. Da Roma fanno sapere che oggi dovrebbe essere ufficializzata.
C’è, però, chi non ci crede. Il presidente del Consorzio di riciclaggio dei rifiuti Cesare Fardelli, per esempio, che minaccia di dimettersi per i continui ritardi. «Non capisco cosa aspettino a rendere pubblica la scelta - attacca - Io so che i lavori della commissione sono terminati. Perchè non ci dicono cosa dobbiamo fare? Non vorrei che il tempo trascorresse invano e che la patata bollente rimanesse solo nelle mie mani in pieno agosto. E’ un gioco che non permetterò: la proroga per la discarica di Frosinone finirà il 15 settembre, ma è già ora di muoversi per attrezzare un sito nuovo».
Fardelli è un fiume in piena. «Se entro oggi, o al massimo domani, non riceverò notizie ufficiali, prenderò le mie decisioni. Che significa? Significa che sono pronto a dimettermi dalla carica di presidente. Quello dei rifiuti è un problema troppo serio per gestirlo in modo approssimativo e irresponsabile».
Fardelli si sente in prima linea. Anche perchè la discarica dei sovvalli, che dovrà essere pronta tra meno di due mesi, è solo una tappa del ciclo di smaltimento dei rifiuti in Ciociaria. L’altro problema sul tappeto, infatti, è l’entrata in funzione del termocombustore di San Vittore su cui è stata aperta anche un’inchiesta da parte della magistratura per accertare la regolarità delle autorizzazioni. Insomma l’aria che si respira è pesante e solo un intervento della Regione potrebbe rasserenare il clima. Sarà oggi la giornata giusta?


Venerdì 6 Luglio 2001

Discarica provinciale: tra 10 giorni l’esito. Proteste a Morolo e Paliano

Ieri il presidente del Consorzio intercomunale per la gestione dei rifiuti, Cesare Fardelli, si è incontrato con l’assessore regionale che gli ha garantito che entro 10 giorni i tecnici incaricati di analizzare i 6 siti indicati come probabili discariche provinciali, emetteranno il loro verdetto. Ma in attesa di questo responso Morolo e Paliano esprimono tutta la loro preoccupazione. Gino Molinari, sindaco di Morolo, afferma: «Non si può emanare un bando e, per porre rimedio ad una situazione divenuta insostenibile, riconoscere a tutti i costi l'idoneità di un sito. Il comune di Morolo ricorrerà a tutte le forme di protesta civile per impedire la realizzazione della discarica, ai confini con Sgurgola». Intanto a Paliano il sindaco si fa forte di uno studio del geologo Fanfarillo sul terreno indicato (nella frazione di Santa Maria Pugliano): «Il lavoro prodotto dal tecnico incaricato - afferma il sindaco - dimostra l’inidoneità del sito indicato da un privato, sia dal punto di vista geomorfologico che per la vicinanza di diverse abitazioni. Noi amministratori stiamo in massima allerta».


Martedì 3 Luglio 2001

Ora il Comune deciderà se fare ricorso
La Provincia ordina: rifiuti in via Le Lame fino al 15 settembre

di RAFFAELE CALCABRINA

La discarica di via Le Lame, a Frosinone, non chiuderà i battenti. Il presidente della Provincia, Francesco Scalia, ha firmato ieri la seconda proroga (la prima scadeva il 30 giugno) per l’utilizzo del sito. Il consorzio del Basso Lazio continuerà, pertanto, a servirsene per lo stoccaggio dei sovvalli e degli scarti derivanti dalla lavorazione dell’impianto di Colfelice, almeno fino al 15 settembre. Da quel giorno si dovrà reperire un sito definitivo. Il Consorzio, secondo l’ordinanza firmata da Scalia, dovrà osservare alcune prescrizioni, ovvero mettere in essere tutti gli accorgimenti necessari a convogliare le acque piovane e dovrà comunicare settimanalmente i quantitativi di materiale prelevato, indicando il luogo di smaltimento finale. La decisione è stata presa in quanto ancora non è stato compiuto l’iter necessario all’individuazione del nuovo sito per la discarica. Ieri, infatti, sono continuati i sopralluoghi a Sgurgola, Arpino e Giuliano di Roma, i tre siti rimasti in ballottaggio al pari di Sant’Elia Fiume Rapido, Paliano e Falvaterra.
Il sindaco del capoluogo, Domenico Marzi, ieri fuori città, intanto prende tempo. «Nei prossimi giorni valuteremo il dafarsi», ha detto. La decisione della Provincia, nei mesi scorsi, era stata fortemente osteggiata dal comune di Frosinone, che aveva presentato ben due ricorsi al Tar per impedire l’utilizzo della discarica di via Le Lame. Nella giunta di ieri sera, infatti, il tema non è stato toccato. Intanto contro la discarica si mobilita Sant’Elia. Alla presenza anche dei sindaci di Cassino, Terelle, Belmonte Castello, e dei consiglieri provinciali Bruno Vacca, Ennio Marrocco, Tommaso Pezzella e del neo assessore Ettore Urbano, si è riunito in seduta straordinaria il consiglio comunale. Al termine dei lavori è stato stilato un documento per far sì che la scelta della Provincia cada altrove.
La domanda che tutto si pongono adesso è se il nuovo sito verrà individuato prima del 15 settembre. «Credo di sì - risponde Cesare Fardelli presidente del Consorzio del Basso Lazio - entro quella data ce la dobbiamo fare. Altri ritardi non sono più ammessi. Con il comune di Frosinone non c’è in atto nessun accordo. Speriamo solo che non facciano un nuovo ricorso al Tar». Il termocombustore quando sarà attivato? «Siamo ancora in attesa delle autorizzazioni. Quando ci comunicheranno che è pronto a partire ci muoveremo di conseguenza. Per adesso è un discorso prematuro», conclude Fardelli.


Domenica 1 Luglio 2001

Domani l’ordinanza che autorizza il deposito dei rifiuti provinciali a Frosinone

Domani mattina il presidente della Provincia firmerà l’ordinanza (l’ultima) con la quale autorizzerà i camion carichi di rifiuti inerti (ossia già trattati presso l’impianto di riciclaggio di Colfelice) a scaricare presso la discarica di via Le Lame a Frosinone. Ma per quanto tempo, ancora, i rifiuti della Ciociaria andranno nel capoluogo? «Lo decideremo domani insieme al sindaco di Frosinone - precisa Cesare Fardelli, presidente del Consorzio intercomunale - Dobbiamo riconoscere che l’intera amministrazione del capoluogo ha dimostrato grande sensibilità nell’accettare i rifiuti provenienti da Colfelice. Ma non possiamo certo andare avanti a suon di proroghe». Ed evidente la stoccata alla commissione regionale che, incaricata da mesi di scegliere quella che sarà la futura discarica provinciale (in ballottaggio sono rimaste Giuliano di Roma e Sgurgola), non è ancora in grado di riferire le sue conclusioni. «In ogni modo - aggiunge Fardelli - entro il 10 luglio contiamo di avere questo risultato. A quel punto, scelto il sito, potremo definitivamente dire di aver scongiurato ogni rischio di blocco della raccolta dei rifiuti nei Comuni».


Venerdì 29 Giugno 2001

Resteranno ancora in via Le Lame
Rifiuti, Comune e Provincia vicini ad un accordo

Ora si tratta. E con risultati concreti. Dopo un girandola di contatti, ieri pomeriggio, alle 18,30, il presidente del Consorzio del Basso lazio, Cesare Fardelli, si è incontrato con il sindaco di Frosinone, Domenico Marzi per scongiurare, almeno per questa estate, una nuova emergenza rifiuti. Un’emergenza che avrebbe due effetti immediati: il blocco della raccolta dell’immondizia nei Comuni e, subito dopo, una bolletta ben più cara per le evidenti maggiorazioni dovute al trasporto in una discarica fuori provincia.
«In un momento così delicato (domani scade la proroga per depositare i rifiuti nella discarica di via Le Lame, a Frosinone) occorre usare il buon senso e trovare, a tavolino, una soluzione per il bene di tutti gli utenti ciociari - aveva sottolineato l’altro ieri Cesare Fardelli - La città di Frosinone ha dimostrato grande sensibilità nell’accettare che la discarica di via Le Lame fosse a servizio della provincia. Ecco, è nello spirito della comprensione reciproca che dobbiamo trovare una soluzione in attesa del responso della commissione regionale. Fare barricate non serve a nessuno ma, soprattutto, penalizza gli utenti. Per quanto rigarda il ristoro che il sindaco di Frosinone chiede, è giusto che venga riconosciuto applicando i parametri indicati dalla legge. Su questo - conclude il presidente Cesare Fardelli - siamo pronti al dialogo».
E il dialogo c’è stato. Ieri pomeriggio Fardelli ha consegnato al sindaco Marzi una lettera firmata anche dal presidente della Provincia e dall’assessore all’Ambiente nella quale esprimono massima riconoscenza per la sensibilità mostrata dal Comune di Frosinone che negli ultimi mesi non ha affatto innalzato barricate contro i camion di rifiuti inerti scaricati in via Le Lame.
Così, in un clima disteso, sembra che tra Comune capoluogo e Provincia si profili un’intesa. La Provincia, per garantire la continuità del servizio, sarà costretta ad emanare una nuova ordinanza per consentire (ancora per uno-due mesi) di portare i rifiuti inerti nella discarica di Frosinone. Dal canto suo il sindaco Marzi, sensibile allo stato di necessità in cui si trovano gli amministratori provinciali (determinato dai ritardi della Regione) non opporrà barricate.
Ottimista il presidente della Provincia, Francesco Scalia: «Francamente il sito migliore, analizzando l’intero territorio ciociaro, è quello di via Le Lame a Frosinone, nei cui paraggi, tra l’altro, non c’è un’alta concentrazione di abitazioni. Non solo: ma trattandosi di rifiuti inerti (cioè già trattati presso l’impianto di riciclaggio di Colfelice) non hanno un impatto ambientale devastante. E comunque diamo le più ampie garanzie che, una volta terminata questa situazione, l’intera area di via Le Lame sarà bonificata. In fondo, e questo non va dimenticato, stiamo per tamponare un’emergenza che si protrae da mesi per gravi ritardi della Regione che, nonostante i continui solleciti, non è ancora in grado di definire quale sarà il futuro sito a servizio della Ciociaria».


Giovedì 28 Giugno 2001

Rifiuti/Tarda la scelta della discarica
Fardelli: «No alle barricate, è ora di usare il buon senso»

Nuovo stop nell’individuazione del sito definitivo per la raccolta dei rifiuti della provincia di Frosinone, a pochi giorni dalla scadenza (il 30 giugno) dei termini per l'utilizzo della discarica di via Le Lame a Frosinone. La commissione tecnica della Regione ha infatti concluso ieri l'analisi di 3 dei 6 siti preselezionati per la creazione del centro-raccolta, presso Paliano, Falvaterra e Sant’Elia. I sopralluoghi per gli altri tre siti (Sgurgola, Arpino e Giuliano di Roma) sono stati invece spostati a lunedì per l’indisponibilità di alcuni membri della commissione. Insomma, un rinvio che nessuno auspicava.
«Vedremo nei prossimi giorni come comportarci» ha commentato l’assessore provinciale all’Ambiente, Antimo Simoncelli, che già due giorni fa aveva ipotizzato una proroga nell'utilizzo della discarica di via Le Lame. Ma intanto il tempo stringe. «Non va dimenticato - sottolinea l’ingegner Fabio Baldaccini, esperto del settore - che per rendere operativo un sito provvisorio per lo stoccaggio ci vorrà almeno un mese dalla sua individuazione. Per una discarica definitiva ce ne vorrebbero sei».
Insomma: tra ritardi, slittamenti e lungaggini burocratiche il problema (malgrado la scadenza del 30 giugno sia alle porte) non può certo essere risolto in un batter d’occhio. «E allora - spiega Cesare Fardelli, presidente del Consorzio del Basso Lazio - bisogna usare il buon senso e trovare, a tavolino, una soluzione per il bene di tutti gli utenti ciociari che, qualora non si trovasse una soluzione in Ciociaria, si ritroverebbero a pagare un servizio ben più caro per le evidenti maggiorazioni dovute al trasporto fuori provincia».
E al sindaco di Frosinone, che ha già nominato un consulente «per quantificare il risarcimento-danni per la città che ha ospitato i rifiuti di gran parte della provincia», il presidente Fardelli replica prontamente: «La città di Frosinone e tutti i suoi amministratori hanno dimostrato grande sensibilità nell’accettare che la discarica di via Le Lame fosse a servizio della provincia. Ecco, è nello spirito della comprensione reciproca che dobbiamo trovare una soluzione in attesa del responso della commissione regionale. Fare barricate non serve a nessuno ma, soprattutto, penalizza gli utenti. Per quanto rigarda il ristoro che il sindaco di Frosinone chiede, è giusto che venga riconosciuto applicando i parametri indicati dalla legge. Su questo - conclude il presidente Cesare Fardelli - siamo pronti al dialogo».


Mercoledì 27 Giugno 2001

Nel capoluogo
Rifiuti: proroga per la discarica, è scontro Marzi-Scalia

«L'amministrazione provinciale si è comportata in maniera ridicola. Ha avuto mesi di tempo per cercare di trovare un’altra discarica provinciale e invece la scelta tarda ad arrivare. Noi non permetteremo che il comune di Frosinone diventi la pattumiera di tutta la provincia solo perché qualcuno non ha saputo fare il suo mestiere». E’ avvelenato Sandro Lunghi,assessore all’ambiente del comune di Frosinone, nel commentare quella che si avvia ad essere la nuova emergenza ambientale in Ciociaria. Sabato, infatti, scadrà il termine posto per l'utilizzazione della discarica frusinate di via Le Lame, chiamata a sopperire alla mancanza di un centro provinciale di raccolta dei rifiuti provenienti dall’impianto di smaltimento di Colfelice. E la Provincia non ha altra scelta che chiedere un’altra proroga per utilizzare la discarica del capoluogo.
Una decisione temporanea si era detto quando, mesi fa, venne scelto il sito di via Le Lame (vicino il centro commerciale Carrefour) per sistemare i rifiuti in attesa della creazione di un sito definitivo. Il problema è che ora il termine è scaduto e all'orizzonte tarda una decisione chiara e definitiva. La commissione tecnica autorizzata dalla Regione sta portando avanti le sue analisi sui sei siti preselezionati, nei comuni di Falvaterra, Paliano, S. Elia Fiume Rapido, Sgurgola, Arpino e Giuliano di Roma. Ma la risposta non arriverà prima di sabato.
E allora? «Non abbiamo deciso ancora cosa fare: c'è anche la possibilità di chiedere una proroga per l'utilizzo della discarica di via Le Lame a Frosinone», ha detto ieri l'assessore provinciale all'Ambiente Antimo Simoncelli. Ed è questa dichiarazione che ha scatenato la risposta indignata dell'assessore Lunghi. Al quale ha fatto eco anche il sindaco di Frosinone Domenico Marzi: «Condivido in tutto e per tutto la dichiarazione del mio assessore».
Intanto il presidente della Provincia, Francesco Scalia, ha ricordato che «La commissione che dovrebbe indicare i siti è di nomina regionale. Se dunque c'è un ritardo, non dipende certo da noi».


Venerdì 22 Giugno 2001

Rifiuti, si corre per evitare l’emergenza
Discarica, lunedì la Regione sceglierà il sito defintivo

di DOMENICO TORTOLANO

Si saprà lunedi prossimo quale sarà il sito che dovrà ospitare i sovvalli provenienti dall'impianto di smaltimento e riciclaggio di Colfelice. Infatti alla regione Lazio si riunirà l'apposita commissione tecnica che dovrà valutare le risultanze geologiche degli esperti e le osservazioni dei sindaci interessati e delle associazioni ambientaliste e dei comitati di protesta. I siti prescelti ricadono nei comuni di Giuliano di Roma, Falvaterra, Vallemaio, Sgurgola, Paliano e S.Elia Fiumerapido. " Verrà fatta una graduatoria dei siti - afferma l'assessore provinciale all'ambiente, Antimo Simoncelli- e sarà scelto quello che presenterà meno rischi e meno problemi. Tutti sono contro le discariche, i termocombustori e gli impianti di riciclaggio ma tutti produciamo spazzatura. E' un problema che va risolto con l'assunzione di responsabilità da parte degli amministratori pubblici". Intanto contro l'individuazione di un'area proposta da un privato per ospitare la discarica di sovvalli in località Prepoie nel comune di S.Elia Fiumerapido il sindaco Fortunato Di Cicco ha firmato un ordine del giorno inviato all'amministrazione provinciale di Frosinone in cui si esprime il parere contrario per tale ubicazione. Secondo la relazione del geologo, afferma il sindaco, l'area risulta inadeguata essendo troppo vicina alla superstrada e in presenza di un terreno franoso con difficoltà di accesso per l'assenza di strade.

La nuova discarica va individuata entro il 30 giugno poichè per questa data scade la proroga per l'utilizzo di quella di via le Lame a Frosinone. Secondo l'assessore Simoncelli va trovata al più presto una soluzione alternativa per non rischiare l'emergenza in attesa dell'avvio dell'inceneritore di san Vittore del Lazio ormai pronto a bruciare i rifiuti da fuoco, il cosiddetto cdr proveniente da Colfelice. Inizialmente brucerà 50 tonnellate di cdr per arrivare ad un massimo di 300 quando funzionerà a pieno regime per produrre energia elettrica da rivendere all'Enel (10 mw al giorno). Il presidente del consorzio di Colfelice, Cesare Fardelli, è convinto che con l'avvio dell'inceneritore e con la discarica di sovvalli verrà risolto per sempre il problema rifiuti in Ciociaria. " Per ottenere questo risultato - ha detto- serve la collaborazione di tutti. Tutelare l'ambiente e la salute è interesse comune e perciò i tre impianti saranno dotati di un monitoraggio continuo per la verifica dei processi produttivi". Intanto il caso del termocombustore sarà esaminato dal consiglio provinciale nella seduta del prossimo 26 giugno


Martedì 19 Giugno 2001

Discarica a Giuliano di Roma: eseguiti i sondaggi sul sito di Navarra

Finalmente, ieri, si è potuto procedere ai sondaggi sul sito di Giuliano di Roma che, secondo il responso di una commissione di tecnici dalla Provincia, dovrebbe ospitare i sovvalli, ossia i rifiuti inerti (ultimo stadio della lavorazione dei rifiuti provenienti dall’impianto di Colfelice). Ebbene, sono stati eseguite trivellazioni e scavi per consentire l’analisi del terreno. La risposta sarà nota a breve. Ieri sera l’imprenditore Rosettano Navarra, proprietario del terreno, ha commentato: «Sono sempre stato d’accordo all’esecuzione dei sondaggi per capire, definitivamente, se le caratteristiche del terreno sono idonee per ospitare i sovvalli».
Qualora i sondaggi dimostrassero che il terreno è idoneo, l’intero appezzamento (circa 9 ettari) sarà destinato a discarica di sovvalli?
«No - precisa Rosettano Navarra - Dei 9 ettari solo 5 saranno utilizzati per la discarica. E sono tutti in territorio ciociaro. I restanti 4 ettari (di cui un paio in provincia di Latina) saranno utilizzati per rimboschimento ma, ripeto, non saranno affatto interessati alla discarica».


Lunedì 18 Giugno 2001

San Vittore/Impianto al via a fine mese
Termocombustore al palo, il Comune nega l’agibilità

Ancora un rinvio per il termocombustore di San Vittore del Lazio che da oggi avrebbe dovuto bruciare più di cento tonnellate di rifiuti al giorno, provenienti dall'impianto di smaltimento di Colfelice. Manca il certificato di agibilità che deve rilasciare il comune di S. Vittore e il rodaggio avviato a febbraio ancora non è stato completato. Lo ha scritto l'amministratore delegato della società costruttrice Eall di Viterbo, Lamberto Custodi, al presidente del consorzio rifiuti, Cesare Fardelli, avvertendolo che l'inceneritore probabilmente partirà a fine mese non appena sarà completata la sperimentazione tecnica con 200 tonnellate di C.D.R. (i rifiuti trattati a Colfelice che costuituiscono il "combustibile" bruciato dal termocombustore). Un ritardo che preoccupa il presidente Fardelli. L'avvio immediato dell'inceneritore servirebbe a risolvere in parte il problema dello smaltimento delle 500-600 tonnellate che ogni giorno arrivano all'impianto di Colfelice dai 91 comuni ciociari.
A San Vittore verrà bruciato il 30% della spazzatura che arriva nell'impianto di riciclaggio mentre il resto, costituito da sovvalli (rifiuti trattati e, dunque, inerti) dovrà finire in discarica. L'inceneritore, bruciando il cosiddetto C.D.R. (consistente in carta, stracci, legno, plastica e vegetali) produrrà energia elettrica (10 mw al giorno) che sarà poi rivenduta all'Enel.
Contro il termovalorizzatore sono schierati da sempre gli ambientalisti che hanno fatto aprire una inchiesta dalla procura di Cassino ed ora i consiglieri di opposizione, (soci di Legambiente) Mauro e Francesco Giangrande, Bruno Evangelista e Livio Valente, in un esposto inviato al presidente del Consorzio Cesare Fardelli e alla magistratura chiedono di sapere se il C.D.R. prodotto dall'impianto di Colfelice sia idoneo per alimentare l'inceneritore. Da parte sua l’ing. Custodi ha sempre assicurato che il C.D.R. è idoneo e, per di più, costantemente tenuto sotto osservazione dagli organi tecnici (a cominciare dall’Asl).

D. Tort.

Lunedì 18 Giugno 2001

A GIULIANO DI ROMA

Discarica, stop ai sondaggi

Dopo mesi di polemiche e accuse reciproche, sabato, la Commissione tecnica provinciale incaricata d’individuare la futura discarica provinciale ha finalmente iniziato ad esaminare il terreno in contrada Valcatora, a Giuliano di Roma, di proprietà dell’imprenditore Rosettano Navarra. Ma il carotaggio del sito è stato interrotto nel primo pomeriggio. Infatti il sindaco di Giuliano, Antonio Torella, ha emesso una ordinanza di sospensione dei rilevamenti per garantire l’ordine pubblico. Dal Comune si giustificano così: «La comunicazione della data e dell’ora del sopralluogo è avvenuta in ritardo, tanto che i tecnici hanno iniziato i sondaggi prima ancora che il Comune ne fosse informato, per cui è stato impossibile far partecipare il nostro geologo alle operazioni». La sentenza del giudice di qualche giorno fa, che ha ordinato di reintegrare il passaggio pedonale e carrabile a favore di Navarra e, di conseguenza, di rimuovere la rete di recinzione che impediva l’accesso libero al terreno, aveva di fatto dato il via libera ai sondaggi. Così, venuto meno l’ostacolo dell’accesso, la Commissione provinciale ha approfittato attivandosi per svolgere le sue mansioni. Ma l’intervento del sindaco ha impedito di portare a compimento il carotaggio.
La sospensione delle operazioni, comunque, non giova a far chiarezza sul sito e sul futuro dell’emergenza rifiuti in Ciociaria. Lo stesso Navarra ha sempre precisato di «essere d’accordo ai sondaggi per capire, definitivamente, se le caratteristiche del terreno sono idonee per ospitare i sovvalli (rifiuti inerti, ultimo stadio della lavorazione eseguita presso l’impianto di smaltimento di Colfelice). Per quanto riguarda le preoccupazioni dei paesi vicini (Amaseno, Prossedi...) posso garantire che non saranno affatto interessati dalla discarica: le particelle del mio terreno che ricadono in quei Comuni - garantisce Navarra - saranno adibite a semplici piantagioni di olive. Dunque resteranno totalmente al di fuori del progetto-discarica».
Intanto quest’ennesimo rinvio non giova a tutte le famiglie ciociare giacché ulteriori ritardi nella scelta del sito (in gioco sono rimasti Giuliano di Roma, Sgurgola e Sant’Elia) significherebbe trasferire i sovvalli fuori provincia con un pesante aggravio dei costi delle bollette. E’ ben noto, infatti, che la discarica di via le Lame, a Frosinone, non sarà più utilizzabile oltre il 30 giugno perchè satura.

 


Domenica 17 Giugno 2001

GIULIANO DI ROMA/DISCARICA SENZA PACE

Valcatora, sondaggi subito bloccati
Il sindaco: stop ai rilievi, per ordine pubblico e ritardi nelle comunicazioni

Dopo mesi di polemiche e accuse reciproche, ieri mattina, la Commissione tecnica provinciale ha finalmente iniziato ad esaminare il terreno in contrada Valcatura, a Giuliano di Roma, di proprietà dell’imprenditore Rosettano Navarra. Ma il carotaggio del sito è stato interrotto nel primo pomeriggio. Infatti il sindaco di Giuliano, Antonio Torella, ha emesso una ordinanza di sospensione dei rilevamenti per garantire l’ordine pubblico. Come spiegano dal Comune: «La comunicazione della data e dell’ora del sopralluogo è avvenuta in netto ritardo, tanto che i tecnici hanno iniziato i sondaggi prima ancora che il Comune ne fosse informato, per cui è stato impossibile far partecipare il nostro geologo alle operazioni, così come era stato concordato». La sentenza del giudice di qualche giorno fa, che ha ordinato di reintegrare il passaggio pedonale e carrabile a favore di Navarra e, di conseguenza, di rimuovere la rete di recinzione che impediva l’accesso libero al terreno, aveva di fatto dato il via libera ai sondaggi. Infatti, venuto meno l’ostacolo dell’accesso, la Commissione provinciale ha approfittato della situazione e subito si è mobilitata per svolgere le sue mansioni. Ma l’intervento del sindaco ha impedito di portare a compimento il carotaggio.
La sospensione delle operazioni, comunque, non giova a far chiarezza sul sito e sul futuro dell’emergenza rifiuti in Ciociaria. Lo stesso Navarra ha sempre precisato di «essere d’accordo ai sondaggi per capire, definitivamente, se le caratteristiche del terreno sono idonee per ospitare i sovvalli (rifiuti inerti, ultimo stadio della lavorazione eseguita presso l’impianto di smaltimento di Colfelice)».
E quest’ennesimo rinvio non giova, soprattutto, a tutte le famiglie ciociare giacché ulteriori ritardi nella scelta del sito (in gioco sono rimasti Giuliano di Roma, Sgurgola e Sant’Elia) significherebbe trasferire i sovvalli fuori provincia con un pesante aggravio dei costi delle bollette. E’ ben noto, infatti, che la discarica di via le Lame, a Frosinone, non sarà più utilizzabile oltre il 30 giugno perchè satura.

M. Fel.


Venerdì 15 Giugno 2001

GIULIANO DI ROMA

Discarica, il giudice dà ragione a Navarra
I camion potranno accedere al terreno: via libera ai sondaggi. Tre i siti rimasti in gioco in provincia

Aveva ragione Rosettano Navarra. Tant’è che ieri, il giudice, ha accolto in pieno la sua tesi: l’accesso al suo terreno, in località Valvatora (a Giuliano di Roma, dove dovrebbe sorgere la discarica provinciale dei sovvalli) è perfettamente accessibile agli automezzi e, dunque , a qualsiasi camion.
E pensare che invece i residenti (e soprattuto i confinanti) avevano sostenuto esattamente l’opposto affermando il diritto di un semplice passaggio pedonale. E la questione, in ultima analisi, era estremamente importante: se davvero questa tesi fosse stata confermata, infatti, veniva automaticamente a crollare ogni possibilità di aprire a Giuliano di Roma la discarica che dovrà ospitare i sovvalli (ossia i rifiuti inerti già trattati presso l’impianto di Colfelice).
«Ora che il giudice mi ha dato ragione - commenta Navarra - chiedo che i sondaggi vengano fatti al più presto. Sono io il primo a chiedere ogni accertamento sul terreno». E gli accertamenti sono quelli che tecnici della Regione e della Provincia stanno eseguendo sui siti (tre , ormai, quelli in gioco: Giuliano di Roma, Sgurgola e Sant’Elia Fiumearpido).
«Sono il primo - sottolinea Navarra - a sostenere la massima tutela dell’ambiente. Ma non è certo con le barricate che si può fare chiarezza».
E a sollecitare sondaggi con la massima sollecitudine è anche Cesare Fardelli, presidente del Consorzio dei Comuni del Basso Lazio, su cui è piombata questa grana. «Certo - ribadisce Fardelli - ora che il giudice ha chiarito la questione dell’accesso al sito di Giuliano di Roma, è quanto mai urgenete procedere, con i sondaggi, a stabilire l’idoneità del terreno. Il 30 giugno scade la proroga per depositare i sovvalli presso la discarica di via Le Lame a Frosinone: ebbene, farò di tutto affinché entro quella data il prossimo sito venga localizzato. Non è giusto che i cittadini ciociari paghino maggior costi per lo smaltimento dei riufiuti inviati presso discariche fuori provincia (il trasporto incide di oltre 20% sul costo della bolletta)».


Martedì 12 Giugno 2001

Blitz dei carabinieri all’amministrazione provinciale
Rifiuti, scatta l’inchiesta

Sono anni che, periodicamente, torna prepotentemente alla ribalta l’emergenza rifiuti. Con tutte le conseguenze che ne derivano: mancanza di un sito provinciale dove scaricare l’immondizia e maggiori spese (soprattutto per il trasporto) per i cittadini. Insomma, questioni che investono gli amministratori che, con i loro ritardi (spesso omissioni) non hanno certo brillato in efficienza. Ebbene, ora su questi gravi ritardi vuol vederci chiaro la Procura che, tramite i carabinieri, ha fatto sequestrare, in Provincia, atti e delibere relative al Piano provinciale dei Rifiuti fino all’ultima scelta dei siti (tra cui Giuliano di Roma) operata dalla commissione di esperti nominata lo scorso inverno. Ebbene, il Piano provinciale dei Rifiuti risale al 1992 (presidente della Provincia era Gargani, assessore all’Ambiente Alviani): già allora si davano indirizzi precisi per individuare una discarica provinciale: perché non è stato fatto?
Intanto a Sant’Elia l’amministrazione comunale si è incontrata con i cittadini di località Prepoie-Cisternola per discutere del "problema discarica". Un problema sorto una settimana fa quando esperti della Regione e della Provincia hanno eseguito rilievi su un’area di 7-8 ettari di proprietà di Lucia Dragonetti ma che, a 30 metri, confina con la casa di Antonio Rossi. Il sindaco ha subito nominato un geologo, Antonio Vernile, che ha depositato in Comune il proprio parere in base al quale «la zona è ad altissimo rischio frane e smottamenti».
Intanto ieri c’è stata una nuova udienza del contenzioso tra Navarra, proprietario del sito a Giuliano dove dovrebbe nascere una discarica di sovvalli e il confinante, Giuseppe Giorgetti. Numerosi testimoni hanno deposto davanti al giudice: il magistrato dovrà stabilire se il passaggio per accedere al terreno dell’imprenditore resta pedonale o può essere percorso anche da mezzi.


Sabato 9 Giugno 2001

Intanto a Giuliano nuovo tentativo di effettuare i sondaggi a Valcatora: Navarra bloccato dai residenti
Rifiuti in via Le Lame, basta proroghe

Lo ha stabilito il Tar: la discarica del capoluogo aperta fino al 30 giugno

di RAFFAELE CALCABRINA
e MARZIA FELICI


Il Tar ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Frosinone contro l’ordinanza di apertura della discarica di via Le Lame. Il comune capoluogo aveva chiesto l’immediata sospensione dell’utilizzo della discarica da parte della Provincia. Nel dispositivo i giudici del Tar hanno, però, imposto alla Provincia l’obbligo di rispettare le prescrizioni dell’Asl, fermo il limite temporale del 30 giugno.
«Questo ci induce a pensare che l’ordinanza in questione non potrà essere nuovamente prorogata - ha detto Alfredo Sica avvocato del comune di Frosinone -. A questo punto la Provincia deve prendere atto che non si può fare diversamente. Va trovato e utilizzato un altro sito per la discarica. Mi sembra un'evidente sottolineatura, anche se non conosciamo ancora le motivazioni, che saranno rese note solamente lunedì». Tra le prescrizioni che dovrà seguire la Provincia da qui al 30 giugno, data di scadenza dell'ordinanza, che ha riattivato la discarica frusinate, l’immediata copertura dei sovvalli, periodiche disinfestazioni e derattizzazioni dell’area.
Il presidente della Provincia, nei giorni scorsi, aveva comunque anticipato che non ci sarebbe stata una nuova proroga. Resta ora da scegliere un nuovo sito fra Giuliano di Roma, Falvaterra, Sant’Elia Fiume Rapido, Paliano e Sgurgola.
Continua intanto l’odissea per esaminare il sito di Valcatora a Giuliano di Roma. L’ultimo episodio ieri pomeriggio: l’imprenditore Rosettano Navarra si è recato, questa volta senza tecnici, sul suo sito per effettuare il carotaggio del terreno utilizzando mezzi privati di piccola dimensione. L’opposizione cittadina gli ha impedito di procedere e, nonostante avesse chiesto l’intervento dei carabinieri del paese e la verbalizzazione dell’impedimento ad entrare nel suo terreno, non è riuscito ad ottenere il suo scopo. Il problema è che i tecnici incaricati di realizzare il carotaggio sul sito, nonostante i ripetuti tentativi, non sono riusciti ancora a svolgere indagini accurate sul terreno di Navarra a Valcatora. Il problema dell’accesso al sito, che ha portato nei giorni scorsi l’imprenditore e il proprietario del terreno confinante addirittura davanti al giudice, sembra comunque non scoraggiare né i tecnici della Commissione né Navarra. Infatti, nonostante il Tribunale si esprimerà sulla contesa tra i due privati lunedì prossimo, continuano i tentativi per entrare con mezzi meccanici nel sito da esaminare. Giovedì scorso, nonostante il giorno precedente la Questura non avesse concesso il permesso di transito ai mezzi, i tecnici della Commissione si sono presentati di nuovo a Giuliano con tutta l’attrezzatura. I tecnici, pur non riuscendo nel loro intento, dotati di trivelle a mano hanno eseguito alcuni prelievi, ma, vista l’inadeguatezza degli strumenti a disposizione, sono riusciti ad analizzare il terreno solo in pochi punti e a soli 50 centimetri di profondità.


Venerdì 8 Giugno 2001

RIFIUTI A FROSINONE

Scalia: «Discarica, nessuna proroga»
Il presidente della Provincia: «Entro il mese il sito alternativo a via Le Lame»

Discarica di via Le Lame: si conoscerà oggi l’esito del ricorso al Tar del Comune di Frosinone. Il tribunale amministrativo si doveva pronunciare ieri sul ricorso del Comune contro la decisione della Provincia di prorogare l’apertura della discarica. «Visto che la scadenza dell’ordinanza è fissata al 30 giugno mi interessa relativamente l’esito del ricorso - ha detto il sindaco Domenico Marzi -. Speriamo solo che la Provincia non decida per un’ulteriore proroga».
Più possibilista l’avvocato del Comune, Alfredo Sica: «Tra le soluzioni che il Tar potrebbe adottare c’è quella di rinviare la decisione e disporre ulteriori accertamenti. Le relazioni presentate ai giudici si prestano a diverse interpretazioni: da una parte l’Asl parla di compatibilità dell’area per una discarica; dall’altra ci sono le lamentele dei residenti e le rotture di alcune balle di sovvalli. Dobbiamo scongiurare un’altra proroga dell’ordinanza, visto anche che c’è già un precedente. Quando discutevamo davanti al Tar è giunta la prima proroga della Provincia».
Il presidente della Provincia, Francesco Scalia preferisce attendere l’esito del ricorso. «Comunque vada questa ordinanza è l’ultima - dice Scalia -. Ora stiamo facendo i sondaggi sugli altri siti per individuare un’altra discarica». Dei siti in lizza, uno Vallemaio, è ormai fuori gioco, avendo ritirato la proposta il proprietario del fondo. Oltre a Giuliano di Roma, restano in corsa Falvaterra, Sant’Elia Fiume Rapido, Paliano e Sgurgola.

Raf

Venerdì 8 Giugno 2001

Dai rifiuti asfalto per le strade

di PAOLO CARNEVALE

Riciclare la spazzatura fino ad ottenerne asfalto da utilizzare nella costruzione di strade. Un modo per risolvere alla base il problema dello smaltimento dei rifiuti che, nella provincia di Frosinone, da qualche mese è diventato di scottante attualità. Non è un’utopia, ma un progetto messo a punto da un giovane ingegnere di Isola del Liri, Michele Carini, che ne ha discusso ieri pomeriggio nella facoltà di Ingegneria della Sapienza di Roma nel convegno "La strada: una utile alternativa alla discarica", organizzato in collaborazione con l’Anpa e l’Enea, con la partecipazione di docenti come Antonio D’Andrea, Cupo Pagano, docente di tecnica dei lavori stradali, di Luigi Petrelli dell’Enea e di Balsamo dell’Ampa. Il tutto alla presenza interessata dall’assessore regionale all’Ambiente Marco Versaschi, da tempo nel centro del mirino per la patata bollente del progetto della discarica da realizzare a Giuliano di Roma. A margine del convegno l’ingegnere ciociaro non si è fatto pregare per illustrare nei dettagli il progetto, che sarà analizzato anche in altri due convegni a fine giugno all’Aquila ed a novembre a Washington. «Abbiamo cominciato a lavorare da poco più di un anno - ha detto Carini - e abbiamo fatto prove fino all’impossibile fino ad ottenere l’assoluta certezza. In pratica noi chiudiamo con le nostre tecniche il cerchio dello smaltimento rifiuti che finora si fermava alle scorie prodotte dal termocombustore. Scorie che invece noi, insieme ad altri prodotti come i fanghi derivati dalla lavorazione industriale (per le prove abbiamo utilizzato quelli provenienti dalla Clop di Frosinone), siamo riusciti a riconvertire». Una tecnica che consente almeno due vantaggi: «Al di là dell’aspetto sicuramente importante della possibilità di eliminare utilizzato i rifiuti, c’è anche un ritorno economico. Un chilometro di strade costruito con asfalto normale costa infatti fino a 40.000 lire: con il nostro progetto invece un chilometro costerebbe solo 5.000 lire. E’ evidente che le ditte che facessero uso del nostro sistema sarebbero favorire ad esempio nelle offerte delle gare pubbliche». Il perfezionamento di tutto il progetto «costa un miliardo ma circa 500 sono stati già preventivati dalla Comunità Europea - ha spiegato Carini - ed alcuni comuni, come quello di Brescia e di Anzio, hanno già mostrato un certo interesse per la costruzione di una strada nel loro territorio. Ma io vorrei che la prima realizzazione concreta avvenisse nella mia terra. Ho contattato l’assessore provinciale all’Ambiente Antimo Simoncelli che si è dimostrato molto interessato agli aspetti "ecologici" del progetto. Speriamo che l’interesse diventi realtà», ha concluso l’ingegnere.

 

 

Giovedì 7 Giugno 2001

Giuliano/Consentito solo l’accesso pedonale: la causa tra Navarra e il proprietario del terreno vicino rinviata
Valcatora, altro stop ai sondaggi
I mezzi per i prelievi non possono entrare sul sito destinato a ospitare rifiuti

di MARZIA FELICI

Decine di poliziotti e carabinieri, una folla di persone sfiduciata e arrabbiata, un clima di attesa che rendeva tutti nervosi e Rosettano Navarra che, all’ingresso delle stradina che porta al suo terreno, cercava di far valere i propri interessi rispondendo alle richieste della gente. Questa è stata la scena a cui si è potuto assistere ieri mattina a Valcatora, contrada di Giuliano di Roma, dove per l’ennesima volta, la commissione tecnica provinciale ha tentato di realizzare il carotaggio del sito che è in ballo per la discarica di sovvalli. Nonostante i problemi di accesso emersi già la scorsa settimana, i tecnici hanno tentato nuovamente "l’impresa" sperando di ottenere il permesso della Questura ad accedere al sito con i mezzi necessari per realizzare i sondaggi. Ma tale permesso non è arrivato, forse per evitare di esasperare troppo la vicenda e così tutto è stato rimandato alla decisione del giudice che, sotto richiesta di Navarra, si sarebbe dovuto esprimere nel pomeriggio, davanti ai due privati in disputa, sul problema dell’accesso. Ma in realtà il giudice non è intervenuto sulla vicenda. Come spiega l’avvocato Antonio Garnetti, legale del privato in disputa con Navarra: «Il tutto è stato rimandato a lunedì prossimo a causa di irregolarità nelle notifiche». «Navarra ha chiesto un provvedimento d’urgenza per ripristinare il passaggio completo» spiega il legale del comune di Giuliano «basandosi sul presupposto che c’è una necessità urgente, il carotaggio. Lo scopo è quello di ottenere almeno un permesso temporaneo, per poi, eventualmente, chiarire i diritti in ballo». Infatti il problema principale ora è l’impossibilità di accesso al sito con mezzi meccanici visto che il terreno in questione non ha sbocco sulla strada principale, ma è collegato a questa da una stradina di proprietà del confinante e su cui Navarra avrebbe diritto, sembrerebbe, solo al passaggio pedonale. Continua, quindi, l’attesa sulle sorti di Valcatora mentre Navarra insiste con la sua tesi. Già durante la mattina ha affermato: «Non credo proprio che ci siano problemi per entrare nel mio terreno, sono convinto che un fondo del genere non possa avere un accesso solo pedonale e non credo nemmeno agli atti catastali che voi dite di avere e che proverebbero la vostra tesi». L’assessore provinciale all’Ambiente, Antimo Simoncelli, invece, preferisce «non commentare gli sviluppi della vicenda non essendo al corrente di quanto accaduto a Giuliano» ribadendo però «la necessità di realizzare indagini sui siti presi in considerazione al più presto». La situazione diventa così sempre più incerta: in molti ieri a Valcatora si sono chiesti il perché di tutte quelle forze dell’ordine, visto che il problema ora è una disputa fra privati e, ancora, perché dopo aver ricevuto la risposta della Questura sul da farsi, si è ritenuto necessario darne comunicazione solo ad uno dei due proprietari in contrasto, cioè Navarra. Intanto il consigliere comunale Giulio Lampazzi ha inviato una nota all’assessorato all’Ambiente della Regione e della Provincia, oltre che ai componenti della commissione, in cui evidenzia che «i criteri di valutazione e le direttive da seguire per realizzare i sondaggi sono lacunosi e contraddittori e in evidente contrasto con le disposizioni del decreto Ronchi».


Mercoledì 30 Maggio 2001

A GIULIANO FIGURACCIA DELLA PROVINCIA

Discarica, sopralluogo-farsa

Sembra essere senza fine la questione discarica a Giuliano di Roma . La commissione tecnica provinciale incaricata di svolgere i sondaggi a Valcatora non ha potuto realizzare il carotaggio del terreno, situato nella contrada Valcatora, previsto per ieri mattina. Ma la causa non è stata l'opposizione dei cittadini di Giuliano che molti davano per certa e che invece non hanno ostacolato in alcun modo la commissione, ma l'impossibilità di accesso al terreno con i macchinari indispensabili per svolgere adeguatamente i sondaggi. Il sito in questione infatti è collegato alla strada comunale attraverso una via di accesso privata. Il proprietario del terreno in ballo per la discarica ha diritto al solo passaggio pedonale. La commissione tecnica si è trovata così di fronte ad un grande ostacolo che, se non verrà risolto in tempi brevi, renderà impossibile il carotaggio di Valcatora. Per il momento i tecnici, essendo costretti a recarsi sul terreno senza mezzi di supporto, hanno potuto redigere solamente un verbale sulla morfologia del sito di Valcatora. "Già quando il sito di Giuliano era in ballo per la discarica provvisoria avevamo fatto presente alla Provincia i problemi di accesso al terreno- spiegano gli amministratori di Giuliano- ma probabilmente non ci hanno dato ascolto ritenendo che l'ostacolo principale al momento fosse il piantonamento. Certo è naturale chiedersi come sarebbe possibile, in una situazione del genere, fare anche dei semplici lavori per la realizzazione del sito, per non parlare del trasporto dei rifiuti fino al terreno". Eppure la facilità di accesso e di raggiungibilità del sito erano i punti fondamentali nella graduatoria realizzata dalla stessa commissione tecnica provinciale lo scorso ottobre per la discarica provvisoria e in cui, ricordiamo, Giuliano era risultato, tra ben 12 siti esaminati, il più idoneo.
Ma come mai la Provincia ha rimediato questa figuraccia? «Personalmente - ha affermato l'assessore provinciale all'Ambiente Antimo Simoncelli - non sono stato a Giuliano di Roma; ma, da quanto mi è stato riferito ed ho letto su un verbale stilato sul posto, non è stato possibile effettuare i sondaggi nel terreno a causa delle rimostranze di diverse persone del luogo». Ieri i tecnici hanno effettuato le rilevazioni anche presso il sito di Sgurgola, mentre l'altroieri erano stati a Paliano e Vallemaio; nei prossimi giorni toccherà ai restanti tre.

Mar. Fel. e Mar. Gelf.


Martedì 29 Maggio 2001

Rifiuti, indagini del Noe
Accertamenti da un esposto partito da Giuliano di Roma

Lo scorso inverno l’emergenza rifiuti causata dall’esaurimento della discarica di Pontecorvo; poi i gravi ritardi (soprattutto della Regione) per l’approvazione di un piano regionale dei rifiuti. Infine la ribellione degli abitanti di Giuliano di Roma dopo la decisione di realizzare lì, in località Valcatora, la futura discarica provinciale che dovrà ospitare , provvisoriamente, i sovvalli (ossia i rifiuti già trattati presso lo stabilimento di Colfelice e, pertanto, inerti).
Insomma questioni delicate, che investono amministrazioni pubbliche che, con le loro autorizzazioni (o i loro ritardi) non hanno certo brillato in efficienza nel difficile campo del riciclaggio dei rifiuti.
Ebbene, a seguito di un dettagliato esposto partito da Giuliano di Roma, i carabinieri del Noe (il nucleo ecologico) ha avviato un’indagine proprio per verificare se, da parte delle amministrazioni pubbliche (a cominciare dalla Regione) ci sia stata (o meno) linearità e trasparenza nelle decisioni adottate.
L’indagine porterà nei prossimi giorni i carabinieri del Noe ad interrogare diversi tecnici proprio per ricostruire ogni passaggio dell’emergenza rifiuti in Ciociaria. Non solo: ma i carabinieri vogliono anche capire quale è il reale ciclo al quale vengono sottoposti i "rifiuti speciali": rifiuti che, come è facile intuire, dovrebbero avere un trattamento ben diverso da quello al quale vengono invece sottoposti i rifiuti urbani (in questo caso l’attenzione dei carabinieri sarebbe rivolta verso l’attività svolta da un paio di ditte del Cassinate). E’ evidente che dal materiale raccolto i carabinieri affideranno il loro lavoro investigativo alla procura di Cassino o a quella di Frosinone per l’approfondimento dell’inchiesta.


Domenica 27 Maggio 2001

GIULIANO DI ROMA/RIESPLODE LA GUERRA

«Case troppo vicine, niente discarica»
Il Comune scende ancora in guerra alla vigilia del sopralluogo a Valcatora

di MARZIA FELICI

Dopo un periodo di relativa tranquillità, riesplodono le polemiche a Giuliano di Roma sul tema discarica. Il 30 giugno, data entro cui la Regione Lazio dovrà decidere dove realizzare il sito definitivo per lo stoccaggio dei sovvalli, si avvicina e ancora resta tanta incertezza sulle sorti della contrada Valcatora. Le indagini sui 7 siti in ballo sono cominciate già da qualche giorno.
Secondo quanto comunicato dalla Provincia al comune di Giuliano di Roma, il carotaggio del terreno di Valcatora si terrà il 29 maggio. La notizia è stata accolta con indignazione dagli amministratori del paese. Come spiega il consigliere comunale Antonio Gabrielli: «Siamo delusi. Ci hanno comunicato la data senza fare alcun riferimento ai criteri utilizzati e ai relativi punteggi che verranno tenuti in considerazione. Solo minacciando una denuncia alla Procura della Repubblica siamo riusciti ad ottenere dei criteri di massima». Infatti nell'incontro del mese scorso tra i sindaci dei 7 comuni interessati nella sede della Regione era stato concordato che la commissione incaricata di svolgere i rilevamenti sarebbe stata sempre quella provinciale, ma ampliata con tecnici della regione e con esperti nominati di volta in volta dai comuni interessati. " Abbiamo scoperto che il nostro tecnico potrà semplicemente assistere al carotaggio del terreno- commenta Gabrielli- e non potrà entrare nella decisione, il che è molto differente da quanto avevamo concordato a Roma". Il comune di Giuliano ha reso noto anche lo studio commissionato all'ufficio catastale sulla misurazione della distanza tra il centro abitato di Prossedi e il sito di Valcatora: la distanza massima tra il primo fabbricato e il sito è di circa 980 m. "Questi dati ufficiali confermano quanto stiamo sostenendo fin dall'inizio di questa vicenda- commenta Gabrielli- sarebbe assurdo creare una discarica a meno di 1 Km dalle abitazioni". E mentre l'amministrazione si augura "un intervento della Procura per mettere ordine nella questione", il comitato cittadino è in piena attività e minaccia un nuovo blocco di Valcatora.

Domenica 27 Maggio 2001

Smaltimento dei rifiuti a Colfelice/ Secondo l’accusa i cittadini hanno pagato un servizio svolto solo in minima parte
Comuni truffati, in quattro nel mirino
Tra i sospettati l’ex commissario Suriano e il manager Noto La Diega

di ALESSIO PORCU

Tre misteri senza una soluzione. Quattro denunciati con l'accusa di truffa ai danni dei novantuno Comuni ciociari. L'inchiesta sullo smaltimento delle immondizie nello stabilimento di Colfelice è stata conclusa ieri dagli investigatori della Digos e della Squadra mobile di Frosinone. I poliziotti dei commissari Antonella Chiapparelli e Cristiano Tatarelli hanno consegnato alla procura della Repubblica un'informativa di reato nella quale denunciano l'ex commissario straordinario Salvatore Suriano, l'ex dirigente responsabile della società Reclas Carlo Rosario Noto La Diega, due camionisti di Cassino e Pontecorvo. I reati ipotizzati dai poliziotti sono di "truffa in danno di enti dello Stato" e "smaltimento illegale di rifiuti".

In pratica i poliziotti hanno concentrato i sospetti su tre strane situazioni. La prima: lo stabilimento di Colfelice ricicla appena il venti per cento delle immondizie nonostante i Comuni paghino per recuperarle tutte. La seconda: le spazzature avanzate non sono state trasformate in combustibile da vendere ai termocobustori che le avrebbero bruciate per produrre energia elettrica; per anni invece quelle immondizie sono state portate nelle discariche e anziché produrre guadagni hanno costituito una spesa per tutti i ciociari. La terza: nella discarica di San Paride (Pontecorvo) costruita al servizio dello stabilimento, sono stati trovati rifiuti non trattati; stessa situazione sui camion dei due autotrasportatori denunciati ieri, sui loro mezzi diretti all'immondezzaio sono stati trovati sacchetti di immondizie ancora integri, uguali a quando erano stati prelevati dai cassonetti.

La procura adesso esaminerà gli indizi raccolti dagli investigatori e poi deciderà se iscrivere nel registro degli indagati i quattro denunciati.

Domenica 27 Maggio 2001

LA REPLICA DELLA DIFESA

«L’impianto non ricicla di più perchè
le tecnologie non lo permettono»

I sospetti sulla gestione dell'impianto di Colfelice avanzati dalla polizia ora passano all'esame del magistrato. Ma già durante le indagini (scattate lo scorso inverno subito dopo l’emergenza rifiuti causata dall’esaurimento della discarica di Pontecorvo) il dottor Salvatore Suriano aveva ribattuto ai sospetti. «L'impianto - aveva spiegato - ricicla appena il 20 per cento delle immondizie raccolte in Ciociaria perché le tecnologie disponibili nell'epoca in cui lo stabilimento venne costruito non permettevano di recuperare di più». Perché i sovvalli (i residui del ciclo di riciclaggio) finivano nelle discariche anziché essere venduti ai termocombustori? «Appena c'è stata questa possibilità ci siamo attrezzati ed abbiamo fatto degli esperimenti - ha detto Suriano - mandando presso un combustore alcuni carichi di sovvalli opportunamente trattati, sperimentammo se erano adatti a diventare combustibili». Perché non venne fatto prima? «Se l'impianto è vicino, i sovvalli sono convenienti; se è distante c'è un costo di trasporto che li rende meno interessanti perché ci sono tanti altri paesi più vicini al combustore disposti a vendere le loro immondizie sulle quali non grava la spesa del trasporto».

Lo stabilimento di Colfelice è costato circa 50 miliardi, la costruzione è partita all'inizio degli anni ’80 ed stata bloccata a lungo dalle polemiche tra i Comuni che costituivano l'assemblea dei soci. La Regione nel '96 nominò commissario il dottor Salvatore Suriano che riuscì ad ultimare i lavori ed avviare i trecento motori della linea di lavorazione. Nello stabilimento lavorano 45 dipendenti e vengono riciclate plastiche, pneumatici, buste e vetro.

Al. Po.


Giovedì 24 Maggio 2001

Rifiuti/Iniziano i controlli sul sito di Giuliano

A un mese di distanza dal termine del 30 giugno entro il quale la Regione dovrà decidere dove realizzare il sito provinciale per i rifiuti, riesplodono le polemiche a Giuliano di Roma. Nell’ultimo Consiglio comunale c’è stata forte tensione caratterizzata da accuse reciproche e dissensi sul da farsi. Ma da cosa sono sorte tali polemiche? «La Provincia ci ha comunicato che il 29 maggio la commissione verrà ad esaminare il sito di Giuliano» risponde il sindaco Antonio Torella «e non tutti hanno accolto favorevolmente la notizia». Infatti le indagini sui sette siti presi in considerazione dalla Regione partiranno già da oggi con Valle Maio. «Capisco la sfiducia della popolazione nei confronti della commissione» afferma il sindaco «ma non possiamo fare altro che attenerci alle disposizioni, non possiamo opporci ai controlli».


Giovedì 3 Maggio 2001

LA REAZIONE

Il presidente del Consorzio Fardelli:
«Tranquilli, puntiamo su altri siti»

Mentre a Pontecorvo, all'apparire della notizia del ricorso presentato dalla Antonio Colicci srl, la preoccupazione riprende a serpeggiare, l'intera provincia è ancora in attesa di conoscere la sede di quella che dovrà essere la nuova discarica provinciale. Dopo mesi e mesi di polemiche e alla vigilia della chiusura della discarica provvisoria di Frosinone, prevista per il prossimo mese, la commissione provinciale preposta all'individuazione di un nuovo sito è ancora alle prese con il difficile groviglio delle relazioni tecniche. Intanto Cesare Fardelli, membro della suddetta commissione e presidente del Consorzio Volontario dei Comuni, esclude che Pontecorvo possa di nuovo diventare sede di discarica. "Pontecorvo - dice Fardelli - non figura nell'elenco dei comuni su cui la commissione sta lavorando e che attualmente comprende Giuliano di Roma, Sgurgola, S.Elia, Vallemaio, Paliano, Arpino e Pastena. Ritengo inoltre alquanto improbabile che possa esservi inserita in futuro in quanto il bando è già scaduto". Secondo lo stesso Fardelli, Giuliano di Roma resta l'ipotesi più credibile per la creazione di una discarica di categoria A mentre per gli altri sei comuni indicati sarebbe plausibile solo la creazione di una discarica di categoria B.

 


Articoli de "Il Messaggero" ed. Frosinone :

dal 3 novembre al 3 maggio 2001

dal 23 aprile 2001 al 2 marzo 2001

dal 28 febbraio 2001 al 12 febbraio 2001

dal 23 gennaio 2001 al  26 ottobre 2000

ultimi aggiornamenti

 

Vedi anche articoli de "il Tempo" ed. Frosinone

dal 3 marzo 2001

 

www.villasantostefano.com

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