Valcatora di Giuliano di Roma
Articoli de "Il Messaggero" edizione di Frosinone dal 3 novenbre 2001 al 3 maggio 2001
Sabato 3 Novembre 2001
GIULIANO DI ROMA
Ultimati i sondaggi sul terreno, ora i risultati saranno subito inviati alla Regione. E così l’iter per la realizzazione della discarica provinciale torna a camminare spedito per evitare un nuovo blocco della raccolta dei rifiuti in Ciociaria. Come noto, infatti, la Regione ha chiesto ulteriori sondaggi nel sito di Giuliano di Roma, indicato da una commissione di tecnici della Provincia e della Regione, come il più idoneo in Ciociaria ad ospitare i sovvalli, ossia i rifiuti inerti (che non puzzano più), ultimo stadio della lavorazione eseguita presso l’impianto si smaltimento di Colfelice. Ebbene, dai sondaggi eseguiti (fino a 30 metri) il terreno è risultato tutto argilloso e, dunque, perfettamente impermeabile. Dunque, idoneo per ospitare una discarica. L’ultima parola, ora, è alla Regione.
P.S. Questi sondaggi sono stati effettuati dal proprietario del terreno Rosettano Navarra ...
Martedì 30 Ottobre 2001
Al via i sondaggi a Giuliano di Roma
Martedì 30 Ottobre 2001
Al via i sondaggi a Giuliano di Roma
Un centinaio di uomini (tra poliziotti e carabinieri) hanno
scortato, ieri mattina, le trivelle e i camion della ditta Navarra che, a
Giuliano di Roma, è potuta entrare sul suo terreno di località Valcatora. Su
quel terreno, cioè, che sia una commissione tecnica della Provincia che della
Regione hanno individuato come il più idoneo, in Ciociaria, ad ospitare, i
sovvalli: ossia i rifiuti inerti (e che dunque non puzzano più) frutto della
lavorazione dell’impianto di smaltimento di Colfelice.
«Non ho mai visto uno schieramento così massiccio» ha commentato l’imprenditore
Rosettano Navarra che, dalle 8 al tramonto, non si è mosso da vicino alle
trivelle che continueranno a scavare anche oggi. Già, perché l’assessore
regionale Verzaschi, prima di dare il via libera ai lavori della futura
discarica, ha imposto ulteriori sondaggi (fino a 30 metri). Sondaggi che ora
Navarra sta puntualmente eseguendo.
Il problema, in verità, è anche di ordine pubblico giacché in precedenza
(poco più di un mese fa) gli automezzi della "Navarra Spa" erano
stati bloccati lungo la strada di accesso da un improvvisato sit-in degli
abitanti della zona che bloccarono la strada. Ecco perché ieri, prevedendo
nuove manifestazioni di protesta, polizia e carabinieri hanno concordato un
imponente servizio d’ordine. Tant’è che di fronte a una mobilitazione così
massiccia gli abitanti di Giuliano di Roma hanno rinunciato a qualsiasi forma di
protesta. Una quindicina di persone è rimasta vicino alla futura discarica, ma
senza mai accennare blocchi stradali. «Se non ci saranno intoppi - ha
commentato Rosettano Navarra - contiamo di portare gli esiti dei sondaggi alla
Regione entro questo fine settimana».
«Francamente non capisco il perché di tanta polizia, e poi, ancora una volta
hanno fatto tutto senza avvisarci», commenta il sindaco di Giuliano di Roma,
Antonio Torella. Navarra, però, era arrivato a denunciare l’ostruzionismo del
comitato antidiscarica, che più volte gli avrebbe impedito l’accesso al suo
terreno. «Navarra è entrato nel suo terreno e noi, infatti, non abbiamo detto
nulla - prosegue il sindaco -. In passato se è successo qualcosa è perché gli
abitanti di Giuliano hanno voluto difendere il proprio diritto a una vita e a un
ambiente sani. Il punto è un altro: se si rispettano le leggi la discarica a
Giuliano non si farà. Il decreto Ronchi parla chiaro». In che senso? «Nella
zona esistono quattro siti da salvaguardare quali monte Cacume, le grotte degli
Ausi, la macchia e il fiume di Amaseno - prosegue Torella -. Inoltre il centro
abitato di Prossedi dista 920 metri dalla discarica e non 1500 come previsto
dalla legge. Mi chiedo inoltre perché l’impianto di San Vittore, che
risolverebbe tanti problemi è ancora fermo?». L’assessore provinciale all’Ambiente,
Antimo Simoncelli, allarga le braccia: «Quello che la Provincia doveva fare l’ha
fato. Ora tocca alla Regione. La proroga per la discarica di Frosinone scade il
15 dicembre e a Roma lo sanno benissimo. Più che sollecitare la Regione a una
decisione in tempi rapidi non possiamo fare».
Giovedì 4 Ottobre 2001
Giuliano di Roma/Guerra sulla discarica
Ha subìto per mesi e mesi le ostilità del "Comitato
antidiscarica". Ora Rosettano Navarra passa all’attacco e denuncia gli
amministratori di Giuliano di Roma.
Come noto il presidente del Frosinone Calcio è il rappresentante della società
proprietaria del terreno scelto sia dai tecnici della Provincia che della
Regione come "il più idoneo" per ospitare una discarica di sovvalli
(i resti della lavorazione dei rifiuti eseguita nell’impianto di Colfelice).
Ebbene, visto che con più azioni «l’ente comunale ha di fatto
"sigillato" i terreni della Navarra Spa — è scritto nell’esposto-denuncia
— impedendo da qualsiasi direzione il raggiungimento del sito con mezzi
meccanici» l’imprenditore si è rivolto alla Procura di Frosinone affinché
indaghi su quanto accaduto negli ultimi mesi a Giuliano di Roma.
La questione, al di là delle ripercussioni giudiziarie, ha un interesse di
carattere generale: a seguito delle azioni di contrasto, infatti, la discarica
è ancora tutta da realizzare e a dicembre scade l’ultima proroga (concessa
dalla Regione) per scaricare i rifiuti nell’impianto di Frosinone (ormai
saturo). Se, dunque, non parte Giuliano di Roma, ecco che i rifiuti prodotti da
tutte le famiglie ciociare dovranno essere trasferiti in discariche fuori
provincia con un aggravio del 20-25 per cento dei costi. Aumento che, in ultima
analisi, pagheranno le famiglie ciociare.
La storia della discarica di Giuliano di Roma inizia nel febbraio scorso
«quando - scrive Navarra - una pluralità di persone ha costituito una sorta di
presidio permanente che, in più occasioni, ha impedito al sottoscritto , o ad
incaricati di enti pubblici, di entrare nei nostri terreni».
«Ebbene - aggiunge Navarra - sin dal 13 febbraio 2001, giorno in cui la
Provincia emise l’ordinanza finalizzata alla realizzazione, in via d’urgenza,
di una discarica di sovvalli, con un tempismo ed una coincidenza che oserei
definire strabiliante» fu disposta l’immediata chiusura al traffico ed al
transito, della strada comunale "Valcatora" che costituisce l’unica
via di accesso alla discarica. Tale provvedimento risulta adottato a causa di
"frana e smottamento" ma Navarra, con una documentazione fotografica,
vuol dimostrare che «il danno riscontrato non può essere assolutamente
attribuito a "fenomeni naturali", bensì all’opera di mezzi
meccanici, volontariamente manovrati!»
Da qui l’attacco al sindaco Torella.
«L’aspetto più grave - insiste Navarra - è che a distanza di 7 mesi (!) il
sindaco di Giuliano di Roma, o chi per esso... non ha ancora provveduto a
ripristinare la sede stradale. In particolare, la mia società si è dichiarata
disponibile a realizzare i lavori necessari per la riparazione della strada a
propria cura e con anticipazione a proprie spese!»
«Recentemente, inoltre, il sindaco ha emesso un’ordinanza con la quale la
parte della strada "Valcatora" non interrotta è stata interdetta al
transito di automezzi superiori ai 35 quintali. Cosicché eventuali automezzi
destinati al trasporto di sovvalli non potrebbe attualmente accedere al terreno
scelto come sito più idoneo per la discarica».
Ecco perché Navarra parla di "terreni sigillati" dall’ente comunale
che, per i danni causati alla sua società, è stato dunque denunciato per abuso
d’ufficio.
Giovedì 20 Settembre 2001
Discarica, tecnici accusati di irregolarità
di GIANPAOLO RUSSO
Domenica 16 Settembre 2001
Marzi annuncia un altro ricorso
di RAFFAELE CALCABRINA
Sabato 15 Settembre 2001
Nuova proroga in arrivo dalla Regione
di RAFFAELE CALCABRINA
Domenica 9 Settembre 2001
Giuliano/Per presunta violazione del decreto Ronchi
di MARZIA FELICI
Venerdì 7 Settembre 2001
Giuliano di Roma/Discarica, il ministero farà altri sopralluoghi
Il ministero dei beni Ambientali farà svolgere altri sopralluoghi nell'area in località Valcatora, nel comune di Giuliano di Roma, perchè l'area, indicato come sito per la discarica di sovalli (rifiuti inerti), presenta resti archeologici. Lo ha annunciato il dicastero in una lettera inviata al comune e alla Provincia di Frosinone. Mentre prosegue il presidio dei dimostranti contrari alla costruzione del sito che dovrà ospitare i sovalli provenienti dall'impianto di smaltimento di Colfelice, che ricicla ogni giorno circa 600 tonnellate di spazzatura di 91 comuni ciociari, il 15 settembre scadrà la proroga per il trasporto dei rifiuti inerti nella discarica di Frosinone. In mancanza di altri siti probabilmente i sovalli saranno dirottati a Malagrotta a Roma. La nuova discarica provinciale, secondo il presidente del consorzio di Colfelice Cesare Fardelli, si rende improrogabile per evitare l'emergenza rifiuti nei prossimi mesi ed anche per far avviare il termocombustore di San Vittore del Lazio.
Mercoledì 5 Settembre 2001
I DIMOSTRANTI
Erano un centinaio i manifestanti di Giuliano di Roma e di
Prossedi che ieri, seduti per terra, hanno impedito ai mezzi della Reclas, la
società incaricata di realizzare la discarica, l’accesso al terreno in
contrada Valcotora per lo svolgimento di ulteriori sondaggi.
Ma non pensate che, provocando un blocco stradale, state commettendo un
reato?
«Non riteniamo che le nostre proteste siano un reato e comunque non temiano
le conseguenze delle azioni - risponde Anna, una dei dimostranti - perché
stiamo solo cercando di salvaguardare i nostri diritti in modo pacifico. Non
siamo dei facinorosi, ma persone che cercano di proteggere la propria terra
contro le ingiustizie. Purtroppo visto che nessuno ci sostiene e ci ascolta,
cerchiamo di fare quello che è nelle nostre possibilità per bloccare la
realizzazione della discarica».
Credete che insistendo con i blocchi riuscirete nel vostro scopo?
«Lo speriamo, altrimenti non avremmo passato un intero inverno accampati
qui - rispondono i manifestanti - Una cosa è certa: continueremo a protestare
finché non avremo chiarezza. E’ quasi un anno che va avanti questa storia e
la vicenda invece di chiarirsi, sembra sempre più incomprensibile».
Mercoledì 5 Settembre 2001
Carabinieri e polizia hanno fotografato e filmato i dimostranti. Previsti ulteriori provvedimenti della magistratura
Troppe volte, nei giorni scorsi, avevano bloccato la strada
impuniti. Troppe volte avevano sfidato la legge. Ieri sono scattate le prime
denunce. E così per i contestatori di Giuliano di Roma (contrari alla
realizzazione della discarica provinciale nella vicina frazione di Valcatora)
ora le cose si mettono male. Dodici di essi, infatti (tutti di Giuliano di Roma)
dopo l’ennesimo blocco stradale messo in atto ieri mattina, sono stati
denunciati dai carabinieri alla Procura. Nella denuncia si ipotizza la
violazione dell’articolo 634 del codice penale ("turbativa violenta del
possesso di cose immobili"): in pratica ne risponde chi turba, con violenza
alla persona o con minaccia, «l’altrui possesso di cose immobili (in questo
caso il terreno su cui dovrà nascere la discarica)». Il codice prevede l’arresto
fino a 2 anni.
I carabinieri mantengono il più stretto riserbo. L’unica cosa certa è che
tra i 12 denunciati non ci sono amministratori comunali.
Tutto è iniziato ieri mattina alle 9 quando i mezzi della Reclas, società che
ha l’incarico di realizzare la discarica, hanno nuovamente tentato di accedere
al terreno dell’imprenditore Rosettano Navarra con strumentazioni necessarie
per lo svolgimento di ulteriori rilievi sul sito, indispensabili per redigere il
progetto. Ma si son trovati di fronte un centinaio di persone del posto che ne
hanno impedito il passaggio. Alcuni si sono seduti per terra e a quel punto i
carabinieri, muniti di macchina fotografica, sono passati all’azione,
scattando decine e decine di immagini. Inevitabile, a quel punto, la denuncia.
Sul posto era presente anche una pattuglia della Digos che, invece, ha ripreso
quanto accaduto con una cinepresa. Il filmato sarà ora vagliato e non sono
escluse nuove denunce. Anche dalla Questura mantengono il più stretto riserbo e
l’unico commento è stato: «Se usciamo, lo facciamo per lavorare. Quindi...»
Quindi un altro rapporto per il magistrato sta per partire.
Vista la situazione l’ingegnere della Reclas, Barruchello, autore del primo
stralcio del progetto, ha deciso di fare comunque un sopralluogo a piedi. Il
vice sindaco di Giuliano, Iginio Lampazzi, ha dichiarato: «Capisco l’esasperazione
delle persone che vivono in quella contrada, ma ho cercato di placare gli animi.
Ho tentato di persuaderli perché temo le conseguenze che questo atto potrebbe
avere. Purtroppo non mi hanno dato ascolto».
Venerdì 31 Agosto 2001
DISCARICA A GIULIANO
«Capisco che Navarra cerca di fare i suoi interessi, ma mi
rincresce sentir dire che i giulianesi sono dei sequestratori. Ero sul posto e
posso garantire che nessuno dei presenti ha sfiorato l’imprenditore».
Esordisce così il sindaco di Giuliano di Roma Antonio Torella alla conferenza
stampa convocata per il pomeriggio di ieri con lo scopo di «fare il punto sulla
situazione e chiarire le iniziative dell’amministrazione in questa vicenda».
Dopo una risposta secca alle polemiche degli ultimi giorni e dopo una
dettagliata ricostruzione dei fatti dell’ultimo anno, soffermandosi
soprattutto sugli sviluppi più recenti, il sindaco, supportato dal consigliere
comunale Antonio Gabrielli, ha lanciato la sua sfida: «Fino ad oggi abbiamo
tentato tutte le strade possibili, dai ricorsi alle denunce e continueremo a
farlo perché non ci arrendiamo facilmente. La nostra è una battaglia che è
giusto combattere». Ma che cosa ha in mano l’amministrazione comunale per
poter garantire agli abitanti di Valcatora che la discarica non verrà
realizzata su quel sito? La speranza nell’intervento della magistratura.
«Siamo convinti che se la legge verrà rispettata il sito non verrà realizzato
a Giuliano» afferma il sindaco «e si gli sforzi fatti fino ad oggi non avranno
un esito positivo, faremo un nuovo ricorso al Tar». Intanto, in attesa di
garanzie, Valcatora continua ad essere presidiata giorno e notte.
M.F.
Giovedì 30 Agosto 2001
Giuliano/La maggioranza vota una mozione contro il presidente
del consorzio
Il Consiglio comunale: «Cacciate Fardelli»
Una richiesta di sospensione di Cesare Fardelli dall’incarico
di presidente del Consorzio Basso Lazio e la nomina di una commissione tecnica
comunale formata da esperti che già collaborano con il Comune per la gestione
del problema discarica. Questi i risultati raggiunti ieri sera dopo un’aspra
battaglia in Consiglio comunale tra la maggioranza e l’opposizione a Giuliano
di Roma. Lo scontro più acuto si è avuto di fronte alla proposta del
consigliere di maggioranza Antonio Gabrielli di sollecitare la Provincia alla
rimozione di Fardelli dal suo incarico per le «scorrettezze e incapacità
dimostrate nella gestione della vicenda discarica». L’opposizione, piuttosto
di votare la mozione, ha preferito abbandonare l’aula. Come spiega Cesare
Colafranceschi, consigliere di minoranza e neopresidente della Comunità
montana: «Ci siamo rifiutati di partecipare alla votazione perché riteniamo
che non si possa giudicare l’operato di rappresentanti pubblici nel modo
proposto. Secondo questa logica allora sarebbe necessario richiedere anche la
sospensione dell’assessore regionale all’ambiente Verzaschi visto l’appoggio
che ha dato all’operato della Provincia fin dall’inizio di questa storia».
Ma la spaccatura tra maggioranza e opposizione è stata evidente anche su un
altro punto: la nomina della commissione di esperti. La minoranza ha preferito
astenersi dalla votazione. «Pur essendo d’accordo sulla necessità di un
organismo di coordinamento delle nostre attività» spiega Giulio Lampazzi,
consigliere comunale «non condividiamo la scelta dei componenti della
commissione proposta dalla maggioranza. Avremmo preferito un comitato più ampio
e non esclusivamente tecnico». Ma, nonostante le polemiche dell’opposizione,
entrambe le proposte sono passate perché approvate all’unanimità dalla
maggioranza.
M.F.
Giovedì 30 Agosto 2001
A VALCATORA
«Mi hanno impedito di passare»,
Navarra si rivolge al tribunale
Passa all’attacco Rosettano Navarra. L’imprenditore,
proprietario del terreno individuato per ospitare la discarica della Valcatora,
a Giuliano di Roma, ha presentato, ieri mattina, una denuncia alla procura della
Repubblica di Frosinone contro ignoti. Navarra (che è anche il presidente del
Frosinone calcio) aveva preannunciato il suo gesto martedì sera, quando gli era
stato impedito di entrare nel suo terreno da un gruppo di manifestanti, contrari
alla discarica. Ma quali saranno ora i prossimi passi dell’imprenditore? «I
prossimi passi non competono a me - ha detto Navarra - ora tocca alla
magistratura far luce sulla vicenda. Sono fiducioso nell’operato delle forze
dell’ordine e della magistratura anche perché pochi facinorosi non possono
tenere a soqquadro la provincia». Il blocco davanti alla discarica, che
dovrebbe accogliere i sovvalli, ovvero i rifiuti inerti smaltiti dall’impianto
di Colfelice, impedisce alle auto e ai camion di Navarra di effettuare i rilievi
sul terreno richiesti dalla Regione Lazio. Il che rende la situazione ancora
più incerta, visto che la discarica di Frosinone sarà in funzione fino al 15
settembre.
Raf. Cal.
Giovedì 30 Agosto 2001
Il 15 settembre verrà chiusa la discarica in via Le Lame a
Frosinone, convocata una riunione in Regione
Rifiuti, emergenza dietro l’angolo
Allarme del presidente del consorzio: niente siti alternativi, salute a rischio
di ANTONIO MARIOZZI
Mercoledì 29 Agosto 2001
Il sindaco
Il gruppo di persone che ieri, intorno alle 8, ha impedito il
passaggio del camion e delle auto di Navarra era piuttosto nutrito. «Sì, c’ero
anch’io - conferma il sindaco di Giuliano di Roma, Antonio Torella - anche se
devo precisare di essere arrivato verso le 9 e un quarto. E’ vero, c’era
trambusto e gli animi erano particolarmente accesi. Ma io mi sono adoperato per
calmare la situazione».
E’ vero che le auto non sono state fatte passare?
«Non sono passate perché il camion, che era davanti, le bloccava».
Lei è la massima autorità del paese: è normale che il proprietario di un
terreno non possa entrarvi?
«No. Navarra ha tutti i diritti per accedervi».
Peccato, però, che nella pratica tutto ciò non avvenga. Anzi, lo stesso
Navarra questa mattina presenterà in Procura tutti coloro che gli hanno
impedito il passaggio.
Da parte loro, carabinieri e polizia hanno redatto due relazioni sull’accaduto
che ora passeranno al vaglio della magistratura. Di certo la situazione rischia
di degenerare di giorno in giorno. E se davvero dovesse precipitare sarà amaro
leccarsi le ferite. Malgrado la Regione abbia scelto Giuliano di Roma due mesi
fa, di concreto non si è potuto far nulla per attrezzare il sito. Si rischia
una nuova "emergenza rifiuti".
Mercoledì 29 Agosto 2001
Tensione a Giuliano di Roma
Torna a farsi pesante il clima a Valcatora di Giuliano di Roma,
lì dove (come indicato da un’apposita commissione tecnica regionale) dovrà
sorgere la futura discarica provinciale dei sovvalli ( i rifiuti inerti, scarto
della lavorazione dell’impianto di Colfelice).
Ma questa volta lo scontro non è più con la Provincia, ma con la Reclas, la
società incaricata di realizzare la discarica. Ieri mattina i tecnici della
società, hanno tentato nuovamente (analogo tentativo era stato compiuto 24 ore
prima) di accedere al terreno in contrada Valcatora con un camion e quattro
auto. Lo scopo era quello di svolgere ulteriori sondaggi sul sito, per l’elaborazione
del progetto di discarica da presentare al ministero. Ma il risultato è stato l’ennesimo
blocco con tanto di multa al conducente del camion. Motivo: il camion pesava
più dei 35 quintali indicati dal segnale.
«Ma guarda caso quel divieto - denuncia Rosettano Navarra, titolare della
società proprietaria del terreno individuato per la discarica - è stato
installato appena un mese fa e non viene fatto osservare ad altri camion (come i
raccoglitori di latte) che pure attraversano quella strada. Ma, cosa più grave,
aggiunge Navarra, un gruppo di persone del posto (da sempre contrari alla
discarica) ha impedito il passaggio anche alle semplici autovetture. Compresa
quella con cui ero arrivato io».
«E se non posso nemmeno mettere piede sul mio terreno, mi chiedo: come posso
eseguire i lavori che la Regione stessa mi impone?»
«Quando ho visto il sit-in sulla strada che impediva il transito degli
automezzi - prosegue Navarra - ho chiamato carabinieri e polizia. E oggi
presenterò denuncia, in procura, per l’aggressione che ho subìto».
La tensione, dunque, continua a salire. Prefettura e Questura, che hanno sempre
mostrato massima attenzione all’evoluzione del "caso rifiuti"
resteranno a guardare?
Martedì 21 Agosto 2001
Rifiuti/Scalia sfida Panici: «Abbia il coraggio di tirare fuori i nomi»
Passa all’attacco il presidente della Provincia, Francesco Scalia. Non gli sono piaciute le accuse dell’esponente di Forza Italia Virginio Panici in ordine alla procedura usata per l’individuazione di Giuliano di Roma quale sede della discarica destinata ricevere gli scarti (i sovvalli) dell’impianto di Colfelice. «Il 13 agosto a Giuliano sono stato costantemente in pubblico e non posso aver detto in privato cose diverse, come afferma Panici, da quelle dette durante il dibattito - precisa Scalia - Non ci sono offerte di aree che non siano state valutate dalla commissione tecnica che ha stilato la graduatoria dei siti. Panici può cercare di farsi pubblicità come crede, anche dicendo sciocchezze. Queste sciocchezze, però, creano ombre sulla mia onestà; pertanto lo invito a precisare nomi, fatti e circostanze perché io possa tutelare dinanzi all’autorità giudiziaria la mia onorabilità».
Giovedì 2 Agosto 2001
GIULIANO DI ROMA, RIFIUTI A VALCATORA
di MARZIA FELICI
Sabato 28 Luglio 2001
Giuliano Di Roma/Incontro sui rifiuti, Simoncelli bersagliato
dai residenti
di MARZIA FELICI
Giovedì 26 Luglio 2001
GIULIANO DI ROMA
di CLEMENTE RINALDI
Venerdì 20 Luglio 2001
RIFIUTI A VALCATORA
di MARZIA FELICI
Giovedì 19 Luglio 2001
Emergenza rifiuti/Scalia: «Una vicenda che sa di propaganda. La prossima mossa tocca alla Regione e al Consorzio»
di MASSIMO CECI
La telenovela della "discarica scomparsa" è finalmente giunta al
termine. Sarà Giuliano di Roma ad accogliere i sovvalli dell’intera
provincia. Lo ha comunicato ieri nel primo pomeriggio la Regione al presidente
del Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani di Colfelice, Cesare
Fardelli. Questa la classifica dei siti, con il relativo punteggio assegnato
dalla Commissione tecnica regionale incaricata delle rilevazioni: Giuliano di
Roma, con 105 punti, è il sito tecnicamente e morfologicamente preferibile;
seguono a breve distanza Sgurgola e S. Elia Fiumerapido; Roccasecca e Arpino
chiudono distanziati. Una vicenda che ha già visto modificato l’itinerario di
smaltimento dei rifiuti più volte. I rifiuti non riciclabili da Colfelice sono
approdati in un primo tempo a Pontecorvo, poi a Pignataro e infine a Frosinone,
in via Le Lame, dal marzo scorso. Ora andranno a Giuliano di Roma, sul terreno
del presidente del "Frosinone Calcio", Rosettano Navarra, che si
incaricherà dello smaltimento dei rifiuti. Ancora una volta Giuliano. Per la
seconda volta la commissione tecnica regionale ha dato ragione alle valutazioni
dei tecnici della Provincia. «Ci hanno massacrato dalla Regione per mesi, -
afferma il presidente della Provincia di Frosinone, Francesco Scalia - , ma
evidentemente i nostri accertamenti non erano poi fatti tanto male, né potevano
considerarsi pilotati. Questa vicenda, ancora una volta, sa di propaganda
politica». Cosa farà adesso la Provincia di Frosinone? «Competente è la
Regione. Alla Regione e al Consorzio di Colfelice spetta la prossima mossa. Dal
canto nostro, siamo disponibili alla collaborazione».
Come si muoverà allora il Consorzio? «Per domani ho chiesto udienza all’assessore
regionale Verzaschi, per concordare insieme il da farsi - assicura il presidente
Cesare Fardelli -. Scalia ha fissato il limite temporale al 15 settembre e
dobbiamo rispettarlo. Mi voglio muovere velocemente: il problema è delicato e
il periodo estivo sta entrando nel vivo». Ora bisogna procedere alla
realizzazione della discarica, e si preannunciano problemi. Come li
affronterete? «Io sono un mero esecutore, non spetta a me decidere. Ho ricevuto
la comunicazione e mi attengo alle disposizioni contenute. Certo, siccome è un
problema spinoso, andrò avanti solo con le carte in mano. Firmerò solo dopo
aver ricevuto tutte le prescritte autorizzazioni, e solo dopo il parere
favorevole del mio consulente, l’avvocato Spirito». Ma perché proprio
Giuliano? «Bisogna chiederlo ai tecnici. Una cosa posso dirla: non c’entra
nulla la politica». Se l’aspettava? «In questi giorni ho avuto diverse
riunioni nei Comuni ipotizzabili come sedi della discarica. Francamente non mi
aspettavo Giuliano di Roma, né pensavo ad un comune in particolare. La
commissione ha lavorato seriamente e io non posso fare altro che eseguire. O mi
dimetto, o eseguo...».
Giovedì 19 Luglio 2001
LE REAZIONI
di MARZIA FELICI
Mercoledì 18 Luglio 2001
LA TELENOVELA DELLA DISCARICA
di MASSIMO CECI
Martedì 17 Luglio 2001
Scontro tra Consorzio e Regione
Fardelli minaccia le dimissioni
di LUCIANO D’ARPINO
Venerdì 6 Luglio 2001
Discarica provinciale: tra 10 giorni l’esito. Proteste a Morolo e Paliano
Ieri il presidente del Consorzio intercomunale per la gestione dei rifiuti, Cesare Fardelli, si è incontrato con l’assessore regionale che gli ha garantito che entro 10 giorni i tecnici incaricati di analizzare i 6 siti indicati come probabili discariche provinciali, emetteranno il loro verdetto. Ma in attesa di questo responso Morolo e Paliano esprimono tutta la loro preoccupazione. Gino Molinari, sindaco di Morolo, afferma: «Non si può emanare un bando e, per porre rimedio ad una situazione divenuta insostenibile, riconoscere a tutti i costi l'idoneità di un sito. Il comune di Morolo ricorrerà a tutte le forme di protesta civile per impedire la realizzazione della discarica, ai confini con Sgurgola». Intanto a Paliano il sindaco si fa forte di uno studio del geologo Fanfarillo sul terreno indicato (nella frazione di Santa Maria Pugliano): «Il lavoro prodotto dal tecnico incaricato - afferma il sindaco - dimostra l’inidoneità del sito indicato da un privato, sia dal punto di vista geomorfologico che per la vicinanza di diverse abitazioni. Noi amministratori stiamo in massima allerta».
Martedì 3 Luglio 2001
Ora il Comune deciderà se fare ricorso
di RAFFAELE CALCABRINA
Domenica 1 Luglio 2001
Domani l’ordinanza che autorizza il deposito dei rifiuti provinciali a Frosinone
Domani mattina il presidente della Provincia firmerà l’ordinanza (l’ultima) con la quale autorizzerà i camion carichi di rifiuti inerti (ossia già trattati presso l’impianto di riciclaggio di Colfelice) a scaricare presso la discarica di via Le Lame a Frosinone. Ma per quanto tempo, ancora, i rifiuti della Ciociaria andranno nel capoluogo? «Lo decideremo domani insieme al sindaco di Frosinone - precisa Cesare Fardelli, presidente del Consorzio intercomunale - Dobbiamo riconoscere che l’intera amministrazione del capoluogo ha dimostrato grande sensibilità nell’accettare i rifiuti provenienti da Colfelice. Ma non possiamo certo andare avanti a suon di proroghe». Ed evidente la stoccata alla commissione regionale che, incaricata da mesi di scegliere quella che sarà la futura discarica provinciale (in ballottaggio sono rimaste Giuliano di Roma e Sgurgola), non è ancora in grado di riferire le sue conclusioni. «In ogni modo - aggiunge Fardelli - entro il 10 luglio contiamo di avere questo risultato. A quel punto, scelto il sito, potremo definitivamente dire di aver scongiurato ogni rischio di blocco della raccolta dei rifiuti nei Comuni».
Venerdì 29 Giugno 2001
Resteranno ancora in via Le Lame
Ora si tratta. E con risultati concreti. Dopo un girandola di
contatti, ieri pomeriggio, alle 18,30, il presidente del Consorzio del Basso
lazio, Cesare Fardelli, si è incontrato con il sindaco di Frosinone, Domenico
Marzi per scongiurare, almeno per questa estate, una nuova emergenza rifiuti. Un’emergenza
che avrebbe due effetti immediati: il blocco della raccolta dell’immondizia
nei Comuni e, subito dopo, una bolletta ben più cara per le evidenti
maggiorazioni dovute al trasporto in una discarica fuori provincia.
«In un momento così delicato (domani scade la proroga per depositare i rifiuti
nella discarica di via Le Lame, a Frosinone) occorre usare il buon senso e
trovare, a tavolino, una soluzione per il bene di tutti gli utenti ciociari -
aveva sottolineato l’altro ieri Cesare Fardelli - La città di Frosinone ha
dimostrato grande sensibilità nell’accettare che la discarica di via Le Lame
fosse a servizio della provincia. Ecco, è nello spirito della comprensione
reciproca che dobbiamo trovare una soluzione in attesa del responso della
commissione regionale. Fare barricate non serve a nessuno ma, soprattutto,
penalizza gli utenti. Per quanto rigarda il ristoro che il sindaco di Frosinone
chiede, è giusto che venga riconosciuto applicando i parametri indicati dalla
legge. Su questo - conclude il presidente Cesare Fardelli - siamo pronti al
dialogo».
E il dialogo c’è stato. Ieri pomeriggio Fardelli ha consegnato al sindaco
Marzi una lettera firmata anche dal presidente della Provincia e dall’assessore
all’Ambiente nella quale esprimono massima riconoscenza per la sensibilità
mostrata dal Comune di Frosinone che negli ultimi mesi non ha affatto innalzato
barricate contro i camion di rifiuti inerti scaricati in via Le Lame.
Così, in un clima disteso, sembra che tra Comune capoluogo e Provincia si
profili un’intesa. La Provincia, per garantire la continuità del servizio,
sarà costretta ad emanare una nuova ordinanza per consentire (ancora per
uno-due mesi) di portare i rifiuti inerti nella discarica di Frosinone. Dal
canto suo il sindaco Marzi, sensibile allo stato di necessità in cui si trovano
gli amministratori provinciali (determinato dai ritardi della Regione) non
opporrà barricate.
Ottimista il presidente della Provincia, Francesco Scalia: «Francamente il sito
migliore, analizzando l’intero territorio ciociaro, è quello di via Le Lame a
Frosinone, nei cui paraggi, tra l’altro, non c’è un’alta concentrazione
di abitazioni. Non solo: ma trattandosi di rifiuti inerti (cioè già trattati
presso l’impianto di riciclaggio di Colfelice) non hanno un impatto ambientale
devastante. E comunque diamo le più ampie garanzie che, una volta terminata
questa situazione, l’intera area di via Le Lame sarà bonificata. In fondo, e
questo non va dimenticato, stiamo per tamponare un’emergenza che si protrae da
mesi per gravi ritardi della Regione che, nonostante i continui solleciti, non
è ancora in grado di definire quale sarà il futuro sito a servizio della
Ciociaria».
Giovedì 28 Giugno 2001
Rifiuti/Tarda la scelta della discarica
Nuovo stop nell’individuazione del sito definitivo per la
raccolta dei rifiuti della provincia di Frosinone, a pochi giorni dalla scadenza
(il 30 giugno) dei termini per l'utilizzo della discarica di via Le Lame a
Frosinone. La commissione tecnica della Regione ha infatti concluso ieri
l'analisi di 3 dei 6 siti preselezionati per la creazione del centro-raccolta,
presso Paliano, Falvaterra e Sant’Elia. I sopralluoghi per gli altri tre siti
(Sgurgola, Arpino e Giuliano di Roma) sono stati invece spostati a lunedì per l’indisponibilità
di alcuni membri della commissione. Insomma, un rinvio che nessuno auspicava.
«Vedremo nei prossimi giorni come comportarci» ha commentato l’assessore
provinciale all’Ambiente, Antimo Simoncelli, che già due giorni fa aveva
ipotizzato una proroga nell'utilizzo della discarica di via Le Lame. Ma intanto
il tempo stringe. «Non va dimenticato - sottolinea l’ingegner Fabio
Baldaccini, esperto del settore - che per rendere operativo un sito provvisorio
per lo stoccaggio ci vorrà almeno un mese dalla sua individuazione. Per una
discarica definitiva ce ne vorrebbero sei».
Insomma: tra ritardi, slittamenti e lungaggini burocratiche il problema
(malgrado la scadenza del 30 giugno sia alle porte) non può certo essere
risolto in un batter d’occhio. «E allora - spiega Cesare Fardelli, presidente
del Consorzio del Basso Lazio - bisogna usare il buon senso e trovare, a
tavolino, una soluzione per il bene di tutti gli utenti ciociari che, qualora
non si trovasse una soluzione in Ciociaria, si ritroverebbero a pagare un
servizio ben più caro per le evidenti maggiorazioni dovute al trasporto fuori
provincia».
E al sindaco di Frosinone, che ha già nominato un consulente «per quantificare
il risarcimento-danni per la città che ha ospitato i rifiuti di gran parte
della provincia», il presidente Fardelli replica prontamente: «La città di
Frosinone e tutti i suoi amministratori hanno dimostrato grande sensibilità
nell’accettare che la discarica di via Le Lame fosse a servizio della
provincia. Ecco, è nello spirito della comprensione reciproca che dobbiamo
trovare una soluzione in attesa del responso della commissione regionale. Fare
barricate non serve a nessuno ma, soprattutto, penalizza gli utenti. Per quanto
rigarda il ristoro che il sindaco di Frosinone chiede, è giusto che venga
riconosciuto applicando i parametri indicati dalla legge. Su questo - conclude
il presidente Cesare Fardelli - siamo pronti al dialogo».
Mercoledì 27 Giugno 2001
Nel capoluogo
«L'amministrazione provinciale si è comportata in maniera
ridicola. Ha avuto mesi di tempo per cercare di trovare un’altra discarica
provinciale e invece la scelta tarda ad arrivare. Noi non permetteremo che il
comune di Frosinone diventi la pattumiera di tutta la provincia solo perché
qualcuno non ha saputo fare il suo mestiere». E’ avvelenato Sandro
Lunghi,assessore all’ambiente del comune di Frosinone, nel commentare quella
che si avvia ad essere la nuova emergenza ambientale in Ciociaria. Sabato,
infatti, scadrà il termine posto per l'utilizzazione della discarica frusinate
di via Le Lame, chiamata a sopperire alla mancanza di un centro provinciale di
raccolta dei rifiuti provenienti dall’impianto di smaltimento di Colfelice. E
la Provincia non ha altra scelta che chiedere un’altra proroga per utilizzare
la discarica del capoluogo.
Una decisione temporanea si era detto quando, mesi fa, venne scelto il sito di
via Le Lame (vicino il centro commerciale Carrefour) per sistemare i rifiuti in
attesa della creazione di un sito definitivo. Il problema è che ora il termine
è scaduto e all'orizzonte tarda una decisione chiara e definitiva. La
commissione tecnica autorizzata dalla Regione sta portando avanti le sue analisi
sui sei siti preselezionati, nei comuni di Falvaterra, Paliano, S. Elia Fiume
Rapido, Sgurgola, Arpino e Giuliano di Roma. Ma la risposta non arriverà prima
di sabato.
E allora? «Non abbiamo deciso ancora cosa fare: c'è anche la possibilità di
chiedere una proroga per l'utilizzo della discarica di via Le Lame a
Frosinone», ha detto ieri l'assessore provinciale all'Ambiente Antimo
Simoncelli. Ed è questa dichiarazione che ha scatenato la risposta indignata
dell'assessore Lunghi. Al quale ha fatto eco anche il sindaco di Frosinone
Domenico Marzi: «Condivido in tutto e per tutto la dichiarazione del mio
assessore».
Intanto il presidente della Provincia, Francesco Scalia, ha ricordato che «La
commissione che dovrebbe indicare i siti è di nomina regionale. Se dunque c'è
un ritardo, non dipende certo da noi».
Venerdì 22 Giugno 2001
Rifiuti, si corre per evitare l’emergenza
di DOMENICO TORTOLANO
Martedì 19 Giugno 2001
Discarica a Giuliano di Roma: eseguiti i sondaggi sul sito di Navarra
Finalmente, ieri, si è potuto procedere ai sondaggi sul sito di
Giuliano di Roma che, secondo il responso di una commissione di tecnici dalla
Provincia, dovrebbe ospitare i sovvalli, ossia i rifiuti inerti (ultimo stadio
della lavorazione dei rifiuti provenienti dall’impianto di Colfelice). Ebbene,
sono stati eseguite trivellazioni e scavi per consentire l’analisi del
terreno. La risposta sarà nota a breve. Ieri sera l’imprenditore Rosettano
Navarra, proprietario del terreno, ha commentato: «Sono sempre stato d’accordo
all’esecuzione dei sondaggi per capire, definitivamente, se le caratteristiche
del terreno sono idonee per ospitare i sovvalli».
Qualora i sondaggi dimostrassero che il terreno è idoneo, l’intero
appezzamento (circa 9 ettari) sarà destinato a discarica di sovvalli?
«No - precisa Rosettano Navarra - Dei 9 ettari solo 5 saranno utilizzati per la
discarica. E sono tutti in territorio ciociaro. I restanti 4 ettari (di cui un
paio in provincia di Latina) saranno utilizzati per rimboschimento ma, ripeto,
non saranno affatto interessati alla discarica».
Lunedì 18 Giugno 2001
San Vittore/Impianto al via a fine mese
Ancora un rinvio per il termocombustore di San Vittore del Lazio
che da oggi avrebbe dovuto bruciare più di cento tonnellate di rifiuti al
giorno, provenienti dall'impianto di smaltimento di Colfelice. Manca il
certificato di agibilità che deve rilasciare il comune di S. Vittore e il
rodaggio avviato a febbraio ancora non è stato completato. Lo ha scritto
l'amministratore delegato della società costruttrice Eall di Viterbo, Lamberto
Custodi, al presidente del consorzio rifiuti, Cesare Fardelli, avvertendolo che
l'inceneritore probabilmente partirà a fine mese non appena sarà completata la
sperimentazione tecnica con 200 tonnellate di C.D.R. (i rifiuti trattati a
Colfelice che costuituiscono il "combustibile" bruciato dal
termocombustore). Un ritardo che preoccupa il presidente Fardelli. L'avvio
immediato dell'inceneritore servirebbe a risolvere in parte il problema dello
smaltimento delle 500-600 tonnellate che ogni giorno arrivano all'impianto di
Colfelice dai 91 comuni ciociari.
A San Vittore verrà bruciato il 30% della spazzatura che arriva nell'impianto
di riciclaggio mentre il resto, costituito da sovvalli (rifiuti trattati e,
dunque, inerti) dovrà finire in discarica. L'inceneritore, bruciando il
cosiddetto C.D.R. (consistente in carta, stracci, legno, plastica e vegetali)
produrrà energia elettrica (10 mw al giorno) che sarà poi rivenduta all'Enel.
Contro il termovalorizzatore sono schierati da sempre gli ambientalisti che
hanno fatto aprire una inchiesta dalla procura di Cassino ed ora i consiglieri
di opposizione, (soci di Legambiente) Mauro e Francesco Giangrande, Bruno
Evangelista e Livio Valente, in un esposto inviato al presidente del Consorzio
Cesare Fardelli e alla magistratura chiedono di sapere se il C.D.R. prodotto
dall'impianto di Colfelice sia idoneo per alimentare l'inceneritore. Da parte
sua l’ing. Custodi ha sempre assicurato che il C.D.R. è idoneo e, per di
più, costantemente tenuto sotto osservazione dagli organi tecnici (a cominciare
dall’Asl).
D. Tort.
Lunedì 18 Giugno 2001
A GIULIANO DI ROMA
Dopo mesi di polemiche e accuse reciproche, sabato, la
Commissione tecnica provinciale incaricata d’individuare la futura discarica
provinciale ha finalmente iniziato ad esaminare il terreno in contrada
Valcatora, a Giuliano di Roma, di proprietà dell’imprenditore Rosettano
Navarra. Ma il carotaggio del sito è stato interrotto nel primo pomeriggio.
Infatti il sindaco di Giuliano, Antonio Torella, ha emesso una ordinanza di
sospensione dei rilevamenti per garantire l’ordine pubblico. Dal Comune si
giustificano così: «La comunicazione della data e dell’ora del sopralluogo
è avvenuta in ritardo, tanto che i tecnici hanno iniziato i sondaggi prima
ancora che il Comune ne fosse informato, per cui è stato impossibile far
partecipare il nostro geologo alle operazioni». La sentenza del giudice di
qualche giorno fa, che ha ordinato di reintegrare il passaggio pedonale e
carrabile a favore di Navarra e, di conseguenza, di rimuovere la rete di
recinzione che impediva l’accesso libero al terreno, aveva di fatto dato il
via libera ai sondaggi. Così, venuto meno l’ostacolo dell’accesso, la
Commissione provinciale ha approfittato attivandosi per svolgere le sue
mansioni. Ma l’intervento del sindaco ha impedito di portare a compimento il
carotaggio.
La sospensione delle operazioni, comunque, non giova a far chiarezza sul sito e
sul futuro dell’emergenza rifiuti in Ciociaria. Lo stesso Navarra ha sempre
precisato di «essere d’accordo ai sondaggi per capire, definitivamente, se le
caratteristiche del terreno sono idonee per ospitare i sovvalli (rifiuti inerti,
ultimo stadio della lavorazione eseguita presso l’impianto di smaltimento di
Colfelice). Per quanto riguarda le preoccupazioni dei paesi vicini (Amaseno,
Prossedi...) posso garantire che non saranno affatto interessati dalla
discarica: le particelle del mio terreno che ricadono in quei Comuni -
garantisce Navarra - saranno adibite a semplici piantagioni di olive. Dunque
resteranno totalmente al di fuori del progetto-discarica».
Intanto quest’ennesimo rinvio non giova a tutte le famiglie ciociare giacché
ulteriori ritardi nella scelta del sito (in gioco sono rimasti Giuliano di Roma,
Sgurgola e Sant’Elia) significherebbe trasferire i sovvalli fuori provincia
con un pesante aggravio dei costi delle bollette. E’ ben noto, infatti, che la
discarica di via le Lame, a Frosinone, non sarà più utilizzabile oltre il 30
giugno perchè satura.
Domenica 17 Giugno 2001
GIULIANO DI ROMA/DISCARICA SENZA PACE
Dopo mesi di polemiche e accuse reciproche, ieri mattina, la
Commissione tecnica provinciale ha finalmente iniziato ad esaminare il terreno
in contrada Valcatura, a Giuliano di Roma, di proprietà dell’imprenditore
Rosettano Navarra. Ma il carotaggio del sito è stato interrotto nel primo
pomeriggio. Infatti il sindaco di Giuliano, Antonio Torella, ha emesso una
ordinanza di sospensione dei rilevamenti per garantire l’ordine pubblico. Come
spiegano dal Comune: «La comunicazione della data e dell’ora del sopralluogo
è avvenuta in netto ritardo, tanto che i tecnici hanno iniziato i sondaggi
prima ancora che il Comune ne fosse informato, per cui è stato impossibile far
partecipare il nostro geologo alle operazioni, così come era stato
concordato». La sentenza del giudice di qualche giorno fa, che ha ordinato di
reintegrare il passaggio pedonale e carrabile a favore di Navarra e, di
conseguenza, di rimuovere la rete di recinzione che impediva l’accesso libero
al terreno, aveva di fatto dato il via libera ai sondaggi. Infatti, venuto meno
l’ostacolo dell’accesso, la Commissione provinciale ha approfittato della
situazione e subito si è mobilitata per svolgere le sue mansioni. Ma l’intervento
del sindaco ha impedito di portare a compimento il carotaggio.
La sospensione delle operazioni, comunque, non giova a far chiarezza sul sito e
sul futuro dell’emergenza rifiuti in Ciociaria. Lo stesso Navarra ha sempre
precisato di «essere d’accordo ai sondaggi per capire, definitivamente, se le
caratteristiche del terreno sono idonee per ospitare i sovvalli (rifiuti inerti,
ultimo stadio della lavorazione eseguita presso l’impianto di smaltimento di
Colfelice)».
E quest’ennesimo rinvio non giova, soprattutto, a tutte le famiglie ciociare
giacché ulteriori ritardi nella scelta del sito (in gioco sono rimasti Giuliano
di Roma, Sgurgola e Sant’Elia) significherebbe trasferire i sovvalli fuori
provincia con un pesante aggravio dei costi delle bollette. E’ ben noto,
infatti, che la discarica di via le Lame, a Frosinone, non sarà più
utilizzabile oltre il 30 giugno perchè satura.
M. Fel.
Venerdì 15 Giugno 2001
GIULIANO DI ROMA
Aveva ragione Rosettano Navarra. Tant’è che ieri, il giudice,
ha accolto in pieno la sua tesi: l’accesso al suo terreno, in località
Valvatora (a Giuliano di Roma, dove dovrebbe sorgere la discarica provinciale
dei sovvalli) è perfettamente accessibile agli automezzi e, dunque , a
qualsiasi camion.
E pensare che invece i residenti (e soprattuto i confinanti) avevano sostenuto
esattamente l’opposto affermando il diritto di un semplice passaggio pedonale.
E la questione, in ultima analisi, era estremamente importante: se davvero
questa tesi fosse stata confermata, infatti, veniva automaticamente a crollare
ogni possibilità di aprire a Giuliano di Roma la discarica che dovrà ospitare
i sovvalli (ossia i rifiuti inerti già trattati presso l’impianto di
Colfelice).
«Ora che il giudice mi ha dato ragione - commenta Navarra - chiedo che i
sondaggi vengano fatti al più presto. Sono io il primo a chiedere ogni
accertamento sul terreno». E gli accertamenti sono quelli che tecnici della
Regione e della Provincia stanno eseguendo sui siti (tre , ormai, quelli in
gioco: Giuliano di Roma, Sgurgola e Sant’Elia Fiumearpido).
«Sono il primo - sottolinea Navarra - a sostenere la massima tutela dell’ambiente.
Ma non è certo con le barricate che si può fare chiarezza».
E a sollecitare sondaggi con la massima sollecitudine è anche Cesare Fardelli,
presidente del Consorzio dei Comuni del Basso Lazio, su cui è piombata questa
grana. «Certo - ribadisce Fardelli - ora che il giudice ha chiarito la
questione dell’accesso al sito di Giuliano di Roma, è quanto mai urgenete
procedere, con i sondaggi, a stabilire l’idoneità del terreno. Il 30 giugno
scade la proroga per depositare i sovvalli presso la discarica di via Le Lame a
Frosinone: ebbene, farò di tutto affinché entro quella data il prossimo sito
venga localizzato. Non è giusto che i cittadini ciociari paghino maggior costi
per lo smaltimento dei riufiuti inviati presso discariche fuori provincia (il
trasporto incide di oltre 20% sul costo della bolletta)».
Martedì 12 Giugno 2001
Blitz dei carabinieri all’amministrazione provinciale
Sono anni che, periodicamente, torna prepotentemente alla
ribalta l’emergenza rifiuti. Con tutte le conseguenze che ne derivano:
mancanza di un sito provinciale dove scaricare l’immondizia e maggiori spese
(soprattutto per il trasporto) per i cittadini. Insomma, questioni che investono
gli amministratori che, con i loro ritardi (spesso omissioni) non hanno certo
brillato in efficienza. Ebbene, ora su questi gravi ritardi vuol vederci chiaro
la Procura che, tramite i carabinieri, ha fatto sequestrare, in Provincia, atti
e delibere relative al Piano provinciale dei Rifiuti fino all’ultima scelta
dei siti (tra cui Giuliano di Roma) operata dalla commissione di esperti
nominata lo scorso inverno. Ebbene, il Piano provinciale dei Rifiuti risale al
1992 (presidente della Provincia era Gargani, assessore all’Ambiente Alviani):
già allora si davano indirizzi precisi per individuare una discarica
provinciale: perché non è stato fatto?
Intanto a Sant’Elia l’amministrazione comunale si è incontrata con i
cittadini di località Prepoie-Cisternola per discutere del "problema
discarica". Un problema sorto una settimana fa quando esperti della Regione
e della Provincia hanno eseguito rilievi su un’area di 7-8 ettari di
proprietà di Lucia Dragonetti ma che, a 30 metri, confina con la casa di
Antonio Rossi. Il sindaco ha subito nominato un geologo, Antonio Vernile, che ha
depositato in Comune il proprio parere in base al quale «la zona è ad
altissimo rischio frane e smottamenti».
Intanto ieri c’è stata una nuova udienza del contenzioso tra Navarra,
proprietario del sito a Giuliano dove dovrebbe nascere una discarica di sovvalli
e il confinante, Giuseppe Giorgetti. Numerosi testimoni hanno deposto davanti al
giudice: il magistrato dovrà stabilire se il passaggio per accedere al terreno
dell’imprenditore resta pedonale o può essere percorso anche da mezzi.
Sabato 9 Giugno 2001
Intanto a Giuliano nuovo tentativo di effettuare i sondaggi a
Valcatora: Navarra bloccato dai residenti
Rifiuti in via Le Lame, basta proroghe
di RAFFAELE CALCABRINA
e MARZIA FELICI
Venerdì 8 Giugno 2001
RIFIUTI A FROSINONE
Discarica di via Le Lame: si conoscerà oggi l’esito del
ricorso al Tar del Comune di Frosinone. Il tribunale amministrativo si doveva
pronunciare ieri sul ricorso del Comune contro la decisione della Provincia di
prorogare l’apertura della discarica. «Visto che la scadenza dell’ordinanza
è fissata al 30 giugno mi interessa relativamente l’esito del ricorso - ha
detto il sindaco Domenico Marzi -. Speriamo solo che la Provincia non decida per
un’ulteriore proroga».
Più possibilista l’avvocato del Comune, Alfredo Sica: «Tra le soluzioni che
il Tar potrebbe adottare c’è quella di rinviare la decisione e disporre
ulteriori accertamenti. Le relazioni presentate ai giudici si prestano a diverse
interpretazioni: da una parte l’Asl parla di compatibilità dell’area per
una discarica; dall’altra ci sono le lamentele dei residenti e le rotture di
alcune balle di sovvalli. Dobbiamo scongiurare un’altra proroga dell’ordinanza,
visto anche che c’è già un precedente. Quando discutevamo davanti al Tar è
giunta la prima proroga della Provincia».
Il presidente della Provincia, Francesco Scalia preferisce attendere l’esito
del ricorso. «Comunque vada questa ordinanza è l’ultima - dice Scalia -. Ora
stiamo facendo i sondaggi sugli altri siti per individuare un’altra
discarica». Dei siti in lizza, uno Vallemaio, è ormai fuori gioco, avendo
ritirato la proposta il proprietario del fondo. Oltre a Giuliano di Roma,
restano in corsa Falvaterra, Sant’Elia Fiume Rapido, Paliano e Sgurgola.
Raf
Venerdì 8 Giugno 2001
Dai rifiuti asfalto per le strade
di PAOLO CARNEVALE
Giovedì 7 Giugno 2001
Giuliano/Consentito solo l’accesso pedonale: la causa tra
Navarra e il proprietario del terreno vicino rinviata
di MARZIA FELICI
Mercoledì 30 Maggio 2001
A GIULIANO FIGURACCIA DELLA PROVINCIA
Sembra essere senza fine la questione discarica a Giuliano di
Roma . La commissione tecnica provinciale incaricata di svolgere i sondaggi a
Valcatora non ha potuto realizzare il carotaggio del terreno, situato nella
contrada Valcatora, previsto per ieri mattina. Ma la causa non è stata
l'opposizione dei cittadini di Giuliano che molti davano per certa e che invece
non hanno ostacolato in alcun modo la commissione, ma l'impossibilità di
accesso al terreno con i macchinari indispensabili per svolgere adeguatamente i
sondaggi. Il sito in questione infatti è collegato alla strada comunale
attraverso una via di accesso privata. Il proprietario del terreno in ballo per
la discarica ha diritto al solo passaggio pedonale. La commissione tecnica si è
trovata così di fronte ad un grande ostacolo che, se non verrà risolto in
tempi brevi, renderà impossibile il carotaggio di Valcatora. Per il momento i
tecnici, essendo costretti a recarsi sul terreno senza mezzi di supporto, hanno
potuto redigere solamente un verbale sulla morfologia del sito di Valcatora.
"Già quando il sito di Giuliano era in ballo per la discarica provvisoria
avevamo fatto presente alla Provincia i problemi di accesso al terreno- spiegano
gli amministratori di Giuliano- ma probabilmente non ci hanno dato ascolto
ritenendo che l'ostacolo principale al momento fosse il piantonamento. Certo è
naturale chiedersi come sarebbe possibile, in una situazione del genere, fare
anche dei semplici lavori per la realizzazione del sito, per non parlare del
trasporto dei rifiuti fino al terreno". Eppure la facilità di accesso e di
raggiungibilità del sito erano i punti fondamentali nella graduatoria
realizzata dalla stessa commissione tecnica provinciale lo scorso ottobre per la
discarica provvisoria e in cui, ricordiamo, Giuliano era risultato, tra ben 12
siti esaminati, il più idoneo.
Ma come mai la Provincia ha rimediato questa figuraccia? «Personalmente - ha
affermato l'assessore provinciale all'Ambiente Antimo Simoncelli - non sono
stato a Giuliano di Roma; ma, da quanto mi è stato riferito ed ho letto su un
verbale stilato sul posto, non è stato possibile effettuare i sondaggi nel
terreno a causa delle rimostranze di diverse persone del luogo». Ieri i tecnici
hanno effettuato le rilevazioni anche presso il sito di Sgurgola, mentre
l'altroieri erano stati a Paliano e Vallemaio; nei prossimi giorni toccherà ai
restanti tre.
Mar. Fel. e Mar. Gelf.
Martedì 29 Maggio 2001
Rifiuti, indagini del Noe
Lo scorso inverno l’emergenza rifiuti causata dall’esaurimento
della discarica di Pontecorvo; poi i gravi ritardi (soprattutto della Regione)
per l’approvazione di un piano regionale dei rifiuti. Infine la ribellione
degli abitanti di Giuliano di Roma dopo la decisione di realizzare lì, in località
Valcatora, la futura discarica provinciale che dovrà ospitare ,
provvisoriamente, i sovvalli (ossia i rifiuti già trattati presso lo stabilimento
di Colfelice e, pertanto, inerti).
Insomma questioni delicate, che investono amministrazioni pubbliche che, con le
loro autorizzazioni (o i loro ritardi) non hanno certo brillato in efficienza
nel difficile campo del riciclaggio dei rifiuti.
Ebbene, a seguito di un dettagliato esposto partito da Giuliano di Roma, i
carabinieri del Noe (il nucleo ecologico) ha avviato un’indagine proprio per
verificare se, da parte delle amministrazioni pubbliche (a cominciare dalla
Regione) ci sia stata (o meno) linearità e trasparenza nelle decisioni
adottate.
L’indagine porterà nei prossimi giorni i carabinieri del Noe ad interrogare
diversi tecnici proprio per ricostruire ogni passaggio dell’emergenza rifiuti
in Ciociaria. Non solo: ma i carabinieri vogliono anche capire quale è il reale
ciclo al quale vengono sottoposti i "rifiuti speciali": rifiuti che,
come è facile intuire, dovrebbero avere un trattamento ben diverso da quello al
quale vengono invece sottoposti i rifiuti urbani (in questo caso l’attenzione
dei carabinieri sarebbe rivolta verso l’attività svolta da un paio di ditte
del Cassinate). E’ evidente che dal materiale raccolto i carabinieri
affideranno il loro lavoro investigativo alla procura di Cassino o a quella di
Frosinone per l’approfondimento dell’inchiesta.
Domenica 27 Maggio 2001
GIULIANO DI ROMA/RIESPLODE LA GUERRA
di MARZIA FELICI
Domenica 27 Maggio 2001
Smaltimento dei rifiuti a Colfelice/ Secondo l’accusa i
cittadini hanno pagato un servizio svolto solo in minima parte
di ALESSIO PORCU
Domenica 27 Maggio 2001
LA REPLICA DELLA DIFESA
I sospetti sulla gestione dell'impianto di Colfelice avanzati
dalla polizia ora passano all'esame del magistrato. Ma già durante le indagini
(scattate lo scorso inverno subito dopo l’emergenza rifiuti causata dall’esaurimento
della discarica di Pontecorvo) il dottor Salvatore Suriano aveva ribattuto ai
sospetti. «L'impianto - aveva spiegato - ricicla appena il 20 per cento delle
immondizie raccolte in Ciociaria perché le tecnologie disponibili nell'epoca in
cui lo stabilimento venne costruito non permettevano di recuperare di più».
Perché i sovvalli (i residui del ciclo di riciclaggio) finivano nelle
discariche anziché essere venduti ai termocombustori? «Appena c'è stata
questa possibilità ci siamo attrezzati ed abbiamo fatto degli esperimenti - ha
detto Suriano - mandando presso un combustore alcuni carichi di sovvalli
opportunamente trattati, sperimentammo se erano adatti a diventare
combustibili». Perché non venne fatto prima? «Se l'impianto è vicino, i
sovvalli sono convenienti; se è distante c'è un costo di trasporto che li
rende meno interessanti perché ci sono tanti altri paesi più vicini al
combustore disposti a vendere le loro immondizie sulle quali non grava la spesa
del trasporto».
Lo stabilimento di Colfelice è costato circa 50 miliardi, la costruzione è
partita all'inizio degli anni ’80 ed stata bloccata a lungo dalle polemiche
tra i Comuni che costituivano l'assemblea dei soci. La Regione nel '96 nominò
commissario il dottor Salvatore Suriano che riuscì ad ultimare i lavori ed
avviare i trecento motori della linea di lavorazione. Nello stabilimento
lavorano 45 dipendenti e vengono riciclate plastiche, pneumatici, buste e vetro.
Al. Po.
Giovedì 24 Maggio 2001
Rifiuti/Iniziano i controlli sul sito di Giuliano
A un mese di distanza dal termine del 30 giugno entro il quale la Regione dovrà decidere dove realizzare il sito provinciale per i rifiuti, riesplodono le polemiche a Giuliano di Roma. Nell’ultimo Consiglio comunale c’è stata forte tensione caratterizzata da accuse reciproche e dissensi sul da farsi. Ma da cosa sono sorte tali polemiche? «La Provincia ci ha comunicato che il 29 maggio la commissione verrà ad esaminare il sito di Giuliano» risponde il sindaco Antonio Torella «e non tutti hanno accolto favorevolmente la notizia». Infatti le indagini sui sette siti presi in considerazione dalla Regione partiranno già da oggi con Valle Maio. «Capisco la sfiducia della popolazione nei confronti della commissione» afferma il sindaco «ma non possiamo fare altro che attenerci alle disposizioni, non possiamo opporci ai controlli».
Giovedì 3 Maggio 2001
LA REAZIONE
Il presidente del Consorzio Fardelli:
«Tranquilli, puntiamo su altri siti»
Mentre a Pontecorvo, all'apparire della notizia del ricorso presentato dalla Antonio Colicci srl, la preoccupazione riprende a serpeggiare, l'intera provincia è ancora in attesa di conoscere la sede di quella che dovrà essere la nuova discarica provinciale. Dopo mesi e mesi di polemiche e alla vigilia della chiusura della discarica provvisoria di Frosinone, prevista per il prossimo mese, la commissione provinciale preposta all'individuazione di un nuovo sito è ancora alle prese con il difficile groviglio delle relazioni tecniche. Intanto Cesare Fardelli, membro della suddetta commissione e presidente del Consorzio Volontario dei Comuni, esclude che Pontecorvo possa di nuovo diventare sede di discarica. "Pontecorvo - dice Fardelli - non figura nell'elenco dei comuni su cui la commissione sta lavorando e che attualmente comprende Giuliano di Roma, Sgurgola, S.Elia, Vallemaio, Paliano, Arpino e Pastena. Ritengo inoltre alquanto improbabile che possa esservi inserita in futuro in quanto il bando è già scaduto". Secondo lo stesso Fardelli, Giuliano di Roma resta l'ipotesi più credibile per la creazione di una discarica di categoria A mentre per gli altri sei comuni indicati sarebbe plausibile solo la creazione di una discarica di categoria B.
Articoli de "Il Messaggero" ed. Frosinone :
dal 3 novembre al 3 maggio 2001
dal 23 aprile 2001 al 2 marzo 2001
dal 28 febbraio 2001 al 12 febbraio 2001
dal 23 gennaio 2001 al 26 ottobre 2000
Vedi anche articoli de "il Tempo" ed. Frosinone