Scrivendo questa storia., mi sono trovato a fare un viaggio all'indietro verso gli anni dell'adolescenza passata nel mio paese quando la situazione ambientale ricalcava da vicino la condizione sociale dei secoli precedenti, e quando erano ancor vivide nei racconti degli anziani immagini personaggi e vicende del primo Ottocento. Ho proseguito poi questo viaggio nel passato attraverso consultazioni in archivi e biblioteche, spingendo ancor più in là nei secoli la ricerca su quella che era stata la vita delle generazioni che si erano avvicendate dentro le vecchie mura castellane di S. Stefano. Ne è risultato un saggio di storia sociale, un quadro quasi biografico esteso nel tempo delle famiglie e degli individui che hanno composto questo comune rurale, nel quale sono sopravvissuti per secoli gli ideali di libertà civiche romane, e che nel suo microcosmo riflette la realtà storica italiana. Ho cercato di fare un lavoro critico, senza alcun spirito di parte, rivolgendomi principalmente alla gente di Villa S. Stefano: agli anziani i quali di molte delle cose narrate hanno ricordi personali o di tradizione; ma anche, e forse di più, ai giovani che venendo a conoscere i casi dei propri antenati si sentano portati a dare più valore e contributo alla vita civile del loro paese. Vorrei anche augurarmi che questo libro possa incitare qualche giovane studioso locale a continuare ed approfondire il lavoro di ricerca storica sopra S. Stefano, specialmente per il periodo successivo alla caduta del potere temporale della Chiesa, quando la presente narrazione termina.