GIUSEPPE LUZI

Seconda parte

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Nel 1967 Peppe entra nel mondo del sindacato iniziando così il periodo d’impegno sociale. Un caso lo porta nella sede della U.I.L. di Frosinone per seguire una pratica di una signora di Giuliano, qui è convinto ad iscriversi, prima era recalcitrante ma poi accetta e da allora frequenta assiduamente l’ufficio del patronato nel capoluogo.

Alla fine degli anni sessanta, Peppe irrompe nella scena politica di Villa S.Stefano assumendo un ruolo d’attivo protagonista, fonda la sezione del Partito Socialista Italiano, ottenendo subito un buon numero d’iscritti, era l’inizio del periodo d’impegno politico. Alle elezioni amministrative del 1970, è schierato nella lista civica capeggiata dal Dottor Enrico Calvosa (Provveditore agli Studi di Latina e fratello del Procuratore della Repubblica di Frosinone Fedele Calvosa, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978 a Patrica), contro la D.C. del sindaco uscente Luigi Bonomo, decano della politica santostefanese e da quindici anni primo cittadino.

Luzi al centro e alla sua sinistra Maurizio Iorio La grande paasione di Luzi: il cavallo

La campagna elettorale è stata infuocata, una battaglia politica memorabile, la sensazione di un paese spaccato in due, con una partecipazione totale della gente. Una "guerra" di simboli: la "scarpa" (Enrico Calvosa) che simboleggiava il nuovo, contro la "ciocia" (Luigi Bonomo) la tradizione. Ricordiamo anche lo slogan: "Vota Calvosa, sarà un’altra cosa", nello juke box del bar le canzoni erano sfruttate per irridere gli avversari.

Il ruolo di Peppe è di "procacciatore" di voti, una campagna elettorale nel tentativo di convincere la gente a votare Calvosa. Il risultato fu deludente: vinse il sindaco Bonomo con ampio margine, tante promesse di voto furono disattese, un tradimento inaspettato.

Intanto continuava l’opera di proselitismo nella sezione del P.S.I. alle Fontanelle, tanti coloro che s’iscrissero al Partito Socialista, il sindaco Bonomo cercò di ostacolare l’azione politica di Peppe, nacque tra i due una forte rivalità politica anche con attacchi personali al calor bianco.

Alle elezioni amministrative del 1975, contro la D.C. del sindaco Bonomo, si presenta una lista civica con Edmondo Leo capolista. Altra durissima campagna elettorale, il paese sempre diviso in due, nei bar e negozi del paese l’argomento di conversazione principale erano le elezioni comunali. Una partecipazione emotiva che coinvolgeva anche i rapporti d’amicizia e parentela, i due schieramenti si fronteggiarono con asprezza di toni, sfiorando la rissa. I comizi finali sono stati uno spettacolo, con i sostenitori dei due schieramenti ad applaudire i discorsi dei rispettivi rappresentanti che parlavano dalla storica cimasa della Piazzetta del Mercato.

Nella composizione della lista di Leo Edmondo, nel tentativo di contrastare alle Fontanelle il candidato della D.C. Stefano Rossi, venne schierato Domenico Rossi, un parente di costui.

Peppe a malincuore dovette cedere il posto nella lista al suddetto Domenico Rossi, lo fece per spirito di partito, impegnandosi nella propaganda elettorale come al solito.

Il risultato elettorale restò in bilico fino all’ultimo, un testa a testa appassionante che tenne tutti con il fiato sospeso. Alla fine vinse per soli otto voti il sindaco uscente Bonomo. Risultò fatale l’errore d’aver tolto Peppe dalla lista dei candidati, fu quello il vero motivo della sconfitta come da testimonianza di molti elettori traditi dall’assenza di Peppe Luzi nello schieramento dell’opposizione.

Alle elezioni comunali del 1980 Peppe si presenta come capolista dell’opposizione contro la D.C. capeggiata da Ilio Petrilli e Luigi Cipolla vice, non sostenuto da personaggi di rilievo ma solo con le sue forze, tuttavia ottenne un lusinghiero risultato in termini di voto.

Vittoria schiacciante della maggioranza ma Peppe ebbe la soddisfazione di entrare per la prima volta nel consiglio comunale come capo dell’opposizione.

Diventa altresì rappresentante della Comunità Montana dei Monti Lepini ed Ausoni, sarà uno dei pochi consiglieri costantemente presenti alle riunioni nella sede di Priverno.

Nelle varie tornate elettorali che si sono succedute nel corso degli anni ottanta a Villa, continuava ad avanzare impetuosamente il Partito Socialista, una crescita di consensi impressionante per gli avversari politici, che iniziavano a preoccuparsi dopo aver sottovalutato il "fenomeno Luzi". La gente accorreva da "Zi Peppe" che si prodigava per le pratiche di pensione, per questioni di lavoro, controversie di natura legale, insomma, un impegno a tutto campo per risolvere le problematiche della gente comune nell’intera valle dell’Amaseno.

Nel 1985 alle elezioni comunali contro la D.C. capeggiata da Luigi Cipolla con Maurizio Iorio vice, si presentano due liste: una civica con in testa Franco Petrilli e Giuseppe Rossi, e l’altra del Partito Socialista con Peppe e compagni.

Invano si cerca di trovare un accordo per unificare i due schieramenti dell’opposizione.

Franco Petrilli ricorda di una furiosa lite tra Giuseppe Rossi e Peppe, sotto casa sua, lui era disteso sul letto stanco per l’estenuante campagna elettorale, se fosse sceso avrebbe appianato le divergenze con Peppe realizzando l’intesa politica per una lista comune.

Ricordiamo l’anatema di Luzi contro i contestatori: <<Se io perdo, come dite, perdete anche voi!>>. La profezia si avverò, vinse la D.C. per circa trenta voti sulla lista Petrilli, Peppe ottenne un buon risultato. Morale della storia: il numero di voti delle due liste sconfitte, è stato nettamente superiore ai voti ottenuti dalla maggioranza. Molti furono i rimpianti per la ghiotta occasione perduta di battere finalmente la forte D.C. dell’epoca.

Luzi alla sagra dell'uva fragola

Dal 31 marzo al 5 aprile del 1987 si svolge alla Fiera di Rimini il quarantaquattresimo congresso del Partito Socialista Italiano, Peppe è presente assieme alla delegazione di Frosinone. Incontra il segretario Bettino Craxi assieme a Claudio Martelli, Craxi si congratula per le decorazione e gli chiede i motivi, che Peppe spiega in modo esauriente.

Craxi e Martelli si complimentano e lo ringraziano per la sua opera al sevizio del partito.

Alle elezioni comunali del 1990, le due opposizioni unirono le loro forze e si presentarono con Franco Petrilli capolista e Luzi suo vice, contro la D.C. del sindaco uscente Luigi Cipolla e Maurizio Iorio vice. La maggioranza seppe consolidare il suo potere, sfruttando gli ultimi mesi del suo mandato per eseguire, molto astutamente e con opera capillare, lavori al "servizio" del cittadino. Esempio: serviva un camion di breccia davanti casa? Subito arrivava il camion. Una tecnica efficace per accaparrare voti utili alla vittoria elettorale.

Vinse la D.C. con ampio scarto sull’opposizione, nonostante la propaganda di Peppe.

Alle elezioni europee, l’anno dopo, il P.S.I. a Villa ottenne il suo massimo storico di voti, un successo incredibile per la sezione guidata da Peppe, al quale andarono i complimenti da parte degli organi dirigenti provinciali, il duro lavoro di proselitismo nel corso degli anni, aveva dato i suoi frutti. La "stella" di Peppe rifulgeva del suo più luminoso splendore nel firmamento politico di Villa e paesi limitrofi. Ricordiamo un Peppe raggiante, galvanizzato dal successo, che riferendosi alla situazione politica locale, mi disse: <<Caro Agostino, la prossima volta superiamo la Democrazia Cristiana>>. L’anno successivo scoppia "Tangentopoli", era l’inizio della fine del glorioso P.S.I. e Peppe qualche tempo dopo, dovette chiudere la sezione del partito.

Alle elezioni comunali del 1995, Peppe si candida assieme a Maurizio Iorio come suo vice, contro lo schieramento dell’opposizione capeggiato da Fernando Fabi. C’era forte sentore di vittoria, incontrandolo gli dissi: << E’ l’anno buono, Zi Peppe!>>. Finalmente, dopo cinque sconfitte consecutive, Peppe vinse le sue prime elezioni amministrative a Villa.

Luzi visita una famiglia

Divenne vicesindaco, al servizio del cittadino, con un ufficio a sua completa disposizione con tanto di macchina e autista alle sue dipendenze. Un meritato successo.

Alle elezioni del 1999, si ripete la vittoria della maggioranza capeggiata dal sindaco uscente Maurizio Iorio contro l’opposizione guidata da Vincenzo Bonomo, un plebiscito per la coalizione di Peppe, il quale rinuncia alla carica di vicesindaco, restando come semplice consigliere, per occuparsi della rappresentanza della XXI Comunità Montana.

Nel corso di questi anni, Peppe sta profondendo le sue energie nel tentativo d’impedire la realizzazione della discarica dei rifiuti nella nostra splendida vallata. Ben coadiuvato dal nipote: il geologo Massimo Pietrantoni, (ex calciatore del Frosinone in serie C uno alla fine degli anni ottanta), e figlio di Gina ed Eligio.

Siamo ai giorni nostri, con la cerimonia di premiazione avvenuta sabato 15 dicembre 2001, per festeggiare gli 89 anni di "Zi Peppe". La targa di riconoscimento ricevuta dal Presidente della C.M. dice: "A Giuseppe Luzi – Zi Peppe – il più anziano consigliere comunitario italiano. Per la sua intensa e continuata attività amministrativa al servizio delle popolazioni dei Lepini ed Ausoni. Auguri per un operare infinito. Il Presidente, gli Assessori, i Consiglieri della XXI C. M. Villa S.Stefano 15-12-2001". A nome dell’amministrazione provinciale Peppe ha ricevuto anche una medaglia d’argento.

Villa S.Stefano a consegna della targa ricordo 15 dicembre 2001 a Giuseppe Luzi

Ricordiamo che si deve alla straordinaria tenacia di Luzi, se oggi Villa Santo Stefano ha avuto la possibilità di ospitare la sede amministrativa della Comunità Montana.

 

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prefazione

I racconti di Giuseppe Luzi:

Morire per un fagiolo | Amore per gli animali | Repubblicano e socialista

www.villasantostefano.com 

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