Una Domenica mentre uscivamo dalla messa sapemmo che avevano perquisito le case e i dintorni perché qualcuno aveva rubato una gomma ad una corriera adibita ad ambulanza che aveva come autista un milanese arrivato chissà come fin lì. La gomma fu ritrovata, l'aveva nascosta l'autista che da quel giorno non vedemmo mai più, noi lo chiamavamo "mangia gatti" perché a furia di mangiarli e venderli li stava estinguendo tutti. Un'altra mattina Villa fu accerchiata dai soldati, tutti si chiedevano cosa era successo, ma per la strada una macchina con altoparlanti diceva :"Achtung! Achtung! È stata rubata una macchina e se per questo pomeriggio non verrà ritrovata daremo fuoco al paese!". La macchina fu ritrovata in contrada "la pezza" sotto un mucchio di frasche. Si seppe poi che la macchina apparteneva ad un ufficiale ed era stata rubata da un paesano, lo stesso che dopo l'occupazione di Villa da parte degli alleati, con un piccone ruppe fin dove arrivava il fascio littorio di pietra sulla torre del comune. Fu una vera bravata, considerato il fatto che proprio lui era stato da sempre fascista. Molti dei nostri giorni li passavamo alla "terra", così era chiamato il posto ove ora sorge il monumento ai caduti, e stesi a terra a pancia all'aria ci guardavamo i duelli aerei che frequentemente avvenivano nello spazio aereo sopra la valle. In uno di questi duelli un aereo tedesco cadde a "Varcatora" in mezzo ad un campo di grano e su questo aereo, come ricordo, ho fatto anche delle foto.
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